Volare si Può, Sognare si Deve!

Attività

Elezioni Consiglio Direttivo – Precisazioni

Sassari 4 Luglio 2016

In prosecuzione della fase elettorale sospesa il 28 Giugno u.s. si è riunito il Collegio elettorale presso il salone parrocchiale Don Bosco nelle persone del sig. Mura Gianuario, presidente, Dessena Gianni e Salaris Margherita, scrutatori.

Dopo aver verificato il numero dei votanti e il numero delle schede risultavano:

SCHEDE VALIDE n° 65 (sessantacinque)

SCHEDE BIANCHE n°2 (due)

SCHEDE NULLE n° 1 (una)

Dallo spoglio e dal successivo riconteggio risultano essere state attribuite le seguenti preferenze:

1) SIMULA FRANCO…………………………………………..voti 44 (quarantaquattro);

2) CORVEDDU DORA………………………………………….voti 32 (trentadue);

3) MARRAS FRANCA………………………………………….voti 27 (ventisette);

4) SALARIS MARGHERITA…………………………………voti 27 (ventisette);

5) MAROGNA TONINO……………………………………….voti 25 (venticinque);

6) ACHENE PEPPINO…………………………………………..voti 17 (diciassette);

7) DESSENA GIANNI…………………………………………..voti 16 (sedici);

8) SANNA ADELAIDE………………………………………….voti 12 (dodici);

9) MURA GIANUARIO…………………………………………voti 8 (otto);

10) SOTGIU JOLE………………………………………………..voti 7 (sette);

11) DELLI FRANCO……………………………………………..voti 6 (sei);

12) PAULUS KAI………………………………………………….voti 6 (sei);

13) ENNA FRANCO……………………………………………..voti 5 (cinque);

14) FAEDDA SALVATORE……………………………………voti 5 (cinque);

15) GAVINI MARINA…………………………………………..voti 5 (cinque);

16) DELOGU ANTONIO……………………………………….voti 3 (tre);

17) SINI GIANNI………………………………………………….voti 3 (tre);

18) BALDINU VINCENZO……………………………………voti 2 (due);

19) MANCHIA GRAZIELLA…………………………………voti 1 (uno)

Concluse le operazioni di verifica, il Presidente dichiara valide le elezioni e chiude la fase elettorale.

Il Presidente del Seggio Gianuario Mura

Precisazioni sulle elezioni:

1) Non possiamo che prendere atto della decisione del Dott. Paulus di non accettare incarichi all’interno degli organi dirigenti. Riteniamo, invece, di poter fare pieno affidamento sulla sua disponibilità a ricoprire il ruolo di Referente medico-scientifico, con la passione e la competenza che lo contraddistinguono.

2) Voto sullo statuto. Dopo la lettura, all’atto della votazione del documento il presidente ha chiesto chi era favorevole: si sono sollevate tante mani; alla richiesta se ci fossero dei contrari non si è levata nessuna mano; alla richiesta se ci fossero astenuti non si è levata nessuna mano: conseguentemente lo Statuto è risultato approvato all’unanimità, come è prassi in qualsiasi assemblea.

3) Come emerge dal verbale redatto dal Presidente del seggio Gianuario Mura risultano DUE schede bianche e UNA scheda nulla.

 

