Ci sono ritagli della vita che abbiamo vissuto conservati in fondo ad un cassetto dove, ognuno di noi, ha raccolto nel tempo lettere, cartoline illustrate, foto e piccoli oggetti: una moneta antica appartenuta alla vecchia zia, una conchiglia rugosa raccolta durante una vacanza estiva, una penna stilografica regalo di compleanno, una piccola armonica a bocca trovata in casa dei nonni… Ogni oggetto risveglia in noi uno stato d’animo particolare: gioia, affetto, rimpianto del tempo passato. È quello il cassetto dei ricordi perché in fondo ad esso, insieme agli oggetti, ognuno ha riposto sogni, progetti e desideri di gioventù, quando, con atteggiamento fiducioso ciascuno andava alla ricerca di qualcosa su cui costruire il proprio avvenire.
Quando si è giovani e pieni di salute, crediamo di vivere così per sempre, ma quando diventiamo vecchi e, spesso, incapaci di prenderci cura di noi stessi, ripensiamo con rimpianto al passato, alla giovinezza.
Così, talvolta, riaprendo quel cassetto, sfiorando gli oggetti con mani tremanti rispolveriamo i sogni e le speranze di un tempo lontano. Ed è proprio in quei momenti che, essendo più fragili dal punto di vista emotivo, viene da pensare che senso ha continuare a vivere. Quando, poi, si deve ricorrere al continuo aiuto degli altri ed ai farmaci che, nella maggior parte dei casi, non permettono recuperi miracolosi si viene presi dallo sconforto, dalla paura di perdere i contatti col prossimo, dal terrore dell’isolamento e, in molti casi, dalla depressione. La vecchiaia e le malattie, infatti, rendono la vita più difficile, se per giunta si deve lottare con un sistema sanitario sbagliato tutto appare più faticoso e spesso insormontabile.
Che fare, dunque? Arrendersi? O cercare attorno a noi i motivi, se ce ne sono, per andare avanti?
La giovinezza, forse, non è solo qualcosa da rimpiangere: nel lungo ciclo della vita, è un dono di cui adesso godono altri. Nei loro sorrisi, nelle loro gioie, possiamo rivivere di riflesso le nostre ed essere felici per loro. Ma anche qualora non avessimo avuto la fortuna di crescere delle altre vite, e non potessimo condividere le speranze di chi viene dopo di noi, il tempo che ci rimane ci riserba dei giorni, delle ore, dei momenti di bellezza e di serenità: momenti capaci di sorprenderci, quando giungono, come la comprensione di un amico leale o la carezza inattesa di qualcuno che ci vuole bene sinceramente.
È in quei momenti che sentiremo, nella sua pienezza, il senso della vita.