Volare si Può, Sognare si Deve!

Presentazione del romanzo di Marco Balbina “Nessuna come lei”


“Il nostro amico Marco Balbina ha pubblicato per la Nema Press il romanzo “Nessuna come lei”.
Eccovi una brevissima presentazione del romanzo fatta da Giannella Cossi.”

 

NESSUNA COME LEI

"Togli a un uomo i suoi ideali, e di lui resterà solo un mucchietto d'ossa "
Tista Muleddu

Battista (Tista) Muleddu è il protagonista di questo bel romanzo, che ricopre un arco temporale di oltre quarant'anni, dagli anni '70 ai giorni nostri, e rispecchia gli ideali, le problematiche e le illusioni tradite di una intera generazione secondo un'ottica specifica che è quella della nostra Sardegna, all'interno della più vasta platea nazionale. La narrazione è infatti ambientata tra Cagliari, Porto Torres, Alghero, descritte con tratti suggestivi e precisi.

In apertura Tista è un sessantenne benestante e disincantato, "un sopravvissuto cinico e sgraziato, come solo poteva essere un ex romantico come lui" che in una Alghero evocata nella bellezza del suo paesaggio e del centro storico vive le sue giornate tra il lavoro di imprenditore di successo e le partite a scacchi con vecchi amici "convivialisti".
Nessuna relazione sentimentale, solo incontri di reciproca soddisfazione fisica con l'amica Livia, e un'attrazione senile per Greta, la giovanissima figlia della sua colf, novella Eva che addenta una mela rossa.

Tista ha amato una sola donna, Paolina, nessuna come lei.

Lo aveva lasciato nel '78, senza diritto di replica, ed era stato sempre lui a cercarla, a voler tenere accesa la fiammella.
Paolina era stata l'unico vero amore della sua vita, e forse anche lui lo era stato per lei. La loro reciproca solitudine ne era la riprova, così amava pensare nei momenti di sconforto.
Gli aveva mandato gli auguri per il nuovo anno, esprimendo l'intenzione di venire ad Alghero per la processione del Venerdì Santo.

A questo punto la narrazione recupera in un ampio flash-back gli anni della giovinezza: siamo a Cagliari, nei primi anni '70, la squadra di calcio con Gigi Riva -Rombo di Tuono- ha appena vinto lo scudetto, portando alle stelle l'orgoglio dei sardi. A Cagliari non si parla che di calcio. Anche Emilio Lussu, il vecchio combattente, diceva che il Cagliari rappresentava tutti i sardi, come la Brigata Sassari.
Tista ha 18 anni , frequenta l'Istituto Tecnico Industriale e con gli amici condivide l'ideale di una profonda trasformazione della società, assiste allo scontro anche violento tra riformisti ed estremisti sui metodi e i tempi dell'attuazione della rivoluzione, incontra l'amore.
Paolina è bella, intelligente, forte, anche lei partecipe del suo tempo, impegnata nel movimento femminista per una radicale liberazione della donna dall'oppressione secolare. Ha un approccio razionale nei confronti della realtà, nutrito da letture di poeti e filosofi, di cui discute spesso con Tista.
Nessuna come lei: è amore.

Nella cornice dei Bastioni, i giardinetti di Piazza Repubblica, il Poetto, l'autore tratteggia magistralmente i personaggi che si muovono intorno al protagonista, in un'ottica corale che rievoca nel lettore lo spirito di un'epoca: quella dello scontro ideologico oltre che con la destra, tra la sinistra e i gruppi extraparlamentari, alcuni dei quali confluiranno nella lotta armata. Bellissimo il personaggio di Antonio Contini, compagno e amico, lucido e razionale nel suo impegno politico.

"Per i sardi la fabbrica rappresenta l'ingresso nella modernità. Solo così si potrà uscire dal passato agro-pastorale e finalmente entrare nel futuro industriale".
Ed ecco Tista, perito chimico diplomatosi a pieni voti, confrontarsi con la realtà della fabbrica, la SIR di Porto Torres.
Il suo approccio è ingenuo ed idealista: "in certi momenti di appiattimento totale, mentre pensava all'incredibile maestosità
dell'oro nero e all'ingegnosità dell'uomo nel carpirne i segreti, si sorprendeva a pensare che Dio dovesse essere un chimico provetto laureatosi a pieni voti in qualche celebre Università dell'Universo, il miglior chimico in circolazione nel cosmo, o almeno nella Via Lattea".
Pensò che i preti non avevano capito nulla, e avrebbe voluto dire all'arcivescovo: "Eminenza, venga a lavorare in fabbrica e vedrà che lascerà la tonaca e indosserà subito, per fede, una sacra tuta blu".
Una posizione di questo genere non potrà che scontrarsi con la dura realtà della vicenda paradigmatica dell'industria petrolifera in Sardegna, dalle lotte operaie alla cacciata di Rovelli, in una galleria di personaggi accuratamente descritti, che attraverso i dialoghi rimandano al dibattito ideologico di quegli anni.

