Volare si Può, Sognare si Deve!

Curiosità

IL CORO: “VOLARE SI PUO’ SOGNARE SI DEVE” – LE TAPPE


IL CORO: “VOLARE SI PUO’ SOGNARE SI DEVE”
LE TAPPE


Il Coro dell’Associazione Parkinson , nato 2 anni fa, quasi per caso, come attività complementare e ausiliaria alla terapia farmacologica, per suggerimento del nostro neurologo dott.Paulus e impulso della nostra preziosa amica Laura Piga, sta diventando nel tempo una gradevolissima attività per i pazienti dell’Associazione. Guidati da un maestro volenteroso, paziente ed appassionato, Fabrizio Sanna, il coro sta crescendo e acquistando sempre più fiducia nelle proprie capacità.
Il nostro esordio è avvenuto durante le giornate di Sassari in fiore dello scorso anno in piazza S. Caterina, seguito da serate con gli ospiti di Casa Serena, San Nicola a Sassari, Villa Gardenia a Ossi, dove siamo stati sempre accolti con disponibilità e simpatia.
Il 19 dicembre scorso ,sempre guidati con maestria e passione da Fabrizio Sanna, abbiamo cantato all’Auditorium di via Monte Grappa, nel corso di uno spettacolo del gruppo Sing Sing mas,che ha generosamente devoluto una parte dell’incasso alla nostra associazione.
In questo momento di entusiasmo canoro la nostra amica Federica M. con geniale intuizione, ci ha messo in contatto con la dirigenza della Gallerie Auchan, e grazie alla loro disponibilità, ci sono stati concessi degli spazi in cui farci conoscere da un pubblico più vasto in diverse occasioni : dapprima facendoci allestire un banchino con manufatti dei nostri soci, il cui ricavato serviva ad autofinanziarci, poi incoraggiando la nostra prima esibizione canora del 15 dicembre scorso nella Galleria, seguita da una seconda rappresentazione il 6 Aprile. Queste serate sono state favorite dalla sensibilità dello staff delle Gallerie, la dott. Annamaria Langiu e l’organizzatrice degli eventi Giovanna Deriu, animatrice instancabile e generosa.
Siamo stati accolti benissimo, ed è stata per noi tutti un’esperienza straordinaria grazie anche alla presenza operativa di Giovanna Deriu che ci ha guidato ed assistito in tutte le situazioni, fotografando persino i momenti più significativi delle nostre performances.
Oltre alla promozione di questi eventi, la dirigenza ha disposto di devolvere una generosa offerta all’Associazione Parkinson che riconoscente ringrazia di cuore e per consolidare l’amicizia, è lieta di invitare lo staff di Auchan alla nostra prossima esibizione del 14 maggio alle ore 19 al Teatro Civico di Sassari.

Il Presidente Franco Simula

Cronaca dello spettacolo delle Drag Queen di Franco Simula


ASSOCIAZIONE PARKINSON SASSARI ONLUS
DRAG QUEEN MUSIC & MOVIE

Aderendo all’invito dell’Associazione Culturale Music & Movie, Sabato 4 maggio 2019, la nostra Associazione ha partecipato allo spettacolo Missione Drag.

Questi spettacoli, talvolta un po’ graffianti nella forma, hanno sostanzialmente lo scopo di superare le diversità fra sessi, razze, religioni, e sostenere l’integrazione e l’accoglienza. Anche quest’anno, come in passato, una parte dell’incasso verrà devoluto in beneficenza alla Associazione Parkinson e alla comunità di Don Gaetano Galia che nel suo Centro Salesiano riunisce una varietà indefinita di diseredati: ragazzi di strada, ex carcerati, poveri, bambini con genitori alla deriva.
Lo spettacolo è stato occasione di incontri costruttivi. Erano presenti infatti l’Assessora ai Servizi Sociali Pina Ballore, l’ex Assessore del Comune di Sassari e neo Consigliere Regionale Antonio Piu, docenti e dirigenti scolastici, professionisti, imprenditori, rappresentanti di Associazioni (Auser- Angsa).
La serata, organizzata con gusto e professionalità da Roberto Manca sempre ricco di inventiva e genialità,è stata  varia e divertente coinvolgendo giovani talenti, rappresentanti di vari Comuni del circondario e del mondo imprenditoriale in un’atmosfera di amicizia e solidarietà.


