Volare si Può, Sognare si Deve!

Autore archivio: assoparkss

La poesia – premessa di Nino Fois

 

La poesia, sia essa lirica, satirica, giocosa o ridanciana, ma addirittura anche epica, dice sempre la verità perché esprime i moti dell’anima di chi scrive e, se è veramente poesia, fa diventare protagonista il fruitore.

E, poiché i moti dell’anima sono molteplici, varia è l’espressione poetica anche quando nasce dalla stessa penna.

Superati i settanta anni io, che non avevo avuto alcun disturbo di salute, ho cominciato ad accusare qualche “affanno”. Ho iniziato coi dolori alle ginocchia, è sopraggiunta la fibrillazione atriale che mi ha obbligato alla terapia anticoagulante e, quindi mi sono imparentato col Parkinson per merito di una vascolopatia.

Ovviamente ho dovuto far ricorso alla scienza medica ma mi sono rivolto anche alla mia amica “Musa” la quale è intervenuta immediatamente o facendomi sdrammatizzare il mio stato di ammalato o dandomi il coraggio di reagire fino a chiedere al mio cuore stanco di resistere e continuare a vagare anche se il mare è di prua, fino a raggiungere l’ormeggio solo quando e dove il ‘Padrone’ della barca ha stabilito.

Sono nati così, questi poveri versi che mi permetto di chiamare poesie, appunto per un senso ottimistico di vedere le cose.

Ed è proprio per questo senso ottimistico che ci si sente poeti anche se non lo siamo, e sani anche se ammalati.

Quando mi chiedono: “come stai?”, rispondo, “Bene”, per non far star male l’interlocutore e me stesso poiché, se rispondessi, le cose non cambierebbero.

Nino Fois

 

Buon Ferragosto dall’Associazione Parkinson Sassari

Candelieri di G_Porcu

Veduta interna della Chiesa di S. Maria a Sassari con i 10 candelieri che partecipano alla “Faradda” del 14 agosto – fotografia di Giovanni Porcu


 


La Discesa dei candelieri (in sassarese Faradda di li candareri o solo Faradda) è una festa che si tiene a Sassari la sera precedente alla festa della Madonna Assunta (ferragosto) ed è la processione religiosa più calorosa e più sentita dalla popolazione. Tutto un intero anno di attività religiosa della città, con processioni in onore dei patroni dei vari gremi, culmina con il 14 agosto.

Consiste in una processione danzante di grandi colonne di legno, ceri simbolici, detti “candelieri” (li candareri), che si svolge lungo il Corso Vittorio Emanuele II fino a Porta Sant’Antonio e dal Corso Francesco Vico fino ad’arrivare alla chiesa di Santa Maria di Betlem.

È chiamata anche Festha manna, ovvero “Gran festa” e, secondo la tradizione, deriva da un voto fatto alla Madonna Assunta, che avrebbe salvato la città dalla peste.

Ebbe un periodo di crisi tra la fine del XIX secolo e gli inizi del Novecento, ma attualmente è seguita da circa 100.000 persone, che giungono a Sassari anche dall’estero.

La festa rientra nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane, dal 2013 inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO.


Clicca qui per vedere la discesa dei candelieri 2015


Pillola nr° 1: L’eccessiva salivazione

Per inaugurare questa nuova rubrica ho scelto un mio commento alla poesia del nostro amico Salvatore Faedda Lu muccaroru pubblicato il 14 giugno 2015 sul nostro sito e che vi invito a leggere, perché è difficile trovare descrizioni più appropriate per uno dei maggiori disagi del Parkinson, per di più propostaci in limba (con allegata traduzione).

Quando ero studente, mi ricordo le lezioni di Prof. Giulio Rosati, l’allora direttore della nostra Clinica Neurologica, quando ci parlava della malattia di Parkinson. Lui era bravissimo a simulare i sintomi delle varie malattie neurologiche. Anche per chi non aveva tanta voglia di studiare, quelle lezioni erano un ‘must’ per tutti e non se le perdeva nessuno. Durante una delle sue lezioni dedicate alla malattia di Parkinson, a tutti noi giovani apprendisti stupì il gesto del nostro maestro quando ad un tratto tirò fuori il fazzoletto per asciugarsi gli angoli della bocca. Ecco il Parkinson, disse. Ma come, commentammo sorpresi, non era il tremore?

