Volare si Può, Sognare si Deve!

IL SEMAFORO DELL’EMICICLO di Kai S. Paulus

Il semaforo dell'Emiciclo

Due giorni fa mi sono incontrato con Prof. Pier Andrea Serra e dott. Giuseppe Demuro del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari per discutere alcuni prossimi possibili progetti scientifici con il coinvolgimento della nostra Parkinson Sassari.

 

Di idee ce ne sono tantissime, ma, e qua la notizia, alcune sono realizzabile già prossimamente. I progetti riguardano l’alimentazione (in corso), il dolore (iniziato stamattina), il sonno (al quale prestiamo molta attenzione nell’ambulatorio) solo per citarne alcuni nell’ambito strettamente medico, ma anche l’assistenza al caregiver diventerà presto un progetto, fino a spingerci sia in campo ingegneristico per trovare nuove soluzioni per aiutare l’ammalato nella vita quotidiana, sia addirittura in campo urbanistico.

 

Già da diverse persone ho sentito che gradiscono particolarmente la pista ciclabile sassarese per le loro passeggiate in carrozzina, con il deambulatore oppure a braccetto con un familiare, perché la ciclabile si presta per una passeggiata sicura in quanto liscia e priva di ostacoli o buche. Questi racconti sono molto interessanti, perché stanno dando un senso ad un’opera pubblica sassarese orfana di coloro per cui è stata creata ed invece viene utilizzata con grande soddisfazione da persone che hanno difficoltà ad usare il marciapiede caratterizzato da continue discontinuità.

 

Per fortuna, da molti anni l’urbanistica considera alcune categorie di persone con disabilità, quali i ciechi e le persone in carrozzina, riducendo le barriere architettoniche, ma per le persone con il più classico dei disordini del movimento, la malattia di Parkinson, nella giungla cittadina non esistono facilitazioni concrete.

 

Il gruppo di scienziati intorno a Ota Gal del Dipartimento di neuroscienze di Praga ha pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista scientifica Movement Disorders uno studio (a cui è stata dedicata la copertina) sulla possibile modifica della pavimentazione dei marciapiedi delle nostre città per dare una mano specialmente a chi soffre di un notevole rallentamento motorio ed in particolare chi è ostacolato dal sintomo farmaco-resistente Freezing of Gait, FOG (congelamento della marcia) ovvero i blocchi improvvisi delle gambe durante la deambulazione.

Gli autori concludono il loro affascinante articolo con la proposta di un disegno con ampie linee e trame a scacchi molto utile a migliore la fluidità, stabilità e velocità del passo, a prevenire le cadute, ed a migliorare la qualità della passeggiata e conseguentemente la qualità di vita degli ammalati e di chi gli assiste.

 

Quindi, ci stavamo chiedendo con Prof Serra e con dott. Demuro: e se si colorasse la pista ciclabile? Che grande beneficio potrebbe dare alla nostra città.

 

Infine, ci veniva in mente anche il famoso semaforo per pedoni all’Emiciclo Garibaldi, trappola per tutti gli anziani e portatori di disabilità: e se scattasse con qualche secondo in più?

 

 

 

Bibliografia:

Ota Gal, Kamila Polakova, Martina Hoskovcova, et al. Pavement patterns can be designed to improve gait in Parkinson’s disease patients. Movement Disorders vol 34, n. 12, 2019: pp. 1831-1838

 

 

(ho scattato le foto stamattina recandomi al lavoro approfittando della poca gente in giro)

La mia Terra poesia scritta da G.B.


Lo assapori  ogni volta
che il vento  turbina negli anfratti ,
nelle piane assolate,
tra i rami  di alberi piegati dal tempo,
e  sei felice.
Profumo struggente
di fragranze  mediterranee…
rosmarino, timo,  pitosforo,
euforbia e corbezzolo,
mischiati nel  sentore di primavera.
Trascendenza  dei sensi,
che turbinano,
innamorati  del vento
che trascina  sentimenti.
Sapore di Sardegna, che non
trovi  nella lontananza
di  celi continentali
incupiti.
Ma basta in uno spicchio di sole
e ciò  che alberga  nel tuo cuore
riaffiora prepotente nel ricordo.
L’intenso profumo di donna.
Della  tua donna ….
che ha la stessa
fragranza della tua  Terra.
La Sardegna !!!

g.b.


Il sogno ritrovato – poesia di Geminiano Bevitori


IL SOGNO RITROVATO

Quando la vampa rovente
cala sulla piana del Marghine,
non si muove nulla.
I muretti a secco
calcinati dalla canicola,
sono i confini di terre
lasciate al pascolo
e al vento

... Sulla piana del Marghine.


Ridossato ad un muro a secco,
sorge un leccio antico
piegato dal vento,
dove trovano riparo
il gregge e il suo pastore....

.....Sulla piana del Marghine.

Il silenzio pomeridiano è totale
e il tempo è scandito
dal frinire delle cicale,
metronomo dello spazio immoto...

......Sulla piana del Marghine.

Il pastore,
ancora giovane nell’aspetto,
cullato dal dolce stormire
delle fronde del leccio,
assapora il silenzio,
e i suoi pensieri corrono
verso il mare che luccica
in lontananza...

......Sulla piana del Marghine.

Gli è rimasta fin da bambino
la passione per il mare,
che portava nel grembo
la grandezza dei suoi sogni,
ma ora che i sogni
sono rimasti soltanto sogni,
rivolge lo sguardo amorevole
al suo gregge...

.....Sulla piana del Marghine.

e come per incanto
nel balenio dei loro occhi,
come il lampeggiante
riverbero del mare,
ritrova l’altro suo sogno:
vivere libero nella sua terra,
fra freddo, maestrale e canicola,
libero e appagato
dalla sua esistenza...

