I malati di Parkinson hanno il centro cure – La Nuova Sardegna
UNO SPLENDIDO PESCE D’APRILE di Franco Simula
Il 14 marzo segna una svolta nell’annosa questione dell’ambulatorio Parkinson. Convocati dal dott.Pintor e dal dott.Licheri, in rappresentanza dei direttori generali dott.Moirano e dott.D’Urso, al presidente e alla vicepresidente della nostra Associazione viene data lettura della convenzione intercorsa tra Ats Sardegna e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari per assicurare la gestione di un percorso clinico assistenziale a favore dei pazienti affetti dal morbo di Parkinson e malattie correlate. La convenzione prevede anche che l’Aou di Sassari metta a disposizione, a supporto dell’attività dell’Azienda Tutela della Salute, un dirigente medico neurologo, identificato nella persona di Kai Stefan Paulus, che da anni si occupa della malattia di Parkinson e pertanto rappresenta un punto di riferimento per i pazienti e le relative famiglie.
Si tratta, finalmente, di un ambulatorio dedicato esclusivamente al Parkinson e ai disturbi del movimento, mettendo fine allo stillicidio degli appuntamenti rimandati, quando si era fortunati, da un mese all’altro, e in mancanza di un intervento tempestivo, intasando il Pronto Soccorso o ricorrendo al ricovero. Con i costi umani ed economici che purtroppo molti di noi hanno dovuto sperimentare.
Il 14 marzo, dunque, ci viene annunciata la data di partenza del nuovo ambulatorio al 1° aprile. Possibile, proprio il 1°aprile ? che, guarda caso, è il giorno di Pasqua ? Non sarà un pesce d’aprile, o uno scherzo feroce? Nei vari incontri tra una nostra rappresentanza e i massimi dirigenti della Sanità della Sardegna, questi si sono mostrati sempre sensibili e disponibili ad affrontare e risolvere il disagio connesso alla mancanza dell’assistenza sanitaria continuativa indispensabile a pazienti cronici e con malattie neurodegenerative come la nostra. Tale disagio si era manifestato in svariate occasioni in conferenze stampa,articoli sui principali quotidiani e su alcune tv locali. Le assicurazioni dei Dirigenti Sanitari, però, non trovavano una concreta attuazione in tempi secondo noi ragionevoli, ma considerando tuttavia che il provvedimento che ci riguardava era solo uno delle centinaia di delibere da adottare, abbiamo tenuto viva la fiammella della speranza…e poi, ecco, finalmente l’ambulatorio Parkinson: veramente uno splendido pesce d’aprile.
Due coppie assortite in giro per Sassari di G.B.
Titolo – GLI EQUIVOCI
Interpreti – Baingio/Ortensia & Zuniari/Mafalda – coppie di marito e mogie – Park/noPark
Soggetto – Equivoci che nascono quando la tec/cellulare risulta ostica per Baingio & Zuniari
Come ogni giorno Ortensia e Mafalda si telefonano per avere reciproche notizie…. e non trascurano di chiacchierare piacevolmente di altro come usa fra amiche; nel mezzo della conversazione, Ortensia dice a Mafalda …. – purtroppo questa notte Baingio non è stato bene…. ha avuto un attacco di “sciatica”, e il dottore che questa mattina e venuto a casa a visitarlo , gli ha prescritto riposo e, una visita radiologica da fare questa sera per fugare ogni dubbio, quindi… (non potendo Baingio usare l’automobile)….siamo un po “nelle curve” – < di rimando Mafalda le dice – alle curve ci penso io…. a che ora avete l’appuntamento !?…. bene, non preoccuparti , sono da voi alle (18.00) precise, intanto avverto Zuniari … così fa compagnia a Baingio >.
Alle 18,00 (zero/zero) !!! , comincia la serata…. ” per certi versi surreale” .