Carissimo Direttivo di Kai Paulus

Carissimo Direttivo,
vorrei ringraziarvi tutti, siete stati fantastici! Ciò che avete creato a Sassari per il bene delle persone affette da Parkinson ed i loro familiari in tutti questi anni è incredibile. Ve l’ho raccontato in tante occasioni, che l’idea di costituire una associazione a Sassari risale a oltre quindici anni fa, e sin da quando ho iniziato a lavorare per il Centro Parkinson della Clinica Neurologica ho riconosciuto l’evidenza che un medico da solo non potrà mai farcela per gestire i tanti aspetti da considerare nel mondo del Parkinson. L’inizio non era facile: io ero inesperto e non incontravo persone disposte ad iniziare con me quella avventura. Poi ho conosciuto Franco Delli, con cui ci siamo subito capiti, e si è formato un primo gruppetto di persone volenterose; eravamo troppo pochi per iniziare qualcosa a Sassari e così abbiamo aderito all’ASAMPA di Cagliari, che allora rappresentava l’unica associazione per Parkinsoniani in tutta la Sardegna. Sono seguite avventurose partecipazioni a convegni, quali quella di Villacidro (che potete leggere nella rubrica ‘L’Associazione’) fino ad arrivare nel 2009 al famoso convegno organizzato da noi in una Camera di Commercio gremita dove abbiamo per la prima volta esposte le nostre idee su cosa era possibile fare e cosa volevamo costruire a Sassari. Un anno dopo, lasciata l’utile esperienza all’ASAMPA, Franco ed io abbiamo tentato di stare sui nostri propri piedi aderendo, forse un po’ ingenuamente, alla Giornata Parkinson Nazionale invitando tutti gli interessati in un’aula universitaria piuttosto angusta. L’esito di quel nostro primo, non glorioso passo potete trovare nella rubrica ‘I Convegni’ ed il titolo è tutto un programma: “Prima Giornata Parkinson: per iniziare un fiasco”. Ma non siamo rimasti troppo delusi e così abbiamo proseguito nel cercare di realizzare il nostro sogno. Ben presto si sono uniti a noi i nostri amici Graziella Manchia, Piero Faedda e Peppino Achene; da subito eravamo in piena sintonia e pertanto le fondamenta della attuale Parkinson Sassari erano finalmente poste; sono seguite altre Giornate Nazionali con sempre crescente partecipazione fino alla inevitabile iscrizione come Onlus tre anni fa; il resto è storia attuale e la conoscete bene. Quello che impressiona in questa storia è, di come noi, ignari assolutamente di come organizzare una associazione, siamo gradualmente arrivati ad una associazione che può offrire tanti servizi ed attività, grazie all’arrivo di amici essenziali quali Pinuccia Sanna, Iole Sotgiu, Francesco Enna, e recentemente, Annalisa Mambrini, ma che si propone anche per la ricerca scientifica (basta leggere “Agli amici della nostra Parkinson Sassari” dove ho elencato solo quelle attività associative attualmente in corso, un numero veramente impressionante!). E’ stato un percorso utile a tutti, soddisfacente e molto gratificante; siamo cresciuti insieme. Per ultimo, grazie al fantastico lavoro di Gian Paolo Frau (so che lui non vuole, ma io continuo a lodarlo) la nostra Parkinson Sassari è entrata in Internet dove ha trovato una piattaforma per discussioni, informazioni e dove può raccontare se stessa, e tramite cui si è fatta conoscere ad un pubblico molto vasto. Ed infine, l’associazione ha avuto la fortuna di partecipare anche per due volte alla Giornata Mondiale del Parkinson. In tutti questi anni abbiamo trovato nella Clinica Neurologica (oggi UOC Neurologia) e nella Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari degli autentici alleati che ci hanno sostenuto e garantito molto spazio di espressione ed azione.
Quando abbiamo iniziato, non potevamo minimamente immaginare di arrivare a tanto con la nostra filosofia che si può vincere la malattia e non si deve mai mollare (ecco il nostro motto: Volare si può, Sognare si deve!) ed affrontando tutte le iniziative cercando di trovare un sorriso, cercando di divertirsi.
Tutto questo rimarrà indimenticabile e vi ringrazio veramente di cuore!
Ora, il mio saluto va al nuovo direttivo appena eletto che inizierà presto i lavori. Ci si potrebbe domandare: ma in che cosa la nostra Parkinson Sassari può ancora crescere? Il nuovo direttivo non parte svantaggiata dopo tutto quello che è riuscito a fare quello uscente?
Di cose da fare ci sono ovviamente tantissime, prima di tutte quella completare l’opera: trovare una sede propria per tutte le attività e migliorare la raccolta fondi per ottimizzare i servizi, per potersi permettere magari un mezzo per accompagnare le persone, e per creare opportunità di lavoro per varie figure professionali che possono essere utili alla nostra causa, e tante altre cose ancora. Poi, a mio avviso il nuovo direttivo non parte affatto svantaggiato: le persone, che si sono ora resi disponibili a “dirigere i lavori” per i quali siamo chiamati tutti a collaborare, si trovano già da alcuni anni nel nostro gruppo, sono stimati, e conoscono bene l’esperienza passata ma anche le esigenze e le sfide future. Sono molto fiducioso che anche in avanti, e forse anche meglio, la persona ammalata di Parkinson ed i suoi familiari, possano trovare: punto di riferimento, aiuto, assistenza e presa in carico globale, ma soprattutto Amici, nella Associazione Parkinson Sassari.
Grazie per tutto quello che abbiamo vissuto insieme.
In bocca al lupo per tutto quello che ci attende.
Forza Pares.
Volare si può, Sognare si deve.
Sempre.

