Volare si Può, Sognare si Deve!

IL RAGAZZO DI KOBLENZ AL TEATRO CIVICO di Kai S. Paulus

Un giorno sogni di diventare medico,

vuoi studiare e far ricerca,

vuoi curare le persone e guarire le malattie.

Poi un giorno ti svegli e sei medico,

ma non riesci a guarire le malattie.

Non servono quasi a niente le pastiglie e le capsule,

gli sciroppi, le intramuscolo e le flebo.

Allora non sai cosa fare, ti disperi, ti deprimi e vuoi rassegnarti.

Un giorno assisti al divertimento creato dai fantastici spettacoli musicali di Roberto Manca.

Allora ti sorprendi ed osservi la magia della musica, ti viene l’idea e prendi coraggio.

Ti metti a studiare l’effetto della musica sul cervello insieme al maestro Alberto Cesaraccio.

C’è l’idea, la racconti a Franco Simula, ed insieme si discute, si progetta con maestri e professori di musica.

Arriva la sera.

Ora ti puoi sedere ed ammirare i nuovi dottori all’opera:

eccoli lì, sul palco: Franco e Dora, Anna ed Adelaide, Nicoletta, Graziella, Ina e Margherita, Franca e Liliana,

Piera, Caterina, Piero, Salvatore, Paolo, Giuseppe, Tonino, Geminiano e tutti gli amici della Parkinson Sassari

guidati dal maestro Fabrizio Sanna;

e le ragazze ed i ragazzi dell’orchestra e del coro dell’Istituto Comprensivo Pasquale Tola

con le professoresse Palmira Santoru e Tina Deffenu,

e professor Antonio Garofalo ringrazia per il regalo.

E quindi ti rendi conto perché non riuscivi a curare le persone,

non bastano le pillole e capsule,

ci vuole la persona e la sua storia,

ci vogliono le motivazioni ed il divertimento.

Per curare le persone ci vuole la vita.

Chi l’avrebbe mai detto: incredibile la forza dei nuovi dottori,

che medicina!

Che emozione!

 

2 Commenti

  1. Franco Simula

    Gentile dott. Paulus, vuole provare a contare ed esaminare tutti i passaggi che le sono stati necessari per arrivare ad ascoltare quel coro e quello spettacolo emozionante, a tratti commovente, comunque eccezionale al quale abbiamo assistito martedì 14 maggio 2019, al Teatro Civico, il tempio dell’arte della nostra città?
    Occorre ritornare indietro nel tempo per scoprire che questo spettacolo rappresenta il risultato di un sogno lontano che è documentato da significative testimonianze. Ricordo, per tutte, la mai dimenticata lettera di Federica M. (maggio 2018) che diceva:”dietro eventi meravigliosi non possono che esserci dei grandi protagonisti”. E ancora:”…quel dottore aveva un grande sogno. Quello di creare un’associazione per i malati di Parkinson tutta sassarese”. L’associazione che oggi ci ha commosso, quella che Lei per anni ha sognato e che ha fondato, guidato, difeso, incoraggiato e di cui non si è mai dichiarato socio fondatore, è quella associazione che oggi è diventata coro affiatato, gruppo coeso, ecosistema, e anche scambio intergenerazionale. Tutte le attività da essa promosse- è ovvio – non le può realizzare una sola persona, ma tutto converge e deriva dalla ispirazione illuminata di un sognatore che, studiando le più aggiornate ricerche scientifiche, ha individuato nelle terapie complementari una enorme risorsa compensativa da affiancare alle terapie farmacologiche. Il canto, il teatro, la musicodanzaterapia, la fisioterapia guidati da volontari, affiancando l’indispensabile opera del medico, creano occasioni di socializzazione e di amicizia, sottraggono all’isolamento e alla depressione il paziente provato dall’aggressione del male, alleviano la solitudine dei familiari di fronte alle prove continue.
    Il gruppo, gli incontri conviviali, le visite collettive a luoghi di interesse culturale contribuiscono a creare un’atmosfera di solidarietà e allegria, come lo spettacolo al Civico.
    Perciò grazie a Lei, dott. Paulus, e a tutte le persone di buona volontà che contribuiscono alla crescita della nostra associazione.

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  2. Dora

    Carissimo dott. Paulus..Grazie per le belle parole che ha scritto per noi e su di noi. L’evento che ha visto protagonisti il grande coro di ragazzi e adulti, ma anche il pubblico che ha abbracciato con affetto e appassionato sostegno chi con emozione e gioia ha dato il meglio di sé sul palcoscenico del teatro Civico, è il risultato di ciò che si tesse quotidianamente, trama dopo trama, negli incontri quasi quotidiani fra noi, amici parkinsoniani e portatori sani di Parkinson ( e l’espressione usata per la prima volta da Tonino Marogna è quanto mai azzeccata) e coloro che ci accompagnano e ci guidano nel nostro percorso… Ed il canto ci ha aperto un mondo nuovo, quasi insospettabile fino a qualche tempo fa. Sotto la guida appassionata, sicura e rassicurante, del nostro maestro Fabrizio Sanna siamo usciti dall’improvvisazione, dalla approssimazione e siamo diventati un coro vero che non ha più paura di “metterci la faccia” e dimostrare che anche con il canto si può gestire meglio la malattia che spesso ci abbatte, ma noi ci risolleviamo e andiamo oltre. La felicissima intuizione, poi, di mettere insieme le voci e la musica dei ragazzi della scuola , con i loro straordinari docenti, e le voci del coro “Volare si può” è stata vincente…. Grazie grazie a tutti. E grazie anche a coloro che dalla platea e dai palchi del teatro hanno accompagnato i canti con applausi ed incoraggiamento. Il vostro coinvolgimento ha fatto la differenza….

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