Volare si Può, Sognare si Deve!

Autore archivio: assoparkss

QUEL FANTASTICO INCONTRO AD ALGHERO


Ci sono tanti ammalati di Parkinson ad Alghero?

Per la Associazione Parkinson Sassari nessun problema: cambia nome della sua ormai tradizionale “Giornata Sassarese” in “Giornata Catalana della malattia di Parkinson”, mette in macchina e pulmino i soci sassaresi ed i ricercatori del suo Ecosistema, e si sposta ad Alghero il 6 maggio 2017 per un convegno in occasione della Giornata Mondiale (che in realtà era il giorno 11 aprile, ma per motivi logistici si è dovuto spostare di un mese) nella bellissima e moderna sala di Lo Quarter.

E ciò che succede in sala ha veramente dello straordinario: ci si racconta agli amici di Alghero e ce n’è per tutti i gusti, dall’informazione a progetti scientifici innovativi, da musicoterapia a Qi Gong, da teatro a poesia, coro e gruppetto sonoro, e ricordi ad amici che non ci sono più. Tanta emozione e commozione.

Nella sala, gremita di tanti amici, molti devono rimanere in piedi pur di poter assistere a ciò che sta per iniziare, si intravede anche Arianna, la nostra “socia” più giovane, e salutiamo i felici genitori, Donatella ed Antonio, di Padria.

Dopo le parole introduttive del nostro presidente Franco Simula, ricordando i suoi due sogni, ovvero la sopravvivenza dell’ambulatorio Parkinson in Clinica Neurologica ed una sede definitiva per la associazione, la mattinata inizia con i saluti del sindaco di Alghero, dott. Mario Bruno, che augura alla comunità algherese di poter ripetere le importanti ed utili imprese della Parkinson Sassari, mentre il direttore sanitario della Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, dott. Nicolino Orrù, sottolinea le intensioni dei vertici della Sanità Regionale di migliorare tutto il sistema assistenziale con delle reti che uniscano le realtà ospedalieri dei grandi centri con i presidi territoriali e che in questo senso andrà potenziato anche l’ambulatorio dei Disordini del Movimento della Neurologia dell’AOU di Sassari (che in questi anni ha seguito circa 2500 persone con oltre 18 000 visite ambulatoriali ma che attualmente subisce in pieno la crisi del sistema sanitario; nota del sottoscritto).

Dopo questi confortanti segnali dei rappresentanti di comunità e sanità, si passa alla presentazione del Progetto “Dimonios”, che vuole studiare e monitorare gli effetti della musicoterapia da diversi punti di vista, ed a tale proposito si rinnova il famoso Ecosistema del Parkinson a Sassari, come ama definire Prof. Pier Andrea Serra il gruppo di terapisti, medici, psicologi e scienziati, che accompagna da anni le attività della Parkinson Sassari. La scelta del nome Dimonios è presto spiegato: nostri amici, come Antonio, hanno spesso grosse difficoltà e non riescono a camminare perché bloccati; allora Anna the Voice Iattarelli insieme a Salvatore The Sound Faedda intonano la marcia della Brigata Sassari, la Dimonios appunto, e miracolosamente, Antonio riesce a camminare. Quindi questo nome appare molto appropriato per un progetto che vuole studiare i possibili effetti benefici della musica sul Parkinson.

La dott.ssa Annalisa Mambrini, che ormai da oltre un anno segue la Parkinson Sassari nelle sedute di movimento e danza terapia, presenta un video delle attività svolte e che ha ottenuto un enorme successo al convegno internazionale “Brain and Music” svoltosi recentemente a Sassari. Lo straordinario filmato del nostro PierGavino Cau illustra perfettamente l’effetto della musica sul Parkinson; nel video ci sono anche i nostri amici Oscar Iacomelli e Gianni Dessena che ci hanno recentemente lasciati e che verranno ancora ricordati più tardi quando Franco Simula legge “In memoria”. Dopo l’intervento di Annalisa Mambrini, la musicista e musicoterapista Adele Diana spiega cosa si intende per musicoterapia, e sorprendentemente non si sofferma su lunghe definizioni teoriche ma fa alzare la gremita sala e somministra subito una prima lezione pratica per il divertimento di tutti. Molto intuitivo!

