VASTITA' Quando sei lontana il mio animo si strugge, e per evocarti, nel silenzio della notte "grido" muto il tuo nome...nella speranza che tu possa sentirlo e renderlo vivo . Nel "nostro" letto la mia mano ti cerca, ma tu non ci sei ... resta solo il profumo del tuo corpo, che sa di spezie salmastre , di odori screziati di pini ... tamerici ...e ginestre. Nella vastità del mare rivivo la grandezza del sentimento che porto dentro per te e nel vento impetuoso che spira da ponente riconosco l'intensità del tuo amato candore Tutta la natura che mi circonda sa di te... mi avvolge , mi inebria, mi stordisce, in una ebrezza dei sensi infinita..... così, per dimenticare e saperti ancora "mia" . g.b. | EMOZIONI Per te, posso scrivere i versi più belli... ma non hanno la stessa intensità che sprigiona la tua presenza. Emozioni... vibranti come violini , vulcani ribollenti di lava e fiumi tumultuosi, che scavano la roccia. Vortici impetuosi che mi portano in alto , in cima alle stelle e mi lasciamo ricadere lentamente . Una discesa lenta , planata , avvolta nel silenzio .... oblio, dove poterti pensare e pensarti ancora. Così mi fai sentire, quando ti sento, felice fino al profondo dell'anima, come l'innamoramento che porto dentro. g.b. | AURORA Nel tuo ricordo mi risveglia l'aurora. Figura diafana nella penombra della stanza, colma della tua presenza. Ti muovi leggiadra a piedi nudi.... vestita di soli ricami di luce. Un fremito di ciglia.... che sprigiona un'ondata intensa e poderosa. Impalpabile entità...... dove potersi abbandonare, in un silenzio senza fine. Rapito avverto la fragranza del tuo profumo struggente .... essenza che ristora il pensiero. Tutto in me si riconcilia e rimane solo una melodia..... che rintocca come una campana felice. g.b. |
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Le tre poesie sono un inno all’amore. Ma non un inno all’amore astratto, platonico: no! sono un inno all’amore che si identifica in qualcuno, in una donna, in questo caso. Chi canta l’amore di questa trilogia non sta pensando a una donna qualsiasi, sta pensando alla “sua”donna. L’esordio di VASTITA’ è un grido d’aiuto, un “grido” muto che non sempre può essere percepito, il “grido”di uno che cerca conforto in una presenza che -solo per un attimo- non c’è, ma della quale è rimasto il profumo. Per esprimere l’immensità dei suoi sentimenti -ricambiati- l’autore ricorre alla vastità del mare, alla forza impetuosa del vento, ma non basta: tutta la natura “sa di te” ed è disposta a formare un vortice che lo avvolge, lo inebria, lo stordisce, sino a dimenticare gli attimi di lontananza e “saperti ancora mia”. Nella seconda poesia si passa in rassegna il prorompere di emozioni forti ispirate dalla sua “musa”. In AURORA tutto diventa più sereno, più maturo, riassunto nella leggiadria del movimento di una donna “vestita di soli ricami di luce… impalpabile entità dove potersi abbandonare in un silenzio senza fine”. Il silenzio, appunto, è un motivo che ricorre nelle tre poesie, che sembra essere il motivo impalpabile che avvolge in tutte le forme la sua donna “in un silenzio senza fine”. L’altro elemento ricorrente di questo inno all’amore è il fascino struggente dei profumi che da Lei promana: quel profumo che nasce violento e inebria e quasi stordisce, ma che -raddolcendosi- diventa “essenza che ristora il pensiero”.Ma di chi si possono scrivere tenerezze di così dolce intensità se non della persona che ami e che ti respira accanto?