Volare si Può, Sognare si Deve!

Scriviamo un libro

OSSERVAZIONI sulla Poesia di Paolo Marogna

Straordinaria e inaspettata scoperta. Dal silenzio più profondo, che appariva come l’atteggiamento a Lui più congeniale, al più clamoroso ed eclatante dei risvegli. Due brani di poesia presentati una sera in maniera un po’ movimentata, hanno costituito “l’incipit” della sua rivelazione come poeta. Due poesie fra le più belle -a mio giudizio, delle cinquanta composizioni ( compresa una dedicata agli amici Tonino e Adelaide per i 50 anni di matrimonio) contenute nella attuale raccolta che, per non velare assolutamente la propria condizione di uomo sofferente, ha voluto intitolare Casa Parkinson.
Parliamo di Paolo Marogna. Da circa due anni frequenta l’Associazione Parkinson ma immediatamente non mette in evidenza nessuna particolare propensione salvo quella connessa alla sua professione di commercialista che gli consente di rendersi subito utile all’associazione attraverso la compilazione del bilancio annuale.
Nessun indizio, invece, che possa far pensare a un Paolo Marogna letterato, appassionato lettore di buoni romanzi e con sorpresa di tutti poeta. Poeta delicato, sensibile,dal linguaggio semplice quasi naif, ma dalle riflessioni profonde che afferiscono ai problemi che da sempre tormentano l’animo umano; dalla morte all’amore in tutte le sue svariate sfaccettature, dalle incomprensibili sofferenze degli innocenti alle catastrofi che in un attimo cancellano dalla faccia della terra migliaia di persone ignare del triste destino che le aspetta. Il tratto comune che caratterizza tutte le poesie è quello costante della semplicità: sembrano conversazioni confidenziali fatte al bar con un amico.
Una sera, dunque, Paolo arriva nel salone dove si tengono le varie esercitazioni programmate, tiene qualcosa in mano ma non riesco a stabilire con esattezza di che cosa possa trattarsi: sembra una busta.
Durante uno dei tanti movimenti che gli sono necessari prima di sedersi, la busta gli cade dalle mani, qualcuno si precipita a raccogliere “l’oggetto” che sembra essere molto prezioso. Paolo, ringraziando, riprende la busta, la depone sul piano di una sedia e ci si siede sopra. Stavolta finalmente è sicura.
Non so proprio se quella sera Paolo abbia pensato più al contenuto della sua busta che all’Uomo in Frack, il quale sempre elegante ma ormai rovinato e disperato si lascia scivolare nelle acque del fiume.
Certa è una cosa, appena finita la lezione del canto, Paolo prende la preziosa busta che ha persino rischiato di perdere e, vincendo la sua naturale ritrosia, mi viene incontro e consegnandomi la busta “Leggile-mi dice- ci sono due mie poesie vedi se vanno bene”. E sapendo che sono un ex insegnante di lettere, con grande umiltà (altro suo segno caratteristico) aggiunge:”Se c’è qualcosa da correggere fallo pure con la massima libertà”.
Fatta qualche eccezione per la punteggiatura – che peraltro rappresenta un aspetto molto soggettivo della grammatica italiana – i concetti dei vari brani poetici sono semplici, lineari, chiari, non danno adito a interpretazioni controverse mentre inducono a ulteriori riflessioni. In mezzo alla confusione dell’uscita rimando l’apertura del plico, ma appena arrivato a casa apro il prezioso scrigno e trovo le poesie di cui parlavo poco prima , ancora col titolo provvisorio di “Considerazioni”: in una successiva catalogazione più razionale prenderanno rispettivamente il titolo di “Maestrale” e “Compagni di Viaggio”. Due delle poesie più belle del compendio -dicevo poc’anzi – rappresentano una,”Maestrale”, una metafora della vita fatta di prove, vittorie, sconfitte e con una sola allusione, il vento di Maestrale a quella che è stata la passione di una vita: la guida degli aerei ultra leggeri. Per la guida degli aerei, siano essi piccoli o grandi, la conoscenza dei venti -in questo caso il maestrale dominante
nell’aeroporto di Alghero – è fondamentale. Infatti :”Se vinci non vinci niente, se perdi perdi tutto” L’altra poesia contenuta nello scrigno è “Compagni di viaggio”. Dopo le tenerezze iniziali “Vorrei regalarti un sorriso…darti una mano da stringere…” Paolo si sofferma un attimo a riflettere sulle prove e le difficoltà che la vita riserverà loro e palesa l’esigenza interiore di aggrapparsi a qualcuno che ne condivida le sofferenze: “Un amico può servire anche a questo”. Ma è troppo chiaro che non si tratta di un amico qualsiasi ma della compagna di una vita, metà della sua anima, che con la sua discreta ma vigile presenza interpreta alla perfezione l’ultimo verso della poesia: “l’importante è sapere di non essere soli”.