La scialorrea, l’eccesso di saliva, può rappresentare uno dei primi sintomi della malattia. In realtà, non è dovuta ad una eccessiva produzione di saliva, ma all’alterazione del fisiologico riflesso di inghiottire la saliva a causa di una alterata funzione dei muscoli deputati alla deglutizione. Quindi la saliva viene prodotta normalmente, ma si accumula inducendo la necessità ad usare “lu muccaroru”.

Kai S. Paulus

Pillole sul Parkinson

Questa nuova rubrica vuole dare spazio a brevi chiarimenti, illustrazioni e spiegazioni di molte manifestazioni e sintomi della malattia e tradurre in termini semplici le espressioni mediche, magari sentite e lette da qualche parte che però non ci sono famigliari, quali scialorrea, acinesia, ipertono rigido, festinazione, discinesia, ecc.

La rubrica, come anche tutte le altre del nostro sito, è aperta a suggerimenti, commenti e domande.

ANNO NUOVO (Avventure nuove) di Salvatore Faedda

Normalmente l’ultimo giorno dell’anno veniva sempre festeggiato a casa perché così anche i nostri genitori potevano stare con noi. Dopo la loro dipartita, però, abbiamo deciso di modificare le nostre abitudini e di passare le feste in maniera diversa in qualche locale dell’isola. Per questa decisione, oltre alla voglia di cambiare, ha influito molto il limite imposto dal condominio che, oltre un certo orario, non permetteva di fare chiasso.
In coincidenza della fine del secolo scorso, insieme a tutta la compagnia, decidiamo di aspettare l’anno 2000 a “Chia”, sito bellissimo della Sardegna a pochi chilometri da Cagliari. Il posto scelto non è stato del tutto casuale perché mio cognato, che all’epoca lavorava ancora, era stato destinato a Cagliari in reperibilità, per essere prontamente disponibile a dare assistenza ai computer che, all’epoca, non erano stati elaborati in previsione del nuovo secolo.
Poiché il 31 dicembre, pur essendo l’ultimo dell’anno io e Giuseppe abbiamo lavorato sino alle prime ore del pomeriggio, decidiamo di partire per Chia verso le ore 16,00 e siccome il tempo stringeva e i chilometri da macinare erano più di 250 partiamo senza che io abbia fatto la doccia, riservandomi di sistemarmi e rilassarmi in albergo.
Al momento dell’arrivo, una volta parcheggiata l’auto, ci dirigiamo verso la reception per il ritiro delle chiavi e per sistemare i bagagli nelle stanze che ci avevano assegnato.
Appena arrivato in camera prendo possesso del bagno, mi rado con particolare attenzione e, subito dopo, mi infilo sotto la doccia, faccio scendere l’acqua, mi insapono e quando sto per risciacquarmi, ecco che manca l’acqua!!! Porca miseria dico io…e adesso come faccio????
Per fortuna avevamo con noi una bottiglia d’acqua minerale, per giunta gassata, e con quella ho ripulito le parti spumeggianti del mio corpo.
Subito dopo ci prepariamo e, con il resto della compagnia, scendiamo nella sala antistante il ristorante per un aperitivo prima del grande cenone. Ahi noi….l’aperitivo era già terminato e noi ci siamo dovuti accontentare di qualche sporadica patatina sparpagliata sul tavolo.
Alle ventuno esatte ci fanno accomodare in una grande veranda coperta. Il nostro tavolo è sistemato accanto ad una stufa a gas per esterni ed il tepore che emana ci gratifica degli spiacevoli inconvenienti precedenti.
