Volare si Può, Sognare si Deve!

Autore archivio: assoparkss

Riflessioni sulla nostra vita associativa – Dora Corveddu

1 Novembre 2018

Oggi dopo aver trascorso alcune ore all’ospedale per uno spiacevole imprevisto che, fortunatamente , si è concluso in tempi brevi, quando ho acceso il mio cellulare sono stata piacevolmente inondata da numerosissimi messaggi di solidarietà e manifestazione di affetto che addolciscono l’anima e sono un potente e corroborante viatico per il cammino , spesso faticoso, della nostra vita.

Questo rappresenta la nostra splendida Associazione: affetto e solidarietà che si manifesta in tutte le occasioni talvolta difficili della nostra esistenza, ma anche e soprattutto sincero piacere di stare insieme nelle giornate, settimane, mesi ed anni che trascorriamo in una quotidianità che inevitabilmente ci porta a progettare, a vivere e condividere il nostro tempo insieme.

E non posso non ricordare la bellissima giornata che lo scorso 13 Ottobre abbiamo vissuto in occasione dell’inaugurazione della nostra Casa Park, quando tutti insieme abbiamo festeggiato questo evento tanto atteso e sognato, dopo tante amare delusioni. Il clima era festoso e tutti, vestiti a festa, abbiamo voluto essere presenti e salutare coloro che sono intervenuti a dare ufficialità e solennità ad un momento tanto importante.

Io, felice ed un po’ frastornata, mi guardavo attorno e pensavo che la nostra Casa Park evoca tante suggestioni:   certo è casa dei Parkinsoniani, ma , come ha detto il nostro Presidente, è anche un Parco, perchè immerso nel verde che io ho visto animato da tante persone che trovano finalmente non solo uno spazio in cui riconoscersi, incontrarsi e dove trovare, se si vuole, un piacevole rifugio. Abbiamo lavorato con entusiasmo per rendere l’ambiente gradevole, accogliente, direi intimo soprattutto perché esso è e spero sarà il cuore pulsante della nostra Associazione e non sarà solo sede amministrativa, ma anche e soprattutto luogo d’incontro dove portare avanti i progetti che stiamo pensando e strutturando.

Coloro , ahimè ancora pochi, che vengono a trovarci hanno il piacere di raccontare e raccontarsi, magari guardando su una grande parete fotografie e video che scorrono e che testimoniano la fervente attività che ha fatto da sfondo alla gioiosità che ci accompagna, sempre, quando stiamo insieme.

Ci stiamo affezionando molto a questo luogo, che abbiamo ripulito, arredato e corredato di suppellettili; abbiamo visto anche il giardinetto colorarsi di bei fiori.

Che dire ancora? Aspettiamo tutti e viviamo la nostra Casa Park come un nido dove trovare pace e sollievo ai tanti problemi che ci affliggono, ma soprattutto condividiamo la spensieratezza che ci accompagna quando stiamo insieme. Sono certa che tutti ci affezioneremo alla nostra casetta e così continueremo a volare, volare alto……

