Nelle ore calde del meriggio
mi ritrovo sulla scogliera
ad ascoltare il mare
rapito dal fluire delle ode
che cantano come il tuo sorriso.
Rivedo
i tuoi occhi splendenti,
fuochi notturni che brillano
come stelle nel firmamento.
Rivedo
il tuo incedere flessuoso
e mi riempie di emozioni,
che assaporo lentamente
come sabbia nella clessidra.
Rivedo
la mia seconda giovinezza
che trova il tuo braccio
e corre insieme su sentieri scoscesi.
E Sento
che con te riacquisto la serenità
dei giorni passati
e faccio pace con me stesso
felice nella realtà che mi circonda.
g.b.
Ci sono tanti momenti in cui mi sento di peso .Poi mi dico che anche io ho aiutato molto ,fisicamente e psicologicamente ogni componente la mia famiglia e sono capace di zittire cuore e memorie .
Molto impegnativo,forse la nostra generazione è l’ultima che si accolla queste fatiche.Allora viva tutti i caregiver ,uomini o donne che siano ,e ripaghiamoli dei sacrifici che fanno per noi con un sorriso ed un bacio accennato ,che accende l’amore .Sempre .
I complimenti sempre per GB,che puntualmente scrive con passione anche se con grande emozione e turbamento EGLE
Fare pace con la realtà contingente non è sempre facile, come dice giustamente lei, Dr. Paulus, per raggiungerla sono necessari alcuni “ingredienti” !! un grande merito va alle persone che li propiziano.
Grazie Kai.
Amore e gratitudine, ingredienti essenziali per “far pace con se stessi” ed essere “felici nella realtà che ci circonda”.
Grande G.B.!
Hai ragione caro Franco, in una “avanzata giovinezza infingarda” come la nostra, un possente braccio che ci corrobora è un tesoro inestimabile. Viva i caregivers !!
Possono esserci anche momenti di turbamento nelle nostre storie d’amore. Ma se le bellezze rasserenanti della natura ci aiutano a vivere una seconda giovinezza seppur faticosa, allora riscopriamo il sorriso luminoso, gli occhi splendenti, l’incedere flessuoso di sempre corroborati -stavolta- anche da un braccio possente che guida e sostiene il tratto scosceso della vita.