Mentre aspettiamo l’antipasto, un ragazzo del tavolo accanto si alza, prende la stufa quasi di prepotenza e si lamenta dicendo che anche loro hanno tutto il diritto a riscaldarsi. Noi che non abbiamo voglia di bisticciare, lasciamo fare anche perché, nel frattempo, è arrivato l’antipasto. Antipasto???….ma quale antipasto!!!! due fette di prosciutto, due di salsiccia e tre olive a testa. Aspettiamo il primo che arriva dopo circa un’ora. Ne vogliamo parlare? Non ci abbiamo capito nulla; ha la forma di un diplomatico, è freddo e poco desiderabile. E così anche il primo….è andato!
Per fortuna ci rimane il secondo…naturalmente con molta calma. Il menù esposto in bellavista sulla tavola ci propone “aragosta allo specchio”. Già il nome è tutto un programma; praticamente si tratta dell’involucro dell’aragosta riempita con una gustosissima….insalata russa….tutto qui!!!
E pensare che abbiamo portato anche il “Diger” in previsione di una probabile indigestione.
Nel frattempo ci viene restituita la stufa….spenta e priva di gas! A che pro?
Intanto il tempo passa fra delusioni e malumori quando, ad un certo punto, si sente a gran voce che nel padiglione centrale del ristorante, vengono servite lenticchie con zampone e musica a go-go….ma vaffan….!!! Andiamo via un po’ delusi ma con tanta voglia di rifarci il giorno dopo.
La colazione del giorno successivo ci trova tutti d’accordo e soddisfatti (secondo me è solo fame).
Subito dopo colazione ci raggiungono due nostri amici, che vivono nei pressi di Chia, e ci portano a scoprire le meraviglie di quei luoghi.
Rientriamo per l’ora di pranzo, ci accomodiamo nel tavolo a noi riservato e attendiamo con impazienza che ci vengano serviti gli antipasti.
Nel frattempo chiacchieriamo del più e del meno, senza mai perdere di vista i camerieri che si muovono in continuazione….senza però servire.
Il tempo passa e i piatti sono sempre vuoti. Cerchiamo di scrutare i volti degli altri commensali per capire le loro reazioni ma, anche le loro espressioni sono alquanto dubbiose.
Ad un tratto si sente il gracchiare di un altoparlante e, subito dopo, una voce alquanto imbarazzata comunica che il pranzo di capodanno non sarà servito perché i NAS hanno invaso e bloccato le cucine.
Oh Dio mio…e adesso come facciamo???? Giuseppe, che deve rientrare al lavoro quella stessa sera, è disperato e comincia a girovagare per la sala pranzo; finalmente trova una scatoletta di tonno che manda giù con avidità accompagnandola con del pane che è rimasto in tavola.
Intanto nella hall, dopo lunghe proteste, i clienti vengono rimborsati dei loro soldini. A noi, invece, che dobbiamo stare lì ancora qualche giorno, ci viene assicurato un ottimo trattamento anche perché, poco più in la, avevano un altro locale adibito a cucina e che avrebbe funzionato senza l’ombra dei NAS.
Ad onor del vero, i giorni successivi allo spiacevole inconveniente, siamo stati trattati benissimo perché ci hanno fatto gustare piatti eccellenti e prelibati.
Ovviamente per noi, l’inizio dell’anno 2000 verrà sempre ricordato come l’anno degli inconvenienti più eclatanti.
Salvatore Faedda

Le foto della commedia “Romeo e Giulietta 40 anni dopo”

Poesia estiva suggerita da Anna Iattarelli

Ho scritto al mare
e il mare ha lavato le mie lacrime.
Ho scritto al vento
e il vento le ha asciugate.
Ho scritto al sole
e il sole mi ha confortata in un caldo abbraccio.
Ho scritto alla notte
e la luna e le stelle mi hanno rasserenata.
Ho scritto a te
e le me parole son cadute nel silenzio.

