Volare si Può, Sognare si Deve!

IL VILLINO ERRE di Kai S. Paulus

Il giorno, che ci è stato comunicato che alcuni dei nostri ambulatori sarebbero stati trasferiti temporaneamente dal Poliambulatorio di via Tempio a Rizzeddu, non sono rimasto molto contento. Appena mi era stato assegnato un ampio ambulatorio in via Tempio, con bagno personale, e già mi veniva nuovamente tolto. Per cosa poi? Per una collocazione sconosciuta, incerta, e sicuramente non confortevole.

L’ingresso al complesso Rizzeddu

Invece, quando sono arrivato dieci giorni fa nel mio nuovo luogo di lavoro sono rimasto folgorato dalla bellezza del posto. In realtà, Rizzeddu conoscevo già dai tempi dei vaccini e tamponi del covid-19, ma, per l’ansia collettiva di quegli anni, non ho potuto apprezzare il luogo dell’ex-manicomio sassarese. Ed ancora, tanti anni prima, da studenti, ci portò il nostro professore di psichiatria Fabio Mura a visitare il manicomio, ma anche di quel momento non ho ricordi particolari.

Complici il gran caldo e la confusione dei primi giorni, non avevo l’ambulatorio pienamente operativo e quindi potevo permettermi di girare nel parco esplorando gli edifici, le strutture, i giardini, e vialetti. Passeggiando sotto cipressi, platani ed ulivi, mi venne in mente il racconto dello psichiatra sassarese Luigi Ruju “Il vento di Rizzeddu” che allora era direttore dell’istituto psichiatrico e che descrive la vita quotidiana di alcuni personaggi della struttura, persone ammalate e comunque ospitate nella struttura non avendo trovato altro posto nel mondo dove stare.

E pensavo anche al suggestivo “Per le antiche scale” di Mario Tobino (Premio Campiello 1972), sempre ambientato in un manicomio. Ho scattato alcune foto che possono illustrare la magia del posto meglio delle parole.

 

La chiesetta di Rizzeddu

 

In via Tempio ho dovuto lasciare una stanza ampia con bagno, ma a Rizzeddu ho trovato una bella stanza, ampia e luminosa da cui vedo atterrare gli elicotteri e posso salutare dalla finestra le persone che vengono in visita.

Insomma, si respira un’aria paesana, impressione che viene rafforzata dalla gentilezza e simpatia delle guardie che si trovano ad ogni angolo, ed anche noi operatori sanitari, profughi dai lavori di ristrutturazione in via Tempio, siamo più rilassati, e forse anche un pochino più simpatici.

Qualche giorno fa, il sole spaccava le pietre e scoraggiava alcuni dei miei assistiti a presentarsi alla visita prenotata da mesi, ho passato il tempo girando un po’ nel territorio ed incuriosito ho chiesto alle guardie se non fosse possibile visitare la chiesetta all’ingresso del ‘villaggio’: una cappella piccola ma dignitosa che si trova all’ingresso di fronte all’edificio principale che oggi ospita la Medicina Legale della ASL Sassari.

Un romantico vialetto che in questi giorni di caldo torrido è il mio rifugio preferito

Per tornare a noi, “l’ambulatorio dei disordini del movimento e della malattia di Parkinson” si trova dentro il complesso Rizzeddu (Sassari, via Rizzeddu 21) nella Palazzina R, alla quale si accede percorrendo le stradine accostate da siepi e parchi, fino in fondo dietro il campo sportivo dove si scorge, dietro un grande cipresso, un piccolo edificio, dove una volta erano sistemate le cucine, la Palazzina R. Il grande vantaggio del nostro “villino” è che si può accedere facilmente in macchina e parcheggiare direttamente davanti, e gli ambulatori si trovano tutti al piano terra; quindi, una struttura senza barriere architettoniche che viene incontro alle esigenze delle persone con difficoltà deambulatorie.

Qui mi troverete per i prossimi mesi, stesso numero di telefono (079 2062792) e stessa mail (kai.paulus@aslsassari.it). E se non mi trovate seduto dietro la scrivania, portate un po’ di pazienza, starò per tornare da una delle mie passeggiare attraverso Rizzeddu.

IL “Villino Erre” con il maestoso cipresso.

 

Fonti bibliografiche:

Ruju L. Il vento di Rizzeddu. Carlo Delfino Editore, Sassari 1990

Tobino M. Per le antiche scale. Oscar Mondadori 1972

3 Commenti

  1. Mariantonietta

    Il manicomio evoca inevitabilmente immagini di sofferenza e pratiche mediche crudeli e devastanti: Alda Merini insegna… Immagini che contrastano col verde delle piante in cui la struttura è immersa. Sono certa che il verde, unito al suo lavoro ed alle sue buone pratiche verso noi, suoi pazienti, prevarrà nettamente sulle prime. Le chiederò presto un appuntamento, augurandole , nel frattempo, buon lavoro.
    Mariantonietta

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  2. Dora

    L’area dell’ex manicomio di Rizzeddu ha rappresentato e rappresenta per me una piacevole scoperta ogni qualvolta mi ci recò per visite, appuntamenti o altro. Ma attraverso il tuo racconto e le immagini che hai pubblicato mi imbatto in nuovi angoli o viali di cui non avevo contezza. E voglio dirti che son contenta che per un pò di tempo i nostri parkinsoniani che andranno a farsi visitare dal dott. Paulus, eccellente esperto di Parkinson e Disordini del movimento, si troveranno in uno spazio ameno e privo di barriere architettoniche. L’importante è che anche l’ambulatorio sia adeguato , spazioso e luminoso. Verremo a trovarla, caro dott. Paulus

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    1. Kai Paulus (Autore Post)

      Rizzeddu è un pezzo di storia di Sassari e risale addirittura al 1780, quando sul terreno della famiglia Rizzeddu venne costruita la chiesetta. Nel 1904 venne inaugurato il manicomio che negli anni ’50 ospitò fino a 1200 persone.
      Storia di Sassari, di persone, di malattia e di destini. Oggi ci sono uffici ed ambulatori della ASL. Rizzeddu continua a essere importante e rimane avvolta da un’atmosfera speciale, magica.

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