E’ intendimento dell’Associazione far conoscere a tutti le poesie di Paolo Marogna pertanto già da Domenica 3 Febbraio 2019 cominceremo con la pubblicazione delle prime due poesie “Maestrale” e “Compagni di viaggio” che hanno un significato particolare come ho raccontato nella presentazione delle sue poesie. In seguito pubblicheremo una poesia il giovedì e una la domenica. Buona lettura. (f.s.)

Casa Park poesia di Paolo Marogna


CASA PARKINSON
“Volare si può, sognare si deve”
E noi ,forse, siamo volati più in alto
di quanto ci si aspettasse.
E abbiamo sognato chiudendo gli occhi
e quando li abbiamo riaperti
il sogno si è realizzato.
Merito di tutti e di pochi.
Di tutti che hanno saputo scegliere
le guide giuste,
di pochi
che hanno saputo guidare ed ottenere
“un premio che era follia sperar”.
Ora siamo più forti, ma non basta,
c’è ancora tanta strada da fare.
Avanti, fortza paris”!


 

La Fede – Poesia scritta da G.B.


La  Fede

 

Quando  la  ragione si perde

nel caos apparente dei pensieri ,

che amara verità vado scoprendo.

Disvelata  dal vanesio rigore della

ricerca interiore,  sospesa tra paure

e costrizioni  che straziano l’anima.

Ma scavare  l’essenza atavica

ha il sapore di conquista rapita,

confusa  con  l’illusione di sapere.

Emozione fuggevole,  bramosa

di conoscenza che infuoca e sudori

gelidi che scorrono nei canali della pelle.

Verità eluse, scivolate per convenienza

nell’ esistenza segnata dal tempo,

riprovevole  come un pensiero sconcio.

In questo tormento… la fede, non più dogma,

trova la sua dimensione umana, rivelatrice

di  inveterata volontà di vivere.

g.b.


 

Racconto del 2018, anno memorabile. Testo di Francesco Simula


E’ appena trascorso il 31 Dicembre 2018, ultimo giorno di un anno che per la molteplicità e l’importanza degli eventi che sono capitati possiamo considerare memorabile.

 

Tutto inizia il 1° aprile 2018, giorno nel quale la Dirigenza Regionale della Sanità, nelle persone di dott. D’Urso e dott. Moirano – con una specifica convenzione provvisoria di tre mesi – fissa l’inizio dell’attività del nuovo ambulatorio dedicato alla Malattia di Parkinson e ai Disordini del movimento e ne affida l’organizzazione e la guida al dott. Kai Paulus. Il primo aprile, come è ormai noto da secoli, è la giornata degli scherzi e per giunta coincide con la domenica della Pasqua.

Il Direttore della Clinica Neurologica, seguendo una prassi inveterata che vede le guardie notturne e festive affidate preferenzialmente al dott. Paulus, decide – come “buonuscita” premiale – di assegnargli nel suo ultimo giorno di lavoro in clinica, la guardia notturna del giorno di Pasqua. Lo scherzo del primo Aprile era stato confezionato in maniera perfetta, ma il dirigente territoriale del nuovo servizio ATS non ne vuole neppur sentire parlare. “Il dott. Paulus ha una nomina che decorre dal primo Aprile, e non verrà alterata per nessun motivo.”

In questa maniera per certi versi divertente ha inizio l’attività del dott. Paulus in quella che possiamo definire una struttura del tutto nuova che finalmente pone fine all’inverecondo spettacolo delle liste d’attesa infinite o rinviate sine die per la cronica carenza di medici dalla Clinica Neurologica.