L’estate insieme: nuovi orari

Per venire incontro alle esigenze di molti soci, il presidente della nostra associazione, Franco Delli, comunica che le attività estive della Associazione Parkinson Sassari si terranno:

ogni martedì alle ore 17,00

per i mesi di giugno, luglio, agosto (tranne la settimana di ferragosto), e le prime due settimane di settembre, nella sala grande della Parrocchia di S. Giovanni Bosco in via Washington 3 a Sassari.

Le attività includono un corso di rilassamento di Bioenergetica condotta dalla dott.ssa Angela Merella, ben nota a tutti gli amici della nostra associazione, Ci sarà quindi la possibilità di proseguire le prove di teatro, e spazio sarà dedicato per riunioni ed incontri a tema. Il nostro dott. Paulus terrà un seminario sul tema “Affrontare meglio l’estate con il Sig. Parkinson”. Inoltre si possono effettuare attività varie suggerite da tutti noi soci.

Siete tutti invitati a partecipare ed ad esprimere le vostre idee su come passare meglio l’estate insieme.

Il presidente Franco Delli

Sassari, 11 giugno 2016

Riflessioni di Francesco Simula in riferimento a: Salviamo l’Ecosistema

Da chi lo dobbiamo salvare?

Oggi (25 maggio) ho letto una intervista rilasciata alla Nuova Sardegna dal Presidente F. Pigliaru in cui sostanzialmente assicura che non è per niente “vittima di una sindrome sudista” e che da questo momento inizierà la sua “campagna per conquistare il nord”; ed elenca una serie di fondi riservati proprio al Nord Sardegna: 100 milioni per le strutture ospedaliere di Sassari, 30 milioni per la ricerca universitaria e poi tanti altri milioni per strade, per scuole, per la rete ferroviaria e per… fare uscire il Nord-Sardegna dalla recessione e dall’abbandono che l’hanno impoverita in questi ultimi anni. Quindi per il Presidente Pigliaru tutto ritornerà a posto entro breve tempo, dunque la Regione non ci entrerebbe niente con “l’Ecosistema” che vogliamo salvare. Il prof. Serra invece sostiene (penso a ragion veduta) che “la situazione è critica” e io, e tanti altri amici pazienti parkinsoniani, condividiamo pienamente questa realtà che il prof Serra constata dall’interno e noi pazienti subiamo tutti i giorni : quando per es. chiediamo una visita specialistica per la nostra patologia “progressiva e degenerativa” che cambia aspetto in continuazione, ci sentiamo ripetere che non è possibile fissarla prima di 30-40 giorni: giusto anche il tempo di morire. A questo punto mi sembra di capire che questa criticità derivi da una mancanza di organizzazione interna alla Clinica Neurologica. Da tempo tutti sappiamo che quattro medici della Clinica sono andati in pensione senza che, peraltro, sia intervenuta una normale sostituzione: una Clinica con quattro unità mediche in meno che servizio efficace ed efficiente potrà garantire ai pazienti dal momento che i medici rimasti devono supplire alle carenze di un organico “razionalizzato” cioè biecamente tagliato? Dei 30 milioni che il Presidente Pigliaru dice di aver stanziato per la Ricerca universitaria quanto arriverà alla Clinica Neurologica? Questi fondi saranno distribuiti in maniera equa o prenderanno specifici indirizzi già prefissati dalla dirigenza della Clinica? E intanto i pazienti colpiti dalla malattia di Parkinson devono “pazientare” per poter avere una visita specialistica. Perchè con i soldi della ricerca (che sono soldi di tutti) non organizzare un Centro Parkinson simile ai due già operativi a Cagliari? L’ecosistema va tutelato e difeso con ogni mezzo, sia attraverso i contributi volontari dispensati dal dott. Carpentras, dalla dott.ssa Pinuccia Sanna, dalla dott.ssa Mambrini e da altri medici della Clinica, sia restituendo vita sul piano amministrativo e operativo all’Associazione che in questo periodo naviga a vista “come nave senza nocchiero in gran tempesta”.

