…..Dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto, una domenica di dicembre alle ore 8:30 Luisa apre gli occhi senza lamentarsi di alcun dolore, dopo alcuni passi un po incerti, un salutino appena accennato da un gesto con la mano, si avvicina a me con l’intenzione di farsi coccolare e in quel momento mi comunica che quella era la giornata ideale per andare a trovare Stefania….. Le preparo la colazione e dopo circa un’ora ancora era seduta che le mancava da bere la spremuta d’arancia…..sono le 10:00 e finalmente é pronta per entrare in bagno, ma, fra un paio di stoviglie da sistemare in lavastoviglie, far le coccole a Peter il barboncino, solo alle 10:30 prende possesso del bagno. Io l’ho lasciata tranquilla nelle sue faccende e mi sono dedicato all’aggiornamento del sito della nostra Associazione, quando mi siedo al computer perdo la cognizione del tempo e intorno alle 12:00 mi alzo dalla sedia e vado a verificare a che punto é la preparazione di Luisa, come mi vede mi chiede: “sei pronto”? Mi scappa da ridere perché io ero già pronto dalle 7:30, mi mancava da infilarmi il giaccone e uscire di casa, anche Peter non vedeva l’ora di uscire, Luisa mi dice che le manca di mettere un po di trucco ed anche lei sarebbe stata pronta, ma alla luce dei fatti reali, mi sento in dovere di ricordarle che mezzogiorno é già passato da un po e che ci saremo ritrovati al centro di Sassari probabilmente per le 13:00, ha fatto finta di non sentirmi ed ha continuato nel suo intento, cerco di essere paziente e mi siedo sul divano del salone ad ascoltare “La marcia al supplizio di Berliotz”. Sento che mi chiama per chiedermi se ho visto i sui occhiali (quali?) il primo paio che trovo glielo avvicino e per mia fortuna ho azzeccato….. Sono le 12:45 e mancano solo le scarpe ed il suo cappotto, tiro un respiro di sollievo ma solo per metà perché lei mi chiede: “secondo te che borsa uso”? Faccio l’indifferente e le rispondo che può usare la stessa borsa del giorno precedente, ma non é così semplice perché lei aveva già deciso che non sarebbe stata la stessa borsa del giorno prima; la vedo che armeggia e trasferisce parte del contenuto nella borsa designata…..Ho già aperto la porta di ingresso e siamo pronti per uscire io ho indossato la mascherina e Luisa no!…..ora che abbiamo tutto in regola non ci resta che chiuderci la porta dietro le spalle ed andare a prendere la macchina. Non c’é traffico per cui in un tempo breve arriviamo di fronte al teatro Verdi dove troviamo un parcheggio, siamo fortunati e vicini alla cappelleria. Nel periodo natalizio i negozi di Via Luzzatti sono quasi tutti aperti e davanti al negozio di Stefania ci sono due persone che aspettano il loro turno, Luisa coglie l’opportunità di allontanarsi per vedere le vetrine degli altri negozi e si intrattiene a chiacchierare con la titolare di un negozio che conosceva da tempo…….intanto la fila si riduce ed i prossimi ad entrare dovremmo essere noi, ma quando è arrivato il nostro turno Luisa non era più in vista e quindi sono stato costretto a cedere il posto ad un’altra persona dietro di me……chiamo Luisa al telefono ma non risponde, fra me e me penso che dovrò cedere il posto anche ad l’altra persona che era in coda dietro di me……così é stato perché Luisa non era visibile. La voglia di andare via é stata grande, ma eccola che compare giusto in tempo perché, chi ci ha preceduto, stava andando via. Finalmente siamo all’interno della cappelleria, Stefania mi saluta e io le presento Luisa e di li a poco iniziano le misurazioni e la scelta del modello più adatto; questo no, quest’altro nemmeno, quest’altro é bello ma non mi piace il colore dice Luisa, Stefania si fa in quattro per mostrarle quanto di meglio ha…… io nel frattempo faccio una dovuta considerazione: oggi no, ma nel caso dovessi acquistare un cappello per me, saprei cosa scegliere, farei molto veloce….. Dopo una mezz’ora abbondate ed un cumulo di cappelli multicolori sui tavoli, Luisa si sofferma su due modelli molto adeguati al suo fisico minuscolo e alla sua personalità; una cuffia molto carina di colore grigio con un bel fiore in seta dello stesso colore e l’altro che rassomiglia ad una papalina rosso ciliegia con un bordino nero che può piegare verso l’alto e non sembra più una papalina. La scelta dei due si é protratta per un bel po, ma poi alla fine la scelta é caduta sul cappellino rosso nero, esattamente quello della fotografia e Stefania finalmente ha potuto tirare un sospiro di sollievo……Anche questa volta penso che sia veramente difficile fare un bel regalo alla propria moglie, più di ogni altra cosa se a sceglierlo é proprio lei…. Gian Paolo Frau
Mi dispiace non essermi accorta prima di questo delizioso ritratto di Luisa,accennato da un marito discreto che ,evidentemente ,la adora.
Ti strappano un sorriso le delicate parole per descriverne una giornata
come tante o forse particolare ,perchè lei deve scegliere un cappellino ,regalo del marito. La preparazione di Luisa dura tanto ,dalle 7,30 alle 13 circa e pare che invece sia il marito quello che ritarda . Ammiro anche la discreta pazienza della Sig. Premoli ,che alla fine riesce ad accontentare Luisa con un ammaliante cappellino. In chiusura della mattinata ,la conclusione è di rigore . Difficile per una donna scegliere un cappellino ,se a donartelo è tuo marito…..
Ciao Luisa , GP aspettiamo altre delicate mattinate e,magari, altri cappellini….
Egle Farris
È stato un piacere conoscere e riuscire ad accontentare la signora Luisa. Ci siamo divertiti a provare, e poi a trovare finalmente il cappello giusto! La signora Luisa è una modella fantastica e simpaticissima! Grazie… e al prossimo cappello! Stefania