Così si apre l'ultima parte del romanzo, che ci riporta ad Alghero, dove Tista si è stabilito dopo essersi licenziato dalla SIR ed essere divenuto un imprenditore di successo, cinico e disincantato.
In un libretto di poesie di vari autori sardi comprato casualmente, lo colpisce una bilingue di Francesco Masala:

"Inno nuovo contro i feudatari". Rivolto ai petrolchimici, dice: "Lavorate, lavorate, poveri dei villaggi/ per mantenere in città/ tanti cavalli da stalla/ Essi raccolgono il grano/ a voi lasciano la paglia/ lavorate, lavorate, petrolchimici operai/ faticate per il pane/ Con il Piano di Rinascita, i soldi vanno a Milano/ e a voi lasciano il catrame/...la catena di lavoro con la pancia mezzo piena/ è lavoro da catena....
Era finita un'epoca, nel suo vecchio mondo c'era un'aria di smobilitazione e disfacimento.
Si era commosso al vedere l'immensa folla ai funerali di Berlinguer, le vecchie facce di compagni, smarriti e in lacrime. Lui, in fondo, era rimasto sempre lo stesso, nonostante le apparenze. Cercava ancora l'amore e la fluidità della vita, come quando aveva vent'anni.

Aspettava l'arrivo di Paolina, dopo quarant'anni.

Ci avviamo ora all'ultima parte del romanzo, che ci riserva qualche colpo di scena: la parte finale della vicenda, che si tinge di giallo, è top-secret.

Al lettore scoprirlo.

 

10 Commenti

  1. G.B.

    Giannella, i complimenti nascono sempre da una cultura di apprezzamento verso i quali sono indirizzati, travisandoli, si traducono in risposte che non necessitano di alcun commento…

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    1. Marco Balbina

      Se ho travisato chiedo scusa. E’ vero, però, che i virgolettati, i puntini di sospensione, il tono complessivamente ironico del commento si prestavano a una considerazione di tono assai diverso.

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  2. Gabriella Contini

    Bravissima, Giannella.

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  3. G.B.

    Complimenti Giannella, una recensione di tale “spessore” ti colloca tra i venerabili della critica letteraria e per il nostro amico Marco, questa tua presentazione del libro è la premessa che…. “comunque vada è già un successo”

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    1. Marco Balbina

      Giannella, viviamo davvero fra piccole persone invidiose e in preda a latenti complessi d’inferiorità…

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      1. Gian Paolo Frau

        Signor Balbina mi scusi, su questo sito Lei ha avuto due opportunità: la prima è quella di poter godere di uno spazio di presentazione del suo romanzo e la seconda è quella di dimostrare scarsa elasticità nel giudicare il commento del Signor G.B. (io personalmente, il suo commento, l’avrei censurato). Lei probabilmente non ha avuto il piacere di conoscere il Signor G.B. perché, posso assicurarle, che non è una piccola persona né tantomeno in preda a latenti complessi d’inferiorità…

  4. Marco Balbina

    Grazie Dottore, mi auguro che il libro sia di suo gradimento. Per una partita a scacchi sempre disponibile, anche se sono un po’ arrugginito… A presto.

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  5. Kai Stephan Maria Paulus

    La bellissima sintesi-recensione di Giannella è già un intrigante racconto. Non ho ancora letto il libro di Marco Balbina, ma Giannella mi ha fatto venire l’acquolina in bocca.
    E vorrei giocare una partita di scacchi con Tista.

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  6. Dora Corveddu

    Bella ed interessante, Giannella, la recensione del romanzo del nostro amico Marco Balbina. Attraverso la caratterizzazione di personaggi, luoghi, ideali e valori ci prendi per mano e ci guidi verso un mondo che ha fatto da cornice alle nostre vite e ci trasmetti il desiderio e la curiosita di conoscere a fondo quanto in una sintesi razionale e carica di attese ci hai presentato. Mi accingo alla lettura della storia che Marco , che non sapevo si dilettasse di scrittura, ha regalato ai suoi , spero numerosi, lettori…
    Grazie

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    1. Marco Balbina

      Grazie Dora. Era una storia che avevo in testa da oltre 10 anni, finalmente ha visto la sua realizzazione pratica. Per tanto tempo ho pensato che rimanesse rinchiusa per sempre dentro di me. Evidentemente, mi sbagliavo. Grazie ancora per l’attenzione. A presto.

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