Ora, come si intende studiare gli effetti della musica?

Certamente con le scale di valutazioni neurologiche per poter obiettivare eventuali cambiamenti durante e dopo il ciclo terapeutico. E certamente ci sarà la valutazione del tono dell’umore e della qualità di vita, affidato, come sempre, al nostro psicologo, dott. Giovanni Carpentras, responsabile del Servizio di Psicologia Clinica dell’AOU di Sassari.

Ma il progetto Dimonios va oltre e con l’aiuto delle logoterapiste dott.ssa Sofia Pinna e dott.ssa Pina Frau si prenderanno in esame sia la deglutizione sia la fonazione, due funzioni essenziali che spesso possono essere compromessi nel Parkinson e portare ad importanti disagi. Sofia Pinna impressiona i presenti quando presenta dei numeri: nella deglutizione sono coinvolti 6 nervi ed addirittura 35 muscoli che garantiscono circa 600 atti di deglutizione al giorno!

Il Parkinson è anche causato e comunque aggravato da processi infiammatori del sistema nervoso centrale, come ci racconta la microbiologa, dott.ssa Elisa Caggiu dell’Istituto di Microbiologia dell’Università di Sassari, che nel contesto del progetto Dimonios andrà a caccia di sentinelle dell’infiammazione, le cosiddette citochine.

Molto similmente procederà il tutor del progetto, Prof. Pier Andrea Serra, docente universitario del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Sassari, che invece si metterà sulle tracce della famigerata dopamina, la carenza della quale sta all’origine del Parkinson e che si suppone venga stimolata durante la musicoterapia migliorando pertanto le condizioni dei partecipanti.

Ecco, raccontato  il progetto Dimonios che ci accompagnerà per i prossimi 12-18 mesi.

Possiamo tranquillamente dire che tutte le attività della Parkinson Sassari e quindi anche dell’Ecosistema, prendono inizio con l’arrivo alcuni anni fa di Pinuccia Sanna della ASL di Sassari (nostro personaggio dell’anno 2014), che però si rivela da subito a molto di più che semplice fisioterapista perché grazie alla sua determinazione, i suoi suggerimenti e stimoli, fa marciare l’intero plotone della Parkinson Sassari. Purtroppo Pinuccia Sanna non può partecipare alla mattina catalana e quindi si dà la parola a Tiziana Citelli di Alghero che racconta il suo lavoro e le sue esperienze con le tecniche del Qi Gong e le propone alla comunità parkinsoniana per i comprovati benefici.

Ma ora entra in scena Lollo!

Lollo è un barbagianni e dobbiamo la sua presenza al convegno alla nostra amica Rosanna Casu che da diverso tempo si è avvicinata alla associazione “Occhi di falco e falconieri di Sardegna” di Monica Blu, inizialmente sicuramente per curiosità, ma poi Rosanna racconta che quando poggia il fantastico animale sul braccio, sparisce il Parkinson, e riferendosi a Prof. Pier Andrea Serra, esclama: “Mi faccio ogni volta il pieno di dopamina!

Mattinata terminata? Ma che, ora si entra nel vivo con le attività associative; ma prima si esibisce, grazie alla complicità di Caterina Cossu, il fantastico Coro di Usini con i suoi bellissimi costumi, ovviamente prima, a tema, con “Dimonios” e poi con “Deus ti salve Maria” e che viene salutato con una standing ovation.

Il sipario si apre sulla presentazione di una scenetta teatrale, molto ironica sulla realtà in sala d’attesa e la visita ambulatoriale. E qua i nostri amici vestono i panni di medico, infermiera, personale dell’accettazione, e pazienti (piuttosto impazienti!). La scenetta, ideata dalla bravissima Nicoletta Onida, che si diverte con il malinteso dello stesso nome del tram di Sassari ed un noto farmaco antiparkinson. Durante la presentazione il pubblico viene trascinato dalla riviera del corallo a Cinecittà: ma che Parkinsoniani, qui abbiamo a che fare con delle vere attrici ed eccezionali protagonisti: Margherita, Adelaide, Maria, Maria Luisa, Geminiano, Giuseppe, Salvatore, Peppino e Franco, sostenuti dalla nostra marescialla Dora Corveddu.

