Volare si Può, Sognare si Deve!

Cronaca di una battagliola con le formiche 26-02-2021 – Testo di Franco Simula


Era da tanto che non scendevo in giardino . L’occasione mi fu offerta casualmente dalla necessità di dover assistere l’autista che guida la macchina per il rifornimento periodico del gasolio per il riscaldamento.

Concluse le operazioni, in mezzo all’erba già cresciuta, l’erba della primavera ormai alle porte, vidi per terra, mezzo sepolti nel verde, dei bei mandarini che il vento dei giorni scorsi aveva stracciato dai rami con violenza ne raccolsi alcuni in una ciotola senza curare di verificare la loro integrità.
Dopo un controllo più accurato notai che le forti folate di vento avevano sbattuto violentemente per terra i mandarini e ne avevano squarciato le bucce. Naturalmente io volevo gustare i mandarini del giardino, quest’inverno non li avevo ancora assaggiati, provai a sbucciane qualcuno e con grande sorpresa li trovai invasi di formichine che, attraverso gli squarci nelle bucce, avevano trovato un varco comodo per insediarsi all’interno sicure di trovare vitto e alloggio gratis a portata di bocca. La mia reazione istintiva fu quella di schiacciarne una, due: .dio ne scampi! Fu un istantaneo passa-parola fra i piccoli insetti che cominciarono, quasi impazziti, a cercare le più svariate vie di fuga. Le formichine che si trovavano raggruppate per “famiglie” in punti diversi, si sparpagliarono immediatamente sul tavolo dove avevo deposto i mandarini facendomi presagire una possibile invasione per tutta la casa. In fretta e furia spostai i mandarini dentro un lavandino per poter dominare meglio l’invasione ma il risultato non migliorò di molto: le formiche continuavano a scappare dappertutto, disperate, alla ricerca di una via di fuga liberatrice . Cercavano di aggrapparsi alle pareti lisce del lavandino ma inesorabilmente scivolavano giù e quindi dovevano ritentare la risalita, più e più volte, ma sempre con lo stesso risultato. Un supplizio di Tantalo adattato alle formiche. L’idea di schiacciare le formichine non mi stava più bene, mi sembrava una soluzione facilona e poco dignitosa, allora pensai di aprire il rubinetto dell’acqua in modo da poterle convogliare nel canale di scolo e farle scomparire. Ma in questo modo – pensai – non è che evito di ucciderle ma addirittura finisco col praticare un’ecatombe di formichine colpevoli soltanto di esser penetrate incautamente dentro una possibile nuova abitazione provvista di tutti i confort. Tuttavia non mi sentivo responsabile di tanta malvagità perché – pensai – costruiscono le loro tane sotto terra, al buio, dove addirittura raccolgono le provviste, quindi se io le faccio scivolare attraverso un canale di scolo non solo gli risparmio una morte violenta e immeritata ma fornisco loro una inaspettata riserva di acqua che in certi periodi di siccità può anche far comodo e inoltre le rituffo al buio, sotto terra, in un habitat che già conoscono.
La storia iniziata in maniera violenta finisce con un sostanziale armistizio: loro cercando di adottare una sorta di resilienza (che in tempi di corona virus non fa male neppure alle formiche) ed io cercando di ricuperare qualche spicchio residuo di mandarino da gustare. Che, a dirla tutta, potevo cogliere comodamente dall’albero a portata di mano: invece no, mi ero impuntato ostinatamente a voler assaggiare uno, due spicchi dei mandarini trascurati dalle formiche per confrontarli con quelli che alla fine colsi dall’albero. Le formiche avevano scelto meglio: erano più dolci.
( f.s.)


6 Commenti

  1. Franco Simula

    La rappresentazione umana delle formichine vessate, imborotalcate, ecc. ecc. è impersonata da zia Leontina che ho letto e commentato in ritardo e che potrà essere letto a margine del bel racconto di Egle.

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  2. Farris Egle

    Mi fa piacere che qualcuno parli di formichine ,vessate ,sprayzzate ,avvelenate ,imborotalcate .Poverine ,hanno così tanto da insegnarci ! Se non fosse surreale ,leggerei di tutto ciò che potremmo copiare da loro .Ci aspetterebbe una vita tale quale la loro ,piena si di sacrifici e lavoro ,ma almeno mangeremmo frutta saporita , fresca e dolcissima .Alla prossima battaglia !

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  3. Kai Paulus

    L’erba del vicino è sempre più verde…

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  4. G.B.

    Corsi e ricorsi …. Ma che fatica disparsi dell’ospite indesiderato, quando caparbiamente si cercano soluzioni democratiche !!!
    Fuori di metafora, un bel racconto, ricco di humor dal sottile taglio surreale.
    Bravo Franco, aspettiamo la prossima “battaglia”.
    Con stima, Geminiano.

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  5. Paolo Marogna

    Racconto molto simpatico,bravo complimenti

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  6. Egle Farris

    Così impari ! Ti rispondo appena mi rientra il PC che si è dato x defunto

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