Da alcune settimane ho varcato la soglia del settimo anno di convivenza con la mia inseparabile “compagna” di viaggio, (malattia di Park) , che si ostina ad ingrigirmi le giornate. Ma è noto che il settimo anno può essere fatidico…. perché la crisi si annida dietro l’angolo.
Ne ho avuto la percezione alcuni giorni fa, accettando l’invito da amici comuni per un breve soggiorno di terapia/associata.
L’unica regola da accettare incondizionatamente era : non si deve parlare di “acciacchi” ma pensare in positivo (….sono calmo, sereno e piacevolmente rilassato) , ma nel corso del soggiorno se ne aggiunta una seconda …. “DIVINO” parola nata da un banale equivoco e adottata subito dal gruppo, per empatia, perché consentiva volta per volta di giocare sui “doppi sensi e metafore” originali , create al momento dalla fantasia “frizzante” da ognuno di noi ; così tutto è diventato …. Divino – il gruppo – , Divino – il sito scelto – , Divino – il personale dell’accoglienza – , Divino – il menù – , Divino – il trattamento fisioterapico – ……ecc. eccetera , con la serotonina che cresceva di livello.
La terapia assegnataci dal programma consentiva una libera scelta dei vari trattamenti : rilassarsi a bordo piscina distesi sulla sdraio (elioterapia), tonificarsi nelle acque termali della piscina (ginnastica in acqua), affidarsi alle sapienti mani delle fisioterapiste (massoterapia), fare il percorso vita ( sauna e camminata su ciottoli di fiume), partecipare ai balli di gruppo ( ludo/musicoterapia) ….. e perché non aggiungere (terapia del gusto) il deliziarsi con i raffinati piatti dello chef, ottimi nel gusto e “DIVINI” nella composizione.
Il nostro pezzo forte lo abbiamo messo in “onda” sulla pista da ballo: serata magnifica allietata da un duo canoro ben assortito che proponeva dei balli (liscio) adatti alle nostre gambe…. l’euforia sulla pista è cresciuta in maniera esponenziale e il “ballo/terapia (!!!) ha coinvolto tutto il parterre che si sfidava con figure da provetti ballerini, mentre io osservavo la competizione, seduto, (non sono un esempio di Tanghero da prendere ad esempio) , ho avuto la visione…..tra un lampo e l’altro delle luci stroboscopiche che investivano la pista da ballo, ho intravisto ” l’infingardo pennuto”…. come sempre appollaiato sul trespolo …. del leggio dei musicanti , che mi rivolgeva , con la bava al becco, improperi indicibili , con turpiloquio degno di un portuale e con il piumaggio sempre più arruffato mi riversava l’anatema
TU MI PERSEGUITI .
L’ultima visione che ho avuto, mi ha consegnato un figura di un volatile “dilaniato”, in rotta … in cerca di un atterraggio su terreni più consoni a perpetrare i suoi ignobili inganni…. lontano dagli odiati profanatori del suo regno.
Questo è bastato per capire che la crisi del settimo anno è ormai vicina, tanto valeva che …. ballassi anch’io.
IL clou della serata si è avuto , quando ci siamo dichiarati parkinsoniani…. lo stupore degli astanti inizialmente ha avuto la meglio sull’applauso scrosciante che ci hanno tributato ( da brivido sulla schiena ) e il cantante del coro ringraziandoci per la serata ha voluto dedicarci una canzone …. ” I migliori anni della nostra vita ” e qui, è mancato poco che qualcuno svenisse dalla commozione, e visto che in questi frangenti le gambe ti possono tradire… le copie si sono abbracciate, trasportate nei ricordi dell’innamoramento …. (lirismo puro).
Il giorno dopo ci siamo salutati con ” DIVINO COMMIATO” e siamo rientrati a Sassari …. stanchi e felici.
Agli associati …. un consiglio : se in questi giorni sentite qualcuno parlare di DIVINO , chiedetegli di raccontarvi la storia , saranno ben lieti di dirvela, oltre a suggerirvi un modo semplice per fare un carico di dopamina a basso-costo !!
bastano tre regole : un gruppo di amici affiatati ( park + no park), un sito gradevole , e un tema a piacere.
Per salutare il gruppo di amici prendo a prestito il cantautore Ron ” vorrei incontrarvi (ripetutamente) per cento anni ” !!!
Bev@ Divino
p.s. non ho cambiato logo (G.B.) , è semplicemente una promessa mantenuta.
Bravissimo G.B.,
sono convinto che la ricetta, quella degli amici più un bel posto più un bel tema, sia quella giusta; e non solo per passare un piacevole soggiorno in compagnia con degli amici, ma proprio per superare il fatidico settimo anno. Il trucco sta nella regola del vostro gioco: non parlare di acciacchi e pensare positivamente (posso replicare con Giovanotti “Io sono positivo”).
Complimenti per questo bel racconto divino.