Dopo una nuova standing ovation si arriva al contributo musicale e Anna Iattarelli, Adelaide Sanna, e Salvatore Faedda accompagnano la meravigliosa voce di Vincenza Pulli insieme alla chitarra di Graziano Melis. Ennesima standing ovation!

Avendo ancora bene in mente la bella ed intensa serata insieme agli amici della Associazione Sinuaria Poetorum nella Biblioteca Universiatria di Piazza Fiume a Sassari nello scorso mese di marzo, il poeta Mario Marras dedica alla nostra Parkinson Sassari la poesia “Ma ca è chisthu Park?“, letta con grande passione dal collega poeta Antonello Bazzu.

Per concludere questa strepitosa mattinata ad Alghero, Dora Corveddu legge una toccante e bellissima poesia di Geminiano Bevitori, l’attesa, pubblicata di recente sul sito www.associazioneparkinsonsassari.it , e Peppino Achene legge la sua proclamazione della nascita della nostra Associazione del 2013: “Su piaghere debbo informare che Sa Associazione de Parkinson amusu fundadu“, inteso come buon augurio per i futuri lavori.

Da menzionare ancora l’importante presenza dei quattro soci fondatori della Parkinson Sassari Franco Delli, Peppino Achene, Piero Faedda e Graziella Manchia, e del nostro personaggio dell’anno 2016, lo scrittore e sceneggiatore Franco Enna, che ha dato inizio al laboratorio di teatro della Parkinson Sassari.

Durante la mattinata si menziona anche Antonio “Neuer” e sua madre Silvia, ricordando la Signora Giovanna di Alghero, purtroppo non presente, che ha fatto aprire gli occhi tanti anni fa: nonostante la grave malattia faceva lavoretti a maglia ed il tremore passava: la passione e l’interesse aveva la meglio sulla malattia. Da lei prende spunto la Parkinson Sassari di oggi.

Immensa gratitudine va a Cecilia Cuccureddu e Marco Baldina, i nostri “ganci” ad Alghero, ai quali dobbiamo la perfetta riuscita della organizzazione locale.

Un particolare ringraziamento va ovviamente al nostro fantastico ed insostituibile webmaster Gian Paolo Frau (nostro personaggio dell’anno 2015) che è sempre in prima linea per documentare i nostri eventi, recentemente accompagnato anche dal ‘cameraman’ Pier Gavino Cau.

Ci si saluta molto soddisfatti e pieni di nuovi stimoli ed idee. Si guarda con soddisfazione a ciò che è stato fatto negli ultimi anni e fiduciosi si pongono le basi per nuovi imprese e progetti.

L’Ecosistema del Parkinson a Sassari: un modello di buona sanità a basso costo e per tutti!

La trasferta della Parkinson Sassari si è rivelata molto azzeccata, una Giornata Parkinson memorabile con la complicità di tutti! Sicuramente si ritornerà ad Alghero; ma si sta pensando anche a prossime visite a Porto Torres ed Ittiri.

Chi sa, magari in un prossimo futuro, in cui le persone affette da malattia di Parkinson avranno l’opportunità di gestirsi decisamente meglio non solo a Sassari ma anche nei vari Centri del Nord Sardegna, la Parkinson Sassari potrebbe allora chiamarsi “Associazione Parkinson Logudorese”.

 

Kai Paulus


 

 

 

Giornata Catalana della Malattia di Parkinson

Giornata Catalana della Malattia di Parkinson 06 Maggio 2017

Quattro piccioni erano presenti nella sala conferenze ad assistere, in religioso silenzio, all’intera manifestazione. Solo una piccola esultanza di gioia o di timore, da parte loro, davanti all’esibizione di Rosanna che mostrava un bellissimo esemplare di barbagianni.

 

 

L’attesa di G.B.


