Questo che sto per raccontarvi è un vecchio ricordo che all’epoca mi divertiva moltissimo. Mi riferisco alle votazioni tra il 1950 e il 1960; la televisione era già nata e i primi comizi elettorali televisivi catturavano l’attenzione di tutti gli interessati.
Nel centro storico di Sassari, invece, e precisamente in via Ettore Pais, i comizi avvenivano dall’alto di due finestre poste una di fronte all’altra; due candidati di partito opposto, a gran voce, prospettavano i loro programmi con grande approvazione dei simpatizzanti reciproci. Le voci e gli applausi erano talmente alti tanto da sentirne l’eco sia in piazza demolizioni che in corso Vico.
Io, con un gruppo di coetanei detti “pizzinni pizzoni”, per arrecare disturbo ai manifestanti, creavamo delle piccole bombe di carburo e le facevamo esplodere nei momenti più impensati. Poi, con la scusa di nasconderci, ci rifugiavamo nei vicoletti limitrofi per vedere le donnine che, per poche lire, vendevano il loro corpo.
Le case che venivano utilizzate per quell’attività avevano due ingressi, uno per entrare ed uno per uscire, ed erano dotate di un comodo letto.
Quando in città arrivavano i militari, le vie di quel quartiere pullulavano sempre di gioventù in divisa…tanto nessuno li conosceva!!! E se qualcuno tentava di superare l’orario stabilito, bastava un fischio ed il malcapitato veniva preso a calci nel sedere.
Anche stavolta ho voluto rendervi partecipi dei miei ricordi di gioventù che, a dire il vero, sono tantissimi. Grazie per la vostra pazienza
Salvatore Faedda