Volare si Può, Sognare si Deve!

Cultura

Terremoto in Emilia – poesia di Paolo Marogna


TERREMOTO IN EMILIA – 10  OPERAI MORTI

Dove eri TU ?
Dove eri TU quando io
nel capannone
costruivo il domani mio e dei miei bambini
che a mani giunte, a tavola
Ti ringraziavamo per il pane quotidiano?
Dove eri TU quando la terra ha tremato
ed io ho alzato gli occhi al cielo
ed ho gridato forte il Tuo Nome
chiedendo il Tuo aiuto
perché la Tua mano venisse
a fermar la trave che cadeva
e che mi ha schiacciato?
Che ha schiacciato con me il mio domani
ed il domani dei miei bambini
che a mani giunte
non potranno più ringraziare nessuno
per il pane quotidiano che non avranno.
Dove eri TU
Dio di Misericordia?
Io sono morto
e son venuto a cercarTi
per sapere PERCHE’.


Il commento alla poesia “Terremoto in Emilia, dieci operai morti”

L’invettiva da brivido, stringente, di Paolo, rappresenta bene il lamento dolente di un padre schiacciato da una trave durante il terremoto in Emilia nel 2012. Di un padre che non potrà più essere il futuro dei figli, abituati a ringraziare il Padreterno per il pane quotidiano.
Il padre dei bimbi aveva supplicato Dio che impedisse la sua morte, ma non è stato esaudito e non è stato il solo a non essere ascoltato: con lui tanti altri padri.
L’Autore insiste: “la trave ha schiacciato con me il mio domani e quello dei miei figli che non potranno più ringraziare nessuno per il pane quotidiano che non avranno.”
E incalza: “io sono morto, e sono venuto a cercarti.”
Dio, non continuare a nasconderti! Guardami negli occhi. Dimmi perché. Non continuare a tacere! Rispondimi.
Anche un Papa colto e santo come Paolo VI talvolta si lamenta con Dio: “Signore, ti abbiamo supplicato per la liberazione dell’amico Aldo Moro e non ci hai ascoltato.” Perché?
E’ una domanda che circola nel mondo da quando l’uomo è apparso sulla Terra sapendo di essere destinato a morire senza riuscire a trovare una risposta a questo terribile e insondabile perché.

(F.S.)


 

Basta un pensiero – poesia di Paolo Marogna


BASTA UN PENSIERO

Basta un pensiero o un ricordo
per scrivere tante parole.
Basta uno sguardo e un sorriso
per fare una giornata di sole.
Bastano solo sette note
per scrivere mille canzoni.
Basta una frase sgarbata
per distruggere cento illusioni.
Ho fatto un sogno bellissimo
di cui non rimane più niente.
Avevo una cosa…
Tante cose …
Troppe cose importanti da dirti.
Ma il vento me le ha tolte di mente.


La poesia di cui oggi proponiamo la lettura si intitola “Basta un pensiero”.

Talvolta Paolo, nel suo vagabondare interiore, costruisce delle lievissime e belle impalcature di sogni che sembrano dipingere un mondo ideale, perfetto, poi “basta una frase sgarbata” per fare svanire in un attimo questi mondi da favola. E tutti i progetti aggrappati alle mille parole pensate e non dette si spengono per una folata di vento… sempre il vento.

F.S.


 

Pensieri – poesia di Paolo Marogna


PENSIERI

Di notte quando tira il Maestrale
le onde del mare si sollevano
e  gli occhi
rimangono spalancati nel buio.
Ed  i pensieri perdono il loro ordine.
Si accavallano insieme e si inseguono
come le onde del mare:
e ti poni mille domande
a cui non sai rispondere
o meglio di cui temi la risposta.
E nel soffio del  Maestrale
cerchi di udire la risposta
che    invece   vorresti sentire.