Anonimo

Viaggio in Cina di Salvatore Faedda

15 Agosto 2014 Alghero/Roma

Finalmente è arrivato il giorno della partenza anche se, devo ammettere, un po’ di paura ce l’ho sia per la notevole distanza, sia per i numerosi aerei da prendere. Comunque ora ci siamo!!! Partiamo per Fertilia, Anna, Marco, Maria, Pierina ed io. Ci siamo fatti accompagnare da Giovanni e Anna, Giuseppe, Annalisa e Cinzia per non lasciare le nostre macchine nel parcheggio a pagamento.
Alle 17,30, in aeroporto, ci troviamo con tutto il resto della compagnia (Mercede, Paola, Lisetta, Barore, Immacolata, Graziella, Carla e la nostra preziosissima guida Piero Cunedda) e, dopo aver eseguito le operazioni d’imbarco, alle 19,30 partiamo alla volta di Fiumicino.
Ottimo volo, cena in pizzeria e pernottamento in Hotel prima d’affrontare il lungo viaggio.

16/17 Agosto 2014 Roma/Zurigo/Shanghai
Ci alziamo di buon’ora, giusto il tempo di fare una doccia e una veloce prima colazione, poi ci incamminiamo verso i voli internazionali dove ci attende l’aereo per Zurigo. Prima del volo, su consiglio del nostro amico Piero, prendiamo un buon caffè perché, secondo lui, a Fiumicino lo fanno buonissimo e….se lo dice lui…(che non beve caffè)!!!!
Dopo due ore di volo con la Swissaire, atterriamo a Zurigo e, alle 13,05 con altro aereo partiamo alla volta di Shanghai.
Durante il volo, su suggerimento dei vari servizi tecnologici che ci sono a bordo, per via del fuso orario spostiamo di 6 ore in avanti le lancette dei nostri orologi.
Durante il volo, che è stato piacevolmente tranquillo, abbiamo pranzato, merendato, cenato e colazionato. L’equipaggio di bordo ha fatto un ottimo lavoro perché è stato sempre presente per tutto il viaggio e per qualsiasi necessità. L’aereo era un aire bus 4 motori e le nostre postazioni erano nella economic class. Le prime file del velivolo sono riservate alla noble class ma, se posso fare una mia considerazione, visto il disordine che hanno lasciato al momento dello sbarco, di nobile non hanno nemmeno il nome.
In aeroporto incontriamo la guida “Giacomo” che, con un giro orientativo in pullman, ci fa conoscere alcune vie di grande comunicazione.

18/08/2014 – SHANGHAI

Giardino dell'Imperatore a Shangai

Giardino del Mandarino YU a Shanghai

Oggi siamo andati a visitare il giardino del Mandarino YU adiacente al quartiere detto “La città vecchia”, che ospita un ricchissimo bazar di dimensioni mondiali per qualità e quantità delle merci. Naturalmente tutti noi ci siamo buttati a comprare souvenir ed a contrattare su tutti gli articoli.
Poi siamo andati a mangiare al ristorante, che ogni giorno era diverso, anche se il menù era sempre lo stesso: carne dolce/piccante, pesce fritto, involtini primavera e riso bianco in abbondanza.
A fine giornata, cena in ristorante e poi tutti nanna per smaltire gli effetti del fuso orario.

19/08/2014 – SHANGHAI/ZHUJIAJIAO/XI’AN

Naturalmente qui piove sempre ma noi, di primo mattino, siamo andati a visitare il villaggio dei pescatori. Qui i pescatori hanno costruito le loro dimore sulle sponde di un fiume, quasi a voler imitare la nostra città di Venezia.
A parte la caratteristica del villaggio, il luogo è maleodorante al limite della sopportazione, eppure gli abitanti ci vivono e lavorano tranquillamente…tanto pe campà…..come direbbe Nino Manfredi.
Alle 12,30 siamo andati a pranzo in un ristorante moderno cinese con servizio a buffet. Io ho preso un bel po’ di spaghetti di soia (molto buoni) e tanto altro giusto per riempire lo stomaco.
Piove in continuazione, comunque il pullman è sempre a nostra completa disposizione

20/08/2014 – XI’AN

Esercito dì terracotta

Esercito dì terracotta

Il programma di oggi ci ha portato a vedere l’esercito di terracotta, una meraviglia nelle meraviglie. Sono state riportate alla luce più di 10.000 statue di grandezza naturale ma tutte col viso diverso…e tante ancora da portare alla luce. Dopo pranzo abbiamo sostato sulla piazza della pagoda della Grande Oca e successivamente abbiamo visitato la pagoda della piccola oca selvatica.