Dora Corveddu

CRONACA DELLA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO


“Volare si può sognare si deve” Questo è il motto della nostra Associazione che abbiamo cercato di praticare con più convinzione di sempre proprio nella fase finale dell’allestimento di una casa tutta nostra, in cui poterci riunire senza limitazioni di tempo e di spazio, dove poter organizzare meglio le nostre future attività. Nella memorabile serata del 13 ottobre anche il tempo sembrava aver deciso di allearsi con noi– offrendoci un tepore e una luminosità speciali -.Gli amici che erano venuti a sostenerci e solidarizzare con noi erano tanti , tutti positivamente meravigliati di ciò che con poche risorse eravamo riusciti a realizzare A tratti avevamo l’impressione di essere riusciti persino a trasmettere a molti dei presenti il desiderio di “realizzare sogni”. Sentivamo Commenti del tipo: ” Questi vecchi – ammalati hanno ancora molte energie in corpo, meritano di essere ulteriormente aiutati visto che sono in grado di realizzare cose belle a costi irrisori”. E a dire il vero le constatazioni erano appropriate dal momento che Gian Paolo si era moltiplicato per quattro per concludere in tempo tutto ciò che gli era stato ordinato last-minute; Pier Gavino, con l’uso di un nuovo computer, aveva ritrovato per incanto, quella lena che sembrava avere smarrito con l’arrivo di ormai pregresse disavventure; Geminiano non faceva che appendere quadri a dozzine; Vanna, tutta presa dal pulire e rassettare, aveva dimenticato i suoi problemi sotto l’ala protettrice di Adelaide in continua attività anche per l’organizzazione del catering. Tonino era costantemente appeso da qualche parte a congiungere fili, stuccare, tinteggiare, concludere gli ultimi ritocchi. Dora, come le è consono, faceva la regista, disponendo fiori e preparando anche gli ultimi quadri da esporre; e poi ancora i fiocchetti, i registri, le forbici, una penna decorosa per apporre le firme. Giuseppina non stava ferma un istante: dopo aver ripulito il giardino, avrà aspirato il pavimento quattro o cinque volte, pensando: “Si deciderà a diventare lucido”. Anche per poterci distendere sopra un bel tappeto che serviva a coprire adeguatamente qualche piccola corrosione emergente nell’antico pavimento di graniglia.

La festa ha avuto inizio con la lettura della formula canonica della benedizione delle case impartita da Don Davide Onida parroco della parrocchia di Sant’Agostino cui appartiene la Casa Park. Don Onida si è congedato augurando all’Associazione di continuare la generosa opera di accoglienza e sostegno rivolta da ammalati di Parkinson o dai loro parenti nei confronti di altri ammalati ancora più fragili.

L’ingresso festoso dopo il rituale taglio del nastro ha segnato la presa di possesso ufficiale della casa degli ammalati di Parkinson di Sassari e del territorio circostante che comprende parecchi grossi centri della provincia come Alghero, Porto Torres, Sorso, Ittiri, Thiesi, Bonorva.

Il presidente Franco Simula, leggendo il suo indirizzo di saluto ai molti amici intervenuti a manifestare sostegno e solidarietà all’Associazione, ha sviluppato sostanzialmente due concetti: il ringraziamento sincero rivolto a Istituzioni e singole persone che con le loro offerte generose avevano consentito la realizzazione di un sogno. L’altro aspetto illustrato si riferiva a quanto occorra fare per curare questo male polimorfo che piuttosto che essere trattato soltanto con le sintomatiche terapie tradizionali, richiede di essere trattato anche con mezzi differenti che, attraverso la gioia della socializzazione distraggano dal male come il teatro, la fisioterapia, il canto, il ballo, la musica.

La felice singolare circostanza ha permesso incontri costruttivi con personaggi del mondo finanziario, come l’Avv. Angela Mameli vice Presidente della Fondazione di Sardegna, e della Politica come l’on Gianfranco Ganau Presidente del Consiglio Regionale ai quali va il nostro più vivo ringraziamento per la cortese concreta attenzione dimostrata nei confronti della nostra giovane sognatrice Associazione.

Un ringraziamento particolare vada alla presidente della Fondazione “Figlie di Maria” dott. Giuliana Casiddu che ci ospita all’interno del bellissimo parco.


“Casa Park” un sogno che si è avverato



Discorso del Presidente Franco Simula per l’inaugurazione di Casa Park

 