La composizione poetica di Paolo Marogna che oggi leggeremo si intitola “Pensieri” e sembra una ideale continuazione della poesia “Maestrale”: Paolo racconta del suo personale rapporto col vento di nord-ovest col quale ha dovuto spesso fare i conti soprattutto come pilota di aerei ultraleggeri per via dei rischi che si corrono per le raffiche impetuose ed improvvise.
Ma quando il maestrale finisce, subentrano le riflessioni ed i pensieri che prima ti ristorano, e poi sembra che ti sovrastino come macigni, e “si accavallano come le onde del mare”, incalzandoti con domande di cui temi le risposte. Quando la furia del vento infine si attenua, è in grado di suggerirti “le risposte che vorresti sentire”.

F.S.


 

      

 

COMPAGNI DI VIAGGIO poesia di Paolo Marogna

COMPAGNI DI VIAGGIO

Vorrei regalarti un sorriso,
Vorrei darti una mano da stringere,
serenamente, senza paura.
Siamo compagni di viaggio
che cercano la giusta strada,
anche se non sempre è la più facile.
Ma per trovarla bisogna anche tentare
e saper tornare indietro
quando ci si accorge
di aver preso quella sbagliata.
Serenamente e con coraggio,
anche se con sofferenza.
Un amico può servire anche a questo.
L’importante è sapere di non esser soli.

MAESTRALE poesia di Paolo Marogna

MAESTRALE

Dura tre giorni il Maestrale
e sembra non finire mai.
E’ il vento della sfida il Maestrale.
La sfida della natura.
Sopravvive solo il più forte
e il più debole viene sradicato.
E’ una sfida contro se stessi.
Se perdi perdi tutto,
se vinci non vinci niente,
dovrai solo prepararti ad esser più forte
per la prossima sfida.
Dura tre giorni il Maestrale
e sembra non finire mai
e ti riempie la testa di vento e di pensieri.
Poi, di colpo finisce.
Ed è come se non fosse mai esistito.
E ti senti il silenzio e il vuoto intorno,
e ti rimangono in testa solo i pensieri,
tanti pensieri:
di ciò che sei,
di ciò che vorresti essere,
di ciò che non sarai mai.
E vorresti che ritornasse, il Maestrale.
A portarti via.
Per non pensare più a niente.

