Volare si Può, Sognare si Deve!

Autore archivio: assoparkss

Il personaggio dell’anno 2016: Franco Enna


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Con la rielaborazione del “Romeo e Giulietta di Shakespeare, ha saputo coinvolgere, attraverso una rappresentazione teatrale di grande efficacia, tutti i Parkinsoniani e molti familiari, in un clima di simpatia e allegria, che ha rinsaldato i rapporti interpersonali all’insegna del più gioioso divertimento.

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10° Giornata Sassarese della malattia di Parkinson – le fotografie



 

10° Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson 26 Novembre 2016

10° Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson 26 Novembre 2016

Statuto Associazione Parkinson Sassari al 03-11-2016


STATUTO

ASSOCIAZIONE PARKINSON SASSARI ONLUS

C.F. 92134160909

 

Art.1   COSTITUZIONE DELL’ASSOCIAZIONE

E’ costituita a Sassari -ai sensi della legge 11 agosto 1991 n.266 e della legge regionale 13 settembre1993 n. 39- l’Associazione malati di Parkinson e patologie affini con durata illimitata e senza fine di lucro, denominata:

ASSOCIAZIONE PARKINSON SASSARI ONLUS

C.F. 92134160909

con sede provvisoria a Sassari presso la U.O. Neurologia della Azienda Universitaria (AOU) di Sassari, Viale San Pietro,10 – e con recapito postale presso il domicilio del rappresentante legale Simula Francesco Via G. Pascoli , 30 –07100   Sassari, eletto presidente dell’Associazione nelle elezioni del 28/06/2016, convocate per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo, di cui si allega verbale.

L’Associazione è apolitica e apartitica e svolge la propria attività nell’ambito territoriale della Regione Autonoma della Sardegna.

ART.2 –     FINALITA’

L’Associazione persegue finalità senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente in modo volontario e a scopo di solidarietà.

L’Associazione seguendo le indicazioni dell’atto costitutivo intende perseguire i seguenti obiettivi:

  1. A) Tutelare i diritti dei malati di Parkinson e di coloro che sono affetti da altri disordini del movimento (Huntington, Wilson, tremori, distonie, tics ecc.) ; chiedere a tutte le autorità competenti di istituire un servizio medico specifico destinandovi medici specialisti nella patologia Parkinsoniana;
  2. B) Chiedere l’esenzione dai ticket dei farmaci prescritti per la malattia di Parkinson in quanto rientranti nella categoria dei farmaci “Salvavita”;
  3. C) Chiedere che la validità delle ricette per i farmaci di riferimento si protragga sino a diversa prescrizione specialistica, trattandosi di malattia, allo stato della ricerca medica, cronica;
  4. D) Organizzare convegni in loco adoperandosi per la convocazione e partecipazione degli specialisti accreditati nella conoscenza della patologia in questione, onde favorire e stimolare l’aggiornamento in materia degli specialisti operanti in loco;
  5. E) Costituire e attivare un centro Parkinson specializzato nel trattamento della malattia;
  6. F) Sviluppare i rapporti di collaborazione con altre Associazioni analoghe, anche al fine di intensificare e rendere più veloce e continuo lo scambio di dati e informazioni sul trattamento clinico della malattia in questione. Ciò al fine di rendere disponibili una serie di dati utili ai medici specialisti;
  7. G) Promuovere trattamenti non farmacologici che possano essere affiancati alle terapie tradizionali allo scopo di migliorare ulteriormente la qualità di vita del paziente;
  8. H) Proporre attività di riabilitazione convenzionale e non convenzionale quali: fisioterapia, teatro-terapia, danza-movimento-terapia, a favore degli ammalati e degli associati;
  9. I) Favorire momenti di aggregazione sociale con attività ricreative e culturali, incontri di studio, di approfondimento, di confronto sulla malattia di Parkinson e sulle problematiche sia mediche che sociali ad essa connesse;
  10. Promuovere iniziative sociali e di sensibilizzazione in ordine ai diritti dei malati di Parkinson e malattie affini;
  11. M) Chiedere alle autorità competenti la fornitura gratuita di prodotti di supplementazione (antiossidanti, vitamine, sostanze neuro-protettrici) riconosciuti di comprovata efficacia dalla comunità scientifica e/o dall’utilizzo nel singolo caso.

Art. 3-         SOCI ADERENTI

L’attività dell’Associazione, di carattere socio-sanitario, viene svolta dagli aderenti in termini di volontariato a titolo personale, spontaneo e gratuito, senza fine di lucro anche indiretto, ed esclusivamente per fini di solidarietà. Pertanto l’attività del volontariato non può essere retribuita in alcun modo. L’Associazione è costituita da persone coinvolte nel problema della malattia di Parkinson, come i malati e i loro familiari e da coloro che operano a qualsiasi titolo per migliorare le condizioni di vita del Parkinsoniano, in particolare sotto l’aspetto curativo, ossia medici e paramedici.

Per ottenere l’ammissione all’Associazione è necessario aver raggiunto la maggiore età, avere moralità e reputazione indiscusse, non essere alcolista o dedito all’uso di sostanze stupefacenti. Il consiglio direttivo, ricevuta la richiesta di adesione, delibera sull’ammissione dandone comunicazione all’interessato e consegnando una copia dello Statuto .

I soci hanno l’obbligo di rispettare lo statuto: dovranno tenere un comportamento personale, e nei confronti degli altri associati, consono e rispettoso, prestando la loro attività all’interno dell’Associazione a titolo spontaneo e gratuito.

Nell’ipotesi di violazione dello statuto, il consiglio direttivo- sentito il collegio dei probiviri- delibera l’applicazione di una delle sanzioni stabilite dallo statuto.

I soci compongono l’assemblea ordinaria e straordinaria, partecipano di diritto alle sedute, hanno diritto di voto.