Associazione Parkinson Sassari Onlus

SASSARI INAUGURAZIONE CASA PARK

In una pergamena che abbiamo diffuso in occasione di questa significativa circostanza dell’inaugurazione della CASA PARK abbiamo voluto RINGRAZIARE innanzitutto le istituzioni e molte singole persone che con le loro offerte generose ( anche le più piccole lo sono ) hanno contribuito alla realizzazione di un sogno. Un SOGNO lanciato nel Convegno annuale sulla malattia di Parkinson di due anni fa in cui ipotizzavamo di chiedere e ottenere un ambulatorio dedicato ai disordini del movimento e al morbo di Parkinson e, inoltre, uno spazio da destinare a sede amministrativa e a luogo d’incontro, socializzazione ed attuazione di progetti destinati a gruppi di lavoro per pazienti interessati a praticare terapie complementari L’idea di fondare un’Associazione che promuovesse una serie di attività complementari alle terapie farmacologiche era nata nella mente creativa di un giovane neurologo – oggi presente in questa sala – il quale aveva raccolto l’ispirazione diffusa in ambito scientifico che le sole cure farmacologiche non fossero sufficienti a curare la malattia di Parkinson e che, per impedire di sprofondare nella depressione dell’essere un ammalato di una malattia neurodegenerativa cronica, occorreva una distrazione dal male attraverso la gioia della socializzazione e in cui le terapie complementari come teatro, canto, ballo, fisioterapia, costituissero un fattore essenziale di ricupero sino ad arrivare al paradosso “meno male che ho il Parkinson !!!“…. Per la nostra Associazione niente è stato facile : ogni nostra conquista ce la siamo dovuta procurare con le unghie e con i denti… Abbiamo ottenuto, non senza fatica, un ambulatorio dedicato, senza liste d’attesa, in grado di consentire al neurologo un monitoraggio serio e continuo nei confronti di una malattia sempre mutevole. Questo ambulatorio è stato ottenuto anche per la determinazione dell’Associazione che , attraverso conferenze stampa, articoli sui quotidiani, servizi sulle TV locali etc. è riuscita ad ottenere una struttura che ha un ampio bacino d’utenza non solo nel Nord Sardegna , ma in tutta la regione. Quel sogno iniziale per noi non è stato la metafora del dormire, ma la metafora dell’operare con grande passione e determinazione. E chi ha creduto in quel sogno e ne ha facilitato la realizzazione con grande lungimiranza, ha ottenuto risultati superiori ad ogni aspettativa. Il secondo sogno lo stiamo vivendo oggi tutti insieme : ammalati, parenti, amici e autorità, inaugurando questa Casa Park ( casa Parkinson , ma anche Casa Parco) che per noi rappresenta uno spazio di incontro e di lavoro. Anche questo obiettivo è stato raggiunto non senza difficoltà e notevoli sacrifici personali anche a causa del fallimento di precedenti tentativi di ottenere uno spazio utile da parte del Comune di Sassari I doverosi ringraziamenti per il successo in questa nostra battaglia vanno innanzitutto alla determinazione dei nostri soci, alla solidarietà e disponibilità ricevuta dagli organi di stampa e alla lungimiranza dei dirigenti sanitari. Non possiamo fare a meno di sottolineare il contributo essenziale fornito dalla Fondazione di Sardegna che ci ha consentito di adattare e adeguare alle nostre esigenze questa Casa Park, e ringraziare la Fondazione Figlie di Maria che ci ospita in questi locali. Un ringraziamento speciale intendiamo riservare alla Dirigente scolastica Patrizia Mercuri che da anni , con grande disponibilità, mette a disposizione dell’Associazione gli spazi necessari per l’espletamento delle attività complementari. Desideriamo ringraziare pubblicamente e con grande affetto e riconoscenza uno dei nostri soci e dirigente dell’Associazione, TONINO MAROGNA, che per rendere possibile questa bella cerimonia ha trascorso presso la nostra casetta molte giornate delle vacanze estive, non a godere l’ombra del parco ma a lavorare. Possiamo dire con grande soddisfazione ed orgoglio ( lasciatemi usare anche questa parola ) che abbiamo realizzato tutto ciò che solo due anni fa era un sogno. D’altra parte il motto della nostra Associazione è Volare si può, sognare si deve. E noi, con grande determinazione, continueremo a sognare.


Le immagini dell’evento

Ph. Pier Gavino Cau©

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Presentazione del romanzo di Marco Balbina “Nessuna come lei”


“Il nostro amico Marco Balbina ha pubblicato per la Nema Press il romanzo “Nessuna come lei”.
Eccovi una brevissima presentazione del romanzo fatta da Giannella Cossi.”

