(Pillola n. 88)
Da qualche mese vengono offerte nella sede della nostra Parkinson Sassari sedute di “Mindfulness” con l’operatrice olistica del benessere Laila Fara (vedi anche “PROGETTO CASA PARK 2024”).
Per mindfulness (mind = mente; fulness = pienezza) si intende un approccio meditativo per raggiungere la consapevolezza di sé e della realtà nel momento presente ed in maniera non giudicante. Il biologo e scrittore statunitense Jon Kabat-Zinn, fondatore del “Centro per Mindfulness” dell’Università del Massachusetts (USA) definisce l’approccio della mindfulness come “prestare attenzione, ma in modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”; un modo per coltivare una maggiore consapevolezza dell’esperienza del momento.
Questa meditazione di consapevolezza si adatta ai contesti quotidiani, all’esperienza di vita normale di tutti i giorni. Ma la mindfulness ha anche a che fare con “accettazione” di disagio, sofferenza e dolore, che non vengono negati ma utilizzati positivamente per farne motivo di crescità e persino di creatività.
Cito dal sito della Associazione Italiana per la Mindfulness: “Il lato negativo della vita non possiamo evitarlo, ed allora la prospettiva della consapevolezza (mindfulness) ci offre una possibilità a prima vista strana, contro intuitiva, forse assurda: entrare in relazione più diretta con il disagio e la sofferenza, imparare a rivolgere piena attenzione, a fare spazio anche a quello che non ci piace, che non vorremmo o che ci fa soffrire (…), facendo questo ci mettiamo nelle migliori condizioni possibili per trovare, quando ci sono, le vie e i modi più efficaci per gestire o risolvere le cause di sofferenza. A volte anche attingendo a intuizioni creative.”
All’ultima seduta prima di Natale, guidata dalla bravissima Laila Fara, ho voluto partecipare anch’io. Sono rimasto positivamente sorpreso dall’entusiasmo dei tanti partecipanti e dalla loro disciplinata collaborazione. Nel mentre eseguivo gli, apparentemente semplici, esercizi ed osservando anche i nostri amiche ed amici, mi sono reso conto della loro efficacia a ridurre tensioni, ansia, preoccupazioni, a consentire i movimenti nonostante blocchi motori e freezing, e come questo approccio non farmacologico può effettivamente contribuire a ridurre i sintomi motori e non motori della malattia di Parkinson.
Ma come può essere possibile?
Tremore, rigidità, rallentamento ed instabilità posturale causano enormi disagi, paure, ansie ed anche riduzione del tono dell’umore, sintomi ‘psicologici’ che a loro volta aumentano i sintomi e difficoltà motori.
Quindi, tecniche mirate alla riduzione del carico emotivo negativo portano ad una riduzione dei sintomi parkinsoniani, permettendo una migliore gestione delle proprie condizioni fisiche e mentali, e contribuendo infine ad una riduzione della malattia stessa.
Una attuale ricerca di un gruppo di ricercatori olandesi intorno a Anouk van der Heide, che si concluderà nel mese di agosto 2025, sta studiando gli effetti clinici e biologici, a breve e lungo termine, della terapia cognitiva basata sulla mindfulness (mindfulness-based cognitive therapy, MBCT), con iniziali risultati molto promettenti ed incoraggianti riguardanti la riduzione dello stress nelle persone affette da Parkinson, e la riduzione dei sintomi, e pare ci siano concreti indizi che la mindfulness sia in grado di modificare il corso della malattia.
I farmaci non modificano il corso della malattia, ma riducono temporaneamente i sintomi riempiendo solo il secchio (vedi anche “IL SECCHIO BUCATO”), mentre la mindfulness può contribuire a ripararlo!
Buon Santo Stefano a tutti.
Fonti bibliografiche:
Van der Heide A, Goltz F, De Vries NM, Bloem BR, Speckens AE, Helmich RC. Study protocol for the MIND-PD Study: a randomized controlled trial to investigate clinical and biological effects of mindfulness-based cognitive therapy in people with Parkinson’s disease. BMC Neurology, 2024; 24:219. doi.org/10.1186/s12883-024-03736-7.
Sono notevolmente colpita ed interessata a questa frontiera anti-Parkinson che pare essere la “mindfulness terapia”.
Sono convintamente dell’opinione che il cervello umano abbia aspetti e potenzialità ancora ignoti e quindi non catalogati, e che lo rendono pertanto capace di performances potenti e travolgenti.
Vorrei pertanto provare a partecipare a qualche seduta nella quale siano esposte e praticate le tecniche per l’acquisizione di un anche minimo livello di mindfulness.
Sarebbe possibile, anche se non sono di Sassari?
Grazie per l’attenzione, e buon anno 2025 a tutti i componenti della Grande Famiglia del Parkinson.
Mariantonietta
Buongiorno Sig. Maria Antonietta, in merito al suo messaggio sulla possibilità di frequentare le lezioni di mindfulness nella nostra sede, sicuramente troveremo una soluzione. Mi contatti al mio cell. 3406857706 o alla mia e mail mariavittoriatortu@tiscali.it
Signori buon giorno, sono pienamente d’accordo con Dott.r Paulus sui benefici che si hanno partecipando alle sedute di Mindfulness che si stanno tenendo presso la nostra sede. Quindi che dire…. Buon Mindfulness a tutti noi e un ringraziamento alla Dott.sa Laila Fara per i suoi modi gentili e coinvolgenti. A presto.
Giustissimo, caro Antonello, la mindfulness è un modo semplice ed alla portata di tutti/e per trattare efficacemente il Parkinson.
E se poi aggiungiamo la straordinaria empatia di Laila, che si dedica a tutti/e, anche dopo la seduta, allora i benefici sono garantiti.