Un refolo di vento caldo si infiltra nei capelli dell'uomo che sale con fatica il viottolo acciottolato. E' vestito di niente... gli rimane solo una composta dignità plasmata nel tempo; e il gesto familiare di ravviare i capelli con la mano denota la sua condizione paterna segnata dall'ineluttabile. La luce fioca dei lampioni che lo rischiara in tralice rende viva la sofferenza che appare sul volto devastato. Osservando con delicata sensibilità realizzo che la sofferenza umana aggredisce tutti con la stessa intensità... -denti dilaniati- dilaniando l'anima. Aspetto che mi sia vicino per offrirgli il mio aiuto morale, mi rivolge la parola premuroso. Non vorrebbe coinvolgermi, ma sollecitato, risponde visibilmente commosso. Sono i figli che partono per costrizione che fa male. Ferite insanabili. Appena attenuate dalla speranza del loro ritorno. Un groppo alla gola mi toglie la parola pensando a quanti di noi si riconoscono. |
Il rispetto,la condivisione,la solidarietà sono espresse in queste bellissime parole che illuminano per una volta la figura del Padre,sulla quale ben poco la letteratura si è soffermata se non in termini di opposizione al Figlio,mentre la figura della Madre ha goduto fin dalle origini,di grande rilievo e risonanza.Il nostro amico G.rende giustizia a questa mancanza,tratteggiando con delicata discrezione e partecipazione l’amore del Padre,dando voce a un sentimento troppo spesso tenuto in ombra