Art. 4       AMMISSIONE ED ESCLUSIONE DEI SOCI ADERENTI

Possono far parte dell’Associazione tutte le persone che ne condividono le finalità e si impegnano a rispettare il presente Statuto. Le decisioni circa le domande di ammissione sono adottate dal consiglio direttivo a maggioranza semplice; è ammesso ricorso entro i successivi trenta giorni dalla mancata ammissione o dall’esclusione presso il collegio dei garanti o presso l’Assemblea dei soci, che deve decidere sull’argomento nella prima riunione convocata. I soci hanno l’obbligo di rispettare lo Statuto, dovranno tenere un comportamento personale consono e rispettoso, prestano la loro attività all’interno dell’Associazione a titolo spontaneo e gratuito. Il socio può recedere dall’Associazione:

-mediante comunicazione scritta da inviare al presidente

-per dimissioni volontarie

-per decesso.

Il socio può essere escluso dall’Associazione nei seguenti casi:

-per mancato versamento della quota sociale,

-per reiterata e prolungata mancanza di partecipazione alle attività dell’Associazione,

-per persistente violazione degli obblighi statutari,

-per aver arrecato danni morali e materiali all’Associazione.

I soci receduti o esclusi non possono richiedere la restituzione dei contributi versati, né hanno diritto alcuno sul patrimonio dell’Associazione.

Art. 5   DIRITTI E DOVERI DEI SOCI ADERENTI

I soci aderenti hanno diritto di:

  • partecipare alle assemblee se in regola con il pagamento delle quote;
  • eleggere gli organi sociali e essere eletti negli stessi;
  • votare direttamente o per esplicita delega per iscritto (ciascun socio può essere portatore di una sola delega di un altro socio);
  • conoscere i programmi con i quali l’Associazione intende attuare gli scopi sociali;
  • partecipare alle attività promosse dall’Associazione;
  • usufruire di tutti i servizi dell’Associazione;
  • dare le dimissioni in qualsiasi momento;
  • usufruire del diritto di informazione e di controllo stabiliti dalle leggi, in particolare i soci hanno diritto di accesso ai documenti, delibere, bilanci, rendiconti e registri dell’Associazione.

I soci aderenti hanno il dovere di:

  • osservare le norme del presente Statuto, gli eventuali regolamenti interni e le deliberazioni adottate dagli organi sociali;
  • versare la quota sociale stabilita dall’Assemblea dei soci;
  • svolgere le attività preventivamente concordate;
  • mantenere un comportamento conforme alle finalità dell’Associazione;
  • sostenere l’attività dell’Associazione in tutti i suoi aspetti, e tenere un comportamento che non sia lesivo del decoro e del prestigio dell’Associazione stessa e dei suoi aderenti.

La violazione dello Statuto e di regolamenti da parte dei soci comporta l’applicazione di una delle seguenti sanzioni:

  • Ammonizione
  • Censura
  • Sospensione fino a tre mesi
  • Destituzione ed espulsione

Le sanzioni predette vengono applicate dal Consiglio direttivo sentito il parere del Collegio dei Probiviri.

Art. 6   ORGANI SOCIALI DELL’ASSOCIAZIONE

Gli Organi Sociali dell’Associazione sono:

  • l’Assemblea dei Soci
  • il Consiglio Direttivo
  • il Presidente
  • il Collegio dei Revisori dei conti
  • il Collegio dei Garanti
  • il Comitato Scientifico

Tutte le cariche previste nel presente Statuto sono svolte a titolo volontario e gratuito, fatto salvo il diritto al rimborso per le spese effettivamente sostenute e documentate, nell’interesse dell’associazione.

Art. 7 ASSEMBLEA DEI SOCI

L’Assemblea è costituita da tutti i soci aderenti, in regola con il pagamento delle quote sociali e delibera in prima convocazione a maggioranza assoluta dei soci presenti; in seconda convocazione delibera a maggioranza semplice qualunque sia il numero dei soci intervenuti.

L’Assemblea può essere Ordinaria o Straordinaria: in entrambi i casi è presieduta dal Presidente, o in sua assenza dal Vicepresidente .

Di ogni Assemblea deve essere redatto il verbale, da inserire nel Registro delle Assemblee dei soci, e le decisioni dell’Assemblea sono impegnative per tutti gli aderenti.

Il Presidente convoca l’Assemblea in via ordinaria almeno una volta all’anno, e in via straordinaria ogni qual volta il Consiglio Direttivo lo ritenga necessario, o quando ne venga fatta richiesta motivata da almeno un decimo dei soci; in tal caso il Presidente deve provvedere alla convocazione entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta, e l’Assemblea deve essere tenuta entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta.

L’avviso di convocazione è inviato individualmente, per iscritto o con modalità equivalenti (SMS telefonico o avvisi sul sito internet dell’Associazione o sul quotidiano locale, o sul gruppo Whatsapp dell’Associazione per cui verrà richiesta esplicita conferma di ricezione e lettura), almeno 10 giorni prima della riunione e deve contenere i punti all’ordine del giorno, la data, l’ora e il luogo dell’Assemblea, nonché la data, l’ora e il luogo dell’eventuale Assemblea di seconda convocazione.

L’Assemblea Ordinaria viene convocata per: l’approvazione del programma e del bilancio di previsione per l’anno successivo; l’approvazione della relazione di attività e del rendiconto economico (bilancio consuntivo dell’anno precedente); l’esame delle questioni sollevate dai richiedenti o proposte dal Consiglio Direttivo.

Altri compiti dell’Assemblea Ordinaria sono: elezione dei componenti del Consiglio Direttivo, del Collegio dei garanti e del Collegio dei Revisori dei conti; approvazione degli indirizzi e del programma del Consiglio Direttivo; ratifica dei provvedimenti dell’Assemblea adottati dal Consiglio Direttivo per motivi di urgenza; stabilire la quota associativa.

