Oggi lo scorrere della vita
mi appare rifratto in uno specchio oblungo
che distorce le figure.
Cammino pensandomi
con movimenti pigri che quasi odio…
Lo sguardo acquoso si posa
sulle cose che a stento riconosco,
confuse,
nello scorrere di un quotidiano irriverente.
Ho la sgradevole sensazione
che il “rapace” voglia riprendersi la scena;
ne avverto il sinistro stridìo del verso
che pulsa nei pensieri,
insinuandosi infido,
con movenze sinuose da mustelide,
perverso e ingannatore.
“L’infingardo” sa cosa vuole
e io so cosa devo pagare
per aver ragione di questa disputa aspra
che dovrò combattere senza esclusione di colpi
in un quartiere
dove non son previsti “prigionieri”.
Ma è solo un momento…
Riacquisto peso terreno
e la “turbolenza” svilisce
lasciando posto alla rinfrancata consapevolezza.
Ritornato il sereno
affretto il passo
verso orizzonti più ampi.
G.B.
Spesso non vogliamo, non possiamo, per una sorta di pudore, dare forma ai nostri sentimenti più riposti: ma, quando per nostra fortuna ci imbattiamo in una descrizione precisa, immaginifica e straordinariamente evocativa di ciò che urge anche nel profondo della nostra coscienza, ci riconosciamo, condividiamo e il nostro respiro si libera in un sentimento grande di gratitudine per chi ha saputo dare parole al nostro animo informe. Grazie, caro G.B.
Bello, semplicemente bello. Ed intenso.
Scritto bene, utilizzando addirittura i suoi stessi termini ‘spregiativi’ usati in “Libere divulgazioni sul ritorno degli aquilotti” pubblicato in questo sito nel marzo 2016.
Complimenti G.B., ma per favore, scriva più spesso!
Grazie Dr. Paulus per il commento lusinghiero, grazie ancora, sentitamente, per il suo “sprone”….a scrivere.
G.B.