Mafalda, alla guida dell’auto e Ortensia a fianco, i rispettivi mariti ….dietro (passeggeri trasportati) !! . Ma , si sa bene, che le persone con un onorevole trascorso di guida, come Baingio e Zuniari, mal si adattano ad essere “passeggeri” , quindi… ognuno di loro parla in contemporanea, cercando di spiegare a modo loro, il percorso ideale da scegliere, creando così, all’interno dell’auto, una sorta di confusione cacofonica, con il solo risultato di irritare oltremodo Mafalda (alla guida non è proprio a suo agio) al punto di non sapere più cosa fare ….!!! e di “getto” Mafalda dice ai due “passeggeri mariti”… < perché non andate a raccogliere lumache….!? (ca…o) !! > ….. Raggiunta alla fine una ragionevole tregua … (fatta di mugugni) …. contrariamente a quanto si possa pensare, arrivano tutti a destinazione (allo studio radiologico), “sani e salvi”.
Accostata la macchina,nella via dello studio radiologico, i due passeggeri scendono…. e rivolti alle mogli… gli dicono < veniteci a prendere (dopo la visita di Baingio) … fra 1/2 ora circa.
La risposta di Ortensia, rivolta Baingio, è semplice e concisa -< hai il telefonino?! usalo…!!! – chiamami quando termini !!! >… mentre Mafalda (sorridendo sorniona) , a bassa voce rivolgendosi a Ortensia , le dice – < a mio marito, Zuniari, non chiedo nemmeno… lui, il cellulare lo tiene sempre spento e quando siamo insieme … non lo porta neppure con se > –
In ambulatorio per la visita di Baiingio, succede il primo equivoco : ” Zuniari viene scambiato per Baingio ” : Infatti mentre Baingio si accomoda in sala d’attesa, sulla sedia a causa del dolore “sciatico” ,….. Zuniari che è portatore di Parkinson … cammina nel corridoio…. e quando l’infermiera aprendo la porta dello studio, trovandosi difronte Zuniari, convinta sia Baingio pronto per la visita … gli dice : <prego si accomodi sig. Baingio…> preso alla sprovvista la risposta di Zuniari è imbarazzata….<io non sono….Bain….>, al ché, l’infermiera, che chissà come ha perduto di colpo la gentilezza …. gli dice: < basta … vada a sedersi in sala d’attesa …. e non intralci il mio lavoro>… Zuniari ci rimane molto male, e per un sorta di “pudore masculo” non dice niente a Baingio che viene chiamato dalla stessa (infermiera) che lo fa accomodare all’interno dello studio per sottoporlo alla radiografia …. tutto bene il referto.
Dopo questo piccolo equivoco, terminata la visita radiologica di Baingio , con leggero anticipo rispetto all’orario convenuto con le mogli, i due “compari” si ritrovano sulla via …. in attesa di essere “prelevati” ….. a questo punto… viene spontaneo a Zuniari dire a Baingio….< chiama Ortesia > !!! – Baigio si fruga un po nelle tasche e cerca il suo cellulare …che non lo trova !!! purtroppo lo ha dimenticato a casa !!! …..”camuffando” il disagio …. rivolto a Zuniari gli dice < compà non vè problema …. non abbiamo bisogno di cellulari né di muglieri ….ci facciamo quattro passi a pedi ….andiamo da mia figlia in Via Roma e telefoniamo a Ortensia >.
Presa questa decisione un po bizzarra (bastava aspettare l’arrivo delle mogli), lemme lemme , Baingio e Zuniari si avviano ……e dopo una buona 1/2 ora di camminata, (non tanto gradita a Zuniari/Park) arrivano al negozio della figlia di Baingio….ma quando si dice …” LA SFIGA”…… la figlia di Baingio non c’è ….!!! – li accoglie invece la signora Maria Filomena, gentile e premurosa che, con un leggero sorriso tra il preoccupato e l’ironico dice – < buonasera signor Baì …., come mai solo….!? risposta …. sa ….., ho dimenticato il cellulare a casa e dovrei chiamare Ortensia…… > – nessun problema > gli dice Filomena …. < mi dia il numero…? > Baingio inforca gli occhiali e detta il numero – tu…tu… tu… libero …. ma nessuna risposta – < sig. Baì .. è sicuro che sia il numero giusto..?! mi dia a me il foglio …. che leggo meglio di lei … >, …. sul foglio ci sono due numeri uno ASS. l’altro anonimo – Sigora Maria un po divertita dice …. < signor Baì … ” già ci credo ” che non rispondeva nessuno, sta facendo il numero dell’ASSICURAZIONE (c…..o) > – Baingio si rende conto di aver dato il numero dell’associazione Park…. facendo finta di niente dice …. < provi con questo > …….. Tu …tu… tu…. segreteria telefonica ….. – < signor Baì ma è prorio sicuro che il numero sia giusto (sottovoce c…o) ,e poi……il suo amico non ha il cellulare… ?!!! > …… Zuniari chiamato in causa …. risponde imbarazzato…. – < anche io ho dimenticato il mio cellulare a casa…!!! > di rimando signora Maria – < e no !!! …. cosi non va bene!!! …. non sapete che può succedervi qualcosa (c….o) ….. alla vostra età e pericoloso “uscire” senza cellulare …. non si sa mai (c…o) > – intanto …….Zuniari , per non saper ne leggere e ne scrivere, con le mani “affondate” nelle tasche faceva gli scongiuri …..toccandosi ….!!!, mentre Baingio , seccato… salutava dicendo …. < se chiama Ortensia… le dica che noi andiamo verso casa >.