OSSERVAZIONI sulla Poesia di Paolo Marogna

Straordinaria e inaspettata scoperta. Dal silenzio più profondo, che appariva come l’atteggiamento a Lui più congeniale, al più clamoroso ed eclatante dei risvegli. Due brani di poesia presentati una sera in maniera un po’ movimentata, hanno costituito “l’incipit” della sua rivelazione come poeta. Due poesie fra le più belle -a mio giudizio, delle cinquanta composizioni ( compresa una dedicata agli amici Tonino e Adelaide per i 50 anni di matrimonio) contenute nella attuale raccolta che, per non velare assolutamente la propria condizione di uomo sofferente, ha voluto intitolare Casa Parkinson.
Parliamo di Paolo Marogna. Da circa due anni frequenta l’Associazione Parkinson ma immediatamente non mette in evidenza nessuna particolare propensione salvo quella connessa alla sua professione di commercialista che gli consente di rendersi subito utile all’associazione attraverso la compilazione del bilancio annuale.
Nessun indizio, invece, che possa far pensare a un Paolo Marogna letterato, appassionato lettore di buoni romanzi e con sorpresa di tutti poeta. Poeta delicato, sensibile,dal linguaggio semplice quasi naif, ma dalle riflessioni profonde che afferiscono ai problemi che da sempre tormentano l’animo umano; dalla morte all’amore in tutte le sue svariate sfaccettature, dalle incomprensibili sofferenze degli innocenti alle catastrofi che in un attimo cancellano dalla faccia della terra migliaia di persone ignare del triste destino che le aspetta. Il tratto comune che caratterizza tutte le poesie è quello costante della semplicità: sembrano conversazioni confidenziali fatte al bar con un amico.
Una sera, dunque, Paolo arriva nel salone dove si tengono le varie esercitazioni programmate, tiene qualcosa in mano ma non riesco a stabilire con esattezza di che cosa possa trattarsi: sembra una busta.
Durante uno dei tanti movimenti che gli sono necessari prima di sedersi, la busta gli cade dalle mani, qualcuno si precipita a raccogliere “l’oggetto” che sembra essere molto prezioso. Paolo, ringraziando, riprende la busta, la depone sul piano di una sedia e ci si siede sopra. Stavolta finalmente è sicura.
Non so proprio se quella sera Paolo abbia pensato più al contenuto della sua busta che all’Uomo in Frack, il quale sempre elegante ma ormai rovinato e disperato si lascia scivolare nelle acque del fiume.
Certa è una cosa, appena finita la lezione del canto, Paolo prende la preziosa busta che ha persino rischiato di perdere e, vincendo la sua naturale ritrosia, mi viene incontro e consegnandomi la busta “Leggile-mi dice- ci sono due mie poesie vedi se vanno bene”. E sapendo che sono un ex insegnante di lettere, con grande umiltà (altro suo segno caratteristico) aggiunge:”Se c’è qualcosa da correggere fallo pure con la massima libertà”.
Fatta qualche eccezione per la punteggiatura – che peraltro rappresenta un aspetto molto soggettivo della grammatica italiana – i concetti dei vari brani poetici sono semplici, lineari, chiari, non danno adito a interpretazioni controverse mentre inducono a ulteriori riflessioni. In mezzo alla confusione dell’uscita rimando l’apertura del plico, ma appena arrivato a casa apro il prezioso scrigno e trovo le poesie di cui parlavo poco prima , ancora col titolo provvisorio di “Considerazioni”: in una successiva catalogazione più razionale prenderanno rispettivamente il titolo di “Maestrale” e “Compagni di Viaggio”. Due delle poesie più belle del compendio -dicevo poc’anzi – rappresentano una,”Maestrale”, una metafora della vita fatta di prove, vittorie, sconfitte e con una sola allusione, il vento di Maestrale a quella che è stata la passione di una vita: la guida degli aerei ultra leggeri. Per la guida degli aerei, siano essi piccoli o grandi, la conoscenza dei venti -in questo caso il maestrale dominante
nell’aeroporto di Alghero – è fondamentale. Infatti :”Se vinci non vinci niente, se perdi perdi tutto” L’altra poesia contenuta nello scrigno è “Compagni di viaggio”. Dopo le tenerezze iniziali “Vorrei regalarti un sorriso…darti una mano da stringere…” Paolo si sofferma un attimo a riflettere sulle prove e le difficoltà che la vita riserverà loro e palesa l’esigenza interiore di aggrapparsi a qualcuno che ne condivida le sofferenze: “Un amico può servire anche a questo”. Ma è troppo chiaro che non si tratta di un amico qualsiasi ma della compagna di una vita, metà della sua anima, che con la sua discreta ma vigile presenza interpreta alla perfezione l’ultimo verso della poesia: “l’importante è sapere di non essere soli”.

E’ intendimento dell’Associazione far conoscere a tutti le poesie di Paolo Marogna pertanto già da Domenica 3 Febbraio 2019 cominceremo con la pubblicazione delle prime due poesie “Maestrale” e “Compagni di viaggio” che hanno un significato particolare come ho raccontato nella presentazione delle sue poesie. In seguito pubblicheremo una poesia il giovedì e una la domenica. Buona lettura. (f.s.)

Casa Park poesia di Paolo Marogna


CASA PARKINSON
“Volare si può, sognare si deve”
E noi ,forse, siamo volati più in alto
di quanto ci si aspettasse.
E abbiamo sognato chiudendo gli occhi
e quando li abbiamo riaperti
il sogno si è realizzato.
Merito di tutti e di pochi.
Di tutti che hanno saputo scegliere
le guide giuste,
di pochi
che hanno saputo guidare ed ottenere
“un premio che era follia sperar”.
Ora siamo più forti, ma non basta,
c’è ancora tanta strada da fare.
Avanti, fortza paris”!


 

La Fede – Poesia scritta da G.B.


La  Fede

 

Quando  la  ragione si perde

nel caos apparente dei pensieri ,

che amara verità vado scoprendo.

Disvelata  dal vanesio rigore della

ricerca interiore,  sospesa tra paure

e costrizioni  che straziano l’anima.