 

NESSUNA COME LEI

"Togli a un uomo i suoi ideali, e di lui resterà solo un mucchietto d'ossa "
Tista Muleddu

Battista (Tista) Muleddu è il protagonista di questo bel romanzo, che ricopre un arco temporale di oltre quarant'anni, dagli anni '70 ai giorni nostri, e rispecchia gli ideali, le problematiche e le illusioni tradite di una intera generazione secondo un'ottica specifica che è quella della nostra Sardegna, all'interno della più vasta platea nazionale. La narrazione è infatti ambientata tra Cagliari, Porto Torres, Alghero, descritte con tratti suggestivi e precisi.

In apertura Tista è un sessantenne benestante e disincantato, "un sopravvissuto cinico e sgraziato, come solo poteva essere un ex romantico come lui" che in una Alghero evocata nella bellezza del suo paesaggio e del centro storico vive le sue giornate tra il lavoro di imprenditore di successo e le partite a scacchi con vecchi amici "convivialisti".
Nessuna relazione sentimentale, solo incontri di reciproca soddisfazione fisica con l'amica Livia, e un'attrazione senile per Greta, la giovanissima figlia della sua colf, novella Eva che addenta una mela rossa.

Tista ha amato una sola donna, Paolina, nessuna come lei.

Lo aveva lasciato nel '78, senza diritto di replica, ed era stato sempre lui a cercarla, a voler tenere accesa la fiammella.
Paolina era stata l'unico vero amore della sua vita, e forse anche lui lo era stato per lei. La loro reciproca solitudine ne era la riprova, così amava pensare nei momenti di sconforto.
Gli aveva mandato gli auguri per il nuovo anno, esprimendo l'intenzione di venire ad Alghero per la processione del Venerdì Santo.

A questo punto la narrazione recupera in un ampio flash-back gli anni della giovinezza: siamo a Cagliari, nei primi anni '70, la squadra di calcio con Gigi Riva -Rombo di Tuono- ha appena vinto lo scudetto, portando alle stelle l'orgoglio dei sardi. A Cagliari non si parla che di calcio. Anche Emilio Lussu, il vecchio combattente, diceva che il Cagliari rappresentava tutti i sardi, come la Brigata Sassari.
Tista ha 18 anni , frequenta l'Istituto Tecnico Industriale e con gli amici condivide l'ideale di una profonda trasformazione della società, assiste allo scontro anche violento tra riformisti ed estremisti sui metodi e i tempi dell'attuazione della rivoluzione, incontra l'amore.
Paolina è bella, intelligente, forte, anche lei partecipe del suo tempo, impegnata nel movimento femminista per una radicale liberazione della donna dall'oppressione secolare. Ha un approccio razionale nei confronti della realtà, nutrito da letture di poeti e filosofi, di cui discute spesso con Tista.
Nessuna come lei: è amore.

Nella cornice dei Bastioni, i giardinetti di Piazza Repubblica, il Poetto, l'autore tratteggia magistralmente i personaggi che si muovono intorno al protagonista, in un'ottica corale che rievoca nel lettore lo spirito di un'epoca: quella dello scontro ideologico oltre che con la destra, tra la sinistra e i gruppi extraparlamentari, alcuni dei quali confluiranno nella lotta armata. Bellissimo il personaggio di Antonio Contini, compagno e amico, lucido e razionale nel suo impegno politico.

