“… leva il medico…”.
No, non proseguite a dirlo, per favore!
Però, in effetti, ciò che ho visito stamattina a Porto Torres mi ha lasciato letteralmente senza parole: tutte le mie pastiglie, compresse, gocce e pompe, non riescono ad ottenere tale risultato. Alla meta de Lo Scoglio ho incontrato una allegra compagnia dopo un impegnativo percorso a Balai e ritorno: tutti in piena forma, dopo il secondo giorno in acqua, e, non dimentichiamolo, dopo due settimane di faticoso trekking.
Queste ragazze e questi ragazzi non necessitano delle mie medicine!
Un grande plauso va al gruppo di istruttori intorno a Pierpaolo Peddio con Mauro, Martina ed Alessandra, e gli studenti della Prof. Lucia Cugusi: tutti collaboranti con grande professionalità, simpatia e amichevole complicità. Si è amalgamato un fantastico gruppo tra professionisti ed i nostri “escursionisti”. Dopamina pura!!!
Tutti presenti; all’appello mancavano soltanto Sig.ra e Sig. Parkinson, di loro due neanche la ben minima traccia.
Che dire? Sono felice di aver potuto assistere stamattina a Porto Torres, al duro colpo inflitto al rapace infingardo.
Anche il tempo è stato clemente: i minacciosi nuvoloni ci hanno raggiunto soltanto all’arrivo bagnandoci giusto in tempo, per il terzo tempo…
Dopo il Trekking delle scorse settimane, queste mattinate in kajak rappresentano la seconda tappa del progetto “Progetto Sardegna – Palestra a cielo aperto” (vedi la presentazione PROGETTO SARDEGNA; PALESTRA A CIELO APERTO) ideato e diretto dalla Prof. Lucia Cugusi, docente del CdS “Scienze Motorie, Sportive e Benessere dell’Uomo” dell’Università di Sassari, e che proseguirà nelle prossime settimane con il corso di vela e per finire con le avventure sulla tavola di surf.
Mi sono commosso a vedervi tutte e tutti così allegri e sportivi. Promossi tutti!
Allora è vero: Volare si può…
Buon giorno signori, quest’ultimo progetto, al quale per ora non ho potuto partecipare per motivi di lavoro, ma che sta’avendo un enorme successo con grandi benefici per chi ha avuto il piacere di provare in prima persona, lo si capisce dall’entusiasmo dei racconti è l’ennesima conferma della teoria portata avanti da lei caro il mio Doc :divertimento + spensieratezza = + dopamina.
Volare si può…..
Pagaiare si deve….
A presto.
Esattamente, caro Antonello, grazie per l’ottima sintesi. Chiaro, con il canottaggio siamo a livelli alti e non praticabile per tutti, ma la nostra Parkinson Sassari offre tante attività (ginnastica, coro, teatro, gite, pranzi, massaggi, trekking, canottaggio, vela, surf, mariglia, e prossimamente tiro a freccette, bigliardino, ballo sardo, giardinaggio ed altro) di cui ognuno può scegliere ciò che più gli aggradi. Purtroppo, la maggior parte delle persone non si fida e preferisce sempre più farmaci. Dobbiamo fare ancora di più per convincerli di poter star meglio in modo divertente.
E siccome tutto nasce dai sogni:sognare si deve. Ricordi, caro Kai, lo sconforto della tua riflessione al Civico quando dicevi di aver sbagliato specializzazione perché con neurologia non avresti mai guarito nessuno? Adesso le guarigioni, ancorché parziali, sono miriadi (altrimenti le chiameremmo miracoli, e non è il nostro caso). Basta prescrivere la medicina giusta o dire la parola adatta e la dopamina schizza. Come a Porto Torres. Grazie dott. Paulus per tutte le pillole di vario tipo che continui a inviarci
Ciao carissimo Franco, con le “Pillole” cerco di raccontare il Parkinson in tutti i suoi aspetti, per comprenderlo meglio e, quindi, per poterlo affrontare meglio. Ciò che emerge da questi anni di lavoro ambulatoriale, di discussioni, convegni, corsi, lezioni ai giovani medici in formazione, e dalle tante attività svolte in questi anni dalla nostra associazione, è che con i farmaci si possono attenuare alcuni sintomi, ma il duro colpo a su nemigu lo piazziamo con le attività divertenti. Venerdì ne parlerò in un convegno e successivamente ve lo racconterò qui nel nostro sito.