L’Assemblea Straordinaria viene convocata per: deliberare in merito a modifiche statutarie; deliberare sullo scioglimento e sulla liquidazione dell’Associazione.

L’Assemblea straordinaria è convocata dal Presidente o, ogni qual volta ne facciano richiesta motivata, da un decimo degli aderenti

Art. 8 IL CONSIGLIO DIRETTIVO

L’Associazione è amministrata dal Consiglio Direttivo, eletto dall’Assemblea dei Soci a scrutinio segreto. Il numero dei componenti del Consiglio Direttivo può variare dagli attuali sette ad un numero maggiore in proporzione al numero dei soci, comunque sempre in numero dispari. Si considerano eletti i primi sette che avranno riportato il maggior numero di voti; a parità di voti si considera eletto il più anziano per età. Assumerà la carica di Presidente colui che nelle votazioni avrà riportato il maggior numero di voti e la carica di Vice presidente il secondo degli eletti. Il Consiglio Direttivo resta in carica per due anni e i suoi componenti possono essere rieletti. Qualora vengano a mancare uno o più consiglieri il Consiglio Direttivo provvede alla surroga attingendo alla lista dei non eletti; allorchè questa fosse esaurita indice elezioni suppletive per i membri da sostituire.

Le rimanenti cariche di Segretario e Tesoriere verranno attribuite tenendo conto a) del numero dei voti riportati, b) delle competenze specifiche degli interessati, c) della disponibilità a esercitare una specifica funzione. Il Consiglio Direttivo, presieduto dal Presidente (o in sua assenza dal vicepresidente) si riunisce , su convocazione del presidente, almeno un volta al mese. Il Consiglio Direttivo può essere convocato anche qualora ne faccia richiesta almeno un terzo dei componenti. In questo caso la riunione deve avvenire entro 20 giorni dal ricevimento della richiesta. Le riunioni del Consiglio Direttivo sono valide quando è presente la maggioranza dei suoi componenti eletti. Di ogni riunione deve essere redatto il verbale da scrivere nel registro delle riunioni del Consiglio Direttivo.

Compiti del Consiglio Direttivo

compiere tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione;

-fissare le norme per il funzionamento dell’Associazione;

-sottoporre all’approvazione dell’Assemblea il Bilancio preventivo e il Bilancio Consuntivo relativo all’anno precedente;

-determinare il programma di lavoro in base alle linee di indirizzo contenute nel programma generale approvato dall’Assemblea, promuovendo e coordinando l’attività e autorizzando la spesa;

-accogliere o respingere le domande degli aspiranti aderenti;

-deliberare in merito all’esclusione degli aderenti,

-ratificare, nella prima seduta successiva, i provvedimenti di competenza del Consiglio adottati dal Presidente per motivi di necessità ed urgenza.

Art. 9   IL PRESIDENTE

Il Presidente è il legale rappresentante dell’Associazione, viene eletto dall’Assemblea dei Soci tra i suoi componenti a maggioranza dei voti e dura in carica due anni.

Compiti del Presidente:

– dare esecuzione alle delibere del Consiglio Direttivo;

– convocare e presiedere le riunioni dell’Assemblea dei soci e del Consiglio Direttivo;

– avere la firma e la rappresentanza sociale e legale dell’Associazione nei confronti di terzi e in giudizio;

– in caso di necessità e di urgenza, assumere i provvedimenti di competenza del Consiglio Direttivo, sottoponendoli a ratifica nella prima riunione successiva.

In caso di assenza, di impedimento o di cessazione, le relative funzioni sono svolte dal Vice Presidente.

Art. 10   COLLEGIO DEI PROBIVIRI E COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Il Collegio dei Probiviri è costituito da un presidente e da due consiglieri eletti dall’Assemblea a scrutinio segreto. Tale organo è competente a esaminare i rapporti o i reclami contro i soci, ad eseguire gli accertamenti e a esprimere un parere motivato al Consiglio direttivo per l’archiviazione o l’applicazione di una delle sanzioni previste dall’art. 5.

Il Collegio dei Revisori dei conti è costituito dal presidente e da due consiglieri eletti dall’Assemblea a scrutinio segreto. Il compito dei Revisori è quello di esaminare il conto consuntivo e verificare –mediante relazione scritta- che le spese sostenute siano coerenti con l’attività istituzionale programmata.

Art. 11   PATRIMONIO ED ENTRATE

Il patrimonio dell’Associazione è costituito da:

  • contributi a titolo patrimoniale;
  • erogazioni, donazioni e lasciti di terzi;
  • beni mobili ed immobili acquisiti con le eccedenze annuali fra le risorse economiche e le entrate e le spese sostenute.

L’Associazione trae le risorse economiche per il proprio finanziamento e per lo svolgimento della propria attività di volontariato da:

– quote sociali e contributi degli aderenti;

– contributi di privati;

– contributi dello Stato, di Enti ed Istituzioni pubbliche;

– contributi di Organismi internazionali;

– donazioni e lasciti testamentari;

– rimborsi derivanti da convenzioni;

– entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali.

L’Associazione è tenuta obbligatoriamente alla conservazione della documentazione relativa alle entrate di cui sopra, con l’indicazione nominativa dei soggetti eroganti, salvo il caso della richiesta di anonimato del donante.

Art. 12   BILANCIO E SCRITTURE CONTABILI

Il Comitato Direttivo ha l’obbligo di formare il Bilancio dal quale devono analiticamente risultare i beni, i contributi e i lasciti ricevuti, nonché tutte le altre operazioni contabili ed economiche effettuate.

L’anno sociale e finanziario ha inizio il 1° Gennaio e termina il 31 Dicembre.

