Si accomodi il signor Di-vino
Dopo un attimo di titubanza capisco l’equivoco anzi
la…profonda confusione mentale dell’infermiere che aveva
l’incarico di chiamare i pazienti in attesa nell’androne affollato
dell’ospedale. Giuseppina che era più vicina di me all’incaricato
della “chiama”, capisce tutto in un attimo e, agitando la mano,
“Geminia’ ti stanno chiamando per la visita”.
Io rispondo:”Presente” ma subito aggiungo:
“Io, però, non mi chiamo Di-Vino, mi chiamo Bevitori”
L’infermiere (magari un po’ suonato, certamente distratto) che ha
affibbiato a Geminiano l’appellativo di Divino ha fatto un
ragionamento semplice semplice che chiunque avrebbe potuto
fare. Quando nell’elenco ha letto “Bevitori”, l’allocco infermiere ha
operato un repentino ragionamento:”Bevitori di che cosa se non
di vino”? E Di-Vino sia! ” Allora è presente Divino Geminiano?”
“Ma che dice? Mi chiamo Bevitori non mi chiamo Divino”.
La cervellotica gaffe suonava bene musicalmente tanto che la
memoria distratta dell’infermiere l’aveva registrata immediatamente:
Bevitori=Di-Vino. E Divino oltre ad essere il nuovo
cognome di Geminiano era certamente un appellativo più
solenne, più esaltante, più dio. Bevitori altro non è che il plurale
di bevitore che sa troppo di beone.
Divino invece è il massimo dell’aspirazione di ogni uomo, è
l’umanità esaltata alla ricerca della perfezione più alta.
Non si sa bene se l’incauto infermiere pensasse tutte queste cose,
coscientemente o no: sta di fatto che Geminiano è salito agli
onori della cronaca amicale (questo proprio sì) grazie alla
pedestre sbadataggine di un infermiere che -inconsapevolmenteper
una balzana similitudine mentale ha collocato Geminiano fra
le divinità dell’Olimpo di recente costituzione.
Franco Simula