La Convenzione ha una durata di tre mesi durante i quali il dott. Paulus fa centinaia e centinaia di visite con grande soddisfazione degli ammalati che ormai si rendono conto concretamente che il rito penoso dell’attesa è da dimenticare definitivamente. Ma il 30 giugno arriva in un batter d’occhio mentre del rinnovo della Convenzione non si sente parlare per niente. A questo punto della storia basta un piccolo sollecito e la Convenzione viene rinnovata sino al 30 Giugno 2019. Quindi per un intero anno.

Grande gioia da parte dei Parkinsoniani per la grande conquista realizzata: niente più liste d’attesa per lunghi periodi , niente più paura costante che dopo tempi lunghi di sospensione il centro potesse chiudere definitivamente, e infine la cosa più importante: il riferimento certo sempre allo stesso medico, cosa che nelle patologie neurodegenerative croniche costituisce un aspetto determinante per la serenità del malato che ha riposto la propria fiducia in quel medico.

Questo non è stato l’unico successo dell’Associazione ma certamente basilare, anche perché preceduto da una lunga e incerta trattativa con due abili ed esperti Dirigenti della Sanità: il dott. Moirano e il dott. D’Urso. I quali, superando non pochi intoppi burocratici, hanno adottato una decisione saggia, lungimirante e persino più economica (minor numero di interventi di Pronto Soccorso e ricoveri) anche in considerazione di due fattori incontrovertibili: l’aumento dell’età media della vita e conseguentemente la sempre maggiore incidenza di patologie neurodegenerative, come Parkinson e Alzheimer.

Dopo questa parentesi riservata alla creazione di un ambulatorio dedicato ai malati di Parkinson e ai Disordini del Movimento è giusto e doveroso estendere lo sguardo a tutte le altre attività, messe talvolta in secondo piano per la necessità di concludere a tutti i costi il problema dell’ambulatorio.

Le attività dell’Associazione potrebbero essere parecchie, molte di più rispetto a quelle in atto: in attesa di poter riprendere musico- danza-terapia con la dott.ssa Mambrini, incidentata, ci si è concentrati soprattutto su fisioterapia e canto sia per mancanza di spazi adeguati che per mancanza di operatori disponibili in questo scorcio di anno.

 

 

La fisioterapia

Fisioterapia proposta da Pinuccia Sanna in modo professionale e coinvolgente rimane un caposaldo fisso e intoccabile. L’altra attività che ha riscosso un enorme successo è stata il coro guidato dal maestro Fabrizio Sanna, il quale è riuscito a coinvolgere un gruppo di anziani raccogliticci e a trasformarlo in gruppo canoro che, abbandonate le remore iniziali, ha trovato la fiducia e l’autostima necessaria per esibirsi presso case per anziani, auditorium e perfino nella Galleria Auchan dove, qualche settimana prima ci era stato messo a disposizione uno spazio per poter presentare l’Associazione e offrire piccoli gadget in cambio di offerte spontanee. 

 

Giornata del Parkinson a Oristano

Qualche mese prima, ed esattamente il 18 maggio 2018, nell’ambito della Giornata Mondiale Parkinson, abbiamo partecipato a un incontro ad Oristano sulle problematiche esistenti fra malattia e paziente e fra malattia-paziente e istituzioni. La giornata è stata bellissima e indimenticabile sotto tutti i punti di vista: meteorologico, umano, sociale e specificamente della condivisione di tutto dal pranzo, ai canti, ai balli.

In occasione del 10° Convegno Parkinson -27 Novembre 2016- per cominciare a pensare secondo il nostro motto “volare si può sognare si deve”, esprimemmo due sogni : il primo riferito all’Ambulatorio Parkinson, il secondo al legittimo desiderio di poter disporre di una casa che potesse almeno fare da sede amministrativa dell’Associazione. 

Inaugurazione “Casa Park”

Ebbene il 13 Ottobre 2018 abbiamo inaugurato la Casa Parkinson con una bella cerimonia alla quale hanno partecipato tantissimi amici dell’Associazione fra cui il Presidente del Consiglio Regionale dott. Gianfranco Ganau, la vicepresidente della Fondazione di Sardegna avv. Angela Mameli, il nostro Neurologo di riferimento dott. Kai Paulus, la presidente della Fondazione Figlie di Maria, la dott.ssa Patrizia Mercuri e molte altre persone illustri e meno illustri ma tutte molto care all’Associazione. La cerimonia conclusiva era stata preceduta da un lungo periodo di preparazione fatto di adattamento alle nostre esigenze di una casa dismessa da anni che hanno personalmente impegnato alcuni di noi (in particolare Tonino Marogna) durante tutta l’estate a rendere più accogliente la casa dato che l’Accoglienza vuole essere la connotazione costante della nostra associazione.

