Volare si Può, Sognare si Deve!

ANCORA DALLA MURAGLIA :: Franco Simula


A uno slargo dei Bastioni di Alghero, occupati in parte da desueti cannoni e catapulte spagnole, non approda solo Barabba per deliziare i passanti con le gradevoli note della sua chitarra che il prossimo mese, esporterà con le sue melodie in quel di Barcellona; ai Bastioni, o meglio alla “Muraglia”,così denominata dagli algheresi, confluiscono molti altri personaggi, amanti della musica, che si esibiscono per il solo piacere di rendere meno insopportabili a sé e agli altri queste calde giornate di afa agostana.

I più assidui frequentatori della ormai nota “postazione ” musicale della Muraglia sono: il versatile Louis Doppio che sa suonare e cantare qualsiasi tipo di canto in lingua sarda; è una guida turistica poliglotta che incanta i passanti cantando soavemente in spagnolo, in napoletano in romano Ma non è solo. Spesso lo accompagna Pietro, meglio noto come “il Conte” per il suo portamento sussiegoso. Bravo chitarrista anche da solo, talvolta mal s’adegua a far da “spalla” a qualcuno e non già per carenza di talento ma solo perché arriva tardi all’incontro. La terza chitarra è Armando: l’osservatore silenzioso che quando si scatena sulle corde della chitarra è inarrestabile.

Il trio è stato ribattezzato “il trio delle meraviglie” per l’intesa e l’affiatamento che tre “prime donne” riescono a raggiungere quando sono motivati dall’ispirazione ritmica della musica, o quando riescono a “temperare” le corde vocali con qualche bicchiere di birra.

Al trio si uniscono anche Tore e Paolo con qualità artistiche più che accettabili certamente con meno pretese da prime donne, il che non guasta in un gruppo che ha necessità più di coesione musicale che di fughe solitarie. Tore e Paolo, entrambi caratterialmente tranquilli suonano rispettivamente le nacchere e la batteria e riescono ad ottenere un amalgama convincente con le tre chitarre guidate dall’estro libero dei chitarristi.

La notte del 24 agosto. la Muraglia e il suo popolo composto da residenti e “accudiddi”, ha vissuto una serata memorabile. Le tre chitarre, un po’ all’unisono, un po’ affidandosi istintivamente al personale caos ritmico accompagnate dalle calde e palpitanti cadenze di nacchere e batteria hanno creato un’atmosfera di così intenso coinvolgimento che un gruppo di ragazze spagnole si è lanciato in un ballo sfrenato che ha trascinato Louis ed altri in una improvvisata e bellissima coreografia da festa paesana. Il ballo tzigano scaturito spontaneamente da una musica che appariva caotica ma aveva un’efficacia così trascinante che molti spettatori incuriositi si erano improvvisamente trasformati in abili ballerini.Intanto Paolo, per un attimo, aveva ceduto la batteria a un batterista milanese – Alessandro che in men che non si dica era entrato in ” trance” suonando la sua musica prediletta, mentre Tore, dimenticando per qualche ora i suoi problemi suonava le nacchere con un ritmo e un’intensità da giocoliere. Come gli prescrive il suo medico curante.

Il tanto vituperato popolo della MURAGLIA si era preso la sua splendida rivincita suonando istintivamente – attraverso alcuni artisti da strada – bellissime musiche scaturite spontaneamente dal cuore.

E se questi giovani avessero avuto uno spazio adeguato invece della strada che cosa sarebbero stati capaci di fare?

Franco Simula


 

1 Commento

  1. Kai Paulus

    Gent.mo Presidente,
    non ho idea di cosa sarebbero capaci questi musicisti producendo la loro musica commercializzandola (inteso come esibizioni pubbliche canoniche); probabilmente non ci tengono, amano la loro arte così, divertendosi, vivendola attimo per attimo.
    La bellezza sta verosimilmente in questo: vivere la vita.
    E poi passa Franco Simula, li apprezza, li racconta, e si gusta in questo modo le ore notturne estive.

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