Volare si Può, Sognare si Deve!

SAN MARTINO ED IL RAGAZZO DI KOBLENZ

Tra non molto è l’undici novembre ed io devo contattare il pasticciere tedesco vicino Coblenza per ordinare i “Weckmaenner” che tradizionalmente durante la nostra infanzia si trovavano sul tavolo per la festa di San Martino. Che ricordi…

San Martino era un soldato romano che visse nel quarto secolo d.C. e la sua storia la conoscete tutti: durante una ronda a cavallo in una rigida notte d’inverno egli vide un mendicante mezzo nudo seduto nella neve. Per dargli una mano e per proteggerlo dal freddo, egli tagliò il suo mantello in due metà e ne cedette una al povero. In un sogno Gesù ringraziò Martino per il suo gesto, e da quel momento il soldato si convertì al cristianesimo fino a diventare vescovo.

Mi ricordo che da bambino partecipavamo insieme ai miei fratelli alla processione della sera dell’11 novembre (giorno in cui si ricorda appunto S. Martino); il ricordo è saldamente ancorato nella mia memoria perché molto particolare. In testa alla processione c’era San Martino in sella ad un bellissimo cavallo e dietro a lui camminavamo noi bambini con le nostre lanterne, costruite appositamente per l’occasione nei giorni precedenti. Mi ricordo ancora l’atmosfera delle serate fredde e le canzoni che cantavamo. Non so, se allora suonavo l’armonica di mia nonna, ma oggi, e specialmente nel mese di novembre suono volentieri le canzoni di San Martino dell’infanzia.

A casa poi, dopo la processione, ci aspettava un pupazzo in pasta frolla con una pipa in terra cotta tra le mani. La pipa, che vuole simboleggiare la spada, è una pipa vera, cioè con il foro, non so se mi spiego, insomma, noi ragazzacci la provavamo con vari gradi di nausea, ma con immensa inquietudini nel desiderio di voler diventare grandi.

Con la festa di San Martino per noi bimbi iniziava il periodo più bello, quello natalizio, con tanti altri appuntamenti che facevano salire la febbre in trepida attesa fino al Natale.

L’anno scorso ho scoperto un pasticciere vicino Coblenza che inforna questi figurini esattamente come quelli dei miei ricordi. Non potevo che ordinarli per farli assaggiare ai miei figli. E’ stato un successo.

Quindi, adesso ordinerò i Weckmaenner di Coblenza e mi metterò a ripassare le canzoni di San Martino sulla mia Hohner, e poi li farò ascoltare alla prossima occasione a Salvatore e Franco…

Kai Paulus

 

 

2 Commenti

  1. Nicoletta Onida

    Spesso i ricordi teneri di un tempo, le vecchie cose, i profumi antichi, i sapori ripropongono alla mente momenti meravigliosi dell’infanzia. Le cose restano le stesse, ma da adulti le vediamo con occhi diversi, non come quelli stupiti di un bambino.
    In questo bellissimo racconto, Lei Dott. Paulus, riesce invece a fare emergere abitudini, gesti legati a ricordi di momenti gioiosi con l’entusiasmo e lo stupore di allora.
    Complimenti.

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  2. Giannella Cossi

    I colori, i sapori, i suoni e i profumi della nostra infanzia restano incastonati come gemme nella nostra memoria, e anche in noi adulti hanno il potere di far rivivere il bambino che è in noi.
    Così in questa delicata rievocazione del clima natalizio agli occhi ingenui e puliti dei piccoli. Molto bello.

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