Quando i vecchi si affidano al tempo, ormai sfinito come loro.
Quando i confini del tempo sono ormai chiusi.
Quando il tempo sta per finire e la noia assale.
Quando il suo volto si accendeva ad un accenno di saluto.
Quando raccontava storie infinite nel tramonto.
Quando si andava in campagne assolate e si sentivano i passi sfiorare la terra.
Quando le stagioni erano passate troppo in fretta.
Quando solo il vento e le stinte foto ci rammentano che non si sa se ci sarà un inavvertibile domani.
Quando adesso le stelle ci sembrano più spente e il cielo meno brillante.
Ma forse , solo forse , è il ricordo di un tempo ormai silente che non esiste più.
Una signora col rossetto
Egle Farris
Tutti i “quando” delle tua bellissima, tristissima, dolcissima, malinconica poesia portano direttamente alla depressione. Che è una condizione di morte da respingere. Moriremo, è certo, ma non lasciamoci morire. Sappiamo che il nostro Park è tutti i giorni un tanto di sofferenza in più e di gioia in meno. A questo punto è che deve scattare la ribellione contro il “rapace infingardo” pronto a fiaccare la nostra resistenza. Tutti possiamo avere momenti di fibrillazione psicologica. Quando la penna non risponde più alla guida delle dita dolenti; quando i passi delle gambe non si lasciano più guidare dalle indicazioni della mente; quando non riesci più a leggere ai tuoi lati ciò che il collo rigido ti impedisce di vedere; allora deve scattare la ribellione orgogliosa: e pur sapendo che perderemo la battaglia non possiamo subirla passivamente
Versi malinconici ma non tristi, è come sempre …..bravissima “signora col rossetto”
Ciao Egle
Commenti ,telefonate ,messaggi personali di conforto ,una persona si è pure incavolata ( si dice ? ) che mi hanno fatto capire che siete amici impagabili .Quasi tutti hanno addebitato alla pioggia ed alla serata uggiosa la mia malinconia ,ma a me la pioggia piace così tanto …. Però ho la netta percezione di aver trovato amici eccezionali ,non faccio nomi ,ma li ringrazio tutti con un abbraccio sincero che mi riempie di conforto e di allegria.
E….. prometto che la prossima volta vi farò di nuovo sorridere
Vi stringo in un forte abbraccio tutti tutti EGLE
Non sono una donna triste, sono una persona che ha completamente smesso di sognare da molto tempo. Come tutti gli esseri umani avevo dei progetti e delle speranze nel cuore che mi hanno portato a credere che tutto sarebbe andato come per sempre avevo sognato . Ma, ad un centro punto, le cose non mi hanno più fatto sognare ,dicendomi ‘ basta ,hai avuto già tanto’ ed è iniziata una serie di salite . Come tutti ,d’altronde ,immagino .E’ inutile non accettarle per come sono e si prosegue per la nuova strada. Per farlo, bisogna cominciare da zero, con dei nuovi sogni e dei nuovi obiettivi. Cerco di farlo quasi sempre ,ma pare che una mia sortita forse un pò tristanzuola ,non ne dubito , vi abbia allarmato .
Sono certo che si tratti di pura coincidenza, ma questi malinconici versi di Egle, scritti in corrispondenza di una festività come Ognisanti, rappresentano uno stato d’animo sofferente, testimonianza cosciente di un percorso di vita segnato da eventi ingrati, che in noi “diversamente sani” si imprimono impietosi nel “ripetersi
di un quotidiano infingardo”.
Mi verrebbe da dire: (Sogno una umanità che si abbraccia con l’allegria di vivere, dove la solitudine non esiste come sentimento…. – R.Toro Araneda)
Un grande e affettuoso abbraccio cara Egle.
g.b.
Egle carissima, i tuoi versi interpretano la malinconia struggente che questa giornata autunnale, grigia, sotto un cielo gravido di pioggia e di malinconici ricordi, non ci risparmia. E ciò che ci circonda assume i colori a volte vividi, altre volte spenti dei toni del nostro essere. Ed allora io cerco di spezzare questa catena, che sembra non dare tregua,interrompendo il vortice dei pensieri, ascoltando la mia musica preferita e dedicandomi ai piccoli lavori manuali che generalmente dedico ai nipoti: faccio una torta o dei biscotti,guardo la serie di ricordi fotografici di cui il mio telefono è pieno e così le ore passano e arriva la sera e con essa la certezza che domani sarà, forse un altro giorno, certamente migliore.
Cara cara signora col rossetto, adoro i tuoi versi, la tua prosa che sono testimonianza di una grande sensibilità e di grande profondità d’animo. Sei un coraggioso esempio per tutti noi
Grazie
Dei versi molto tristi, spero condizionati da questo primo novembre grigio e piovoso.