Un clangore di battaglia
irrompe nell'immoto silenzio del mattino,
strinato dal furore del diverbio
dal verdetto già scritto.

Duellanti che si disprezzano.....
incrociano spade taglienti
per lenire le sofferenze
inflitte senza ragione a uno di loro.

Ciò... nella muta indifferenza del "volgo" ,
che non riconosce l'odiato disagio,
chiuso nel pregiudizio
che impone un inconscio distacco.

La "sofferenza" altrui impaurisce gli animi...
divaricando due mondi paralleli,
che inevitabilmente non si riconoscono .

E la richiesta di ascolto, venata dal dolore,
si perde nei meandri della retorica,
attenta solo a creare consensi da recita.

L'attesa di risposte lacera l'anima,
acuendo distanze che separano ....
mitigate solo dalla ferma volontà
ad non arrendersi alla bieca cecità del demone.

g.b.

 

IL RAGAZZO DI KOBLENZ E’ FELICE

Qualche tempo fa avevo raccontato in questo sito come l’esperienza nel vedere Salvatore suonare l´armonica a bocca durante le sedute di ginnastica con Pinnuccia, spesso accompagnato dalla voce di Anna per sbloccare alcuni amici, in particolare Antonio, mi aveva ricordato l´armonica in casa di mia nonna a Koblenz in Germania.

 

Ed e´ stato proprio grazie a Salvatore ed i suoi incoraggiamenti che ho iniziato a suonare l´armonica, dopo oltre 40 anni!

Infatti, succede in questi ultimi anni, quando ci troviamo dopo un convegno oppure dopo un pranzo, che con Salvatore – ed ora anche insieme al nostro presidente Franco – ci mettiamo a suonare insieme divertendoci tantissimo. E la gioia diventa ancora maggiore quando anche le amiche ed amici della nostra associazione si uniscono a noi cantando “Vecchio scarpone”, “Dimonios”, oppure “No potho reposare”, durante le quali si scoprono talenti vocali prima insospettati.

 

Quindi, al suono dell’armonica di Salvatore mi ero ricordato dello strumento musicale di mia nonna e mi ricordavo uno strumento colorato, piuttosto grande, ed in due tonalità. Con i miei fratelli ci dedicammo a produrre dei suoni facendo a gara di chi fosse il più bravo, e mio fratello maggiore vinceva sempre. Lo strumento esercitava un grande fascino su di noi e mi ricordo che ci divertivamo a lungo nel invano tentativo di produrre qualche melodia riconoscibile. Ricordi di momenti felici e spensierati dell’infanzia.

 

Ora siamo stati per Pasqua in Germania da mia madre, ed indovinate cosa ho trovato nell´uovo?

 

 

Esatto, la Hohner Echo di mia nonna (!!) che mia madre aveva trovato in fondo a qualche scatola in cantina. Sono rimasto meravigliato e stupefatto. Incredibile, dopo oltre quarant´anni avevo nuovamente in mano l’armonica dell’infanzia; quasi non osavo soffiarci dentro. Sorprendentemente la vecchia Hohner funziona ancora, un po’ arrugginita sì, ma il suono c’è ancora anche se un po´ più debole, verosimilmente a causa dell´ossidazione delle linguette di rame, le ance, che al passaggio dell’aria soffiata vengono messi in vibrazione originando il suono.

Da quando Salvatore mi ha fatto tornare ragazzo e spronato a riprendere a suonare, ho acquistato diverse armoniche, tra quelle blues, cromatiche e tremolo, e tra tutte ce n’è una delle mie preferite: una Hohner Echo moderna. Che coincidenza.

 

Ma c’è di più: il vecchio strumento di mia nonna possiede una scatola nei colori rosso-blu: non potevo che finire in Sardegna!

 

Kai Paulus

 

IN MEMORIA


Caro Gianni, è passato già un mese dalla tua improvvisa scomparsa.

Troppo presto e in modo doloroso è stato interrotto il filo magico che si era disteso fra te e l’Associazione al cui interno avevi trovato un’altra famiglia che ti stimava, ti apprezzava e ti stimolava a distribuire agli altri almeno una parte delle ricchezze che conservavi con molta riservatezza e discrezione dentro lo scrigno della tua anima.