Il coro “Volare si può” al Centro Commerciale Auchan

Coro Volare si può di Fabrizio Sanna

….Anche stavolta il pubblico era numeroso; quelli che sapevano dell’evento e quelli che girando per i vari negozi si soffermano ad ascoltare le belle voci dirette dal Maestro Fabrizio Sanna. Pian piano il coro cresce come numero di componenti e per qualità.


 

“Casa Park” ritorna a scuola – scritto da G.B.


La “Casa Park” torna a scuola…


Ebbene sì…. non si finisce mai di imparare, il gruppo di casa Park è ritornato a scuola, sposando il progetto ideato del neurologo dr.Paulus, in collaborazione con l’insegnante di danza-movimento terapia dottoressa Mambrini.

Idea nata come “scambio intergenerazionale ” – esperienza del vissuto e coinvolgimento ludico tra alunni delle elementari e portatori del morbo di Parkinson –

IL risultato è stato sorprendente, difficile da immaginare all’inizio, sospeso tra le incertezze del gruppo Park, e il comprensibile disagio di quei bambini di appena 8/10 anni. Ma è bastato poco …. dopo aver sostituito il parolone del progetto, con il più semplice ” incontro tra persone di età diversa” , più vicino alla reale comprensione dei ” nipotini ” (perché tali sono diventati – per adozione diretta nel corso della mattina) , tutto si è svolto con naturalezza, con diligente attenzione agli insegnanti della scuola negli esercizi musicali e la crescente partecipazione ai balli ritmati delle danze ” parkinsoniane “, in un crescendo di suoni e ritmi “travolgenti” , con vero “scambio alla pari” . dove le rispettive età dei partecipanti erano solo un dettaglio anagrafico .

Non poteva certamente mancare il “dibattito a confronto”, che si è svolto in chiusura della “performance” fisico/ludica, e le domande rivolte al gruppo Park , sono state pertinenti, curiose , chiarificatrici – Che malattia è il Parkinson ?! – A che età ci si ammala di questa malattia ?! E’ contagiosa ?! si muore ?! Ci sono le medicine ?! I malati possono fare le cose?! Perché viene il Parkinson?! a tutte queste domande, Franco ( il nostro presidente) ha risposto con naturalezza senza omissioni di sorta, con un lessico bonario , da vero nonno, ma altrettanto “crudo” , dispensando chiarimenti come – Purtroppo non si può curare ; le medicine servono come carburante e quando finisce bisogna fare di nuovo il pieno come nelle automobili; fortunatamente non è contagiosa ; si trasmette alle volte ai propri figli e non si muore …… e così per altre domande , concludendo che la malattia è come UN RAPACE … dormiente , che si sveglia quando meno te lo aspetti e ti aggredisce, allora ….. bisogna combattere senza aver paura, come in tutte le altre sfide della vita.

La mattina a scuola ….. è terminata simpaticamente con foto , selfie e riprese sui cellulari , con la scolaresca che si rivolgeva al gruppo Park , – su, nonno/a… facciamo le foto !?…. carinissimi !!!

Questa nuova esperienza vissuta in sana allegria, ha confermato che le distanze generazionali si possono superare con semplici episodi di gioco, che fanno sentire noi adulti un po’ bambini e i bambini un po’ più adulti, consapevoli entrambi che vivere la vita in compagnia é una cosa MERAVIGLIOSA !!!

Il Gruppo Park , ringrazia la dirigenza dell’Istituto Figlie di Maria , che ha permesso questo incontro ,ospitandoci .

G.B.


 

Visita a Tramariglio – testo di Franco Simula


VISITA A TRAMARIGLIO

Sabato 30 marzo 2019, l’Associazione Parkinson Sassari ONLUS ha effettuato una gradevolissima visita a Tramariglio.