Franco Simula

Salviamo l’Ecosistema

Salviamo l’Ecosistema

La situazione è critica” esordisce Prof. Pier Andrea Serra stamattina (giovedì, 19 maggio 2016) in una riunione convocata da lui per analizzare lo stato attuale e l’imminente futuro della nostra Parkinson Sassari in seguito ai recenti, enormi, cambiamenti della sanità regionale e specialmente di quella sassarese. A causa dei tagli alla sanità pubblica e della riduzione del personale, sono a rischio i servizi e l’assistenza sanitaria pubblica in generale, e specialmente quelli per le malattie croniche, e per quanto ci riguarda, è incerta l’assistenza specializzata per la malattia di Parkinson. Questa situazione e queste incertezze compromettono, secondo Pier Andrea Serra, il “ecosistema Parkinson a Sassari” come lo chiama lui. Il docente universitario, che da diversi anni è amico e consulente della nostra Parkinson Sassari, definisce come ecosistema quella struttura multidisciplinare, che si è creata a Sassari negli ultimi anni intorno alle persone affette da Parkinson ed i loro familiari, avvolgendo in una rete protettiva e sociale tutti gli interessati offrendo loro un punto di riferimento sociale, assistenza neurologica, partecipazione attiva a progetti scientifici, sostegno psicologico e riabilitazione neuromotoria, teatrale e musicale, che forse solo a Sassari poteva nascere e che è ammirata in tutta la Sardegna. (ricordo a questo proposito l’articolo “Agli amici della nostra Parkinson Sassari” recentemente pubblicato su questo sito). Ma l’ecosistema rischia di crollare, per iniziare dalla Clinica Neurologica della nostra Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, dove diventa sempre più difficile avere un appuntamento per una visita specialistica. In tutti questi anni ci è stata una perfetta collaborazione con l’AOU di Sassari, ma causa della riduzione del personale e la ricollocazione di quello esistente, che viene principalmente impiegato nei turni di guardia di reparto e di pronto soccorso, diventa quasi impossibile tener aperti gli ambulatori specialistici come quelli del Parkinson. Inevitabilmente questa drastica riduzione della disponibilità specialistica ha ripercussioni sull’assistenza, sull’attività scientifica, ma soprattutto sulla nostra associazione che rischia di perdere il suo punto di riferimento istituzionale. Ma viene spontanea una domanda: a parte scienza ed associazione, cosa sarà della persona affetta da Parkinson?

Per rispondere proprio a questa domanda, stamattina Prof. Serra ha invitato nel suo studio alcune persone che da anni si dedicano gratuitamente alle attività “antiparkinson”, come la dott.ssa Annalisa Mambrini (musico e movimento terapia), il dott. Giovanni Carpentras (supporto psicologico per ammalati e familiari), la dott. Pinuccia Sanna (ginnastica di gruppo; assente per motivi familiari), e me, come neurologo. La riunione aveva sostanzialmente un carattere tecnico e preliminare per individuare le varie criticità, per poi preparare successivi incontri con i rappresentanti della nostra Parkinson Sassari ed ovviamente con i diretti interessati. Considerate le evidenti ed obiettive difficoltà della sanità pubblica nel garantire una soddisfacente assistenza, tutti i presenti alla riunione si sono subito trovati d’accordo su tutti i punti discussi e riassunti da Prof. Pier Andrea Serra nel modo seguente:

  • l’ecosistema Parkinson a Sassari va tutelato e protetto perché assicura al malato ed al familiare una gestione globale con un miglioramento per tutti ed un risparmio economico per la sanità pubblica con la quale collabora ottimizzando le risorse esistenti;
  • a tal fine tutti gli interessati vanno informati della reale situazione ed invitati a partecipare ad una discussione aperta; va inoltre consolidata la consapevolezza che l’Ecosistema e l’Associazione Parkinson Sassari rappresentano un patrimonio di tutti, in primis dei diretti interessati, ammalati e familiari;
  • infine, l’obiettivo principale, se non, unico, rimane sempre quello per il quale è iniziato tutto: dare assistenza, supporto, aiuto concreto e voce ai parkinsoniani finalizzato a migliorare la convivenza con una malattia cronica ed il miglioramento della qualità di vita di tutti.