Ti astenevi dallo scrivere sul sito perché ritenevi di non essere all’altezza, e invece…E’ bastato un incoraggiamento al momento giusto perché tu cominciassi a raccontare con molta ironia (una delle poche armi che ci rimangono) qualcuna delle mille facce che il “rapace infingardo” riserva a ciascuno di noi. Per te, il Park era diventato un”terzo figlio”, generato da solo, senza il contributo di tua moglie che però seguiva con amore e trepidazione l’evoluzione di questo figlio anomalo nella speranza che ti desse meno fastidio possibile.

Gradualmente ti stavi adattando a considerarlo un inquilino del tuo stesso condominio col quale si deve necessariamente convivere stando attento, tuttavia, a non fargli prendere troppa confidenza…non si sa mai! Con la malattia, ancorché grave, ci permettiamo di ironizzare, persino di sbeffeggiarla, ma con l’altra sfinge -la morte quando decide di presentarsi e sorprenderti non c’è niente da fare: ti ghermisce brutalmente e per sempre. Noi, Gianni, nei pochi giorni di…preavviso che ti sono stati concessi, attendevamo con trepidazione l’esito del bollettino medico che ci veniva trasmesso quotidianamente da Antonella; e quando sembrava che si potesse cominciare a nutrire qualche filo di speranza, d’improvviso, inaspettata è arrivata la fine: neppure la tua tempra possente ha retto allo schianto. A quel punto tu uomo, tu Gianni, tiri i remi in barca, cancelli i sogni del futuro (non pochi per Te ancora giovane) sciogli tutte le speranze, e, lasciando il tempo terreno diventi pensiero d’amore per chi ti ha voluto bene entrando nel tempo infinito.

Un mese. Quest’ultimo mese, inesorabile e crudele, ha strappato ai nostri affetti due amici simbolo della nostra Associazione:Gianni Dessena e Oscar Iacomelli.

Non è possibile concludere questa memoria soltanto nella mestizia: Gianni era pieno di vita, allegro. E proprio di questa allegria voglio ricordare uno squarcio che accomuna nella comica confusione anche l’amico Oscar.

Stavamo rappresentando Romeo e Giulietta e si era ormai arrivati a proporre uno dei momenti drammatici dell’opera: l’incontro tumultuoso fra Tebaldo (Gianni) e Romeo (Oscar) accompagnato dall’inseparabile sanguigno amico Mercuzio (Franco) che si mette a discutere con Romeo di una banalità; Tebaldo approfitta del momento di confusione per colpire a morte Mercuzio. Romeo non riesce a tollerare quest’ultima insolenza e colpisce a morte Tebaldo. Questa la storia. Ma la realtà della nostra recitazione è stata diversa, comicamente diversa. Romeo (Oscar) che sempre si era presentato alle prove puntualmente armato di spada, quel giorno aveva fatalmente dimenticato di portare la sua arma; al momento di scaricare la sua ira furibonda contro Tebaldo si era trovato fatalmente inerme; a quel punto, Mercuzio, benché moribondo, porge (fra le risate) la propria spada a Romeo perché consumi la sua vendetta. Tebaldo colpito a morte cade a terra accanto all’odiato Mercuzio entrambi stavolta morti…dalle risate.

Questa spontanea memorabile risata renderà più lieve la terra sepolcrale a Oscar e Gianni. Addio amici cari.

Franco Simula


 

STUPEFACENTE !

Realtà e miti dell’utilizzo della cannabis nella malattia di Parkinson (Pillola n. 15)

(Sempre più spesso mi vengono rivolte domande sui presunti miracolosi effetti della cannabis nella malattia di Parkinson, ed alcuni hanno addirittura richiesto la sua prescrizione, probabilmente spinti da notizie promettenti del web. Il tema è attualissimo, ma anche delicato quanto difficile. Cercherò, per quanto possibile, di fare chiarezza sull’attuale stato di ricerca e legge)

La canapa (Cannabis sativa) è una pianta erbacea di circa 1,5-2 metri di altezza. Le infiorescenze femminili del suo fiore contengono fondamentalmente due metaboliti secondo i quali si distingue il chemiotipo CBD (cannabidiolo) ed il chemiotipo THC (tetraidrocannabinolo). Il THC possiede principalmente un effetto psicoattivo ed agisce sul sistema nervoso centrale; lo si trova in hashish e marijuana. Invece il CBD possiede un effetto non psicoattivo, ma secondo alcun i ricercatori avrebbe un’azione neuroprotettiva ed anti-infiammatoria.