Cosi sul fare della sera, i due “compari” si incamminano “zoppi / zoppi” per la Via Roma, entrambi delusi e sofferenti… uno claudicante per il Park e l’altro “buriato ” per il dolore di “sciatica” , ….. ma , ” tirriosi ” quali sono, a “malagana” si atteggiano a sembrare due giovani fringuelli in libertà (vigilata).
Cosi a metà salita Baingio e Zuniari si sentono chiamare ripetutamente col “claxon” di un auto , sono finalmente le rispettive “consorti ” …..,che accostando l’auto invitano (ridendosela) Baingio e Zuniari a salire …. e qui i dovuti chiarimenti (raffazonati) : – il “dialogo” all’interno dell’auto diventa confuso… tutti si beccano come i quattro capponi nella stia di Renzo Tramaglino… così –
– Baingio a Ortensia … < ma perché non rispondi al cellulare …!!? – Ortensia .< sono io che continuo a chiamarti…..!!! mi da sempre sempre libero…. e non rispondi !! …. non è che “sciatica” ti ha infiammato anche l’orecchio…. (c….o) > < ma cosa dici Orté… il mio telefono lo dimenticato a casa … > risponde seccato Baingio > … e Mafalda al marito < …. Zunià , ma tu potevi chiamare al mio cellulare …..o no !!? > risposta …. < Mafà sai che io non mi fido molto del cellulare …. e i numeri non li ho ” a memoria” … preferisco parlare di persona !!! sai che possono “spiarci”….e poi finiamo sulla Nuova Sardegna….!!! – ” no” sia mai !!!
Così tra un bisticcio e l’altro , alla fine delle dispute sugli equivoci, tutto si ricompone … e guardandosi …..dicono insieme …. ” MA SIAMO SICURI CHE UNA TELEFONATA ALLUNGA LA VITA !!! come dice la TELEVISIONE….???.
Chiudono la serata al BAR ….. con il naso “infilato” in una tazza di cioccolata bollente, per le signore…e un semplice caffè macchiato per i signori ….. (dopotutto sono uomini che si fanno rispettare ….o no ?!! (ca..o) – evocando quanto successo…., se la ridono pensando …. ai tanti… che credono non si viva senza ” il smarfon” !!!! ….si dice così ??? bòòò !!!
Gli unici che veramente hanno bisticciato in questa “piacevole serata” , sono i due telefoni di casa Baingio/Ortensia, che continuavano a squillare , …. aspettando una risposta … che per una serie di equivoci , NON POTEVA MAI ARRIVARE !!!
g.b.
Mi hai regalato il tuo sorriso di G.B.
IL TUO SORRISO Mi hai regalato il tuo sorriso di giovane donna, sbocciato tra labbra umide baciate dal sole perché non fossi più triste...... Chiostra eburnea , scivolata nell'anima come un bagliore nella notte, da tenere stretto nel pugno per non dissolversi. Sogno di giovinezza che affiora delicato, casto come lacrime primigenie, regalate in dono all'età che porto dentro. Sorriso fugace.... come vita piena di ricordi , vissuta col trasporto negli occhi. Emozioni sopite .... ma ora vive, tenere come frutti maturi , dolci come il tuo sorriso. G.B. |
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CRONACA di UNA GIORNATA SERENA di Franco Simula
Venerdì 5 gennaio era giornata di vigilia: vigilia dell’Epifania e quindi dell’arrivo dei Re Magi a Betlemme e anche vigilia dell’arrivo della Befana.
