IL PARKINSON SI COMBATTE A TAVOLA di Kai S. Paulus
(Pillola n. 53)
E’ risaputo, bisogna mangiare bene, in modo equilibrato e possibilmente genuino, per mantenere il nostro organismo in buona salute.
Ciò vale in modo particolare per la prevenzione e la cura delle patologie neurodegenerative e soprattutto per la malattia di Parkinson.
Da tempo si conosce l’importanza del rapporto intestino-cervello nella genesi del Parkinson, almeno come con-causa, e diversi disturbi cronici intestinali, quali costipazione e colon irritabile, possono precedere l’esordio della malattia neurologica di molti anni.
In questi anni l’attenzione dei ricercatori si sta spostando sull’alimentazione come possibile fattore di rischio in caso di cattive abitudini alimentari, ma soprattutto come opportunità di cura e di prevenzione seguendo dei regimi nutrizionali specifici.
La salute dell’intestino è di primaria importanza per la nostra salute e noi possiamo contribuirci notevolmente alimentandoci correttamente.
Fattori negativi che favoriscono processi infiammatori dell’intestino sono stati individuati nella carne rossa, nei latticini, nelle farine eccessivamente elaborate, e negli alimenti sofisticati e provenienti da allevamenti e coltivazioni intensive (contenenti pesticidi, conservanti, antibiotici, ormoni);
mentre frutta, legumi, cereali integrali e noci avrebbero un potenziale effetto protettivo sulla flora intestinale, oltre alle loro proprietà nutritive in generale.
I ricercatori cinesi e statunitensi citati nelle fonti bibliografiche, ci invidiano della nostra dieta mediterranea, equilibrata, varia, ricca di verdure, legumi e grano duro.
Utilizziamo allora ciò che abbiamo davanti alla porta per star bene, e quindi promuoviamo cibi ricchi di fibre: ortaggi, legumi, frutta, farine integrali.
Ma perché dobbiamo introdurre fibre?
- Le fibre favoriscono la digestione
- Le fibre vengono ‘digerite’ dalla popolazione batterica dell’intestino, il microbiota, da cui estrarre gli acidi grassi a catena corta, essenziali per la salute del microbiota, sofferente nel Parkinson
- Gli acidi grassi a catena corta (acido butirrico, lattico, propionico, succinico, ecc.) sono necessari per i batteri buoni, simbionti, dell’intestino, e contrastano i germi cattivi, patogeni.
- Gli acidi grassi a catena corta hanno proprietà antiinfiammatorie e rafforzano il sistema immunitario: pensate, nel Parkinson abbiamo importanti processi neuro-infiammatori cronici che peggiorano la malattia, ed in alcuni casi, la possono provocare!
- Gli acidi grassi a catena corta garantiscono il 10% del fabbisogno energetico del nostro organismo, hanno proprietà anti-cancerogene, sono terapeutici in caso di colite ulcerosa e morbo di Crohn, contribuiscono a stabilizzare i livelli glicemici del diabete, e sono utili nelle patologie neuropsichiatriche.
Certo, anche la dieta migliore non funziona sempre, perché dobbiamo considerare, oltre alla genetica, anche altri fattori che influenzano la salute del nostro apparato digerente, come l’ansia, il malumore e l’insonnia; ma di questi abbiamo già parlato tante volte e sappiamo cosa fare.
All’attento lettore non sarà sfuggito che ho usato le parole “prevenzione” e “cura”: la scienza internazionale inizia a fare sul serio ma non ci rinfilano prodotti chimici pericolosi o farmaci genetici sperimentali, ma prodotti naturali e con evidenze scientifiche! Iniziamo pertanto con ciò che ci offre l’orto.
Buon Appetito!
P.S:: invito a leggere a questo proposito il nostro articolo riguardante le due tesi di laurea in Scienze Alimentari alle quali la nostra associazione ha partecipato attivamente: “AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA“, oppure il recente contributo ” SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO ”
Fonti bibliografiche:
Chen SJ, Chen CC, Liao HY, Lin YT, Wu YW, Liou JM et al. Association of fecal and plasma levels of short chain fatty acids with gut microbiota and clinical severity in patients with Parkinson’s disease. Neurology 2022; 98(8): e848-e858
Lee CY, Kim H, Kim HJ, Shin JH, Cang HJ, Woo KA, Jung KY, Kwon O, Jeon B. Diet quality and prodromal Parkinson’s disease probability in isolated REM sleep behavior disorder. Parkinsonism Relat Disord 2023; 144:105794. doi: 10.1016/j.parkreldis.2023.105794
Rees J, Ryan J, Laws M, Devine A. A comprehensive examination of the evidence for whole diet patterns in Parkinson’s disease: a scoping review. Nutr Neurosci 2023;10: 1-19. doi: 10.1080/1028415X.2023.2233727