Volare si Può, Sognare si Deve!

Elegia d’Autunno – Testo di Egle Farris

Anche questo anno ,così come in tantissimi altri , dopo la prima metà d’ ottobre, ascolterò il concerto di Vivaldi ” L’autunno” , e mi immergerò in  una atmosfera e un incedere elegante ,  sdraiata e persa in ricordi di amicizia ,di amore ,di affetto ,di viaggi , di gente .

Quando arriva l’autunno   e l’ arrogante ,sfacciata  estate sfrontata ,  inizia a rallentare,  e gli alberi si spogliano e la nebbia e la pioggia confondono i ricordi dei mesi passati , ci rendiamo conto che investiamo le nostre energie nel lavoro ,nel tempo , in attenzioni che svaniscono e intanto la vita ci è passata accanto ,è trascorsa e  non l’abbiamo guardata  troppo .

Vivo l’autunno più intensamente  . L’autunno è poesia, malinconia e foglie sui viali, e a chi non l’ama, non restano  neppure  ricordi …. Quando il cielo inizia ad incupire ogni giorno di più ed il  tenero vento è capace di infiltrarsi in ogni piccola fessura ,quella nebbiolina leggera che si insinua tra i capelli …

Le prime note dell’autunno di Vivaldi mi portano sempre lontano , in luoghi che mi hanno circondato e che ho amato, mi portano  molteplici , diverse  gradazioni di colore, dal verde al giallo, che trasformano il paesaggio prima che arrivi l’inverno. Il mutamento delle foglie che si offrono ad un silente vento ,che fanno scivolare gocce tenere e trasparenti sulle straordinarie sfumature : senape, zafferano, rosso vermiglio e ruggine fino al violaceo.

Io lo amo ,l’autunno ,quel portamento raffinato e aristocratico ,  un pò caliginoso e avvolgente ,diverso da quello che ti da’ la primavera ,stagione che non decide mai se vuole restare ancora inverno  o diventare  ciò che arriva ,l’estate  impudente ,  eccessiva ,audace, chiassosa ed insolente ,che ti aggredisce sempre .

I primi freddi ,non tanto , le prime piogge ,non tanto ,i primi venti gelidi ,non tanto ,le prime foglie che cadono dondolando ,decise a scomparire alla spicciolata . E  invece dopo qualche giorno le vedi che si sono riunite per andarsene assieme  in un silenzioso rumore .Tutte ,con i colori dell’addio .

Così  , nel  tempo della mia  passata esistenza  che ha sempre trovato una magica corrispondenza con questa stagione  e che  mi piace credere   sia  anche quella della mia  attuale vita  , vorrei essere amata come io amo l’autunno .

Una signora col rossetto                                              Egle Farris

6 Commenti

  1. Sanna rosa

    Come al solito bravissima,ogni volta che leggo i tuoi scritti, si risvegliano in me ricordi ed episodi piacevoli.
    Grazie Egle

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  2. Farris Egle

    Siete sempre troppo gentili ,vi ringrazio e mi commuovo ,specie in questo periodo che avrei potuto godere della vostra compagnia e non ho potuto per le ragioni che conoscete anche voi .Un grande abbraccio .Egle

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  3. g.b.

    Questa volta, nel descrivere la rutilante elegia del suo autunno, la nostra cara Egle, prende a prestito il sublime Vivaldi e nell’ atmosfera che gli suscita ci fa conoscere la sua elegante poesia e i suoi più genuini sentimenti.
    Chissà se anche il Carducci trovò l’ispirazione della poesia “San Martino” ascoltando Vivaldi !?
    Con infinito affetto.
    Geminiano.

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  4. Luisa

    Bellissimo Egle anche a me piace l’autunno e tu lo hai descritto perfettamente ❤️ brava. Luisa

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  5. Maria Vittoria Tortu

    Preferisco l’estate calda e invadente, ma anche eccessiva e chiassosa come dice Egle…. ma che magica descrizione dell’autunno.

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  6. Kai Paulus

    E la nostra “Signora col rossetto” ci regala un’altro dei suoi racconti poetici. L’autunno piace molto anche a me. Non lo vivo con nostalgia ma pieno di energia (dopo un’estate un po’ troppo calda).
    Nient’altro da aggiungere, la poesia di Egle è perfetta così.

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