Il bilancio consuntivo di ciascun anno sociale e finanziario deve essere presentato entro quattro mesi dalla fine del mese di febbraio dell’anno successivo a quello di riferimento all’Assemblea dei soci che lo approva a maggioranza semplice.

Il Comitato Direttivo predispone altresì il bilancio preventivo che deve essere presentato entro la fine del mese di febbraio dell’anno di riferimento all’Assemblea dei Soci che lo approva a maggioranza semplice.

Non possono essere effettuate spese né assunti impegni di spesa se non sussiste l’effettiva copertura e la disponibilità finanziaria. Le eccedenze annuali fra le risorse economiche e le entrate e le spese devono essere immediatamente destinate ad ulteriore attività di volontariato, ovvero possono essere utilizzate per l’acquisizione di beni mobili ed immobili necessari al miglior raggiungimento del fine dell’Associazione.

Art. 13   MODIFICHE STATUTARIE – SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE

Le proposte di modifica allo statuto possono essere presentate all’Assemblea straordinaria da uno degli organi o da almeno un terzo degli aderenti. Le relative deliberazioni sono approvate dall’Assemblea con le modalità previste nell’art. 7.

Lo scioglimento, la cessazione ovvero l’estinzione e quindi la liquidazione dell’Associazione, può essere proposta dal Consiglio Direttivo e approvata con il voto favorevole di almeno tre quarti degli aderenti dall’Assemblea convocata con specifico ordine del giorno. I beni che residuano dopo l’esaurimento della liquidazione sono devoluti ad altre Organizzazioni operanti in identico o analogo settore di volontariato sociale, secondo le indicazioni dell’Assemblea, che nomina il liquidatore e comunque secondo il disposto dell’art. 5, comma 4, della legge n. 266/91, salvo diversa destinazione imposta dalla legge. In nessun caso possono essere distribuiti beni, utili, riserve o capitali agli aderenti.

Art. 14   IMPOSTAZIONE AMMINISTRATIVA DELL’ASSOCIAZIONE

L’Associazione ha l’obbligo di redigere e tenere aggiornati i seguenti atti e documenti:

  • libro dei soci;
  • libro dei verbali delle assemblee dei soci;
  • libro dei verbali delle riunioni del Consiglio Direttivo;
  • libro inventario;
  • libro contabile (prima nota/cassa).

Art. 15 COMITATO SCIENTIFICO

Il Comitato Scientifico è l’organo di consulenza e di informazione dell’Associazione relativamente ai progressi della scienza medica sulla malattia di Parkinson, inoltre propone e coordina i convegni scientifici sulla stessa malattia indetti singolarmente dalla nostra Associazione o in collaborazione con altre Associazioni analoghe in attuazione del disposto di cui alle lettere D) ed F) dell’Art. 2

Il Comitato Scientifico è costituito da tre neurologi specializzati nella malattia di Parkinson e da altri professionisti esperti nel settore, come lo psicologo, il fisiatra, il dietologo, il logopedista, fermo restando che anche loro presteranno la loro opera a titolo gratuito e volontario. La durata di tali nomine, rinnovabili, è pari a quella del Consiglio Direttivo. Il Comitato Scientifico deve riunirsi almeno due volte all’anno, una delle quali coincidenti con la Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson (fine Novembre) e tutte le volte che è necessario secondo lo stesso Comitato o su richiesta del Consiglio Direttivo.

ART. 16   ESTINZIONE DELL’ASSOCIAZIONE

L’Associazione si estinguerà qualora il numero dei soci si riduca a meno di dieci.

Art. 17   DISPOSIZIONI FINALI

Per tutto quanto non previsto nel presente statuto si fa espresso riferimento alle norme del Codice Civile previste in materia di Associazioni ed alla disciplina delle attività di volontariato dettata dalla legge 11 agosto 1991, n. 266, e dalla legge regionale 13 settembre 1993, n. 39.


 

Rincorrere il vento di Nicoletta Onida da un’idea di Giuseppe Muglia


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Giuseppe Muglia Il ciclista, 1995 Tecnica mista olio su tela, 97 x 61 cm

                  Abbandonato il giornale in un angolo del divano, spossato dalla calura di quel giorno di fine estate, socchiusi gli occhi e mi lasciai andare ai ricordi. In un baleno rividi me, giovane ciclista dilettante, trafelato e felice cimentarmi nella gara insieme a tanti altri che, come me, avevano desiderio di evasione e svago più che sogni di gloria. Col sudore che m’imperlava la fronte, affrontavo salite e discese rasentando siepi, paracarri, muretti a secco oltre i quali si scorgevano piccoli poderi o campi di grano dove la brezza primaverile faceva ondeggiare le spighe. Qua e là, macchie di agrifoglio o ginestre in fiore coloravano il paesaggio. Staccandomi dal gruppo, sfiorando campagne delimitate da basse colline, da cui arrivava il profumo di erbe selvatiche, mi abbandonavo sul manubrio finché, dopo ripide discese, giungevo in prossimità del mare. Laggiù il rumore delle onde che giungeva mescolato al verso stridulo dei gabbiani m’ inebriava, così, come se potessi volare anch’io, ritto sui pedali col cuore che mi batteva all’impazzata, spendevo le ultime briciole di forza sognando di giungere fra i primi al traguardo. La bici era stata la mia passione fin da bambino; crescendo non mi aveva abbandonato. Mi aveva regalato tante emozioni durante le gare e tanti giorni indimenticabili, ma sentirmi parte di un gruppo che condivideva con me occasioni di svago ed evasione era, sicuramente, la cosa più bella. Anni felici, quelli! Col passare del tempo si affacciarono sulla mia vita responsabilità e problemi che, pian piano, cancellando la spensieratezza giovanile, trasformarono il mio modo di pensare. A complicare tutto sopraggiunse, poi, la malattia che, a poco a poco, spense le speranze che per anni mi avevano accompagnato; in primo luogo quella di una vecchiaia serena. Superato lo smarrimento iniziale, fiducioso nelle terapie, decisi di non lasciarmi abbattere – questa è la vita – mi dicevo – disperarsi è inutile !- Dopo qualche tempo, ancora una volta, entrai a far parte di un gruppo che, come me, lottava per raggiungere la medesima mèta: la vittoria sulla malattia. In quel gruppo ciascuno aveva una propria storia; ognuno aveva faticato, accarezzato sogni e desideri, aveva lottato e patito per realizzarli; dunque non ero l’unico, perché dovevo sentirmi così sfortunato? Quel giorno, però, la notizia dell’ inaugurazione della pista ciclabile, pubblicata sul giornale, mi aveva riportato indietro nel tempo risvegliando ricordi sopiti di un tempo felice. Ancora una volta fui preso dallo sconforto. Alla mia età, infatti, sarebbe stato bello poter pedalare tranquillo dentro la città, invece, tutto ciò mi veniva impedito dal tremore, dalla rigidità muscolare, dall’insicurezza dovuti alla malattia. Ad un tratto, sentendo battere un’anta della finestra aprii gli occhi preoccupato; forti raffiche di vento sferzavano l’aria preannunciando la pioggia. Mi soffermai ad osservare il cielo dove, assieme ad una moltitudine di foglie, un palloncino colorato, probabilmente sfuggito alle mani di un bimbo, volava troppo alto per essere recuperato; pensando alla sua delusione dissi a me stesso: “ rammaricarsi è inutile, rimpiangere il passato è come rincorrere il vento”.