"Per i sardi la fabbrica rappresenta l'ingresso nella modernità. Solo così si potrà uscire dal passato agro-pastorale e finalmente entrare nel futuro industriale".
Ed ecco Tista, perito chimico diplomatosi a pieni voti, confrontarsi con la realtà della fabbrica, la SIR di Porto Torres.
Il suo approccio è ingenuo ed idealista: "in certi momenti di appiattimento totale, mentre pensava all'incredibile maestosità
dell'oro nero e all'ingegnosità dell'uomo nel carpirne i segreti, si sorprendeva a pensare che Dio dovesse essere un chimico provetto laureatosi a pieni voti in qualche celebre Università dell'Universo, il miglior chimico in circolazione nel cosmo, o almeno nella Via Lattea".
Pensò che i preti non avevano capito nulla, e avrebbe voluto dire all'arcivescovo: "Eminenza, venga a lavorare in fabbrica e vedrà che lascerà la tonaca e indosserà subito, per fede, una sacra tuta blu".
Una posizione di questo genere non potrà che scontrarsi con la dura realtà della vicenda paradigmatica dell'industria petrolifera in Sardegna, dalle lotte operaie alla cacciata di Rovelli, in una galleria di personaggi accuratamente descritti, che attraverso i dialoghi rimandano al dibattito ideologico di quegli anni.

Così si apre l'ultima parte del romanzo, che ci riporta ad Alghero, dove Tista si è stabilito dopo essersi licenziato dalla SIR ed essere divenuto un imprenditore di successo, cinico e disincantato.
In un libretto di poesie di vari autori sardi comprato casualmente, lo colpisce una bilingue di Francesco Masala:

"Inno nuovo contro i feudatari". Rivolto ai petrolchimici, dice: "Lavorate, lavorate, poveri dei villaggi/ per mantenere in città/ tanti cavalli da stalla/ Essi raccolgono il grano/ a voi lasciano la paglia/ lavorate, lavorate, petrolchimici operai/ faticate per il pane/ Con il Piano di Rinascita, i soldi vanno a Milano/ e a voi lasciano il catrame/...la catena di lavoro con la pancia mezzo piena/ è lavoro da catena....
Era finita un'epoca, nel suo vecchio mondo c'era un'aria di smobilitazione e disfacimento.
Si era commosso al vedere l'immensa folla ai funerali di Berlinguer, le vecchie facce di compagni, smarriti e in lacrime. Lui, in fondo, era rimasto sempre lo stesso, nonostante le apparenze. Cercava ancora l'amore e la fluidità della vita, come quando aveva vent'anni.

Aspettava l'arrivo di Paolina, dopo quarant'anni.

Ci avviamo ora all'ultima parte del romanzo, che ci riserva qualche colpo di scena: la parte finale della vicenda, che si tinge di giallo, è top-secret.

Al lettore scoprirlo.

 

LA  MIA  FAMIGLIA di g.b.


Nella frescura della sera,

sotto il portico di casa rivolto a ponente,

i miei pensieri  trovano ristoro

sul tramonto di porpora,

che scolora nell’indaco  frangiato

di  creste di  sole morente.

Colori  filtrati  tra ciglia  appena dischiuse

che assaporano  l’esistenza,

densa  di  età e di eventi …. di figli e di moglie,

madre degli stessi ,  presenze  discrete.

Sentori di cose … vicine e liete….. sono in me,

forti come pietre laviche certe come il destino,

sono la mia Famiglia … e gli  rivolgo la parola in  silenzio

e  nel  silenzio….riconosco la risposta.

Frutto  di  vita coniata nell’essere,

ora germoglio  consapevole,  pronto a fondersi

nel  crogiolo della vita che pervade.

Tutto questo  incanto trasfigura nel ricordo infantile

educato a ringraziare  il dono della vita.

Regalatami  con infinito amore

per essere  vissuta…..  e io ,  cosi lo insegno .

g.b.


 

VERBALE DELLA  RIUNIONE D’ ASSEMBLEA DEL  DIRETTIVO – 05/07/2018

VERBALE DELLA  RIUNIONE D’ ASSEMBLEA DEL  DIRETTIVO    –     05/07/2018   –   nr° 1

In data 05 luglio  si è tenuta la 1^ riunione del nuovo direttivo :  sono presenti  Franco Simula , Dora Corveddu, Tonino Marogna, Sanna Adelaide, Geminiano Bevitori, Cossu Giuseppe  come consiglieri e Anna Iattarelli  come segretaria aggiunta, per deliberare sui punti all’ordine del giorno che verranno elencati di seguito.

