Volare si Può, Sognare si Deve!

Ancora – dal Ragazzo di Koblenz di Kai S. Paulus

Non è facile conciliare il lavoro (obbligati) e gli impegni di famiglia (volontari) con gli hobby. Come vi raccontai in estate, da circa un anno mi provo con l’armonica a bocca; vi descrissi tutta la storia della mia nuova passione, dagli inizii nella mia città natale Koblenz, fino alla riscoperta grazie a Salvatore. Mi si è aperto davanti un immenso mondo musicale composto da blues, country, pop e folclore, suonato su diatoniche, cromatiche, ottave, tremoli, suonate in prima, seconda o terza posizione utilizzando le varie tecniche di “soffiare” e “respirare”, “bending”, “lip pursing”, “tongue blocking”, eccetera, insomma, roba da far venire i capogiri. Vi avevo anche raccontato delle mie notevoli limitazioni di “lezioni di musica” visto che la mia “arte” non è compresa a casa mia e pertanto sono banditi gli strumenti a fiato. Rimangono pertanto poche occasioni per poter dar libero sfogo alla mia vena musicale. Ma in tutto questo anno non ho mollato e davanti a scuola aspettando i bimbi oppure nelle piazze di Sassari mi sono esercitato; la ricompensa era di poter accompagnare Salvatore dopo i nostri bellissimi incontri conviviali in qualche melodia; ogni volta dovevo constatare di essere troppo stonato e di non progredire abbastanza. Durante l’estate mi mettevo sugli scogli (lontano da orecchie familiari) nella quasi disperata impresa di voler migliorare la tecnica su questo piccolo, meraviglioso ed affascinante strumento. Insomma, passano i mesi, ma grossi progressi non se ne vedono.

Sabato, 12 dicembre, poi, ci siamo visti nella “Tana dei Golosi” a Li Punti e dopo un bel pranzo in ottima compagnia, Salvatore tira fuori la sua armonica e mi invita a fare ugualmente. Be’, francamente, pensavo, non è proprio il momento giusto, ero seduto di fronte a Prof. Serra, no no, meglio di no. Ed in ogni caso non mi ricordavo più i Beatles e Massimo Ranieri, come consigliato da Salvatore, perché nelle ultime settimane cercavo di produrre qualche suono comprensibile di vecchie canzoni natalizie; sembrano semplici, ma ogni volta mi fanno venire un nodo alla lingua. Comunque, infine mi faccio convincere ed intono con il mio ‘maestro’ “Obladi oblada” dei Beatles, senza però riuscire a tenere il ritmo. Allora vengo invitato a suonare qualcosa io. “Aiuto!” Che faccio? Che figuraccia davanti al professore e tutti gli altri. Inizio le prime note di “Astro del ciel” e mi accorgo che la nostra “The voice” Anna mi sta accompagnando cantando. Questo mi dà coraggio e vado avanti discretamente. Con Anna, anche qualcun altro si associa; un momento indescrivibile: io stento a suonare una delle canzoni natalizie più famose e sento alcune voci che mi accompagnano. Meraviglioso! E’ stato bellissimo.

Qualche giorno fa, mercoledì 23 dicembre, ci vediamo con alcuni amici della nostra Parkinson Sassari in un bar vicino alle Cliniche, per visionare il video della recente Giornata Parkinson prima di poterlo mettere nel nostro sito e per farci gli auguri. Ad un certo punto vengo omaggiato con una stupenda ‘Hohner Golden Melody-Comet’. Sono sorpreso ed imbarazzato (non fatelo più!) ma la meraviglia è grande ed in me torna il ragazzo di Koblenz quando allora, dalla nonna, teneva in mano quello straordinario oggetto emozionandosi ad ogni suono che emetteva.

Oggi, sabato 26 dicembre, il ragazzo di Koblenz è a casa! Pensate, sarà che è Natale, ma più verosimilmente perché è un regalo dei miei amici, sta di fatto che ho potuto suonare l’armonica in casa mia durante le feste con il benestare dei miei familiari!

il simbolo di Koblenz: Koblenzer Schangel Non è un gesto offensivo: allora i ragazzi facevano a gara di chi sputava più lontano per guadagnarsi qualche centesimo.

il simbolo di Koblenz: Koblenzer Schangel
Non è un gesto offensivo: allora i ragazzi facevano a gara di chi sputava più lontano per guadagnarsi qualche centesimo.

Auguro a tutti voi che nel nuovo anno possiate trovare tanti momenti in cui torna la ragazza ed il ragazzo che è in voi e divertirvi ed emozionarvi!

Kai S. Paulus

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