L’INVETTIVA
Nelle notti immote, quando per la TUA perfidia
non arriva il giusto riposo, con la mente,
ripercorro i sentieri aspri dove mi hai confinato,
così sgorga veemente la mia più feroce INVETTIVA :
Da vigliacco quale sei , silenziosamente,
con movenze feline,
ti sei insinuato proditoriamente
nelle pieghe profonde del mio essere
col preciso scopo di devastarmi l’anima,
logorando le mie resistenze e straziandomi le membra,
rendendomi succube del tuo insano progetto,
DEMONE che sei !
Per riconoscerti ho dovuto faticare anni , subendo
umiliazioni dal mio corpo che vagava incerto,
senza controllo, alla tua sola dipendenza.
Ho passato il tempo a chiedermi perché ?!
Non trovando alcuna risposta,
ho imparato a conoscere il dolore e la sofferenza
ma non mi sono arreso,
Ti ho confinato nei recessi più remoti della coscienza
incatenandoti al ceppo dell’ignavia , relegato in catene
per non sentirti e poterti ignorare.
Ma tu, sei infido come una serpe, e lo dimostri ogni volta
che le mie resistenze vacillano, sento che le catene
che ti imprigionano stridono e si assottigliano
per il tuo furioso dibatterti, sento che vuoi ritornare
al tuo ruolo infame, per essere ancora padrone del
mio tempo e rendermi giullare nelle tue mani.
Ma ho imparato a combatterti e la mia volontà
è più forte del tormento che mi infliggi, e con te ,
ingaggerò una lotta cruenta, combattente armato
di sciabola tagliente per decapitare la tua infamia,
e non darti vantaggi in questa disputa senza tempo.
Questo, fino a quando avrò vita !
Il tuo acerrimo nemico.
IO , Principe del tormento, sentendo i tuoi “finti” propositi,
rido …… e rido fino alle lacrime……Tu, non puoi nulla contro di ME !
Hai ragione, sono infido, subdolo, infame , ma da RAPACE
quale so di essere, non ti darò tregua , mai , e che battaglia sia !
Il tuo odiato compagno !
Continui la tua ignobile recita , stonata , becera,
consapevole di avere i giorni contati, perché già sai …
che oltre alla mia incrollabile volontà a combatterti,
presto verrai annientato dalla SCIENZA !!!
Ho pronto il tuo epitaffio : Qui giace l’ INFINGARDO,
che nella sua infame esistenza ” visse seminando veleni”
e alla fine ” raccolse solo improperi ”
AMEN.
g.b.