Poesia – Racconto del 15 ottobre 2016 – Porto Torres di Peppino Achene


Incominzende

Su comandante Antoni Franziscu
E tottu so s’aggiudantes,
po inaugurare sa noa istagione
i su buncher hana radunadu so militziantes
dezisos ande l’impedire s’invasione.
Pensende chi a Postu Durre podiada isbarcare,
Sa vorza ha devidu ispostare.
Manu manu chi sa die s’abberiada,
sa visuale piusu lontanu arrivaiada,
finzas arrivare
inue su chelu toccaiada su mare.
Bidu chi de su Nemigu no s’indeidiada traccia,
proponene, su tempus in ateru modu de l’impreare.
S’Antiquarium semus andados a visitare.
Su Cicerone senza si faghere pregare,
tottu sa meraviglias no s’hada fattu apprezzare.
Gian Paulu chi de macchina fografica fit bene attrezzadu,
tottu ada immortaladu.
Su tempus è passadu senza non d’abbizare.
Cicinu ha cominzadu a si lamentare
traquillos,in Piazza Garibaldi
semus andados a ricreare,
tottu su chi no sana dadu
cun piaghere amus consumadu
e ringraziende su contu amus pagadu.
Fora Barore cuntentu ,s’armonica fi sonende,
Anna cun boghe melodiosa lu vidi accumpagnende
Nois leados dai cussu bellu faghere,
tottu no semus postos a cantare.
Custa è die chi no si devede immentigare.
Custa è sa meighina chi s’avanzada resessidi a cuntrastare
in paghe e inallegria su Parkinson no, no podede attaccare.

Porto Torres 15 Ottobre 2016

Peppino Achene

Iniziando.

Il comandante Antonio Francesco,
con tutti gli aiutanti,
Per inaugurare la nuova stagione,
presso il bunker hanno radunato i milizianti
decisi a impedirgli l’invasione.
Pensando che, a Porto Torres potesse sbarcare
la forza hanno fatto schierare.
A poco a poco la giornata cresceva,
sempre più lontano si vedeva
alla fine si riusciva a scrutare
fino a dove il cielo toccava il mare.
Accertato che del Nemico non c’era traccia,
proposero, il tempo in altro modo occupare.
L’Antiquarium siamo andati a visitare,
il Cicerone senza farsi pregare,
le meraviglie ci ha voluto illustrare.
Gian Paolo di macchina fotografica bene dotato,
tutto ha immortalato.
Intanto il tempo passava,
Cicino lamentava un certo languorino,
in Piazza Garibaldi siamo
andati a rifocillarci.
Tutto quello che ci hanno dato
con piacere abbiamo consumato,
e ringraziando, il conto abbiamo pagato.
Fuori Barore allegramente l’armonica stava suonando,
Anna con voce melodiosa lo stava accompagnando,
noi presi dal tutto quel bel fare,
tutti insieme ci siamo messi a cantare.
Questa non è giornata che si deve dimenticare,
Con questa medicina l’avanzata gli possiamo contrastare.
In pace e allegria il Parkinson non ci puo attaccare.

Porto Torres 15 Ottobre 2016

Peppino Achene

 

Ballando con le Drag 2016


Anche quest’anno la nostra Parkinson Sassari è coinvolta nello spettacolo di beneficenza “Ballando con le Drag” che si terrà sabato 29 ottobre ore 21,00 al teatro Smeraldo di Sassari. Il varietà, ideato e moderato da Roberto Manca, sta diventando ogni anno più bello e divertente. E quest’anno, tra le varie novità, ci sarà una che ci riguarda da vicino: in giuria ci sarà il nostro presidente, Franco Simula.

Venite tutti a passare una bella serata spensierata.

Biglietto: 10 € acquistabile direttamente prima dello spettacolo.

locandinaballandodrag2016


 

Visita all’Antiquarium Turritano di Porto Torres, le fotografie


L’Associazione Parkinson Sassari é andata alla scoperta di un’area archeologica davvero straordinaria: l’Antiquarium Turritano e l’area archeologica di Turris Libisonis. Abbiamo scoperto cose sorprendenti, perfino un… biberon di terracotta!