L’Associazione Parkinson pensò bene di organizzare per quel giorno un incontro conviviale che, quando è possibile, non guasta mai: serve a rinsaldare amicizie, a socializzare con i nuovi arrivati, serve a bere un buon bicchiere di vino in compagnia e, se le forze lo consentono, si possono fare quattro salti misurandosi arditamente con vecchie reminiscenze rappresentate da appassionati tanghi argentini o vorticosi valzer viennesi. Al momento del ballo è scattato il momento magico di Peppe Pinna, abilissimo ballerino d’altri tempi, che quando scocca l’ora delle danze, entra in una dimensione di sogno, coinvolgendo con perfetti passi di danza tutte le dame che si affidano alla sua guida. Piera pur non essendo un’esperta ballerina, ha cercato nel ballo di superare il torpore che puntualmente si diffonde fra tutti all’ora della siesta. Poi, accompagnati dalla musica di “faccia di trudda” abbiamo simulato il trenino ordinati per fila indiana. Intanto qualcuna, quatta quatta, riprendeva e certificava momenti parkinsoniani di festosa allegria.
La giornata era tiepida e luminosissima sembrava ritagliata dal mese di maggio e imprestata al 5 di gennaio. Tutto sembrava avviarsi gradualmente alla conclusione quando inaspettatamente… colpo di scena! Arriva la befanaaaaaa.
Come un”deus ex machina” spunta all’improvviso “con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana” a imitare la befana. Una befana vera, di quelle con le calze-dono per i bambini che sembrano vecchi. Insomma una befana con tutti i crismi legali della befanità. Portava in spalla un sacco pieno di ogni ben di Dio. Pietre di carbone durissimo come quello delle miniere ma dolcissimo e invitante: da spezzare i denti anche ai bambini, possiamo immaginare cosa potrà capitare ai denti dei bambini-vecchi ormai esausti e consumati. Attenti ai denti ragazzi-anziani o, se preferite, diversamente giovani come il politicamente corretto impone. Continuiamo con l’elenco delle leccornie. Cerchi di liquirizia attorcigliati come serpentelli neri; figure varie di zucchero cingommoso e spugnoso, un po’ viscido nel mangiarlo: la sua consistenza dà l’impressione che (da parkinsoniano) provo al mattino quando esco di casa e sento il terreno quasi gelatinoso che si muove sotto i piedi. Però era dolce e tanto è bastato a soddisfare la curiosità dei bambini ottantenni. E poi caramelle al limone, e ancora caramelle spugnose di colore e forme diverse dalle precedenti ma sempre dolci. Insomma le più belle e incantatrici caramelle per bambini. Veramente caramelle da befana! Quelle che sognavamo da bambini e non arrivavano perché allora c’era la guerra e la Befana era spelacchiata e povera come una moderna clochard; ma dovevate vedere che dignità!
Dunque anche a noi la befana come ai bambini? No, no, noi non siamo bambini; questa è una befana per adulti. Quella dei bambini è approdata in Piazza d’Italia con tanto di Vigili del fuoco al seguito e relativa discesa aerea dal Palazzo della Provincia e spargimento di caramelle a tappeto. Sciuponi potevano darle a noi: a noi le caramelle durissime o mollicce agli altri le caramelle buone. Per far gradire le caramelle un po’ “mingrine” ho dovuto fare l’elogio della caramella. Quasi come Erasmo da Rotterdam con la follia. Mah! Così è la vita…
Sotto la maschera della nostra befana chi c’era?