21-22/08/2014 – XI’AN/PECHINO

La grande muraglia cinese

La grande muraglia cinese

Una volta trasferiti a Pechino ci apprestiamo a visitare la “Grande Muraglia”. Di rigore la foto, ai piedi della muraglia, con tutto il nostro gruppo e con le due guide che ci hanno assistito durante il nostro percorso.
Di buona lena e finché le gambe ce l’hanno consentito, abbiamo fatto un piccolo percorso….rigorosamente in salita poi, però, abbiamo convenuto che era meglio desistere e andare a pranzo.
Dopo pranzo siamo andati a vedere la “Porta del Paradiso”…un’altra meraviglia che ci ha lasciati increduli. Ma ahimè o meglio ahinoi…ci aspettava un’altra sorpresa….uno di noi, (Barore, senza fare nomi) improvvisamente, si è trovato senza portafoglio. Gli era stato sottratto in un momento di grande confusione e mentre tentava di fare qualche foto. Le nostre due guide che conoscevano l’andazzo, dopo 10 minuti sono riusciti a recuperare il portafoglio con tutte le carte di credito ma…..senza soldi!!!! Beh…pazienza, in fondo è stato abbastanza fortunato.
La cena si è svolta nel ristorante dell’albergo ed abbiamo mangiato a volontà…incluso il gelato.

23/08/2014 – PECHINO

Piazza  Tien' anmen

Piazza Tien’ anmen

La giornata di oggi è dedicata alla visita della “Piazza Tien an Men”, simbolo della Cina di ieri e di oggi, della “Città Proibita” e del “Tempio del Cielo”. Le nostre guide si sono sempre dimostrate molto sicure e ogni qualvolta vi era qualche problema, loro l’hanno sempre risolto alla grande. Durante le pause pranzo ci hanno sempre spiegato la composizione delle pietanze che ci venivano servite.

24/08/2014 – PECHINO
In mattinata visita al “Palazzo d’Estate”, residenza estiva degli imperatori delle ultime due dinastie e, dopo pranzo visita al “Tempio di Confucio”. In serata, durante la cena, abbiamo potuto gustare la famosa anatra laccata…!!!!

25/08/2014 – PECHINO

Tempio della grande campana

Tempio della grande campana

Come sempre, dopo la prima colazione, il nostro impegno è quello di visitare qualcosa di bello perciò oggi siamo andati a vedere il “Tempio della Grande Campana”. In serata visita al “Grande Bazar del Tarocco” dove abbiamo lasciato gli ultimi spiccioli cinesi.
Sarebbe bello poter descrive nei minimi dettagli tutto ciò che i nostri occhi hanno potuto vedere ma, questo compito, lo lasciamo alle foto che niente hanno dimenticato di tralasciare.

25/08/2014 – PECHINO/ZURIGO/ROMA
Con nostro grande dispiacere sveglia alle ore 3 del mattino, prima colazione al sacco e alle 6,45 partenza per Zurigo. Siamo arrivati a Zurigo alle ore 11,20. Stando a questi orari sembrerebbe che il volo sia durato poche ore ma, se consideriamo il fuso orario di ben 6 ore indietro, c’è poco da sbagliare….il viaggio è durato ben 11 ore!!!
Poi, da Zurigo a Fiumicino e da Fiumicino ad Alghero e, come dice il nostro amico Piero…fine dei nostri servizi.
A questo punto possiamo ben dire che finisce l’ansia per il lungo viaggio e che questa bella esperienza ci ha arricchito culturalmente ma….non nel portafoglio.