E infine il 12° Convegno Parkinson tenuto nella Sala Angioj della Provincia. A quell’incontro del 24 Novembre 2018 ha partecipato anche il Sindaco Nicola Sanna il quale a una nostra richiesta precisa si è impegnato formalmente a farci ottenere -prima della conclusione del suo mandato amministrativo- uno spazio ampio e adeguato alle nostre esigenze di Associazione in espansione e piena di mille idee e potenzialità che aspettano solo di essere concretizzate, grazie anche all’apporto di nuovi talenti emersi tra i nostri soci e sostenitori: poeti, scrittori, musicisti, pittori…

Ma il 2018 ci ha riservato nuovi e più esaltanti successi, e una fine d’anno col botto (per citare Paulus). Infatti, il 19 Dicembre il dott. Paulus è nelle condizioni ottimali per avviare il secondo livello clinico nelle fasi più avanzate della malattia: somministrazione, attraverso una iniezione continua sottocute e dunque evitando la via orale, di un farmaco direttamente nel sangue, con vantaggi diretti per il paziente.

Inoltre sarà possibile prescrivere un farmaco nuovo, Ongentys, che ha il vantaggio di essere monodose. Dulcis in fundo, il dott. Paulus ha concluso la sua carriera di precario, e finalmente potrà liberarsi dal raro privilegio delle guardie notturne e festive, ad metalla, in miniera.

Auspicando per il futuro, l’organizzazione di un centro Parkinson multifunzionale che costituisca un punto di riferimento essenziale nel nostro territorio, auguriamo a tutti i nostri amici un sereno 2019 nello spirito della solidarietà e dell’inclusione, e possibilmente della gioia dello stare insieme.

Il coro “Volare si può” all’Auditorium di Sassari

Il 19 dicembre il coro dell”Associazione Parkinson Sassari ha inaugurato la 1° edizione di “Sing Sing Xmas” organizzata dall’Associazione Sing Sing Sing ETS e presentata dal Maestro Fabrizio Sanna; grande affluenza di pubblico per ascoltare il nostro coro e i numerosi artisti presenti sul palco dell’Auditorium di Via Monte Grappa. Le foto presenti sono state scattate dal fotografo Antonio Idini.

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Il personaggio dell’anno 2018 e riconoscimento speciale

Ogni anno, in occasione della Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson, la nostra associazione premia il personaggio che, nell’ambito delle attività comuni, si sia distinto per impegno e disponibilità, inoltre il direttivo ha voluto aggiungere un riconoscimento speciale:

Personaggio dell’anno 2018 – Anna Iattarelli

Cronaca di una giornata  felicemente serena – G.B.


Cronaca di una giornata  felicemente serena.

Sabato 24 novembre nella sala Angioy della Provincia, si è  svolta la  “12^ Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson” , atteso appuntamento nell’agenda dell’Associazione Parkinson Sassari ,  grande  contenitore di motivazioni , corredato oggi, da  relazioni scientifiche , intermezzi di arte/terapia  filmati  e esibizione del coro  Park, tutti di ottimo livello, rivolto a una platea eterogenea e partecipativa.

Come sempre succede in Casa Park, i preparativi sono stati  “febbrili” , un rincorrersi di impegni per far “quadrare” la scaletta del programma, che doveva necessariamente rispettare precisi orari per la sala, messa gentilmente a disposizione dall’ospitante.

Per non venire meno al motto  – Volare si può…..-  la determinazione  ” puntigliosa” del Direttivo, affiancata  da volonterosi associati , sostenuta dal Responsabile scientifico  Dr. Paulus  nella scelta dei validissimi relatori , ha  consegnato agli annali un altro evento da ricordare con piacere.

La novità assoluta di questa giornata è stata la partecipazione di “giovani” , neo laureati  di diverse discipline scientifiche  iscritti  al Corso di Nutrizione  tenuto  dal  Prof. Serra della Facoltà di Medicina , oggi relatore nel convegno,  e le graditissime presenze di alcune autorità politiche e istituzionali, quali il Sig. Sindaco di Sassari Dr Sanna  e del’Onorevole Pisanu.

