Volare si Può, Sognare si Deve!

PARKINSON E GLI “SNIFFER” di Kai S. Paulus

Ci siamo lasciati alla fine del reportage sul convegno algherese “Pet Therapy e Caregiver” (vedi PET THERAPY E CAREGIVER AD ALGHERO) che avremmo approfondito l’argomento della PET therapy, o più correttamente, la terapia assistita con gli animali, TAA, e così stiamo facendo insieme al responsabile nazionale, Roberto Zampieri, e la responsabile regionale, Francesca Soggiu, del PROGETTO SERENA ODV. Da fine ottobre siamo in continuo contatto, ci scambiamo materiali, ci documentiamo ed abbiamo iniziato a stilare un progetto per un prossimo studio sull’utilizzo di cani nella gestione del Parkinson.

Manco a farla apposta, mi è arrivato proprio oggi il numero di settembre della rivista specializzata in Parkinson, la “Movement Disorders” (arriva dagli USA sempre con due mesi di ritardo), con una copertina che mi ha subito colpito.

 

Ma come? Noi a torturarci per come mettere in piedi una innovativa ricerca, ed ecco arrivare dei ricercatori cinesi a soffiarci l’idea.

Ovviamente, incuriosito mi sono subito messo a leggere l’articolo sulla “Sensibilità di cani da fiuto per la diagnosi della malattia di Parkinson: uno studio di precisione” degli autori dell’Università di Changsha in Cina (metropoli di oltre 8 milioni di abitanti in cui studiò Mao Zedong).

I cani “sniffer” (fiutatori) della razza del pasttore belga nero malinois.

In questo studio sono stati addestrati dei cani, per lo più dei pastori belgi neri malinois, che dovevano individuare alcune persone con Parkinson in un numeroso gruppo di persone non affette. L’addestramento consisteva nello sdraiarsi davanti alla persona ricercata. Ebbene, tutti i pastori riuscivano nell’impresa con pochissimi errori. Alla fine, la sensibilità e specificità del successo degli animali era intorno al 95%, mentre quello di uno specialista neurologo è di circa l’86%.

Questo successo è da attribuire all’eccezionale fiuto dei cani con il quale riescono a fiutare delle particolari secrezioni cutanee ed ormonali umani tipiche del Parkinson. Tra l’altro, la ricerca era ugualmente valida sia con parkinsoniani in terapia o senza terapia, che anche in questo caso può trarre in inganno l’occhio umano. Gli autori non si soffermano sulla particolare composizione dell’odore ‘parkinsoniano’ dandolo per scontato e rimandano a dei lavori un po’ datati.

Comunque, un notevole risultato specialmente riguardante i fattori tempo e costi, nettamente a favore degli animali.

Lo studio dei ricercatori cinesi è molto interessante, ma per fortuna è molto diverso dal progetto che abbiamo in mente noi. Ma di questo parleremo un’altra volta.

 

Ed io pensando che l’umanità dovesse riguardarsi da Intelligenza artificiale e transumanesimo (vedi l’intrigante romanzo “Faccia di cera” di Marco Balbina), invece: occhio allo sniffer!

Fonte bibliografica:

Chang-Qing Gao, Shan-Ni Wang, Mei-Mei Wang, Jing-Jing Li, et al. Sensitivity of Sniffer Dogs for a diagnosis of Parkinson’s disease: a diagnostic accuracy study. Movement Disorders 2022, 17(9): 1807-1816.

6 Commenti

  1. Nando

    molto interessante la proposta di utilizzare i cani sniffer. io sono disponibile all’ affidamento di un cane snifer . Io non ho mai avuto un cane ne ho mai allevato animali, ma faro del mio meglio e sono certo di ottenere beneficio.

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    1. Kai Paulus

      Molto bene, gentile Sig. Nando, il cane sarà speciale, addestrato per il Parkinson. La invito già da ora a partecipare alla riunione che organizzeremo all’inizio del nuovo anno per farci spiegare tutti i dettagli da parti degli istruttori e medici specializzati.

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  2. Marco Balbina

    Caro Dottore, la ricerca è un dono della nostra natura insoddisfatta e desiderante. La tecnologia ci aiuta in questo processo, opporsi ad essa non è possibile. Il cambiamento sarà inevitabile.

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    1. Kai Paulus (Autore Post)

      Certo, caro Marco Balbina, l’essere umano vuole sapere, forse la natura umano è l’ossessione del dover sapere.
      Nel nostro piccolo cerchiamo di esplorare sempre nuove possibilità per aiutare chi è affetto da Parkinson e chi assiste quotidianamente (i familiari). Curiosamente, di alcuni nostri progetti innovativi già in avanzata fase di preparazione (riabilitazione in piccoli gruppi fuori città, Parkinson e virus, Parkinson e cani) al nostro convegno di sabato scorso nessun cenno; a dimostrazione del fatto che c’era appena il tempo per raccontare ciò che abbiamo fatto negli ultimi dodici mesi. Per non dimenticare, caro Marco, che noi, Alghero e Sassari, vogliamo fare anche “La Signora Parkinson 2” ad Alghero ed organizzare un convegno regionale ad Abbassanta,

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  3. cinzia

    Bellissimo articolo come tutti quelli da Lei scritti e da me letti. I malinois sono spettacolari e chiunque può confermarglielo.

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    1. Kai Paulus (Autore Post)

      Gentilissima, sono molto contento. Leggo tante cose sul Parkinson, e quando trovo qualcosa che potrebbe essere di comune interesse, lo presento in questo sito; a volte mi riesce un bell’articolo, altre volte meno, ma credo che nell’insieme rispecchino un po’ i filoni e le tendenze della ricerca nel campo del Parkinson e malattie affini.

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