Secondo Plinio il Vecchio, Turris Libisonis era l’unica colonia romana della Sardegna. Fu fondata in età preaugustea, probabilmente su iniziativa di Giulio Cesare, che fece scalo nell’isola nel 46 a.C., di ritorno dall’Africa.

Il museo conserva materiali archeologici che documentano le diverse fasi di vita della colonia romana di Turris Libisonis, oggi Porto Torres. Il percorso espositivo è articolato su due livelli: al piano terra sono esposti gli oggetti che provengono dalle necropoli messe in luce in area urbana. Al piano superiore si possono invece ammirare i reperti provenienti dall’imponente complesso delle terme (tutt’ora visibile nell’area archeologica) e la sezione dei marmi. A questi si aggiunge la collezione comunale, con oggetti che coprono un arco cronologico che va dall’età del bronzo al V secolo d.C., non tutti provenienti dal territorio di Porto Torres.

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SOS DE SU PARKINSON di Franco Simula


Sos chi semus dai Parkinson signados
semus fatende unu iazzu fadigosu
e parimus pro custhu resignados
comente ch’ esseret biazzu ‘e gosu.
Est una maladia sempre gai falza
chi una die paret bona e remissiva
e-i s’incras ti la sentis aggravada
caschi ostha t’impidit de ogare sa calza.
Sas milli faccias remunit e mustrat
e a nois nos faghet perder su caminu
chie est topi-topi e chie est uncinu
e chie faeddat male puru a mustras.
“Subdolo” lu giaman sos duttores:
han gana issos de l’imboligare
deo ischo solu chi una ostha arrivadu
ti lu deves suzzare totta vida.
Sos chi de Parkinson si sunt “innamorados”
como sunt tottu in fila pentidos
andhendhe a su duttore resignados.
Geminianu già l’hat battijiadu
comente unu famelicu abilastru
pront’a t’ispupulzare cun rastru
candho ti mustras appen’isfaltadu.
Sos duttores no ischin’ ite siat
solu sos sintomos lis toccat de curare
cun milli meighinas tappulare:
divesciu paret in-d-ogni pessone
tantu ‘e ponner s’infirmu in pressione.
Semus che-i sos sirianos assediados
lis prommittin sa paghe e faghen gherra
los illudin galu de los aer salvados
e invece che los ponen sutta terra.
Est comente un’idra a sette concas
chi tantas nde li segas e tantas contas
pullulat e si moltiplicat che mai
paret chi passet e non passat mai.
Poite no t’accosthas a leare
sa meighina ca s’or’est sonada?
Sa meighina? Sos remedios sunt medas
e ti los leggio pro chi tue connoscas
s’ibbarriada ‘e meighinas chi leamus:
Sirio-Jumex-Azilect-Neupro-
Madopar-Xadago-Mirapexin-Tasmar
e chie cheret chi si nde cominzet;
a nde podian fagher una sola
sustanziosa, efficace e soludora
invec ’e nde ponner chentu a discrescione?
Mancu male b’hat pensadu Pinuccia
a nos ponner in riga caminende
a duos a trese a una dozzina
ca su motu ‘ene fattu est meighina.
Cominzamus como a faeddare
de sos amigos chi t’hasa seberadu.
E Oscar Jacomelli a inu’est andhadu?
Dai una domo a s’atera chischende
sa pius baratta e cun bell’antana
mi paret una pedra loddurana.
Vanna como est dai meda chi no t’ido
m’hana nadu chi ti ses aggravada
torra a su gruppu e fossi a bider hasa
chi su muntone nessi caldu dada.
E Giuannantoni ‘e Ossi inue ch’est festhu?
già disitzamus de t’ider manifesthu.
Caderina si ponet a pintare
cun sos colores che cazzat su male
a los torrar’a bider est consolu
cun su computer los presento a bolu.
Ninetta invece l’hat lead’a tosthu
sa vida la conduit sempre leggendhe
e no s’accerat mancu a bider s’osthu:
torra a contare de fiores Ninetta
a su mancu intendhimus su profumu.
Nende ‘e sos casdhinales de Assuntina
finza a su paba nde li ‘enit gana
ma si pro casu mancat Peppinu
puru sa mariglia s’isviluppat vana.
Annalisa mi paret una santa
apposita essida da-i cunventu
pro chischare a su mancu s’istrumentu
de fagher cur’a su tremulone.
Gianni Dessena est fattu de duas perras
(su fattu no interessat a issu solu)
a manzanu sa sana faghet trabagliare
s’attera a sero invece pro tremore
su ballu ‘e s’ursu li faghet ballare.
Peppinu Achene faghet parte ‘e s’ischiera
ma no est solu, ca bind’at un’andera.