.....Sulla piana del Marghine.

Geminiano Bevitori


SU BISU TORRADU IMBENNERE

Cando sa basca allutta
falat in su saltu ‘e su Màrghine
non si movet nudda.
Sos muros burdu
carchinados dae su caldu luinu
faghent de làccana a sas tanca
lassadas a pàsculu
e a bentu

... In su saltu ‘e su Màrghine.


Appozadu a unu muru burdu,
un’élighe antigu b’at créschidu
mujadu dae su ‘entu
e igue faghent umbraghe
bama e pastore...

.... In su saltu ‘e su Màrghine.

Fungudu est su mudore serentinu
e∙i su tempus est repiccadu
dae su chigulare ‘e sas chìghulas,
marcadore ‘e s’ispàtziu frimmu...

.......In su saltu ‘e su Màrghine.

Su pastore,
galu gióvanu a s’apparèntzia,
ninnadu dae su muidare durche
de sa frasca ‘e s’élighe
assaborat su mudore
e sos pensamentos suos current
abboju a su mare chi lùtzigat
addae...

......In su saltu ‘e su Màrghine.

L’est restada dae piseddu
sa passione ‘e su mare,
chi giughiat in sinu
sa grandesa ‘e sos bisos suos,
ma como chi sos bisos
sunt restados bisos ebbia,
abbàida contivizosu
s' 'ama sua ...

......In su saltu 'e su Marghine

e comente pro incantu
in su lampu ‘e sos ojo
che lampizare sighidu
de lampizu ‘e mare
torrat a imbènnere s’àteru biu sou:
bìvere lìberu in su saltu,
cun frittu, ‘entu mastru e calura,
lìberu e cuntentu
de s’esistèntzia sua...

......In su saltu ‘e su Màrghine.


traduzione (Antonello Bazzu - poeta)

 

Dinamo Basket/Associazione Parkinson – raddoppiano – G.B.


Il  18 dicembre al PalaSerradimigni la Dinamo Banco di Sardegna ha voluto rinnovare l’incontro con i fedelissimi  sostenitori dell’Associazione Parkinson Onlus di Sassari;  un perfetto connubio di intenti  è  andato in scena in questo  nuovo incontro, una  sorta di  Back – to – Back  (per dirla  con lo slogan sulle maglie della triplette),  un  “fianco a fianco” contro la difficile sfida con i turchi di Ankara , dove i due ruoli si sono fusi nel dinamico propulsore di energia e forza agonistica, divertendosi e divertendo e nei momenti cruciali, facendo salire l’adrenalina alle stelle.

Come una storia  a lieto fine,  il binomio  “Dinamo – Park” si è rivelato ancora un successo, gli invitati parkinsoniani nel ruolo   di  “coccinelle – porta fortuna”  e i giocatori in campo “mattatori irriducibili” .

Questo nuovo incontro Dinamo/Park  ha confermato un crescente tifo per la squadra  simbolo di Sassari  e la frequentazione sugli spalti del palazzetto dei nuovi sostenitori , comincia ad affinare   la loro  conoscenza dei termini tecnici ( post/basso – fallo antisportivo –  pick and rolll  – fallo tecnico), tanto che ormai dialogano come navigati intenditori di basket  “travolti da una in/sana passione, “sparata in vena “.

La partita …. è stata intensa e  dopaminica ,  con un tasso agonistico tra i contendenti, superbo !! – Due squadre forti, mai dome , con parziali che si alternavano alla ricerca  del  KO …. colpo su colpo fino alla fine , dove tra il terzo e il  quarto/quarto è successo di tutto…. un break di Ankara  di 13/0 , favorito da un arbitraggio in “salsa turca” , condito da tre falli tecnici sanzionati alla panchina sassarese  con l’espulsione dal campo del Presidente Sardara ha scatenato le ire dei “cinquemila” sugli spalti, vero sesto uomo in campo, che ha fatto tremare le pareti del Palazzetto con una salve di fischi all’indirizzo della terna arbitrale e un sostegno “accanito” ai propri giganti col  risultato  di portare a casa una partita difficile che voleva anche il  primato in classifica.

Un concentrato di filosofia “Pozzecchiana” , difesa tignosa e transizione in campo aperto …. fulminante , nel credo…  sempre li, li  sul pezzo , avere mani buone e giocare generosi:  con il grande  finale di  92 a  89 a favore di chi ne aveva di più …. La Dinamo !!!

Tutto questo per merito della gentilissima Dirigenza della Dinamo Banco di Sardegna, del suo Presidente e dello staff , interfacciato  dalla discreta ma efficiente presenza di Viola Frongia , che ha facilitato l’accoglienza del nostro gruppo, che ringrazia,  per questa  splendida opportunità  e per  poter gridare ancora  “Forza Dinamo”,….  piuttosto che biascicare  , in caso di sconfitta,   “Mamma li Turchi “

 

 

 

 

Ad maiora  semper .

g.b.


Le fotografie della XIII Giornata Sassarese del Parkinson

XIII Giornata Sassarese del Parkinson

(Photo di Pier Gavino Cau e Gian Paolo Frau)


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XIII° Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson

XIII° Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson 30 Novembre 2019

 

Ad un caro amico


A Franco Toccu un caro amico di tanto tempo fa

Dal profondo del tempo,

fra frammenti di memoria

di una guerra lontana

é emerso un ricordo vivissimo:

Il viso di un ragazzo bruno

due occhi grandi scuri

un sorriso dolce e gentile,

un compagno di scuola

fin dalle elementari,

sempre disponibile

per un favore od una cortesia.

Anche tu sei andato via

troppo presto,

nella maniera giusta per te

anche se crudele per chi restava.

Noi siamo diventati vecchi

e tu, nel nostro ricordo,

sarai sempre giovane.