-Il viaggio è stato realizzato anche grazie a un contributo messo a disposizione dalla Presidenza del Consiglio Regionale. La giornata di quest’inizio di primavera, bellissima e inondata di sole, ha caratterizzato almeno la metà dell’ottima riuscita della visita che non è stata la solita gita spensierata fuori porta perché ha riservato dei risvolti culturali molto interessanti. L’organizzazione di Dora puntuale e ineccepibile, ha rappresentato l’altra metà di una giornata indimenticabile e di notevole interesse culturale Tramariglio, in passato, era nota più come colonia penale che per il suo mare cristallino circondato da un manto di verde di mille tonalità: cisto, lentischio, ginepro, corbezzolo, oleandro. Ora il luogo di sofferenze è stato trasformato in spazio museale di grande pregio: oltre alla raccolta di registri vari che raccontano le tristi storie dei vecchi detenuti, è stata allestita una esposizione di tutti gli uccelli che nidificano nella zona. Altri spazi, invece, sono utilizzati come immenso laboratorio da Elio Pulli geniale figura di artista che lavora indifferentemente e con grande e abile talento le tele, la ceramica, e svariati altri materiali come il legno e le radici degli alberi: uno, in particolare, colpisce per la spettacolarità dell’elaborato: ti trascina immediatamente all’immagine della Medusa del Caravaggio, con i capelli-serpenti selvaggiamente intricati, ricomposti e rivitalizzati da una “bufera infernal che mai non resta”. La più bella scultura lignea del laboratorio-mostra. Non si può non rimanere incantati osservando le inimitabili ceramiche smaltate con colori iridescenti che raccontano la fantastica fiaba del Piccolo Principe. Un altro passaggio esaltante è rappresentato dagli elmi “donchisciotteschi” enfatizzati da una fantasmagoria di colori applicati per poter sconfiggere più agevolmente l’improbabile nemico con i loro riflessi abbaglianti. Figlio d’arte, ha saputo utilizzare al meglio il talento del padre Oronzo Pulli – scultore che la città di Sassari ha voluto ricordare intitolandogli una via. Abbiamo avuto l’occasione di conoscere oltre a un raffinato artista, un irresistibile e simpatico affabulatore che ci ha deliziato con una serie di gustose barzellette in sassarese che hanno posto un gradevole sigillo a una indimenticabile giornata. Che dire dei 55 parkinsoniani? Tutti puntualmente stanchi ma soddisfatti anche per l’estemporanea visita a Capo caccia: anche solo visto dall’alto rimane sempre e per tutti uno spettacolo mozzafiato.

Franco Simula

PARKINSON E MICROBIOTA di Kai S. Paulus

Microbiota Parkinson

(Ecco la relazione che originariamente volevo presentare alla recente XII Giornata Sassarese del Parkinson, ma che per motivi di tempo avevo tolto dalla scaletta per dare la possibilità ad altri amici di poter intervenire. La relazione, che avevo già presentato in recenti convegni a Porto Rotondo ed a Cagliari, tratta un tema importante ed attualissimo, in questo momento oggetto di studio in tutto il mondo e che negli ultimi due-tre anni ha aumentato notevolmente le conoscenze sulla malattia di Parkinson.)

La malattia di Parkinson conosciamo tutti molto bene, forse un po’ meno il microbiota, e ciò che ci sfugge del tutto sono le strette, strettissime correlazioni tra di essi.

Il microbiota è l’insieme di circa 2000 specie diverse di microorganismi, per la maggior parte batteri, che popolano le mucose del nostro tratto gastrointestinale e che vivono in simbiosi con il nostro organismo, cioè si nutrono grazie alla nostra alimentazione, e, da parte loro, ci aiutano nella digestione, nella difesa da germi patogeni, e contribuiscono alla sintesi di proteine, ormoni e vitamine essenziali per la nostra sopravvivenza. Infine, il microbiota è coinvolto nella regolazione di processi immunologici. Giusto per sottolineare l’importanza del microbiota, il numero totale di gene del microbiota, detto microbioma, è 100 volte maggiore di quello del genoma umano.