Su masthru Enna no est pius disizzosu
de ghiare pizzinnos de iscola
como invece hat piagher’e musthrare
su teatru chi a issu at dadu gosu
e a nois ischentes nos hat aggiuadu
a rier che “maccos”e a immentigare;
e Jole intantu abbaidende dai fora
faghet de tottu pro l’incoraggiare.
Zuseppe Cossu invece
sempre elegante e bene lussadu
paret su professore de sa cumpagnia
ma issu puru ogni tantu s’inzoada
e hat bisonzu ‘e un’ispinta pro andare.
Da-i cando Liliana est arrivada
no faghet atteru che faeddare
piagherosa ma furrida che riu
solu su dolore la faghet cagliare
si ducas faeddat Liliana
nessi istat bene e làssala faeddare.
Adelaide sempre oberosa
pront’aggiuare a chie ndat bisonzu
tra issa e Toninu parent diventados
s’autoambulanza de sa cumpagnia:
custhu tzesthu l’aggiuat a immentigare
sos males suos e a atteru pensare.
Cun su sorrisu in laras permanente
bi cheret solu sa pascenscia ‘e Maghia;
pro isposthare a ogni logu a Liliana:
“No, no so deo a mi la garrigare
est solu sa macchina a la traposthare”.
Anna invece cun boghe melodiosa
aggiuat sos mortos a torrar a bida
o a nde ogare a su mancu un’orijia.
Su primu chi nde gosat est Tottoi
chi cand’intendet custa oghe ‘e chelu
si ponet a marciare reu-reu.
est naturale chi Sandra e Pizzente
lu devan vigiulare attentamente.
Sevadore a sos contos det torrare
est unu pagu chi s’est ammandronadu
sos contos bellos de Tathari “pizzinna”
devet in presse torrare a contare.
Zuseppe Muglia cun oriolu fissu
sa bricichetta tiat cherrer leare:
“No-no Zuseppe, bògali sa fune
cashc’annu in piusu est mezzus a campare”
E Paola Bonifetti inue che sese?
E candho ti detzidis a torrare?
In su gruppu calore has a incontrare
e torra disti cominzar’a ballare.
Graziella “Capuleti” est sempr’in tira
minuda, silentziosa, assussegada,
solu Gianni la faghet caminare
ca issa atteru filu diat leare.
Assunta Pintus mancar’in carrotzina
a su ballu no cheret mai mancare
a cheret esser a no fagher nudda
s’imposthante est de no disesthare.
Costanzia seria seria ma diciosa
benit puntuale a s’abojiu ‘e su ballu
si no est present’a lu ider, eallu!
fossi resthare det pensamentosa
Franco Gavini caschi ostha est seriu
mancari cun sa fiza ghia fidele
candh’est de bonumore est che furittu
no l’interessat ne casdhu ne frittu
tandho lantat “battutas” fulminantes.
Finalmente Metella ses torrada
a su cuile chi ti fud’isettende
già quasi tottu fumis pensende
chi a atteru logu esseras andada.
Giovanna cun Zuniari accumpagnada
hat bisontzu ‘e su acchiddhu ’e su maridu
ca si ruet li falat temporada
e torrat male conza a su nidu.
Franca s’est dende meda cuidadu
pro nos chischare un ispatziu a modu
e poder fagher sos ballitos nostros
cun giusthu passu e puru cun decoru.
Pro Dora semus tottu “tifende”
no resessit a nde ogare atzola
de una mistheriosa maladia
chi paret cheffat ponner raighina:
issa ledre no est né rassegnada
sempr’ ispuntat sa leppa ‘e Pattada.
Luisa est torrada da-i Milanu
cun-d-una buscittedda curiosa
“ite bi ted’aer intro” nat Fulanu
intro b’hat tzesthu abba meraculosa.
Franco Peppinu Piero e Graziella
sun’istados sotzios fundadores
de un’Associazione minoredda
chi mann’e florid’han fattu diventare.
Grazie ‘e su tempus chi l’azis dedicadu
bos isettamus,sanos, a s’abojiu
pro torrar’a cominzu cun impignu.
De dott.Paulus non-dhe faeddhamus
a atteru compitu est assignadu
issu pro como det curare zente
si pro dispettu no-lu ponen
“a far niente”.
Giuanpaulu no si cheret caschuladu
ca est indipendente da-i su gruppu
issu cheret faeddhare senza truccu
pro lassare faeddhare su “signadu”.
E deo chie so? “Portatore sano”
de varias maladias;
de chimb’ o ses mi-n-d’han dadu patente
e pro custu m’han fattu presidente.
Su ch’amus fin’a-i como raccontadu
(a pius de sas buglias ovviamente) -
lassat Parkinsonianos senz’ispera?
No! sa chirchera in istad’avanzadu
no bentzat impreada pro sa gherra
ma in logos de trabagliu e in sa chirchera.
Amigos: su Parkinson no est solu maladia,
ma est’incontru, consolu e puru cumpagnia.