Il nostro organismo è corredato di un sistema cannabinoide, cosiddetto endocannabinoide, rappresentato fortemente nel cervello. Le sostanze endocannabinoidi vengono prodotte da neuroni, astrociti e dalla microglia ed intervengono nella regolazione della memoria, del piacere, della concentrazione, del pensiero, di movimento e coordinazione, nella percezione sensoriale e temporale, dell’appetito e del dolore. Queste sostanze si legano a due recettori, il CB1 che è diffuso nel cervello e nei nervi periferici, ed il CB2 che invece si trova principalmente nelle cellule immunitarie. Il THC, contenuto nella cannabis, possiede una struttura molecolare molto simile alle endocannabinoidi, e pertanto si lega ai recettori CB1 e CB2, provocando gli stessi effetti del sistema endocannabinoide. I recettori CB1 e CB2 si trovano in molte aree del cervello e sono particolarmente concentrate nel talamo (percezioni sensoriali, dolore), ippocampo (memoria), nuclei della base (movimento), ecc. Proprio nei nuclei della base, cioè quella struttura deputata alla modulazione del movimento e che non funziona correttamente nel Parkinson, il THC agirebbe modulando i circuiti dopaminergico, glutammergico e GABAergico, e quindi migliorando sia i sintomi motori che quelli non motori della malattia.

 

Decreto legge del 9 novembre 2015 pubblicato sulle Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30.11.2015

“Gli impieghi di cannabis ad uso medico sono presenti in studi clinici controllati, studi osservazionali, nelle revisioni sistematiche e nelle metanalisi della letteratura internazionale indicizzata. I risultati di questi studi non sono conclusivi sull’efficacia dell’uso medico della cannabis nelle patologie sotto indicate, le evidenze scientifiche sono di qualità moderata p scarsa, con risultati contraddittori e non conclusivi, mancano, inoltre, dati a supporto di un favorevole rapporto rischio/beneficio per la cannabis, tuttavia vi è l’indicazione a proseguire nelle ricerche per ottenere evidenze definitive.” … “In considerazione delle evidenze scientifiche fino ad ora prodotte, che dovranno essere aggiornate ogni due anni, si può affermare che l’uso medico della cannabis non può essere considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, quando questi non hanno prodotto gli effetti desiderati, o hanno provocato effetti secondari non tollerabili, o necessitano di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali.”

“Gli impieghi di cannabis ad uso medico riguardano: l’analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistenti alle terapie convenzionali (… rif. biblio.); l’analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroideo o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace (rif. biblio.); l’effetto anticinetossico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali (… rif. biblio.): l’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard (… rif. bibl.); l’effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali (… rif. biblio.); la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard (… rif. biblio.).”

 

Riassumendo, la comunità scientifica internazionale sta studiando intensamente le sostanze psicoattive e per alcune, limitate situazioni, la cannabis è stata già autorizzata dal legislatore come trattamento aggiuntivo alla terapia farmacologica standard. Per quanto riguarda il Parkinson, le ricerche evidenziano l’importanza del sistema endocannabinoide nella modulazione dei circuiti dei nuclei della base, e che tale influenza possa essere sfruttata sia per il miglioramento dei sintomi, e sia per il rallentamento del decorso della malattia, ma non ci sono ancora dei risultati univoci su azione, efficacia e sicurezza dell’utilizzo della cannabis, e per questo il suo uso per la malattia di Parkinson non è stato ancora autorizzato.

