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Realtà e miti dell’utilizzo della cannabis nella malattia di Parkinson (Pillola n. 15)

(Sempre più spesso mi vengono rivolte domande sui presunti miracolosi effetti della cannabis nella malattia di Parkinson, ed alcuni hanno addirittura richiesto la sua prescrizione, probabilmente spinti da notizie promettenti del web. Il tema è attualissimo, ma anche delicato quanto difficile. Cercherò, per quanto possibile, di fare chiarezza sull’attuale stato di ricerca e legge)

La canapa (Cannabis sativa) è una pianta erbacea di circa 1,5-2 metri di altezza. Le infiorescenze femminili del suo fiore contengono fondamentalmente due metaboliti secondo i quali si distingue il chemiotipo CBD (cannabidiolo) ed il chemiotipo THC (tetraidrocannabinolo). Il THC possiede principalmente un effetto psicoattivo ed agisce sul sistema nervoso centrale; lo si trova in hashish e marijuana. Invece il CBD possiede un effetto non psicoattivo, ma secondo alcun i ricercatori avrebbe un’azione neuroprotettiva ed anti-infiammatoria.

Il nostro organismo è corredato di un sistema cannabinoide, cosiddetto endocannabinoide, rappresentato fortemente nel cervello. Le sostanze endocannabinoidi vengono prodotte da neuroni, astrociti e dalla microglia ed intervengono nella regolazione della memoria, del piacere, della concentrazione, del pensiero, di movimento e coordinazione, nella percezione sensoriale e temporale, dell’appetito e del dolore. Queste sostanze si legano a due recettori, il CB1 che è diffuso nel cervello e nei nervi periferici, ed il CB2 che invece si trova principalmente nelle cellule immunitarie. Il THC, contenuto nella cannabis, possiede una struttura molecolare molto simile alle endocannabinoidi, e pertanto si lega ai recettori CB1 e CB2, provocando gli stessi effetti del sistema endocannabinoide. I recettori CB1 e CB2 si trovano in molte aree del cervello e sono particolarmente concentrate nel talamo (percezioni sensoriali, dolore), ippocampo (memoria), nuclei della base (movimento), ecc. Proprio nei nuclei della base, cioè quella struttura deputata alla modulazione del movimento e che non funziona correttamente nel Parkinson, il THC agirebbe modulando i circuiti dopaminergico, glutammergico e GABAergico, e quindi migliorando sia i sintomi motori che quelli non motori della malattia.

 

Decreto legge del 9 novembre 2015 pubblicato sulle Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30.11.2015

“Gli impieghi di cannabis ad uso medico sono presenti in studi clinici controllati, studi osservazionali, nelle revisioni sistematiche e nelle metanalisi della letteratura internazionale indicizzata. I risultati di questi studi non sono conclusivi sull’efficacia dell’uso medico della cannabis nelle patologie sotto indicate, le evidenze scientifiche sono di qualità moderata p scarsa, con risultati contraddittori e non conclusivi, mancano, inoltre, dati a supporto di un favorevole rapporto rischio/beneficio per la cannabis, tuttavia vi è l’indicazione a proseguire nelle ricerche per ottenere evidenze definitive.” … “In considerazione delle evidenze scientifiche fino ad ora prodotte, che dovranno essere aggiornate ogni due anni, si può affermare che l’uso medico della cannabis non può essere considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, quando questi non hanno prodotto gli effetti desiderati, o hanno provocato effetti secondari non tollerabili, o necessitano di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali.”

“Gli impieghi di cannabis ad uso medico riguardano: l’analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistenti alle terapie convenzionali (… rif. biblio.); l’analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroideo o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace (rif. biblio.); l’effetto anticinetossico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali (… rif. biblio.): l’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard (… rif. bibl.); l’effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali (… rif. biblio.); la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard (… rif. biblio.).”

 

Riassumendo, la comunità scientifica internazionale sta studiando intensamente le sostanze psicoattive e per alcune, limitate situazioni, la cannabis è stata già autorizzata dal legislatore come trattamento aggiuntivo alla terapia farmacologica standard. Per quanto riguarda il Parkinson, le ricerche evidenziano l’importanza del sistema endocannabinoide nella modulazione dei circuiti dei nuclei della base, e che tale influenza possa essere sfruttata sia per il miglioramento dei sintomi, e sia per il rallentamento del decorso della malattia, ma non ci sono ancora dei risultati univoci su azione, efficacia e sicurezza dell’utilizzo della cannabis, e per questo il suo uso per la malattia di Parkinson non è stato ancora autorizzato.

Kai S. Paulus

 

Fonti:

Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30.11.2015: Decreto 9 novembre 2015: Funzioni di Organismo statale per la cannabis previsto dagli articoli 23 e 28 della convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, come modificata nel 1972.

Babayeva M, Assefa H, Basu P, Chumki S, Loewy Z. Marijuana Compounds: A Nonconventional Approach to Parkinson’s Diseaase Therapy. Parkinsons Dis, epub dec. 2016

Maccarrone M, Maldonado R, Casas M, Henze T, Centonze D. Cannainoids therapeutic use: what is our current under standing following the introduction of THC, THC-CBD oromucosal spray and others? Expert Rev Clin Pharmacol, 10(4), 2017

Murillo-Rodriguez E, Pastrana-Trejo JC, Salas-Crisòstomo M, de-la-Cruz M. The endocannabinoid system modulating levels of cosciousness, emotions and likely dream contents. CNS Neurol Disord Drug Targets. [Epub ahead of print], feb 2017

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