Volare si Può, Sognare si Deve!

Pillola nr° 4: “Ho scritto alla notte…”

“… e la luna e le stelle mi hanno rasserenata”, si legge nella suggestiva “Poesia estiva” propostaci da “The voice” Anna Iattarelli pubblicata nel nostro sito il 6 agosto scorso.

Il sonno e la qualità del riposo notturno sono un capitolo molto importante nella malattia di Parkinson. I disordini del sonno, quali insonnia, frammentazioni del sonno, agitazione durante il sonno, ecc., sono talmente frequenti (secondo fonti recenti* pare che oltre il 90% delle persone affette da Parkinson abbia problemi nel dormire), che il sonno buono viene considerato una vera terapia, come recentemente ci ha spiegato Prof. Pier Andrea Serra all’ultima Giornata Nazionale del Parkinson nel novembre 2014. [posso già anticiparvi che Prof. Serra tornerà tra noi in occasione della prossima Giornata Parkinson, sabato 28 novembre alla Camera di Commercio di Sassari, per approfondire i tanti aspetti del sonno].

Dormire è una necessità fisiologica: il nostro organismo deve dormire per riposarsi, e mentre i nostri muscoli sono rilassati, il nostro cervello non dorme ma invece è in piena attività. Come vedete nella figura (presa da it.wikipedia.org),

FasiSonno

il sonno è caratterizzato da diverse fasi: dalla veglia (awakening) si passa allo stadio 1, quello dell’addormentarsi, successivamente agli stadi più profondi, stadio 2 e 3, fino allo stadio 4, quello del sonno profondo, caratterizzato da un’attività cerebrale più lenta. Queste fasi si succedono in maniera ciclica più volte durante la notte, e dal sonno profondo si riemerge in uno stato di sonno leggero, la fase REM (Rapid Eye Movement) caratterizzata appunto da movimenti rapidi degli occhi e paralisi dei muscoli scheletrici, e durante la quale avvengono i sogni; a volte ci si può anche brevemente svegliare (brief awakening) per subito iniziare un nuovo ciclo del sonno. Durante gli stadi profondi avvengono essenziali processi biochimici di riparazione e rigenerazione dei neuroni, delle cellule del cervello, ma anche di consolidamento del recente apprendimento, la neuroplasticità. Questi avvenimenti notturni sono cruciali per il corretto funzionamento di mente e cervello. Nel Parkinson le fasi del sonno sono spesso alterate oppure non si riesce neanche a dormire. Questo può avere conseguenze negative sulle condizioni diurne: ansia ed agitazione, eccessiva sonnolenza diurna, ma soprattutto un peggioramento del quadro clinico. Questi sintomi si possono ovviamente trattare con diversi trattamenti e terapie, che però si potrebbero anche evitare migliorando la qualità del sonno. Ma di tutto questo parliamo tra un mese insieme a Prof. Serra.

Kai S. Paulus

*Videnovic A, Hoegl B (eds.). Disorders of Sleep and Circadian Rhythms in Parkinson’s disease. Springer Verlag Wien, 2015

5 Commenti

  1. Alida Pibiri

    Caro professor Paulus, grazie di questi preziosi consigli

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    1. Kai Paulus

      Buongiorno Sig.ra Pibiri e grazie per la promozione…
      Ho scritto questa ‘Pillola’ sette anni fa e da allora ho ulteriormente approfondito il sonno e le sue problematiche nel Parkinson. La invito alla lettura degli articoli su “Sonno”, “Insonnia” e le quattro puntate su “Malattia di Parkinson e Sonno” che troverà selezionando nell’archivio il mese gennaio 2022.
      Buona lettura.

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  2. Egle Farris

    Mio marito ha stabilito di dormire in altra camera,per “non disturbarmi” Benissimo così posso spargere sul lettone Kindle ,Settimana enigmistica,telefonino ,libri di algebra ,cioccolatini Per me la notte è lunga. Arriva la mattina e ciò che più mi piace è la fase REM. Faccio sogni così belli che non vorrei mai svegliarmi I briefawakening diventano così per me sogni …

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    1. Kai Paulus

      Questa pillola risale al 2015 poco prima di un nostro convegno dedicato al sonno. Da allora ci siamo spesso occupati del sonno che oggi è diventato centrale nella cura del Parkinson. Per non aggiungere continuamente farmaci, l’insonnia si migliora soprattutto con l’igiene del sonno, un elenco di semplici e pratici comportamenti prima di andare a letto. Quando il marito non c’é si fa festa con cioccolatini e settimana enigmistica. Benissimo. Ma la fondamentale regola dell’igiene del sonno è: niente elettronica a letto! Quindi, carissima Signora col rossetto, tolga telefonino e Kindle e dormirà ancora meglio.

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  3. Anna

    Gent.mo Dott. Paulus,
    è’ proprio vero che la mancanza del sonno notturno nella malattia del Parkinson è un problema di vitale importanza per chi ne è portatore, ma lo è altrettanto per chi gli sta accanto, Ed è per questo che ripongo tutte le mie aspettative nel prossimo incontro col Prof. Serra.
    Grazie per le Sue pillole informative…sono veramente preziose!!!

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