C’era quella “moninca” raffinata di Silvana che spesso una ne pensa e cento ne fa. Stavolta, però la “moninca” non era sola ad architettare: era accompagnata nell’organizzare la festosa sorpresa dalla mente fertile e creativa che è Ninetta; dunque due “majalze” in perfetta sintonia che non hanno dovuto deliberare niente né votare per regalarci una simpatica festa della befana. A conclusione della serata la “vecchia” ormai stanca ha letto una sorta di proclama in cui raccontava fatti e misfatti dei parkinsoniani compreso il presidente che per un po’ viene pregato di mettersi a far niente invece di stare a fare il “caminu a ludu” alla ricerca di nuovi locali. Intanto il sindaco non te ne dà di nuovi locali perché nell’andirivieni gli stai consumando tutte le strade.
Arrivederci a Carnevale
![]() ![]() ![]() | La befana Buona sera Oh! Scusate l'intrusione Ma era aperto quel portone! Io son vecchia, malandata E anche se non invitata Colto al volo ho l'occasione Di abbracciare tante persone. Sono buffa e un poco strana E mi chiamano befana! Dentro questo vecchio sacco Per voi tutti c'è un bel pacco Che contiene cose buone Ma anche un poco di carbone Da donare a chi ha mancato Commettendo un bel peccato. Che cos'è questo brusio Che disturba il parlar mio? Come al solito è Liliana Non s'arrende all befana! È laggiù in fondo al salone Perciò merita il carbone. Anche a Franco un pezzettino Proprio in cima al suo calzino Che stia bene, che stia male, va a palazzo comunale e sta li da mane a sera d'ottener la sede spera... l'indomani poi, con Dora, presto presto di buonora se pur stanco non si arresta e scordando anche che è festa, guida pure contromano per recarsi da Moirano. E se Dora allor protesta E gli dice: svolta a destra! La zittisce immanemente Non si parla al conducente! Di sicuro più paziente Dottor Paulus è certamente Coi malati e i dirigenti E perfino con gli assenti E perciò nel suo calzino Per premiar la sua bontà Solo dolci a volontà. Adelaide Anna e Cenzina Con la dolce cantatina Sise accanto a Salvatore Ci dilettano un pò il core Ma con grande mia sorpresa La Brigata Sassaresa Fa scattare Geminiano Che marciando a gamba tesa Ruzzolare fa Peppino che ha bevuto troppo vino E perciò nel loro calzino Di carbone un pezzettino. Poi per Franca e per Paoletta C'è una splendida calzetta Ma anche qui c'è del carbone Perchè sono un pò pigrone. Che la giri a manca o a destra Sempre uguale è la minestra! Tutti han preso qualche ammenda Ma anche dolci per merenda Ma poiché imparziale son Io la calza più cicciona L'ho stipata di carbon Per un tale James Parkinson Ninetta Onida |
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“RICOMINCIO DA TRE” Trilogia poetica di G.B.
IL TUO SILENZIO Mi piace il tuo silenzio..... perché nel tuo sguardo profondo colgo il corso dei tuoi pensieri. Distante e sussiegosa, rapita nella tua voglia di celarti agli occhi del mondo per non soffrire, apri il tuo scrigno senza paura ... e concediti. Seguimi nel tumultuoso sentimento che mi susciti, prendimi per mano , cosi posso sentire il battito del tuo cuore, che pulsa insieme con il mio. Percorriamo insieme la via dei ricordi che ci legano, ricordi belli e nostalgie..... che ci sostengono nel travaglio dei giorni che verranno . Tu sei sempre stata il mio riferimento, ora non sottrarti alla richiesta di amarti e amarti ancora..... senza alcuna rinuncia. Così nel tempo che porta alla vecchiezza saremo liberi da fardelli "velenosi"..per vivere insieme ciò che abbiamo meritato. g.b. | MERIGGIO Nelle ore calde del meriggio, mi ritrovo sulla scogliera, ad ascoltare il mare ... rapito dal fluire delle onde che risuonano come il tuo sorriso. E vedo i tuoi occhi - punture di stelle nel firmamento celeste - splendere come fuochi notturni col brillio ammaliatore di una " fiera". Il tuo incedere flessuoso mi riempie di emozioni , che scorrono lente come sabbia nella clessidra... così da poterle assaporare fino in fondo. Ora nella seconda