Per dovere di cronaca voglio precisare che una sera la nostra guida “Giacomo”, ci ha proposto la visita ad un quartiere dove c’era di tutto…fontane che si coloravano a tempo di musica ed un soffitto, presso un grande centro commerciale, dove venivano proiettati dei filmati straordinari. La gente era tantissima e lo spettacolo assicurato

Voglio ringraziare Piero, per averci dato la possibilità di vedere questo meraviglioso paese, ed anche i miei compagni di viaggio a cominciare da mia moglie Anna che mi sopporta soprattutto quando prepara le valigie…lei ha sempre caldo mentre io vorrei mettere anche qualcosa di pesante perchè….non si sa mai.
Ringrazio anche Marco e Maria, sempre pronti a risolvere i problemi che si presentano (io con loro andrei in capo al mondo sicuro che mi darebbero sempre una mano per superare le difficoltà che si presentano alla mia età e con la mia patologia).
Ringrazio Mercede che alla sua bella età ci dà sempre l’esempio di come ci si comporta. Brava Mercede, abbiamo ancora molte gite da fare insieme. Grazie anche a tutti gli altri, Pierina, Graziella, Barore Santo, Immacolata, Paoletta, Lisetta, Marcella e Carla e………a zent’anni

P.S. In questo viaggio avrei voluto anche mio fratello Giovanni con la moglie Anna e Annalisa e Giuseppe che purtroppo quest’anno non sono potuti venire.
Io li ringrazio ugualmente se non altro perché ci hanno accompagnato e ripreso in aeroporto

Salvatore Faedda

Il ragazzo di Koblenz di Kai Paulus

Panorama su Koblenz e la confluenza tra i fiumi Reno e Mosella (foto fatta da Ehrenbreitstein)

Panorama su Koblenz e la confluenza tra i fiumi Reno e Mosella (foto fatta da Ehrenbreitstein)

Mi ricordo che a casa di mia nonna c’era una armonica a bocca, di quelle grandi, tedesche, a due tonalità, con cui si suona la musica popolare. E mi ricordo anche che questo strano strumento musicale mi incuriosiva e che spesso ci soffiavo dentro cercando di fare musica ottenendo però soltanto dei suoni senza melodia. Avrò avuto otto-dieci anni. Non so che fine abbia fatta l’armonica ma la mia carriera di musicista, appena iniziata, era anche finita in quel periodo. Con il senno di poi oggi mi chiedo come mai non mi è mai più venuta l’idea di suonare l’armonica, nell’infanzia, nell’adolescenza, oppure da studente. Mi meraviglio di me stesso: in tutti questi decenni ho completamente rimosso il fascino che esercitava l’armonica su di me. Sta di fatto che non mi è più venuto in mente di suonare l’armonica, fino a quando …

Oggi sono adulto, marito, padre di due splendidi bambini; tanti impegni, volentieri leggo, gioco a scacchi, e mi aggiorno per il mio lavoro. Non rimane tempo per niente, e la sera, portati i bimbi a letto, anche noi crolliamo. Come sapete, negli ultimi anni abbiamo messo su la nostra ‘Parkinson Sassari’, e, nonostante il mio pochissimo tempo, ci tengo tantissimo e sono fiero di aver creato insieme a voi questa utilissima associazione. Ma per stare dietro alle tante attività della Parkinson Sassari, ed adesso anche al sito creato dal nostro insostituibile e geniale Gianpaolo, devo fare gli straordinari e spesso, quando sono in servizio di notte (non raccontatelo al mio direttore!), scrivo, programmo, organizzo, e riesco a fare le cose che durante il giorno non sarebbero state possibili. Per farla breve: ogni mio minuto è pianificato!

Stop! Halt! Fermi tutti!

Un giorno ci troviamo, per via della riabilitazione della nostra Parkinson Sassari, nella palestra di via Principessa Maria e sento dei suoni, stranamente molto familiari.

L’armonica!!  image

Qualcuno sta suonando l’armonica! Che bello! Ma sì, perché non ci avevo pensato. E poi, con che maestria e che apparente leggerezza sta suonando questo magnifico organetto.

Ma certo, l’armonica a bocca, l’ho sempre voluta suonare! Fantastico! Salvatore è un genio: intonando l’inno della Brigata Sassari, aiutato dalla splendida voce di Anna, fa camminare Antonio: magico! Incredibile. Che gioia vedere Salvatore che con assoluta naturalezza suona l’oggetto della mia infanzia.

