Potevamo solo guardarle ,noi squattrinate liceali dei primi anni ’60 .
Le vetrine di Bonino erano specchietti per le classiche allodole ,ma noi eravamo sempre senza un quattrino. Eleganti ,fashion come oggi si direbbe, ma per noi proibite quelle grandi marche, causa il prezzo non abbordabile . Guardavamo bene e dopo si scendeva al Corso, più o meno a metà, sulla sinistra, dove un’insegna sbiadita e polverosa riportava “Sanitas” e al dissotto “Profumeria”, sicuramente con i prezzi più alla nostra portata. Tutto potevi immaginare fosse, tranne una profumeria, o almeno una profumeria non sedotta dalle mode del momento. Forse questo nome, profumeria, evoca, di allora, distinte signore col colletto di volpe, le zampine e gli occhietti di vetro finto-rossi, sul paltò rivoltato o forse un’essenza mai scordata come ” La violetta di Parma” o la cipria Coty.
Ma è un errore. Già prima di entrare, le due vetrine laterali rigorosamente di legno stinto, ti attiravano come un quadro di Picasso in un museo: non capivi niente ! Tutto ,scatole ,barattoli ,tubetti, boccette, piumini, collane, bottiglie erano disposti in un disordine che pareva casuale, ma c’erano voluti invece anni ed anni per completarlo. Ed entravi nell’incrocio fra l’antro di Mago Merlino, luogo buio e avvolgente, e gli scaffali, dove il disordine era impilato con metodo, e l’accogliente profumo cipriato dell’eau. M. Farina, inconfondibile. Un proprietario senza età, azzimato e cortese e sua moglie , un foulard perennemente in testa, entrambi secchi come zolfanelli spenti , uscivano dal retro , che immaginavi pieno di storte ed alambicchi senza ordine e capo e dai quali , per magia o per inganno , fuoriuscivano liquidi di ogni colore ed impalpabili ciprie , create da gnomi. E quando chiedevi un prodotto , convinta che comunque quelle due figure venute e rimaste lì da un altro tempo, non lo avrebbero trovato in quel bailamme, ecco che ti veniva immantinente servito e prontamente incartato, mentre tu annusavi quegli aromi. E poi, in primo piano, una scatola ricoperta di carta dorata , che riportava un elegante pin-up maggiorata e un ghirigoro . “Volumizzate il vostro seno in modo semplice e veloce “. Era il via per noi tutte, figurarsi …..a quel prezzo!!! E te ne andavi convinta di aver comprato arsenico e vecchi merletti, si, ma non giungevi mai ad immaginare, come fecero due delle mie amiche, che la crema che ti eri accaparrata per volumizzare le tette, loro, le piccole ingrate tette, invece, non avrebbero messo su nemmeno un ette. In compenso però, ti sarebbero venuti due capezzoli lunghi lunghi …….lunghi almeno tre centimetri……
Una signora col rossetto ( ormai poco).
Egle Farris
Racconto molto simpatico e spiritoso complimenti
Racconto molto simpatico e spiritoso,complimenti