Kai S. Paulus

 

Fonti:

Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30.11.2015: Decreto 9 novembre 2015: Funzioni di Organismo statale per la cannabis previsto dagli articoli 23 e 28 della convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, come modificata nel 1972.

Babayeva M, Assefa H, Basu P, Chumki S, Loewy Z. Marijuana Compounds: A Nonconventional Approach to Parkinson’s Diseaase Therapy. Parkinsons Dis, epub dec. 2016

Maccarrone M, Maldonado R, Casas M, Henze T, Centonze D. Cannainoids therapeutic use: what is our current under standing following the introduction of THC, THC-CBD oromucosal spray and others? Expert Rev Clin Pharmacol, 10(4), 2017

Murillo-Rodriguez E, Pastrana-Trejo JC, Salas-Crisòstomo M, de-la-Cruz M. The endocannabinoid system modulating levels of cosciousness, emotions and likely dream contents. CNS Neurol Disord Drug Targets. [Epub ahead of print], feb 2017

BUONE PROSPETTIVE PER LA NUOVA DOPAMINA Postilla alla Pillola n. 10

(Sto terminando il turno di notte in reparto ed in attesa che arrivi il collega per le consegne sto leggendo un articolo molto interessante che si allaccia alle novità terapeutiche presentate nella mia recente Pillola n.10 e che vorrei presentarvi in sintesi)

 

Scrive Thomas Mueller nel nuovo numero della rivista scientifica tedesca “Der Neurologe&Psychiater”:

“I neurologi verosimilmente non potranno offrire, nel prossimo futuro, nuove strategie terapeutiche ai loro assistiti, però i ricercatori riescono con crescente successo a migliorare le opzioni terapeutiche esistenti.”

Levodopa [Sirio, Sinemet, Madopar, Stalevo] viene trasformata nel cervello in dopamina e sostituisce il neurotrasmettitore mancante; in questo senso la levodopa rappresenta la sostanza che più si avvicina al ripristino fisiologico del circuito dopaminergico. Sfortunatamente, però, la levodopa possiede una breve emivita [efficacia] di soli 90 minuti circa e causa un regime terapeutico pulsatile responsabile delle fluttuazioni on-off, dell’effetto fine-dose e delle discinesie dell’effetto picco-dose. L’ideale sarebbe una formulazione con una durata di 24 ore; in questo modo si osserverebbero meno effetti collaterali, come già sperimentato con la pompa ad iniezione continua intestinale.”

“Tra le varie formulazioni di levodopa a rilascio prolungato, come quella in sfere, IPX066, appare molto promettente la cosiddetta ‘pillola fisarmonica’ AP09004, in cui la levodopa è legata ad un foglietto di polimero biologico ripiegato su sè stesso che si dispiega lentamente nello stomaco rilasciando nell’intestino levodopa per oltre 12 ore e riducendo in questo modo notevolmente il numero dell’assunzione di farmaco,ed i tempi sia del blocco motorio che delle discinesie.

Inoltre, si sta studiando una formulazione di levodopa da inalare, CVT-301, che dovrebbe servire soprattutto nelle fasi critiche per ridurre una fase off considerando che entra in azione già dopo quindici minuti.”

(Mi sembrava giusto segnalarvi questo articolo uscito questa settimana a dimostrazione della certezza che ben presto ci sarà qualche novità disponibile anche in Italia. Ma mi sono fatto distrarre, ora torno a completare il nuovo articolo della serie delle ‘Pillole’, dove vi parlerò della cannabis)

Kai S. Paulus

Fonte:

Mueller T.

Gute Chancen fuer langwirkendes L-Dopa.

DNP Der Neurologe&Psychiater, n. 18(4), 2017

UN UOMO: metafora della vita di G.B.


Un uomo

Un sentimento deprecabile mi pervade,
impietrito dall'enormità dell'evento,
perpetrato con iniquo cinismo a
persona degna di ben altro.
Non potendone cambiarne il decorso,
combatto in sua opposizione
con le armi di cui dispongo.
Non accettando il verdetto,
negazione della vita,
esorcizzo il tempo con la parola,
che trasforma la lontananza
in ricordo indelebile.

GB