Volare si Può, Sognare si Deve!

L’ALFA-SINUCLEINA di Kai S. Paulus

(Pillola n. 26)

Recentemente il nostro amico Franco Simula mi ha raccontato di aver sentito alla televisione un professore parlare della alfa-sinucleina a riguardo della malattia di Parkinson. Il nome non gli era nuovo, e ricordava che c’entrava con i meccanismi che portano al Parkinson, ma l’esatta funzione di questa proteina gli sfuggiva. In quel momento ho capito che, in effetti, l’alfa-sinucleina  abbiamo nominato tante volte in questo nostro sito, ma non ne abbiamo mai parlato in modo specifico, il che vorrei fare adesso con una breve presentazione di questa piccola ma importante proteina.

Partiamo dalla cellula nervosa, il neurone, il cui compito è trasmettere l’informazione, e lo fa attraverso un segnale bioelettrico lungo la sua superficie cellulare. Per poter coprire lunghe distanze (dell’ordine dei micrometri) il neurone si avvale di un prolungamento cellulare, l’assone, che permette al segnale nervoso di scorrere fino a destinazione, generalmente un altro neurone all’interno di un circuito o rete funzionale. I due neuroni, però, non vengono direttamente in contatto, e tra il terminale assonale del primo neurone e la parte ricevente del secondo neurone, il dendrite, rimane un piccolo spazio, la sinapsi.

Ora, l’impulso elettrico non può superare la sinapsi saltando da una parte all’altra, e pertanto la comunicazione tra i due neuroni avviene nel modo seguente:

Quando il segnale nervoso giunge alla terminazione assonale, l’informazione nervosa, di natura elettrica, viene trasformata in segnale chimico, cioè, l’arrivo dell’impulso elettrico promuove la liberazione nello spazio sinaptico di una sostanza, il neurotrasmettitore, che ‘nuota’ fino all’altra parte della sinapsi dove si lega a dei recettori specifici che quindi fanno ripartire il segnale elettrico lungo il secondo neurone.

Vi starete chiedendo: ma cosa c’entra la trasmissione del segnale nervoso tra due neuroni con quella strana proteina, l’alfa-sinucleina?

Una volta che il segnale nervoso è arrivato alla terminazione dell’assone, troverà pronte delle vescicole piene di neurotrasmettitori che vengono versati nella sinapsi in seguito al comando del segnale elettrico appena arrivato. Ed adesso entra in gioco l’alfa-sinucleina, perché è lei che lega la vescicola alla membrana cellulare terminale permettendo lo svuotamento del suo contenuto dentro lo spazio sinaptico.

Nello stesso modo, l’alfa-sinucleina serve per staccare la vescicola dalla membrana per potersi nuovamente riempire di neurotrasmettitore in attesa del prossimo segnale bioelettrico. Tutto questo meccanismo perfetto si svolge in pochi millisecondi continuamente in tutto il nostro sistema nervoso, cervello, midollo spinale e nervi periferici, e ci permette di pensare, di agire e di muoverci.

Meccanismo fantastico, vero? Ma cosa succede quando questo meccanismo non funziona bene, e soprattutto, quando l’alfa-sinucleina non svolge correttamente il suo ruolo? Ne parleremo prossimamente.

(segue con ALLE ORIGINI DEL PARKINSON)

4 Commenti

  1. Franco Simula

    Dopo la minuziosa ed esaurientě-ma comunque complessa – esposizione fatta dal dott. Paulus credo di poter arrivare a questa conclusione :se il fantastico meccanismo non funziona bene e l’alfasinucleina non svolge correttamente la sua funzione mi sembra che ne con segua una scarsa o nulla produzione di dopamina. Conseguenza finale:la malattia di Parkinson.

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    1. Kai Paulus

      Gentilissimo Franco, qui si sta anticipando la finale, come se, leggendo un giallo, si svelasse subito chi è l’assassino.
      Appena pronta, sto lavorando ancora alla illustrazione che non mi piace, metterò la seconda parte, che di per sè è conclusiva, ma aprirebbe ad un terzo e forse anche quarto capitolo, Vedremo.

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  2. Mariantonietta

    Grazie, gentile dottor Paulus, per questa sua attività di ‘divulgazione scientifica’ che mi aiuta tanto nel capire quello che succede nel mio cervello, zona inaccessibile e misteriosa, quando la malattia di Parkinson incalza spietatamente. Quando un insegnante (io lo ero, e parlo con cognizione di causa) rende comprensibile all’allievo un concetto ‘oscuro’ (e che -senza la spiegazione- rimarrebbe tale) e riesce ad accendere la luce della comprensione, ha operato un piccolo/grande miracolo.
    Con riconoscenza
    Mariantonietta
    PS Continui con le lezioni…la fiaba era fantastica!

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    1. Kai Paulus

      Mille grazie Sig.ra Mariantonietta, gentilissima.
      Scrivendo su questo sito cerco di far conoscere meglio i tanti aspetti di Su nemigu, per comprenderlo meglio, temerlo di meno, e per poterlo affrontare più decisamente.
      Inoltre, spesso aggiungo le fonti bibliografiche più recenti dei tanti gruppi di ricercatori di tutto il mondo che pubblicano quasi quotidianamente nuove conoscenze su importanti riviste scientifiche. Lo faccio proprio per incoraggiare, per far vedere quanto si lavora a trovare soluzioni alle tantissime sfide che ci pone il Parkinson. E posso dire che in questi anni è cambiato tantissimo. Ovviamente c’è ancora molto da fare, ma noi siamo qui a riferire ogni novità.

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