1) Risultato delle elezioni  tenutesi il giorno 28-06-2018  –  RATIFICATI  (vedi elenco completo nel sito)

2) Registrazione del contratto “CASA PARK”  –  Ufficialmente, dopo la registrazione del contratto di affitto (registrato) si è preso possesso del locale e si è discusso sulle logistiche che a breve dovranno espletarsi  prima dell’inaugurazione:

a)  preventivo per le pulizie generali

b) allaccio utenze

c)  sistemazione arredi

d) data prevista di apertura  Settembre  p.v.

3)  Assegnazione delle cariche direttive:

Presidente  Franco Simula –   Vice Presidente  Dora Corveddu  –  Tesoriere  Tonino Marogna     –   Segretario Geminiano Bevitori   –

Pubbliche Relazioni : Adelaide Sanna  –  Finestra d’ Ascolto : Giuseppe Cossu   –    Consigliere : Margherita  Salaris .

Comitato Scientifico  –     Sanna  Sergio  ( collabora con il responsabile del Comitato per casistiche amministrative)

Comitato  Probiviri     –     Mura Rosalba (presidente)  –  Delli Franco   –   Pirri Maria Luisa

Revisori   Conti          –     Boninsegna  Teresa  –  Pilo  Assunta  –  Marras  Franca

Revisore Contabile   –     Marogna Paolo  (commercialista con titolo Revisore  Contabile)

Tutor Amministrazione  –  Iattarelli Anna

4) Comitato Scientifico  –  Responsabile  Dottor  Kai  Paulus

     A  settembre  sarà reso noto il calendario degli appuntamenti  scientifici e gli eventi  riferiti alle giornate del Parkinson –  tutte le informazioni verranno comunicate nel SITO ufficiale  www.associazioneparkinsonsassari.it

5)  Incontri – La Vice Presidente, propone per il 28/08  una escursione a Pattada, in occasione della visita del Cardinale Becciu

6) Donazioni – IL nostro associato Gian Paolo Frau,  vorrebbe cedere la sua Enciclopedia Treccani  (44/vol.)  alla Casa  Park, con la sola condizione che la stessa enciclopedia venga tenuta con la dovuta attenzione.

7) Ludo/terapia – a seguito della disponibilità dei locali offerta dalla struttura  “CASA SERENA” per le prove di canto ,  si consiglia di inoltrare a nome del presidente F. Simula , cortese domanda  di  conferma.

8)  P.C.  per Piergavino  –  Per motivi logistici,  il P.C.  in carico a Piergavino  sarà dato (in prestito)  il portatile  di Geminiano.

9)  Responsabile Fisioterapia – Dottoressa  Pinuccia Sanna – Per impegni personali potrebbe far slittare la sua collaborazione a  ottobre p.v.  (darà conferma nei prossimi  giorni  personalmente)

10)  Collaborazioni Esterne –  Laura Piga  farà partecipe l’associazione di tutti gli eventi legati all’ ASS. Le FATE  da lei rappresentata.

11)  Marketing – Si è pensato di inserire un LOGO  in Internet per le donazioni all’Associazione Parkinson Sassari.

Alle ore 13,15 si chiudono i lavori .

Eternità di G.B.


Mi sono affacciato sull' eternità ...contrariato,
a mia insaputa ....senza alcun consenso,
col solo primordiale istinto del rifiuto per
la verità già scritta.

Dimensione obliqua, senza spazio,
dove galleggio liberato dal ceppo
a cui sono aggiogato per volontà del rapace.
"OBLIO" .... sogno nel sogno !!!

Non riconosco questo spazio senza tempo...
mi ritrovo "guerriero" errante con armi spuntate
a combattere un nemico senza volto....
"SGOMENTO" .... sogno nel sogno !!!.

Infido ... non ho avvertito il frullare d'ali,
presagio preparatorio per far pace con il mondo
e accettarne serenamente il suo verdetto.
"TERRORE" .... sogno nel sogno !!!

Un sottile brillio s'infiltra tra le ciglia e le
tenebre del sogno si ritraggono smarrite,....
è l'aurora che nasce e annuncia il giorno,
ridandomi in dono l'abbraccio del risveglio.

