Ti avevo dimenticato odiato Moloch.
Confinato negli anfratti della memoria
sei tornato più nefasto che prima.
Questa notte hai bussato ai miei sogni
turbandomi famelico nel sonno.
Voli nel cielo livido di umori e
irridente è il tuo stridulo verso.
Riprendi il rito sanguinoso da
immondo rapace che sei, e travolgi,
privando degli affetti i rimasti.
Con frullio d’ali silente
spieghi al vento il malefico contagio
per godere del male che diffondi.
Nemesi bifronte in sorte a mortali
che sorteggiati sul banco del giudizio,
rivolgono al Signore una preghiera.
Vorace ghermitore di uomini,
come vorrei sottrarti ai mie sogni,
ma ora da sveglio ti vedo …..
e allora sgomento mi taccio !!
g.b.
CaroFranco,
spero proprio che il vaccino su cui riponi la tua incondizionata fiducia possa estirpare alla radice Moloch 19, purtroppo rimane l’altro “egocentrico persecutore” a infliggere ferite laceranti più profonde, perchè prive argine vaccinale.
Per sottrarci alle sue urticanti attenzioni ,ci rimane solo indirizzargli ponderose e turpi invettive, da mettere in atto ogni giorno con maggior rabbia.
Grazie del sostegno.
Rieccoci! Tutte le volte che parli di Lui, del “rapace infingardo”, vedo che non riesci a trattenerti dallo scagliarti contro di Lui con tutta la veemenza, la forza, la violenza possibile (adesso non so bene se sto commentando il Poeta o interpretando me stesso con rabbia). Stavolta però mi sembra che il livore di G. vada oltre il Parkinson – che conosciamo bene per le ferite che ci imprime sulla carne viva- e voglia estendere il maleficio anche al Covid 19 quando dice “con frullio d’ali silente spieghi al vento il malefico contagio per godere del male che diffondi”. Al malefico Moloch non bastava il Parkinson! Voleva proporsi in altro modo per mortificare ancor più l’uomo ma il vaccino lo sconfiggerà. E anche l’altro “l’infingardo” ha gli…anni contati.
Cara Egle,
il tuo “Avvoltoio delle Ande” è per certi versi simile al “rapace infingardo”, hanno la stessa malevole propensione, avvilupparsi intorno alle membra del predestinato, scorticandone l’esistenza.
Di indole quasi sempre malvagia, sono tanto pazienti quanto perversi nell’attesa e proditori nell’attacco.
In questi casi la metafora è di rigore, ma come tu dici ….”mai abbassare la guardia” , domani è un altro giorno e noi temprati alla battaglia, restiamo degli irriducibili combattenti.
Con affetto.
Caro GB con piacere vedo che hai esaudito la mia richiesta di leggere qualcosa di tuo.Grazie infinite . Anche io come tanti altri uso la tua magnifica (non per quello che significa ,ovvio) espressione ,ma per essere la più corrispondente a ciò che noi tutti dobbiamo affrontare nel nostro quotidiano .
Io ne ho sempre usata un’altra ‘Avvoltoio delle Ande’ perchè gira gira e aspetta ,ma,dopo che si è stancato si ferma e riposa e noi ,finalmente ,con lui.
Ma attenti lui approfitta di ogni minuscolo cedimento per cacciare di nuovo e,come hai detto con espressive parole, il ‘ vorace ghermitore di uomini’ assale a tradimento .
Ci sentiamo male ,ma domani è un altro giorno. Scrivi ancora ,ma non dargliela vinta sempre. Siamo combattenti .
EGLE
Se solo fossi sicuro, che il famigerato Moloch prendesse in seria considerazione il consiglio del nostro caro terapeuta , le mie “invettive” si moltiplicherebbero dieci volte dici, pur di non vedere volteggiare l’incombente ombra del “giustiziere infingardo”.
Grazie della fiducia Dr. Paulus.
L’autore dell’ormai famosa descrizione “rapace infingardo”, si adira, alza il tiro e mira con ancora più precisione contro ‘su nemigu’, che, oltre al già usato “odiato Moloch”, diventa adesso addirittura lo “immondo rapace” e “vorace ghermitore di uomini”.
Infingardo, se fossi in te, lascerei perdere!
G.B. bella notizia e bella decisione quella di riprendere a scrivere. Un abbraccio virtuale.
Gian Paolo