Franco Simula 3 Agosto 2016
Noi che siamo segnati dal Parkinson
stiamo facendo un viaggio faticoso
e per questo sembriamo rassegnati
come se fosse un viaggio di piacere.
E’ un malanno sempre così falso
che un giorno pare buono e remissivo
e l’indomani te lo senti aggravato
talvolta t’impedisce di toglier le calze
Nasconde e mostra mille facce
e a noi fa perdere le tracce
chi è zoppicante e chi è piegato
e chi parla male anche a segni.
“Subdolo” lo chiamano i dottori:
han voglia loro di edulcorarlo
io so solo che quando arriva
te lo devi tenere per sempre.
Gli “innamorati” di Parkinson
adesso son tutti in fila pentiti
andando dal medico rassegnati.
Geminiano l’ha già battezzato
come un famelico avvoltoio
pronto a spolparti con gusto
quando ti mostri un po’ fragile.
I medici non ne conoscono la causa
cercano di curare solo i sintomi
e ti rattoppano con mille medicine
in ogni persona si presenta diverso
tanto da metter pressione al malato.
Siamo come i siriani assediati
cui promettono pace e fanno guerra
li illudono ancora di averli salvati
e invece li mettono sotto terra.
E’ come un’idra a sette teste
che tante gliene tagli e altrettante
ricrescono, e si moltiplica sempre più
pare che passi, e non passa mai
Perché non vieni a prender
la medicina, che è l’ora?
La medicina? I rimedi sono tanti
e te li leggo perché tu conosca
la quantità di farmaci che prendiamo:
Sirio, Jumex, Azilect, Neupro
Madopar, Xadago, Mirapexin, Tasmar
e chi vuole aggiungere aggiunga.
Non avrebbero potuto farne una sola
sostanziosa, efficace e risolutiva
invece che offrirne cento a discrezione?
Meno male ci pensa Pinuccia
a metterci in riga nel camminare
a due, a tre, a una dozzina
ché il moto ben fatto è medicina
Iniziamo adesso a parlare
Degli amici che ti sei scelto
E Oscar Jacomelli dove è andato?
cercando una casa e l’altra
quella a miglior prezzo e miglior vista
sembra una pietra che rotola
Vanna, ora è tanto che non ti vedo
mi dicono che ti sei aggravata
torna nel gruppo e forse scoprirai
che il ‘mucchio’ almeno dà calore
E Giovannantonio di Ossi dov’è finito?
già desidereremmo vederti come stai.
Caterina si mette a dipingere
coi colori che allontanano il male
e rivederli dà consolazione:
con il computer li fa vedere al volo
Ninetta invece l’ha presa storta
conduce la vita sempre a leggere
e non s’affaccia neppure a veder l’orto:
ritorna a raccontarci di fiori Ninetta
se non altro sentiremo il loro profumo
Parlando dei “cardinali” di Assuntina
anche al Papa gli e ne viene voglia,
ma se per caso manca Peppino
anche la mariglia si sviluppa male.
Annalisa mi sembra una santa
uscita espressamente dal convento
per cercare almeno un rimedio
che possa curare il tremore fastidioso.
Gianni Dessena é composto di due metà
(il fenomeno non interessa solo lui)
la parte sana al mattino la manda a lavorare
l’altra di sera invece per il tremore
lo costringe a ballare il ballo dell’orso
Peppino Achene fa parte della schiera
ma non é solo perché ce ne sono tanti.
Il maestro Enna non desidera più
guidare bambini di scuola
adesso invece desidera rappresentare
il teatro che tanto lo ha soddisfatto
e a noi teatranti ci ha aiutato
a rider come matti e a dimenticare;
e Jole intanto osservando premurosa
fa più che può per incoraggiarlo.
Giuseppe Cossu invece
sempre elegante e distinto
sembra il professore della compagnia
ma anche lui ogni tanto si inchioda
e ha bisogno di una spinta per andare.
Da quando Liliana è arrivata
non fa altro che parlare
gradevole ma impetuosa come torrente
solo il dolore la fa tacere
se pertanto Liliana parla
vuol dire che sta bene:e lasciala parlare
Adelaide sempre faccendina
é pronta ad aiutare chi ne ha bisogno
tra lei e Tonino sembran diventati
l’autoambulanza della compagnia:
questo certo l’aiuta a dimenticare
i suoi mali e pensare ad altro.
Col sorriso permanente sulle labbra
ci vuole solo la pazienza di Margherita
per spostare dappertutto Liliana
No, non me la devo caricare a spalla
é la macchina che deve trasportarla”
Anna invece con voce melodiosa
aiuta i morti a tornare in vita
o a farne spuntare almeno un orecchio
Chi ne beneficia per primo é Tottoi
che quando sente questa voce celestiale,
si mette a marciare dritto dritto;
é naturale che Sandra e Vincenzo
debbano vigilarlo attentamente.
Salvatore deve tornare ai racconti
-é ormai da un po’ che si é impigrito;
le belle storie della Sassari “bambina”
deve in fretta tornare a raccontare.
Giuseppe Muglia ha un pensiero fisso
vorrebbe riprendere la bicicletta:
“No,no Giuseppe lascia perdere
é meglio campare qualche anno in più.
E Paola Bonifetti dove sei?
Quando ti decidi a ritornare?
Nel gruppo troveresti calore
e di nuovo ricominceresti a ballare.
Graziella “Capuleti” é sempre ansiosa
minuta,silenziosa, sussiegosa,
solo Gianni riesce a farla camminare
perché Lei prenderebbe altra direzione
Assunta Pintus anche se in carrozzella
al ballo non vuole mai mancare
può venire anche a non far nulla
quello che importa é non disertare.
Costanza seria, seria, ma felice
viene puntuale all’incontro del ballo
se non é presente almeno a vederlo
forse resterebbe pensierosa.
Franco Gavini talvolta é serio;
anche se é con la figlia scorta devota
quand’é di buonumore é un furetto
non gli interessa né caldo né freddo
allora lancia “battute” fulminanti
Finalmente Metella sei tornata
all’ovile che ti stava aspettando
già quasi tutti stavamo pensando
che altrove ti fossi trasferita
Giovanna accompagnata da Gianuario
ha bisogno del bastone del marito
perché se cade si fa male
e ritorna malconcia a casa
Franca si sta dando un gran daffare
per cercare uno spazio decente
e poter svolgere le nostre attività
con giusti movimenti e con decoro
Tutti stiamo tifando per Dora
perché non riesce a risolvere
una malattia a tratti misteriosa
che sembra voler mettere radici:
lei però fiacca non é né rassegnata
sempre spunta la leppa di Pattada.
Luisa é ritornata da Milano
con una curiosa borsetta
“che cosa ci sarà dentro” dice Tizio
dentro, é certo,c’é acqua miracolosa.
Franco,Peppino,Piero e Graziella
sono stati i soci fondatori
di una piccola Associazione
che han fatto diventare grande e fiorente.
Grazie del tempo che le avete dedicato
vi aspettiamo, sani, alla ripresa
per ricominciare con entusiasmo.
Di dott.Paulus non ne parliamo
lui é assegnato ad altri compiti
per ora deve curare la gente
se per dispetto non lo mettono
“a far niente”.
Gian Paolo non vuole essere considerato
perché é indipendente dall’Associazione
lui desidera parlare liberamente
Per lasciare parlare il “segnato” ( dal Parkinson)
E io chi sono? “Portatore sano”
di svariate patologie;
di cinque o sei mi han dato la patente
e per questo mi han fatto presidente.
Ciò che abbiamo sinora raccontato
(al di là degli scherzi ovviamente)
lascia i Parkinsoniani senza speranza?
No! La ricerca in stato avanzato
non venga usata per la guerra
ma in posti di lavoro e in ricerca.
Amici: il Parkinson non é solo malattia
é incontro,consolazione e anche compagnia.

Franco Simula 3 Agosto 2016