Figura da: Idrocolonterapia Milano, 2018

  Ma, che cosa c’entra questo micro-universo, che portiamo dentro di noi, con il Parkinson. Tanto, anzi, tantissimo. Innanzitutto, ce ne accorgiamo dai sintomi a noi molto noti, quali nausea, eccesso di saliva, difficoltà nella deglutizione, reflusso gastro-esofageo, bruciore gastrico, gonfiore addominale, stitichezza, e diarrea, che sono espressione di un microbiota alterato.

Il microbiota può essere alterato, da un lato, a causa della stessa malattia di Parkinson, che è responsabile del rallentamento del transito gastro-intestinale (il cibo che impiega più tempo per passare dallo stomaco all’intestino), e della alterazione della peristalsi (il movimento ritmico dell’intestino che serve per trasportare il suo contenuto lungo tutto il tubo digerente), e ciò conferma l’esistenza della nota asse cervello-intestino che conosciamo anche da altre malattie come l’ansia che può provocare gastrite ed ulcera gastrica. Però, dall’altro lato, e ciò ha permesso di individuare l’asse intestino-cervello, pare che l’alterazione del microbiota possa essa stessa rappresentare una delle cause di Parkinson. Questo ha veramente dell’incredibile! Ma come è possibile?

Già da tempo si era scoperta la presenza di corpi di Lewy,

Figura da: Corpo di Lewy, blastingnews.com, 2015

le tipiche alterazioni del Parkinson nel cervello, anche nei nervi intestinali, il cosiddetto plesso mioenterico. Ok, dicevano, il mistero è presto svelato, in quanto durante l’embriogenesi l’ectoderma (da cui origina il cervello) e l’entoderma (da cui origina il tratto gastro-intestinale) sono adiacenti e mantengono stretti rapporti per tutta la vita. Quindi, dal cervello migrano questi corpi di Lewy (inclusioni cellulari da paragonare a dei sacchi di spazzatura in cui la cellula, il neurone, include la proteina alfa-sinucleina malformata che dà origine al Parkinson) verso l’intestino? Poco probabile. Le ricerche invece hanno scoperte la presenza di corpi di Lewy nell’intestino molti anni prima dell’esordio clinico della malattia. Sembra impossibile. Eppure, studi danesi, svedesi e tedeschi hanno dimostrato che processi infiammatori nella mucosa intestinale, causati da un microbiota irritato da qualche agente esterno, sia alla base di eventi a cascata che portano all’accumulo di alfa-sinucleina malformata, quindi non utile al suo utilizzo intracellulare che quindi viene incluso nei sacchi di “mondezza”, i corpi di Lewy.

 

Figura da: Nervo Vago www.personaltrainerfirenze.it, Emanuele Santinelli

 

Secondo questi studi, gli aggregati di alfa-sinuncleina alterata riescono a risalire lungo il nervo vago (decimo nervo cranico che innerva buona parte dei visceri addominali) fino al tronco dell’encefalo, dove, dentro il nucleo di origine del vago formano nuovamente i corpi di Lewy). Successivamente, anni dopo, i corpi di Lewy compaiono nella sostanza nera e nei nuclei della base con comparsa dei sintomi clinici, quali tremori, rigidità e rallentamento motorio.

Incredibile!

Certamente, se questi studi si confermeranno definitivamente, non potranno spiegare tutte le forme di Parkinson, specialmente non quelle genetiche e secondarie a cause note, ma il cosiddetto Parkinson idiopatico, cioè da cause sconosciute, è da rivedere, e con esso anche la possibile porta d’ingresso: l’intestino.

Stiamo quindi parlando di fattori ambientali e di alimentazione, di pesticidi, conservanti ed additivi vari. Forse viviamo in un’epoca con eccessiva coltivazione ed elaborazione dei prodotti base della nostra alimentazione, ed allevamenti animali spinti.

Soluzioni?