"RISVEGLIO" ...... sogno non più sogno !!!
Realtà che conosco .... " nemici " che conosco
dimensione terrena che conosco, ..... " visioni " ,
che appartengono al miracolo della vita.

g.b.

 

GIORNATA MONDIALE DEI PARKINSONIANI di Franco Simula

Non basta una deliziosa giornata di sole splendente ritagliata esclusivamente per la Presidente dell’Associazione Parkinson di Nuoro,che aveva vissuto momenti di angoscia temendo che la pioggia rovinasse la giornata. Né può bastare un parco incantevole, abbellito da tutte le gamme di verde che maggio può offrire, disposto e attrezzato in maniera impeccabile dal Comune di Oristano a rendere un evento eccezionale e indimenticabile:   non può e non poteva bastare questo inimitabile teatro naturale a fissare per sempre nella memoria quel sabato 19 maggio 2018, giornata nella quale volevamo celebrare più che il Parkinson i Parkinsoniani. Le persone. Quelle persone -che vengono chiamate pazienti- di cui spesso nessuno sa niente. Solo il neurologo di riferimento cerca di entrare nelle loro vite per fornire loro, oltre le medicine che facilitano la trasmissione della dopamina, anche consigli di vita che solo il medico (quando ha tempo) riesce a dare. Queste persone, dunque, hanno fatto la differenza, hanno fatto la festa. Alla fine della giornata erano raggianti di felicità, persino commosse per la reciproca “accoglienza” che erano state capaci di scambiarsi. L’accoglienza, dispensata a piene mani, è iniziata da subito. Appena entrati nel parco, un gruppo di signore -verosimilmente nuoresi schierate dietro un tavolo ha avuto un gran daffare a distribuire “sorrisi” a tutti quelli che ormai, abbandonati i pullman, facevano ressa di fronte a un tavolo per beneficiare del proprio “sorriso” personale che consisteva in un medaglione di cartone su cui era abbozzato un viso sorridente -uno smile appunto- e sotto scritto il nome del sorridente: questa celere mini cerimonia veniva suggellata da una frase del tipo “sii gentile”, “vivi sereno”, “canta e balla”, scritta su un cartoncino che sul petto accompagnava lo “smile”. Un dolce vero distribuito a tutti concludeva la presentazione.

Col passare dei minuti si poteva assistere a un primo “miracolo”: a mano a mano che gli autobus si scaricavano e i partecipanti si presentavano al tavolo dell’accoglienza si notava che i dolci invece di diminuire..aumentavano Cosa stava capitando? Chi prendeva il dolce dell’accoglienza spesso deponeva un pacchetto di altri dolci. Tutti buoni comunque.  La parte istituzionale prevede il saluto delle autorità che non sono solo formali: sia le presenze che le assenze.

Il Sindaco porge il saluto e l’accoglienza della città di Oristano a una categoria di ammalati spesso dimenticata da affidare se va bene al volontariato. La città di Eleonora non può trascurare di costituire istituzioni associative organizzate che facciano da supporto alle frequenti carenze che la sanità pubblica presenta. Abbiamo purtroppo notato l’assenza -peraltro giustificata- del direttore ASSL la cui presenza sarebbe servita se non altro a riferire le non poche carenze di un territorio alle autorità superiori. Ha perduto un’occasione favorevole.

Il tema del Convegno era “VALORIZZIAMO L’ARMONIA DELLA PERSONA”:pratiche per il benessere dei parkinsoniani. A questo punto il Convegno è entrato nel cuore delle tematiche che intendeva sviluppare rappresentando dal vivo l’importanza fondamentale che, assieme alla terapia farmacologica, assumono le terapie complementari: musica-canto terapia; ginnastica dolce; feldenkrais; tango. In ciascuna di esse i professionisti che guidavano i diversi laboratori (Fatima Congiu, Bianca Cocco, Mauro Diana) hanno coinvolto i partecipanti che si son ritrovati d’incanto provetti ballerini ed esperti cantanti. L’altro miracolo si è verificato all’ora del pranzo quando dalle singole borse sono usciti manicaretti e leccornie provenienti da decine di cucine e frutto di una miriade di fantasie: tramezzini, melanzane alla parmigiana, frittate, focacce farcite, rotoli di spianata, sformati di verdure varie, cotolette, mix di verdure crude, frutta assortita e dolci: pasticcini, crostatine, tiricche, papassini, mustaccioli, gelati. Tutto innaffiato da vino mirto e limoncello di produzione propria, come in un grosso grasso matrimonio…sardo.