Forza Pares!

Forza Ecosistema Parkinson Sassari!

Personaggio dell’anno Gian Paolo Frau

Condividendo i sentimenti di saluto e apprezzamento manifestati a Gian Paolo Frau in occasione della IX Giornata Nazionale del Parkinson il gruppo degli

amici intende rivolgere a Gian Paolo,  designato PERSONAGGIO DELL’ANNO, un caloroso indirizzo di stima e di ringraziamento

     A  Gianpaolo FRAU, grafico generoso e disponibile che con silenziosa riservatezza e pazienza – sperimentate anche sul piano personale – é stato capace di dare ascolto a un popolo di impazienti,  il nostro più sincero e vivo ringraziamento.

    Attraverso la creazione di un sito per l’Associazione Parkinson, Gian Paolo ci ha messo in contatto col mondo e ha contribuito concretamente a farci uscire dall’isolamento e dalla solitudine;ha reso possibile un contatto costante fra i membri dell’Associazione, ha facilitato la circolazione di idee, ha consentito a chi lo ha voluto  di esprimere le proprie opinioni e i propri sentimenti, ha spinto i titubanti a provare, i più attivi a riproporsi con nuovi stimoli. E’ stato un animatore culturale che ha aperto a tutti nuove opportunità e conoscenze.

             Con affetto e riconoscenza

SASSARI 28 NOVEMBRE 2015

Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson 28 Novembre 2015

Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson 28 Novembre 2015

Parkinson che sorpresa!!! di G. B.


PARKINSON CHE SORPRESA!!!

Prima che potessi farne la conoscenza diretta….. il morbo di Parkinson per me era solo un termine nozionistico, remoto, non mi apparteneva, sapevo che si trattava di un disturbo neurologico a carico dei muscoli che per mancanza del giusto apporto di dopamina ne riduceva la normale funzione biologica, che si traduceva in un involontario tremore e irrigidimento degli arti, ma con una adeguata terapia , le funzioni tornavano normali e la vita riprendeva a scorrere sul binario naturale.

Ritenevo che ammalarsi di Parkinson non fosse un problema, rientrava nel “gioco “delle probabilità, e in caso…. tutto si poteva risolvere con un atteggiamento positivo e dinamico; ma la realtà purtroppo è ben diversa e va tenuta nella dovuta considerazione.

I primi sintomi, subdoli e perfettamente inconsci, si sono manifestati alcuni anni prima della diagnosi, il mio viso perdeva progressivamente la mimica facciale, riducendo la mia espressione a una fissità involontaria, tanto che non sorridevo quasi più (per quanto mia moglie mi esortasse a farlo); il mio viso assumeva nel tempo un aspetto impenetrabile come un giocatore di poker, scambiato dai più , mio malgrado, come protervia supponenza. Successivamente si sono aggiunti l’irrigidimento della colonna e una postura anomala del braccio sinistro che non aveva più il movimento simmetrico e ciondolante che accompagna nel camminare la gamba controlaterale .

L’ortopedico di turno non ritenne le disfunzioni elencate sintomo di particolari patologie, mi prescrisse degli antinfiammatori e delle sedute di fisioterapia riabilitativa , purtroppo senza nessun esito migliorativo; infatti a distanza di alcuni mesi mi ritrovai con gli stessi problemi aggravati da una progressiva perdita di sensibilità della mano sinistra che diventava “pigra” e non rispondeva alle più elementari funzioni quotidiane (vestirmi, lavarmi il viso , ravviarmi i capelli) tutto mi era difficile e macchinoso e mi rendeva irritato e privo di alternative.