Ma scavare  l’essenza atavica

ha il sapore di conquista rapita,

confusa  con  l’illusione di sapere.

Emozione fuggevole,  bramosa

di conoscenza che infuoca e sudori

gelidi che scorrono nei canali della pelle.

Verità eluse, scivolate per convenienza

nell’ esistenza segnata dal tempo,

riprovevole  come un pensiero sconcio.

In questo tormento… la fede, non più dogma,

trova la sua dimensione umana, rivelatrice

di  inveterata volontà di vivere.

g.b.


 

Il coro “Volare si può” all’Auditorium di Sassari

Il coro “Volare si può” all’Auditorium di Sassari 

Il 19 dicembre 2018 il coro dell”Associazione Parkinson Sassari ha inaugurato la 1° edizione di “Sing Sing Xmas” organizzata dall’Associazione Sing Sing Sing ETS e presentata dal Maestro Fabrizio Sanna; grande affluenza di pubblico per ascoltare il nostro coro e i numerosi artisti presenti sul palco dell’Auditorium di Via Monte Grappa. Le foto presenti sono state scattate dal fotografo Antonio Idini.

Cronaca di una giornata  felicemente serena – G.B.


Cronaca di una giornata  felicemente serena.

Sabato 24 novembre nella sala Angioy della Provincia, si è  svolta la  “12^ Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson” , atteso appuntamento nell’agenda dell’Associazione Parkinson Sassari ,  grande  contenitore di motivazioni , corredato oggi, da  relazioni scientifiche , intermezzi di arte/terapia  filmati  e esibizione del coro  Park, tutti di ottimo livello, rivolto a una platea eterogenea e partecipativa.

Come sempre succede in Casa Park, i preparativi sono stati  “febbrili” , un rincorrersi di impegni per far “quadrare” la scaletta del programma, che doveva necessariamente rispettare precisi orari per la sala, messa gentilmente a disposizione dall’ospitante.

Per non venire meno al motto  – Volare si può…..-  la determinazione  ” puntigliosa” del Direttivo, affiancata  da volonterosi associati , sostenuta dal Responsabile scientifico  Dr. Paulus  nella scelta dei validissimi relatori , ha  consegnato agli annali un altro evento da ricordare con piacere.

La novità assoluta di questa giornata è stata la partecipazione di “giovani” , neo laureati  di diverse discipline scientifiche  iscritti  al Corso di Nutrizione  tenuto  dal  Prof. Serra della Facoltà di Medicina , oggi relatore nel convegno,  e le graditissime presenze di alcune autorità politiche e istituzionali, quali il Sig. Sindaco di Sassari Dr Sanna  e del’Onorevole Pisanu.

La prima parte del convegno, “gestita” magistralmente dall’esperto  archorman  Dr. Paulus,  dedicata alle relazioni scientifiche, sapientemente esposte dai relatori  –  Prof. Serra,  Dott. Carpentras, Dott,ssa Pinna, Dott.ssa  Sanna,  Dott.ssa Mambrini  –  pur conservando il rigore che imponeva la materia, si sono mantenute sobrie nella comunicazione e aperte a ulteriori spiegazioni sollecitate dai convenuti all’evento; addolcite dai filmati di repertorio delle Arti/terapia dell’Associazione che scorrevano in contemporanea sullo schermo, dove con gli attori, riapparivano ricordi di persone care.

Nella seconda fase il clima di festa, perché per gli Associati è stato un giorno di festa, gli intermezzi poetici , il personaggio dell’anno e il Coro Park a conclusione,  ha contagiato tutta la platea, unanime nel tributare applausi e complimenti gratificanti.

A conclusione il rinfresco offerto ha tutti i partecipanti  ha confermato il clima di festa in famiglia , e gli attestati di stima anche da   parte dei nuovi iscritti  all’ Associazione ha rafforzato la convinzione che la crescita costante di Casa Park,  in qualità e impegno, si ottiene con l’applicazione costante sui programmi, prefissati per tempo,  per tradurli in Vera Festa.

G.B.