La prima parte del convegno, “gestita” magistralmente dall’esperto  archorman  Dr. Paulus,  dedicata alle relazioni scientifiche, sapientemente esposte dai relatori  –  Prof. Serra,  Dott. Carpentras, Dott,ssa Pinna, Dott.ssa  Sanna,  Dott.ssa Mambrini  –  pur conservando il rigore che imponeva la materia, si sono mantenute sobrie nella comunicazione e aperte a ulteriori spiegazioni sollecitate dai convenuti all’evento; addolcite dai filmati di repertorio delle Arti/terapia dell’Associazione che scorrevano in contemporanea sullo schermo, dove con gli attori, riapparivano ricordi di persone care.

Nella seconda fase il clima di festa, perché per gli Associati è stato un giorno di festa, gli intermezzi poetici , il personaggio dell’anno e il Coro Park a conclusione,  ha contagiato tutta la platea, unanime nel tributare applausi e complimenti gratificanti.

A conclusione il rinfresco offerto ha tutti i partecipanti  ha confermato il clima di festa in famiglia , e gli attestati di stima anche da   parte dei nuovi iscritti  all’ Associazione ha rafforzato la convinzione che la crescita costante di Casa Park,  in qualità e impegno, si ottiene con l’applicazione costante sui programmi, prefissati per tempo,  per tradurli in Vera Festa.

G.B.


Riflessioni sulla nostra vita associativa – Dora Corveddu

1 Novembre 2018

Oggi dopo aver trascorso alcune ore all’ospedale per uno spiacevole imprevisto che, fortunatamente , si è concluso in tempi brevi, quando ho acceso il mio cellulare sono stata piacevolmente inondata da numerosissimi messaggi di solidarietà e manifestazione di affetto che addolciscono l’anima e sono un potente e corroborante viatico per il cammino , spesso faticoso, della nostra vita.

Questo rappresenta la nostra splendida Associazione: affetto e solidarietà che si manifesta in tutte le occasioni talvolta difficili della nostra esistenza, ma anche e soprattutto sincero piacere di stare insieme nelle giornate, settimane, mesi ed anni che trascorriamo in una quotidianità che inevitabilmente ci porta a progettare, a vivere e condividere il nostro tempo insieme.

E non posso non ricordare la bellissima giornata che lo scorso 13 Ottobre abbiamo vissuto in occasione dell’inaugurazione della nostra Casa Park, quando tutti insieme abbiamo festeggiato questo evento tanto atteso e sognato, dopo tante amare delusioni. Il clima era festoso e tutti, vestiti a festa, abbiamo voluto essere presenti e salutare coloro che sono intervenuti a dare ufficialità e solennità ad un momento tanto importante.

Io, felice ed un po’ frastornata, mi guardavo attorno e pensavo che la nostra Casa Park evoca tante suggestioni:   certo è casa dei Parkinsoniani, ma , come ha detto il nostro Presidente, è anche un Parco, perchè immerso nel verde che io ho visto animato da tante persone che trovano finalmente non solo uno spazio in cui riconoscersi, incontrarsi e dove trovare, se si vuole, un piacevole rifugio. Abbiamo lavorato con entusiasmo per rendere l’ambiente gradevole, accogliente, direi intimo soprattutto perché esso è e spero sarà il cuore pulsante della nostra Associazione e non sarà solo sede amministrativa, ma anche e soprattutto luogo d’incontro dove portare avanti i progetti che stiamo pensando e strutturando.

Coloro , ahimè ancora pochi, che vengono a trovarci hanno il piacere di raccontare e raccontarsi, magari guardando su una grande parete fotografie e video che scorrono e che testimoniano la fervente attività che ha fatto da sfondo alla gioiosità che ci accompagna, sempre, quando stiamo insieme.

Ci stiamo affezionando molto a questo luogo, che abbiamo ripulito, arredato e corredato di suppellettili; abbiamo visto anche il giardinetto colorarsi di bei fiori.