Dopo pranzo, quando vino e mirto avevano operato i loro benefici effetti, si è scatenata la prestigiosa chitarra di Salvatore Chironi accompagnata dall’armonica funambolica di Nanni Coronas. Le dolci note della chitarra non hanno lasciato insensibile Cenzina Pulli che, evocando Lionello Siddi, suo mentore chitarrista, non ha potuto fare a meno di lasciare scaturire i ricordi più belli e nostalgici delle canzoni spagnole degli anni sessanta. E Cenzina si è fatta trasportare dalla stessa passione canora di tanti anni fa come neppure lei, forse, immaginava. Anche Chironi ha attinto con cura ad un ampio repertorio di canzoni degli anni settanta che hanno coinvolto anche chi non aveva mai provato a cantare due note in musica. E Salvatore ci ha dimostrato che non solo sa suonare la chitarra ma sa anche cantar bene. Una inaspettata sorpresa ce l’ha riservata la mente creativa di T. Marogna quando, fra una canzone e una risata, ha cominciato a distribuire a tutti palloncini colorati con su scritto il motto della Associazione Park di Sassari: “Volare si può, sognare si deve”!

( Come da contratto. ) Gli aspetti istituzionali della giornata sono stati diligentemente presentati e coordinati dal Dr. Giacomo Chironi. Non possiamo concludere la cronaca di questa incantevole e indimenticabile giornata senza riportare alcune delle impressioni rilasciate dai partecipanti. “E’ stata una giornata meravigliosa, in tutti i sensi. Persone interessanti. Esperienza positiva”: “Come accompagnatore ho capito di non essere solo. Ho visto mia moglie sorridere, serena. Ritorno a casa più sollevato. Grazie a tutti”. “Siamo stati benissimo. Grazie di tutto”. “Giornata splendida. Grazie al direttivo per l’organizzazione”. “un ringraziamento a tutta l’organizzazione. E’ stata una bellissima giornata. Grazie”. “E’ stata una giornata di felicità. Grazie”. “Un affettuoso ringraziamento per la splendida giornata passata assieme. E soprattutto…grazie di esserci!!!” “…è che ci hai fatto volare e noi con lui e di volare più in alto: e continuare a sognare di avere giornate come questa nel corso della nostra vita”. “E’ stata una giornata speciale”. Il terzo miracolo è stato il più grande, quello vero, il miracolo rappresentato dalla gioia delle persone, dalla loro felicità palpabile, dalla ritrovata coscienza che è possibile uscire dalla quasi immobilità per raggiungere condizioni di movimento anche minime che rappresentano un argine robusto della volontà contro una malattia subdola che cambia aspetto da un soggetto all’altro facendo perdere le tracce anche ai più attenti nello studiarne le varianti.

Insomma la malattia di Parkinson va arginata oltre che con la terapia farmacologica e con l’arti-terapia (tango terapia) anche con una buona dose di intelligenza che non guasta mai qualsiasi attività ciascuno di noi voglia intraprendere.

Un ringraziamento speciale vada all’Associazione Parkinson di Nuoro, alla sua instancabile Presidente Maria Grazia Mortara, al Direttivo che ne ha condiviso l’operato, per essersi assunti l’onere maggiore dell’organizzazione di questa splendida e indimenticabile giornata.

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Giornata Mondiale del Parkinson Oristano 19 maggio 2018

Giornata Mondiale del Parkinson 19 maggio 2018