giovinezza.... tradito dal "rapace"...., ritrovo il tuo braccio e percorro sentieri scoscesi con la sicurezza dei giorni felici. Dopo aver cercato l'ignoto..... riacquisto la serenità perduta e il mio essere fa pace con la realtà che mi circonda. g.b. | RICORDI Nelle notti mote.... nella veglia, il silenzio mi avvolge e, nella mente i ricordi si affollano - vividi, struggenti, copiosi e si rincorrono per avere il primato delle emozioni che suscitano. In questi momenti, silenti, la tua figura mi appare... in tutte le sue espressioni - divertenti, scontrose, gioiose , imprevedibili - e comunque tue. Ho imparato a conoscerle ... e in loro rivedo il tuo carattere - semplice e umbratile - che mi regala sensazioni di tenerezza . Sentimento che rafforza il legame che ci unisce, fatto di ricordi vissuti nella giovinezza, contornati da colori tenui e venata nostalgia. In questo vortice di emozioni mi perdo, mentre scivolo in un sonno leggero.... fatto di altri sogni ... di dorata bellezza. g.b. |
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Qualcuno prima o poi dovrà impegnarsi a rispondere – scrive Patrizia Canu sull’Unione Sarda del 27 dicembre 2017
La delusione dei malati di Parkinson – dalla Nuova Sardegna del 27 dicembre 2017
Soprannome – PIPPIRIORU di G.B.
Quando ero bambino, e parlo di molti anni fa... le persone anziane venivano chiamate, oltre al nome di battesimo, con l'appellativo di "ZIO" , per rispetto alla loro età e per tributargli omaggio alla saggia vecchiezza ( zio Giovannino - zio Franceschino - zio Antonino....), di tutte le altre persone si conosceva a malapena il nome, così venivano chiamate con l' INGIUGLIO (nomignolo), che caratterizzava il loro aspetto fisico - (monello, cosci bianca , trappadè e appunto PIPPIRIORU') - e di questo personaggio che voglio parlare : Pippirioru era un omino minuto , azzimato, con la voce stridula che si atteggiava a gran signore e si esprimeva cercando di esserne tale, con le vocali strascicate e curiosamente modulate, in due parole... un emerito "soggetto" e oggetto di continue celie di noi bambini. Un giorno.... individuata la bambina che lo aveva apostrofato col suo INGIUGLIO, offeso alla morte , si recò dalla madre della "rea", per avere le scuse di tanto ardire e chiederne la punizione corporale che meritava. La madre della "rea" , Signora Maria , era una donna pratica di basso lignaggio ma piuttosto acuta e da buona sassarese aveva l'arguzia "cionfraiola" che mette allegria. Vedendosi in casa il Signor Pippirioru si rese subito conto che la visita era tutt'altro che di cortesia : Buongiorno Signora Maria - buon giorno a lei .... mi dica !? - sono qua per sua figlia, sono dispiaciuto.... perchè mi ha mancato di rispetto .... è una cosa grave ... sa , non mi aspettavo un simile comportamento da una famiglia come la sua... esigo mi sia data soddisfazione !!! - Certamente signore... chiamo subito mia figlia !! - e fattasi sul davanzale di casa , impostando la voce sul tono fintamente burbero.... Vanninaaaa vieni subito a casa . - Vannina , una bambina un po tondetta e molto timida, entrata in casa , alla vista del signor PIPPIRIOLU avvampò oltre misura e con gli occhi bassi chiese alla mamma cosa voleva - signora Maria con tono severo si rivolse a Vannina chiedendole cosa avesse fatto al signore..... la risposta fu breve ..... niente ma' .... - come sarebbe a dire niente....? - niente ma' ... - a questo punto signora Maria visibilmente spazientita disse in perfetto vernacolo sassarese - dimmi cosa gli ai detto a Pippiriolu - Vannina di rimando , sempre con la testa bassa ...... quello che gli hai detto tu.... - e cosa gli ho detto io a Pippirioru ...!!? a queste parole, il signor pippirioru colto nel vivo del suo orgoglio , impettito girò sui tacchi e tornò a casa rimuginando - TALE MADRE TALE FIGLIA - ma pur sempre.... come dire ...cornuto e mazziato !!! Fine della storia. BUON NATALE A TUTTI G.B. |
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