Volare si Può, Sognare si Deve!

Gita di due giorni a Carloforte; storia tragicomica di Salvatore Faedda

Partiti la mattina alle 9,00 facciamo sosta per la colazione in un bar lungo la S.S. 131. Ad Oristano il pullman si ferma per il pranzo (ottimo sotto tutti i punti di vista), poi ripartiamo per S. Antioco. Fortunatamente la strada è abbastanza buona e questo ci permette di arrivare alla nostra meta verso l’ora di cena. Dopo cena, con la solita compagnia, ci mettiamo a cantare nell’attesa d’andare a dormire.
Prima di mettermi a letto faccio una doccia veloce ma mi accorgo che il sapone…non insapona affatto. Al momento non so darmi una spiegazione ma, quando lavo i denti, mi rendo subito conto che l’acqua è salmastra. Pazienza, mi dico, forse i denti diventeranno più bianchi.
Durante la notte, esattamente verso la una, il rumore di diversi sciacquoni in funzione mi svegliano…che succede? (penso)….poi mi riaddormento e non ci penso più.
Il giorno successivo, nella grande sala adibita alla prima colazione, si sente il brusio di tante persone che discutono sul loro stato di salute dovuto a disordini intestinali. Convinti di poter risolvere il problema con un the, quasi tutti lo richiedono (me compreso, anche se al momento non ho alcun problema), piuttosto che un bicchiere di latte o un buon caffè.
Durante la tratta S. Antioco/Carloforte sento i primi brontolii alla pancia con dolorose fitte poco gestibili; intanto, sul traghetto, un continuo via vai di persone dirette ai bagni comincia a insospettirmi.
Arriviamo a Carloforte, è domenica, e si svolgono i campionati mondiali di calcio. La prima tappa, mia e di molti altri, è dentro un bar a far la fila davanti alla toilette o, per meglio dire, bagno. Anche le visite successive si svolgono nei bagni dei bar ed io, per sentirmi più a mio agio, usufruisco della compagnia di Giuseppe….lui a mangiare paste ed io a fare la fila!!!
A pranzo ci viene servito dell’ottimo riso, ma non facciamo in tempo a sederci a tavola che un nuovo attacco di dissenteria colpisce la maggior parte dei gitanti. Vista la situazione, Piero decide di chiamare un medico e sollecita il gestore dell’albergo affinché metta a disposizione ulteriori bagni.
Una volta eseguite le visite, il medico suggerisce di recarci all’ospedale ma noi, all’unisono, decidiamo di rientrare a casa.
Saliamo sull’autobus e…che Dio ce la mandi buona!!! Al primo distributore l’autista schizza fuori dal mezzo alla ricerca disperata di un bagno. Purtroppo è chiuso e allora??? via di corsa verso la campagna, ma non solo l’autista, anche coloro che sono colpiti dagli attacchi.
Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è indimenticabile; un via vai di persone, sotto la pioggia battente, che corre ai ripari per poter dar sfogo alle impellenti necessità…di pancia. Cosa da non credere….percorriamo tutta la 131 a tappe perché dolori e dissenteria non mollano la presa. Ogni tappa un’avventura; chi si nasconde dietro un cespuglio, chi salta i muri a secco, chi si nasconde dietro un’ ombrello….mamma mia quanti culi all’aria e alla pioggia.
Arriviamo a Sassari e in un attimo il pullman si svuota. Pure io corro verso casa e, quando finalmente mi richiudo in bagno, mi sento tranquillo perché solo così ho la certezza di non fare brutte figure. Ovviamente il giorno dopo non vado al lavoro perché ancora sotto gli effetti della dissenteria.
Solo dopo qualche giorno abbiamo saputo, da fonti certe, che tutto il disagio provocato ai nostri intestini era dovuto all’assunzione dell’acqua dell’albergo che, oltre ad essere salmastra, non era fornita nelle condizioni igieniche a norma di legge.
Col senno del poi ricordo che tempo addietro, tutti i componenti di una squadra di calcio alloggiata in quell’albergo, aveva avuto gli stessi problemi intestinali.
Comunque, a mio avviso, ritengo che il proprietario dell’albergo, prima di attivare una struttura non idonea, dovrebbe essere molto più vigile di quanto lo sia stato in precedenza.

Salvatore Faedda

2 Commenti

  1. kaipaulus

    Comunque, albergatore furbo e poco attento alle norme igieniche a parte, evidentemente è stata una gita indimenticabile…
    Ma di Carloforte avete potuto apprezzare qualcosa?

    Rispondi
    1. Salvatore

      Purtroppo, data la situazione imbarazzante, poco e niente abbiamo potuto apprezzare. Un motivo in più per ritornarci con la consapevolezza di dover evitare l’albergo in discussione.
      Grazie Dott. Paulus per il gradito commento

      Rispondi

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