Quanti ricordi. Mi ritornano in mente mia nonna, casa sua a Koblenz in Germania, i giochi con i miei fratelli, un infanzia felice. Ora tutto mi torna in mente. Non posso far a meno di avvicinarmi al musicista; mi sento come un piccolo ragazzino che si avvicina al gelataio. In modo molto tranquillo e disponibile Salvatore mi dice che non è difficile suonare l’armonica e mi suona alcuni brani. Questo mi basta, la decisione è presa.

L’indomani vado in un negozio di strumenti musicali all’emiciclo e chiedo se hanno un’armonica. A oltre 50 anni sono emozionato come un bambino. Non vi racconto tutta la scena del negozio, in cui il commerciante capisce subito che io di armoniche e di musica in generale non ne capisco nulla e con fare paterno mi illustra i vari modelli, le diverse tonalità ed il loro utilizzo. L’avrebbe potuto spiegare anche in greco, non ci avrei capito niente lo stesso. Ero ubriaco da tante nozioni, non ci capivo nulla; volevo semplicemente un’armonica. Accontentato: ecco, una “Special 20” in A; una di quelle suona anche Salvatore. Vado nei Giardini Pubblici e provo a creare qualche suono; mi sento come il bambino di Koblenz, vorrei tanto fare musica ma non ci riesco. Ma Salvatore non aveva detto che era facile? Comunque, non c’è problema, ho già un piano: andrò a vedere in Internet…

Rientrando a casa vado a prendere i bambini da scuola. Sono a piedi, loro sono abituati (male) a essere presi in macchina: In effetti si lamentano. Intuitivamente consegno loro l’armonica. Come avevo sperato le lamentele finiscono subito: loro ispezionano l’oggetto ed emettono i primi suoni. Sono come me da piccolo, che emozione. Ridono, suonano, si divertono, e fanno tutta la strada a piedi senza neanche accorgersene. Inaspettatamente, l’armonica appena acquistata ha già svolto un grande servizio.

Ed adesso? Come vi dicevo, nella mia giornata non c’è spazio per nessun altra attività, e ciò che apprendo da internet e Youtube sa proprio di continua applicazione e studio. Le cose si complicano in quanto a mia moglie, al primo udire in casa di questi nuovi suoni, vengono i capelli dritti ed interdice qualsiasi studio musicale.

Ed ora? Già, i bimbi vogliono essere presi da scuola in macchina? Bene, problema risolto: mi piazzo davanti a scuola un po’ prima della fine della lezione e mi dedico al mio nuovo studio. Semplice, no? E così ho iniziato ad imparare l’armonica.

Il ragazzo di Koblenz con la sua Special 20

Il ragazzo di Koblenz con la sua Special 20

Ad uno dei nostri consueti, bellissimi ed attesi pranzi, Salvatore, che scopro in quella occasione musicista a 360 gradi sapendo suonare anche la fisarmonica e la chitarra, intona ‘Lili Marleen’ ed io provo a stargli dietro. Impossibile. Ma l’idea mi intriga e nei mesi successivi continuo a suonare in macchina. Il mio obiettivo è di riuscire a suonare insieme a Salvatore. Diverse altre volte lo sento suonare, dopo un pranzo della nostra Parkinson Sassari, dopo le prove di teatro, dopo la ginnastica, ed io rimango sempre più affascinato.

Un giorno mi rivela, dopo che gli ho raccontato le mie difficoltà e la sensazione di non poter migliorare, che si impara molto a suonare le canzoni dei Beatles. Mi sembra un’ impresa azzardata e non ci bado. Poco dopo mi ricordo, però, di aver un CD dei Beatles da qualche parte, e nelle mie prossime “sedute” lo porto con me in macchina e, tra molte stonature, si fa largo qualche suono familiare di ‘Yesterday’ e ‘Hey Jude’.

Ora voglio stupire Salvatore: sto studiando ‘Strangers in the night’ del grande Frank Sinatra, ma non ditegli niente, deve essere una sorpresa per un nostro prossimo pranzo…

Festung Ehrenbreitstein vista da Koblenz, roccaforte più grande d'Europa

Festung Ehrenbreitstein vista da Koblenz, roccaforte più grande d’Europa