Che dire ancora? Aspettiamo tutti e viviamo la nostra Casa Park come un nido dove trovare pace e sollievo ai tanti problemi che ci affliggono, ma soprattutto condividiamo la spensieratezza che ci accompagna quando stiamo insieme. Sono certa che tutti ci affezioneremo alla nostra casetta e così continueremo a volare, volare alto……

Dora Corveddu

CRONACA DELLA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO


“Volare si può sognare si deve” Questo è il motto della nostra Associazione che abbiamo cercato di praticare con più convinzione di sempre proprio nella fase finale dell’allestimento di una casa tutta nostra, in cui poterci riunire senza limitazioni di tempo e di spazio, dove poter organizzare meglio le nostre future attività. Nella memorabile serata del 13 ottobre anche il tempo sembrava aver deciso di allearsi con noi– offrendoci un tepore e una luminosità speciali -.Gli amici che erano venuti a sostenerci e solidarizzare con noi erano tanti , tutti positivamente meravigliati di ciò che con poche risorse eravamo riusciti a realizzare A tratti avevamo l’impressione di essere riusciti persino a trasmettere a molti dei presenti il desiderio di “realizzare sogni”. Sentivamo Commenti del tipo: ” Questi vecchi – ammalati hanno ancora molte energie in corpo, meritano di essere ulteriormente aiutati visto che sono in grado di realizzare cose belle a costi irrisori”. E a dire il vero le constatazioni erano appropriate dal momento che Gian Paolo si era moltiplicato per quattro per concludere in tempo tutto ciò che gli era stato ordinato last-minute; Pier Gavino, con l’uso di un nuovo computer, aveva ritrovato per incanto, quella lena che sembrava avere smarrito con l’arrivo di ormai pregresse disavventure; Geminiano non faceva che appendere quadri a dozzine; Vanna, tutta presa dal pulire e rassettare, aveva dimenticato i suoi problemi sotto l’ala protettrice di Adelaide in continua attività anche per l’organizzazione del catering. Tonino era costantemente appeso da qualche parte a congiungere fili, stuccare, tinteggiare, concludere gli ultimi ritocchi. Dora, come le è consono, faceva la regista, disponendo fiori e preparando anche gli ultimi quadri da esporre; e poi ancora i fiocchetti, i registri, le forbici, una penna decorosa per apporre le firme. Giuseppina non stava ferma un istante: dopo aver ripulito il giardino, avrà aspirato il pavimento quattro o cinque volte, pensando: “Si deciderà a diventare lucido”. Anche per poterci distendere sopra un bel tappeto che serviva a coprire adeguatamente qualche piccola corrosione emergente nell’antico pavimento di graniglia.

La festa ha avuto inizio con la lettura della formula canonica della benedizione delle case impartita da Don Davide Onida parroco della parrocchia di Sant’Agostino cui appartiene la Casa Park. Don Onida si è congedato augurando all’Associazione di continuare la generosa opera di accoglienza e sostegno rivolta da ammalati di Parkinson o dai loro parenti nei confronti di altri ammalati ancora più fragili.

L’ingresso festoso dopo il rituale taglio del nastro ha segnato la presa di possesso ufficiale della casa degli ammalati di Parkinson di Sassari e del territorio circostante che comprende parecchi grossi centri della provincia come Alghero, Porto Torres, Sorso, Ittiri, Thiesi, Bonorva.

Il presidente Franco Simula, leggendo il suo indirizzo di saluto ai molti amici intervenuti a manifestare sostegno e solidarietà all’Associazione, ha sviluppato sostanzialmente due concetti: il ringraziamento sincero rivolto a Istituzioni e singole persone che con le loro offerte generose avevano consentito la realizzazione di un sogno. L’altro aspetto illustrato si riferiva a quanto occorra fare per curare questo male polimorfo che piuttosto che essere trattato soltanto con le sintomatiche terapie tradizionali, richiede di essere trattato anche con mezzi differenti che, attraverso la gioia della socializzazione distraggano dal male come il teatro, la fisioterapia, il canto, il ballo, la musica.

La felice singolare circostanza ha permesso incontri costruttivi con personaggi del mondo finanziario, come l’Avv. Angela Mameli vice Presidente della Fondazione di Sardegna, e della Politica come l’on Gianfranco Ganau Presidente del Consiglio Regionale ai quali va il nostro più vivo ringraziamento per la cortese concreta attenzione dimostrata nei confronti della nostra giovane sognatrice Associazione.

Un ringraziamento particolare vada alla presidente della Fondazione “Figlie di Maria” dott. Giuliana Casiddu che ci ospita all’interno del bellissimo parco.