Per l’immediato non ne ho. Però penso che aiuti tanto trattare bene il nostro microbioma con una alimentazione il più possibile naturale e ricco di fibre; inoltre, è essenziale trattare subito i sintomi di malfunzionamento gastro-intestinale, dalla nausea fino alla stitichezza, iniziando con le sufficienti quantità d’acqua. Ebbene sì, anche l’acqua è una medicina contro il Parkinson.

Fonti:

Parkinson’s disease and megacolon: concentric hyaline inclusions (Lewy bodies) in enteric ganglia cells. Kupsky WJ, et al. Neurology 37(7), 1987

Lewy bodies in the enteric nervous system in Parkinson’s disease. Wakabayashi K et al. Arch Hystol Cytol 52(suppl) 1989

Brain-gut-microbiota axis in Parkinson’s disease. Mulak A, Bonaz B. World J Gastroenterol 21(37) 2015

Das Darmmikrobiom bei der Parkinson-Krankheit. Bedarf JR et al. Der Nervenarzt 2018

How does Parkinson’s disease begin? Perspectives on neuroanatomical pathways, prions, and histology. Borghammer P. Movement Disorders 33(1) 2018.


 

Riflessioni sulla nostra vita associativa – Dora Corveddu

1 Novembre 2018

Oggi dopo aver trascorso alcune ore all’ospedale per uno spiacevole imprevisto che, fortunatamente , si è concluso in tempi brevi, quando ho acceso il mio cellulare sono stata piacevolmente inondata da numerosissimi messaggi di solidarietà e manifestazione di affetto che addolciscono l’anima e sono un potente e corroborante viatico per il cammino , spesso faticoso, della nostra vita.

Questo rappresenta la nostra splendida Associazione: affetto e solidarietà che si manifesta in tutte le occasioni talvolta difficili della nostra esistenza, ma anche e soprattutto sincero piacere di stare insieme nelle giornate, settimane, mesi ed anni che trascorriamo in una quotidianità che inevitabilmente ci porta a progettare, a vivere e condividere il nostro tempo insieme.

E non posso non ricordare la bellissima giornata che lo scorso 13 Ottobre abbiamo vissuto in occasione dell’inaugurazione della nostra Casa Park, quando tutti insieme abbiamo festeggiato questo evento tanto atteso e sognato, dopo tante amare delusioni. Il clima era festoso e tutti, vestiti a festa, abbiamo voluto essere presenti e salutare coloro che sono intervenuti a dare ufficialità e solennità ad un momento tanto importante.

Io, felice ed un po’ frastornata, mi guardavo attorno e pensavo che la nostra Casa Park evoca tante suggestioni:   certo è casa dei Parkinsoniani, ma , come ha detto il nostro Presidente, è anche un Parco, perchè immerso nel verde che io ho visto animato da tante persone che trovano finalmente non solo uno spazio in cui riconoscersi, incontrarsi e dove trovare, se si vuole, un piacevole rifugio. Abbiamo lavorato con entusiasmo per rendere l’ambiente gradevole, accogliente, direi intimo soprattutto perché esso è e spero sarà il cuore pulsante della nostra Associazione e non sarà solo sede amministrativa, ma anche e soprattutto luogo d’incontro dove portare avanti i progetti che stiamo pensando e strutturando.

Coloro , ahimè ancora pochi, che vengono a trovarci hanno il piacere di raccontare e raccontarsi, magari guardando su una grande parete fotografie e video che scorrono e che testimoniano la fervente attività che ha fatto da sfondo alla gioiosità che ci accompagna, sempre, quando stiamo insieme.

Ci stiamo affezionando molto a questo luogo, che abbiamo ripulito, arredato e corredato di suppellettili; abbiamo visto anche il giardinetto colorarsi di bei fiori.

