Nel numero di aprile 2018 della rivista scientifica DNP si trova una interessante discussione sull’utilità del movimento e di attività sportiva, oltre al risaputo beneficio nella prevenzione e rafforzamento del sistema cardiovascolare e dell’apparato muscolo-scheletrico, anche come indispensabile sostegno delle terapie farmacologiche.
Innanzitutto ci sarebbe una domanda: perché molte persone fanno sport?
La risposta è che dopo l’attività fisica ci si sente meglio; questa sensazione di benessere è relativa e diversa da persona a persona, passando da una semplice sensazione di sentirsi bene, di mente libera, di lieve euforia, di felicità, di essere in armonia con il mondo, di tollerare meglio i problemi quotidiani e di poterli mettere in secondo piano, miglioramento della concentrazione, fino ad arrivare alla riduzione dei dolori. Tutti questi effetti vengono promossi da alcune regioni del cervello, attivati grazie al movimento, che liberano delle sostanze, i neurotrasmettitori, che stimolano a loro volta dei circuiti neuro-ormonali specialmente dell’asse ipotalamo-ipofisaria. Il sistema ipotalamo-ipofisario è una centralina di comando che regola quasi tutti gli organi del nostro organismo, come illustrato nella figura.
Il movimento aumenta inoltre i livelli di endorfine, endocannabinoidi, serotonina e dopamina, tutte sostanze deputate a darci un senso di benessere. Inoltre, il movimento crea Neuroplasticità, la nostra parola magica, cioè miglioramento dei circuiti cerebrali e riparazione! Tornano in mente delle similtudini avendo parlato su questo sito e nei nostri convegni tante volte di Emozioni. In effetti, i risultati sono sovrapponibili: l’attività fisica incrementa, così come le emozioni, le sostanze del benessere, tra cui serotonina, endorfine, cannabinoidi, e dopamina, e soprattutto stimola il cervello a rigenerarsi.
Ma cosa vogliamo di più?!
Nell’articolo viene argomentato che già un movimento modesto ma costante, quali le passeggiate, comporta dei miglioramenti misurabili. Viene documentata inoltre un miglioramento delle capacità cognitive e della memoria, sia direttamente stimolando il sistema limbico, dove si trovano le emozioni e la memoria, sia indirettamente aumentando la circolazione sanguigna nel cervello portando maggiori quantità di nutrimento e di ossigeno.
Ma perché il movimento fa tutto questo?
Appare inverosimile che un’attività così banale e semplice possa comportare dei benefici quasi miracolosi. Eppure, la scienza degli ultimi anni lo sta continuamente dimostrando. A questo proposito mi viene in mente un libro di Thomas Trappenberg sul funzionamento del cervello in cui l’autore inizia a chiedersi ‘a che cosa serve il cervello’, riformulando successivamente la domanda in
“Perché abbiamo un cervello?”
Il cervello serve per muoverci, dà il comando, ci indica le mete; viceversa il movimento, agendo, informa il cervello sulla correttezza delle sue scelte. Da ciò dipende la nostra sopravvivenza e l’evolversi della vita; gli altri organi, cuore, fegato, reni, ecc. servono unicamente a mettere il cervello e l’apparato muscolo-scheletrico nelle condizioni di poter lavorare. Ecco perché il movimento è necessario: esegue gli ordini, attiva il sistema cardiocircolatorio, e ciò facendo informa il cervello, lo stimola, che a sua volta impara, si adatta, ed in caso di danni e malattie, ripara.
Il movimento fa bene al corpo ed alla mente. Quindi: camminiamo, passeggiamo, balliamo, rimaniamo attivi!
Fonte:
Lukowki T. Psyche und Sport: Bewegungstherapie als dritte Säule der Behandlung. DNP Der Neurologe & Psychiater 19(4), 44-52, 2018
Trappenberg TP. Fundamentals of Computational Neuroscience. Oxford University Press, 2012
Si ma allora come facciamo a vivere senza un cervello,se fa le attività.Grazie Dr.Paulus.
In effetti, gentile Sig.ra Lily Muhlheim, non possiamo vivere senza cervello (anche se qualcuno ci prova lo stesso…): il cervello siamo noi, tutto il resto del corpo serve per sostenerlo, nutrirlo e spostarlo.
Pur con le “fratture ciclistiche” non trascura di farci avere la sua terapia; come in questo caso con la metafora scientifica “camminare per vivere meglio”, suggerita con garbo, come deterrente economico e salutare per combattere la “pigrizia congenita” di noi Park.
Sono sicuro che molti di noi (io compreso), adotteranno il manuale K.S.P.
Grazie Dr. Paulus …come sempre EFFICACE nelle comunicazioni terapeutiche.
Un saluto e un augurio di pronta guarigione.
P.S. Molti Park la “reclamano a viva voce” non si accontentano dei comunicati …!!! a presto.
Carissimo Geminiano, mille grazie per gli auguri, cercherò di tornare in sella al più presto possibile.
Sono contento che la mia breve segnalazione sia piaciuta, In effetti è stupefacente sapere che una semplice passeggiata possa fare molto di più di costose ed antipatiche cure mediche. Ma noi della Parkinson Sassari lo sappiamo da tempo, e metteremo sempre di più l’accento sulle terapie semplici, divertenti, ed efficaci.