Decisi di consultare un neurologo, che dopo alcune visite e esami diagnostici mi prese in disparte e mi comunicò la “sentenza”…… MORBO DI PARKINSON GIOVANILE.

Tale condizione, che mi collocava inesorabilmente nel novero dei parkinsoniani, per quanto possa sembrare strano , nel mio caso non ebbe al momento nessun effetto deprimente; nel periodo di attesa del consulto rivelatore, si era prodotto in me , a livello mentale, una sorta di salvacondotto, più semplicemente, dal mio subconscio si era affacciato un timido ma pervicace processo di sfida a qual si voglia verdetto.

Dopo tutto, mi dicevo …..una “pastiglietta” al giorno non era una tragedia, ma soprattutto confidavo nella grande capacità del nostro cervello di autoproteggersi, ripristinando quelle cellule che per inspiegabile mutazione avevano deciso di non fare più il proprio dovere seminando guai; pensavo che la forza cerebrale , indiscussa, avesse la meglio sul vigliacco Parkinson, un po’ come accade alle lucertoline che hanno perso traumaticamente la loro coda e nel giro di qualche settimana se la ritrovano perfettamente rigenerata, nuova, più bella della precedente.

Questa solida convinzione mi accompagnava nelle mie giornate e la convivenza quotidiana con Mr. Parkinson era solo formale, avevo il pieno controllo della situazione, il mio lavoro procedeva come prima e i problemi iniziali del mal funzionamento della “macchina” erano stati ridotti alla ragione, non offendevano, si erano come placati.

Ma la costanza di Mr. Parkinson è inesorabile, un rapace infingardo appollaiato sul trespolo della coscienza, pronto a ghermirmi proditoriamente non appena avessi abbassato la guardia.

Le prime avvisaglie che questo artiglio luciferino si era rimesso in moto, si manifestarono in un leggero processo di rallentamento mnemonico con una irritabilità accentuata che mi rendeva poco propenso al dialogo con gli altri e una spossatezza che limitava la mia operatività quotidiana condizionando i rapporti interpersonali e minando le mie prime convinzioni.

Il MALE OSCURO ricominciava la sua opera demolitrice insinuandosi nelle remote pieghe dei miei pensieri, stravolgendone il flusso naturale e ordinato; era come sentire una muta di cani latranti pronta ad affondare i denti digrignanti e lacerare le ultime residue forze che mi rimanevano.

Dovevo assolutamente trovare un rimedio e, dovevo trovarlo necessariamente fuori dal mio isolamento, un aiuto esterno, pensai, avrebbe dovuto giovarmi e riportarmi una serenità che cominciava a vacillare.

Così, forzando la mia abituale riservatezza, dietro il consiglio del medico curante, mi sono iscritto all’Associazione Parkinson Sassari e questo punto e cominciata la mia frequentazione con gli altri associati che nel tempo si è rivelata salutare e rigeneratrice.

Per dovere di verità, devo dire che il primo approccio non e stato proprio ciò che mi aspettavo, infatti il primo giorno mi sono ritrovato in una palestra (fredda) assieme ad altre persone perfettamente anonime, di loro non conoscevo nemmeno il nome , perfetti sconosciuti che sapevo essere dei parkinsoniani come me, che riflettevano come uno specchio il mio stesso disagio motorio , in certi casi amplificato nei diversi stadi del morbo.

Però come ho avuto modo di dire in precedenza il tempo ha dato ragione alle mie aspettative, fornendomi quell’aiuto che contribuisce a rafforzare i rapporti e consolidare le rispettive conoscenze.

Nel tempo mi sono lasciato andare alle benefiche sollecitazioni di una bravissima fisioterapista che nella sua specificità ha migliorato il mio tono muscolare e pungolato benevolmente la reattività necessaria a contrastare il disturbo.

A questa attività riabilitativa si è aggiunta la recita teatrale, oggi fiore all’occhiello dell’associazione, per l’imprevedibile risultato conquistato.

IL TEATRO: il progetto, nato dalla suggestiva convinzione dell’amico Franco Enna che noi tutti potevamo recitare senza timori riverenziali la sua commedia “Giulietta e Romeo” ci stupiva e intrigava al contempo…. così, abbiamo cominciato.