Che dire ancora? Aspettiamo tutti e viviamo la nostra Casa Park come un nido dove trovare pace e sollievo ai tanti problemi che ci affliggono, ma soprattutto condividiamo la spensieratezza che ci accompagna quando stiamo insieme. Sono certa che tutti ci affezioneremo alla nostra casetta e così continueremo a volare, volare alto……

Dora Corveddu

“Casa Park” un sogno che si è avverato



Discorso del Presidente Franco Simula per l’inaugurazione di Casa Park

 

Associazione Parkinson Sassari Onlus

SASSARI INAUGURAZIONE CASA PARK

In una pergamena che abbiamo diffuso in occasione di questa significativa circostanza dell’inaugurazione della CASA PARK abbiamo voluto RINGRAZIARE innanzitutto le istituzioni e molte singole persone che con le loro offerte generose ( anche le più piccole lo sono ) hanno contribuito alla realizzazione di un sogno. Un SOGNO lanciato nel Convegno annuale sulla malattia di Parkinson di due anni fa in cui ipotizzavamo di chiedere e ottenere un ambulatorio dedicato ai disordini del movimento e al morbo di Parkinson e, inoltre, uno spazio da destinare a sede amministrativa e a luogo d’incontro, socializzazione ed attuazione di progetti destinati a gruppi di lavoro per pazienti interessati a praticare terapie complementari L’idea di fondare un’Associazione che promuovesse una serie di attività complementari alle terapie farmacologiche era nata nella mente creativa di un giovane neurologo – oggi presente in questa sala – il quale aveva raccolto l’ispirazione diffusa in ambito scientifico che le sole cure farmacologiche non fossero sufficienti a curare la malattia di Parkinson e che, per impedire di sprofondare nella depressione dell’essere un ammalato di una malattia neurodegenerativa cronica, occorreva una distrazione dal male attraverso la gioia della socializzazione e in cui le terapie complementari come teatro, canto, ballo, fisioterapia, costituissero un fattore essenziale di ricupero sino ad arrivare al paradosso “meno male che ho il Parkinson !!!“…. Per la nostra Associazione niente è stato facile : ogni nostra conquista ce la siamo dovuta procurare con le unghie e con i denti… Abbiamo ottenuto, non senza fatica, un ambulatorio dedicato, senza liste d’attesa, in grado di consentire al neurologo un monitoraggio serio e continuo nei confronti di una malattia sempre mutevole. Questo ambulatorio è stato ottenuto anche per la determinazione dell’Associazione che , attraverso conferenze stampa, articoli sui quotidiani, servizi sulle TV locali etc. è riuscita ad ottenere una struttura che ha un ampio bacino d’utenza non solo nel Nord Sardegna , ma in tutta la regione. Quel sogno iniziale per noi non è stato la metafora del dormire, ma la metafora dell’operare con grande passione e determinazione. E chi ha creduto in quel sogno e ne ha facilitato la realizzazione con grande lungimiranza, ha ottenuto risultati superiori ad ogni aspettativa. Il secondo sogno lo stiamo vivendo oggi tutti insieme : ammalati, parenti, amici e autorità, inaugurando questa Casa Park ( casa Parkinson , ma anche Casa Parco) che per noi rappresenta uno spazio di incontro e di lavoro. Anche questo obiettivo è stato raggiunto non senza difficoltà e notevoli sacrifici personali anche a causa del fallimento di precedenti tentativi di ottenere uno spazio utile da parte del Comune di Sassari I doverosi ringraziamenti per il successo in questa nostra battaglia vanno innanzitutto alla determinazione dei nostri soci, alla solidarietà e disponibilità ricevuta dagli organi di stampa e alla lungimiranza dei dirigenti sanitari. Non possiamo fare a meno di sottolineare il contributo essenziale fornito dalla Fondazione di Sardegna che ci ha consentito di adattare e adeguare alle nostre esigenze questa Casa Park, e ringraziare la Fondazione Figlie di Maria che ci ospita in questi locali. Un ringraziamento speciale intendiamo riservare alla Dirigente scolastica Patrizia Mercuri che da anni , con grande disponibilità, mette a disposizione dell’Associazione gli spazi necessari per l’espletamento delle attività complementari. Desideriamo ringraziare pubblicamente e con grande affetto e riconoscenza uno dei nostri soci e dirigente dell’Associazione, TONINO MAROGNA, che per rendere possibile questa bella cerimonia ha trascorso presso la nostra casetta molte giornate delle vacanze estive, non a godere l’ombra del parco ma a lavorare. Possiamo dire con grande soddisfazione ed orgoglio ( lasciatemi usare anche questa parola ) che abbiamo realizzato tutto ciò che solo due anni fa era un sogno. D’altra parte il motto della nostra Associazione è Volare si può, sognare si deve. E noi, con grande determinazione, continueremo a sognare.


