Volare si Può, Sognare si Deve!

PARKINSON questo sconosciuto di Salvatore Faedda


Tante volte mi son chiesto che cosa è successo al mio corpo quando, da un giorno all’altro, mi è stato diagnosticato il morbo di Parkinson.
Con la mente ripercorro l’itinerario della mia vita lavorativa e mi convinco sempre più che, l’essere stato a contatto con sostanze chimiche possa aver causato il disastro.
Oggi, domenica 5 febbraio, mentre scrivo queste due righe, sul televisore appare Papa Giovanni Paolo II° che, della sua malattia (Parkinson), ne ha fatto un dono di Dio portando la Sua croce in tutto il mondo con dignità e…sofferenza.
In questi giorni, ringraziando il Cielo, sto assaporando la normalità della vita anche se la possibilità che possa finire da un momento all’altro, mi tiene costantemente in guardia. Se almeno riuscissi a capire con un certo anticipo ciò che mi sta succedendo, penso che sarebbe una grande conquista per mettere in secondo piano il “bastardo”.
Per capirne di più ho chiesto ai miei compagni di sventura, che frequentano  l’associazione “Volare si può, sognare si deve”, come hanno percepito questa malattia ma, ognuno, ha dato un sintomo diverso perché il morbo di Parkinson è….un disturbo libero!!!

Salvatore Faedda


 

1 Commento

  1. Franco Simula

    Dici bene Salvato’:disturbo libero. Libero di infastidire ciascuno di noi nelle forme più creative che il sig. P. è capace di inventarsi: a uno fa vacillare le gambe dopo avergli dato la sensazione di camminare sulla gomma-piuma con l’equilibrio che intanto va in malora facendoti confondere con un ubriaco fradicio. A un altro il tremore incontrollabile sembra fargli suonare un tango accelerato su una chitarra trovata lì per caso. E chi non ha provato vertigini e capogiri? Insomma questo Parkinson mi sembra tante malattie: un giorno ti si presenta in un modo e tu sembri rassegnarti ad accettare quel sintomo, l’indomani ci si presenta del tutto differente sino a farci perdere le tracce. E passi per noi… Speriamo che le tracce non le perdano gli scienziati ricercatori e riescano quanto prima a individuarne la causa.

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