La commedia….. libero rifacimento giocoso dell’opera del grande BARDO, scritta da Franco con spiccata versatilità e taglio ironico ambientata in un contesto futuristico, dove i personaggi sono invecchiati di 30/40 anni e dediti alla battuta salace e “cionfraiola”, in piena verve dialettale, ci divertiva e ci invogliava a impersonare le parti.

Le prime prove sono state esilaranti, erano più motivo per stare assieme e ridere dei nostri strafalcioni attoriali che non una vera e propria recita, in seguito gli incontri per le prove si sono intensificati e con l’assegnazione dei vari ruoli, ognuno di noi veniva investito di responsabilità recitativa, alla quale doveva impegno e applicazione.

A me venne dato, un po’ a “tradimento” dalla esuberante amica Adelaide (nutrice), che sapeva della mia ritrosia a recitare, il ruolo di padre Lorenzo, ritenuto perfetto per il mio temperamento pacato.

Eravamo “partiti”, ora il nostro obbiettivo era una rappresentazione sul palcoscenico davanti al pubblico; una cosa impensabile solo qualche settimana prima.

Ma, non so se per nostra volontà o per i rimbrotti bonari del nostro regista Franco con Jole e l’inossidabile determinazione dell’aiuto regista Dora, simo riusciti a impersonare verosimilmente le parti, incarnando il nostro motto “volare si può – sognare si deve”.

Ormai ci sentivamo degli attori provetti e l’unico “inconveniente” ora restava esibirsi davanti al pubblico. Questo un po’ ci impensieriva e decidemmo di aumentare le prove per assimilare meglio le parti e fugare la paura delle amnesie: passavamo da uno stato di esaltazione per una prova ben riuscita a quello deprimente per una successiva non proprio ortodossa, uno stato d’animo che ci ha accompagnato fino al giorno della recita ….ma ormai non si poteva più tornare indietro e, come spesso succede, le cose andarono a posto quasi per magia poche ore prima della recita.

Quando sono stati distribuiti i costumi di scena, con nostro stupore ognuno di noi era diventato un Montecchi , un Capuleti Romeo, Giulietta, Mercuzio , Tebaldo, Benvoglio, tutti in fibrillazione nell’attesa dell’inizio.

L’apertura del sipario ci ha regalato un colpo d’occhio mozzafiato e il fragoroso applauso d’incoraggiamento che il folto pubblico ci ha tributato e stato un’iniezione di adrenalina che difficilmente si dimentica; per dirla con la voce del nostro speaker ufficiale (Giuseppe) “ buonasera …. dal teatro…. gremito in ogni ordine di posti” la rappresentazione ha inizio …. buon divertimento !!

Eravamo in uno stato di grazia , sospesi in una esaltazione emotiva, libera di esprimere una recitazione sciolta , quasi improvvisata, dal con un finale col botto…… un vero successo !!! Come in un famoso film anche a noi il Teatro aveva “fatto spuntare le ali”. Giulietta (Luisa) con la sua fantastica interpretazione era tutti noi, in quel momento ci sentivamo lontani anni luce dall’odiato Parkinson già pronti per una replica e, sulle note della marcia “DIMONIOS” della Brigata Sassari, accompagnata dalla voce cristallina di Anna con la melodiosa armonica di Salvatore, si è chiuso il sipario.

Ora, in attesa di questo prossimo impegno teatrale, abbiamo inagurato la sezione di ballo terapia , importante e aggregativa; ma di questo ne parlerò più avanti, quando anche questa attività si sarà consolidata nei programmi associativi. A tutto questo, il tempo galantuomo, lavora a favore della continua integrazione degli associati e oggi a distanza di un anno posso dire di aver trovato un gruppo semplicemente speciale, pieno di iniziative e di franca amicizia, con il quale si è spontaneamente creato un “sodalizio” difficilmente dissolvibile.

Per questo, il mio augurio sincero va all’associazione, perchè possa continuare a crescere con le stesse nostre finalità e motivazioni, in modo da consentire ai nuovi iscritti di godere del salutare beneficio che deriva dallo stare assieme.

AD MAIORA A TUTTI

G.B.