Le immagini dell’evento

Ph. Pier Gavino Cau©

« di 18 »

Si sogna, si vola, SI CANTA! di Kai Paulus

 

Stasera ho assistito alle prove del nostro coro.

Che entusiasmo, che partecipazione!

 

Sotto la guida di maestro Fabrizio Sanna le nostre ugole danno il meglio di sé ed intonano canzoni italiane (bellissime le “Vecchio frack”, oppure “Scende la pioggia” – giusto per rimanere in tema) e sarde, quali “Non poto riposar” o “Dimonios”. Cantano proprio tutti, bellissimo.

 

Qui, qualche foto di questo bel pomeriggio, che pare sia diventato un appuntamento settimanale fisso, per trasmettervi qualche impressione.

 

Il nostro personaggio dell’anno Pier Gavino ha ripreso tutte le prove che verranno presto postate sul nostro sito, quale testimonianza delle bellissime voci della nostra Associazione.

 

Va be’, non voglio esagerare, ma il video senz’altro sarà l’ennesima dimostrazione del buon umore e del divertimento della nostra Parkinson Sassari.

Forza Paris!

 

CRONACA di UNA GIORNATA SERENA di Franco Simula


Venerdì 5 gennaio era giornata di vigilia: vigilia dell’Epifania e quindi dell’arrivo dei Re Magi a Betlemme e anche vigilia dell’arrivo della Befana.
L’Associazione Parkinson pensò bene di organizzare per quel giorno un incontro conviviale che, quando è possibile, non guasta mai: serve a rinsaldare amicizie, a socializzare con i nuovi arrivati, serve a bere un buon bicchiere di vino in compagnia e, se le forze lo consentono, si possono fare quattro salti misurandosi arditamente con vecchie reminiscenze rappresentate da appassionati tanghi argentini o vorticosi valzer viennesi. Al momento del ballo è scattato il momento magico di Peppe Pinna, abilissimo ballerino d’altri tempi, che quando scocca l’ora delle danze, entra in una dimensione di sogno, coinvolgendo con perfetti passi di danza tutte le dame che si affidano alla sua guida. Piera pur non essendo un’esperta ballerina, ha cercato nel ballo di superare il torpore che puntualmente si diffonde fra tutti all’ora della siesta. Poi, accompagnati dalla musica di “faccia di trudda” abbiamo simulato il trenino ordinati per fila indiana. Intanto qualcuna, quatta quatta, riprendeva e certificava momenti parkinsoniani di festosa allegria.
La giornata era tiepida e luminosissima sembrava ritagliata dal mese di maggio e imprestata al 5 di gennaio. Tutto sembrava avviarsi gradualmente alla conclusione quando inaspettatamente… colpo di scena! Arriva la befanaaaaaa.
Come un”deus ex machina” spunta all’improvviso “con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana” a imitare la befana. Una befana vera, di quelle con le calze-dono per i bambini che sembrano vecchi. Insomma una befana con tutti i crismi legali della befanità. Portava in spalla un sacco pieno di ogni ben di Dio. Pietre di carbone durissimo come quello delle miniere ma dolcissimo e invitante: da spezzare i denti anche ai bambini, possiamo immaginare cosa potrà capitare ai denti dei bambini-vecchi ormai esausti e consumati. Attenti ai denti ragazzi-anziani o, se preferite, diversamente giovani come il politicamente corretto impone. Continuiamo con l’elenco delle leccornie. Cerchi di liquirizia attorcigliati come serpentelli neri; figure varie di zucchero cingommoso e spugnoso, un po’ viscido nel mangiarlo: la sua consistenza dà l’impressione che (da parkinsoniano) provo al mattino quando esco di casa e sento il terreno quasi gelatinoso che si muove sotto i piedi. Però era dolce e tanto è bastato a soddisfare la curiosità dei bambini ottantenni. E poi caramelle al limone, e ancora caramelle spugnose di colore e forme diverse dalle precedenti ma sempre dolci. Insomma le più belle e incantatrici caramelle per bambini. Veramente caramelle da befana! Quelle che sognavamo da bambini e non arrivavano perché allora c’era la guerra e la Befana era spelacchiata e povera come una moderna clochard; ma dovevate vedere che dignità!
Dunque anche a noi la befana come ai bambini? No, no, noi non siamo bambini; questa è una befana per adulti. Quella dei bambini è approdata in Piazza d’Italia con tanto di Vigili del fuoco al seguito e relativa discesa aerea dal Palazzo della Provincia e spargimento di caramelle a tappeto. Sciuponi potevano darle a noi: a noi le caramelle durissime o mollicce agli altri le caramelle buone. Per far gradire le caramelle un po’ “mingrine” ho dovuto fare l’elogio della caramella. Quasi come Erasmo da Rotterdam con la follia. Mah! Così è la vita…
Sotto la maschera della nostra befana chi c’era?
C’era quella “moninca” raffinata di Silvana che spesso una ne pensa e cento ne fa. Stavolta, però la “moninca” non era sola ad architettare: era accompagnata nell’organizzare la festosa sorpresa dalla mente fertile e creativa che è Ninetta; dunque due “majalze” in perfetta sintonia che non hanno dovuto deliberare niente né votare per regalarci una simpatica festa della befana. A conclusione della serata la “vecchia” ormai stanca ha letto una sorta di proclama in cui raccontava fatti e misfatti dei parkinsoniani compreso il presidente che per un po’ viene pregato di mettersi a far niente invece di stare a fare il “caminu a ludu” alla ricerca di nuovi locali. Intanto il sindaco non te ne dà di nuovi locali perché nell’andirivieni gli stai consumando tutte le strade.

