MAESTRALE
Dura tre giorni il Maestrale
e sembra non finire mai.
E’ il vento della sfida il Maestrale.
La sfida della natura.
Sopravvive solo il più forte
e il più debole viene sradicato.
E’ una sfida contro se stessi.
Se perdi perdi tutto,
se vinci non vinci niente,
dovrai solo prepararti ad esser più forte
per la prossima sfida.
Dura tre giorni il Maestrale
e sembra non finire mai
e ti riempie la testa di vento e di pensieri.
Poi, di colpo finisce.
Ed è come se non fosse mai esistito.
E ti senti il silenzio e il vuoto intorno,
e ti rimangono in testa solo i pensieri,
tanti pensieri:
di ciò che sei,
di ciò che vorresti essere,
di ciò che non sarai mai.
E vorresti che ritornasse, il Maestrale.
A portarti via.
Per non pensare più a niente.
Belle e spesso struggenti le poesie di Paolo ed io ho avuto il privilegio di leggere “Il maestrale” in un incontro di musica e poesia con gli amici di Sinuaria Poetarum . Ed è stato davvero commovente
Profondamente commossa ringrazio tutti per le toccanti parole che avete avuto nei confronti di mio fratello,era veramente unico,grazie, grazie grazie.
Ridevamo ,ridevamo tanto quando ti sgridavo per la tua malinconia ,che non era solo poesia e mi guardavi ,sottecchi ,come a volermi preparare a ciò che inevitabilmente sarebbe arrivato anche per me. Allora ti chiedevo la formula del volume della sfera e mi rispondevi che non l’avevi mai saputa ,E finiva così un discorso che nessuno dei due voleva continuare . Conserverò gli scritti ,tanti, che mi hai regalato e così mi sembrerà che siamo ancora assieme.Che il tuo viaggio sia lieve Ciao Paolo
Grazie Egle,Paolo mi raccontava di te,per quel riguarda il ” gioco “delle formule lo posso sostituire io,ti stimava molto “signora col rossetto.” I tuoi racconti ci sono sempre piaciuti,alcuni ricordavano la nostra infanzia e gioventù, Grazie ancora
Caro Paolo, ho sempre amato questa tua poesia che, nella sua struggente tragicità ti ha rappresentato fino alla fine.
Non rappresenta me, sicuramente, perché ogni tempesta della vita è per me una nuova sfida. Mi piacerebbe una rappresentazione grafico-artistica delle immagini di cui tu fai una così realistica descrizione.
Ed ora che il maestrale ti ha assecondato, vola nel vento, ma concediti la pace che meriti
Il Maestrale colpisce tutti, quando arriva: come i dispiaceri e i dolori nell’arco della vita. Ma ognuno di noi vive e affronta il Maestrale in modo diverso. Hai ragione, Paolo: ogni volta è una sfida. C’è chi si abbatte come i rami fragili di alcune piante che cedono al vento, e c’è invece chi coglie l’occasione della sfida – per quanto dolorosa – per uscirne più forte, più consapevole delle proprie potenzialità. Bravo Paolo, con questa poesia toccante e profonda mi hai fatto molto riflettere.
No, Paolo Marogna, no!
Certo che voglio che torni il maestrale, ma non per portarmi via, ma per sfidarmi ancora, ed ancora vincerò io, io che con ogni sfida diventerò più forte.
P.S.: toccante, veramente bella, un po’ triste e melancolica. Complimenti, Paolo Marogna.
Grande Paolo. Sei sempre stato un bravo professionista ma sopratutto un grande uomo con una umanità e una sensibilità che andava oltre tutto. Oggi anche un grande poeta. Grazie di esserci.