Arrivederci a Carnevale






La befana

Buona sera
Oh! Scusate l'intrusione
Ma era aperto quel portone!
Io son vecchia, malandata
E anche se non invitata
Colto al volo ho l'occasione
Di abbracciare tante persone.
Sono buffa e un poco strana
E mi chiamano befana!
Dentro questo vecchio sacco
Per voi tutti c'è un bel pacco
Che contiene cose buone
Ma anche un poco di carbone
Da donare a chi ha mancato
Commettendo un bel peccato.
Che cos'è questo brusio
Che disturba il parlar mio?
Come al solito è Liliana
Non s'arrende all befana!
È laggiù in fondo al salone
Perciò merita il carbone.
Anche a Franco un pezzettino
Proprio in cima al suo calzino
Che stia bene, che stia male,
va a palazzo comunale
e sta li da mane a sera
d'ottener la sede spera...
l'indomani poi, con Dora,
presto presto di buonora
se pur stanco non si arresta
e scordando anche che è festa,
guida pure contromano
per recarsi da Moirano.
E se Dora allor protesta
E gli dice: svolta a destra!
La zittisce immanemente
Non si parla al conducente!
Di sicuro più paziente
Dottor Paulus è certamente
Coi malati e i dirigenti
E perfino con gli assenti
E perciò nel suo calzino
Per premiar la sua bontà
Solo dolci a volontà.
Adelaide Anna e Cenzina
Con la dolce cantatina
Sise accanto a Salvatore
Ci dilettano un pò il core
Ma con grande mia sorpresa
La Brigata Sassaresa
Fa scattare Geminiano
Che marciando a gamba tesa
Ruzzolare fa Peppino
che ha bevuto troppo vino
E perciò nel loro calzino
Di carbone un pezzettino.
Poi per Franca e per Paoletta
C'è una splendida calzetta
Ma anche qui c'è del carbone
Perchè sono un pò pigrone.
Che la giri a manca o a destra
Sempre uguale è la minestra!
Tutti han preso qualche ammenda
Ma anche dolci per merenda
Ma poiché imparziale son
Io la calza più cicciona
L'ho stipata di carbon
Per un tale James Parkinson

Ninetta Onida