Volare si Può, Sognare si Deve!

Attività

Ringraziamento all’Arcivescovo Mons. Gianfranco Saba

RINGRAZIAMENTO ALL’ARCIVESCOVO

25 NOVEMBRE 2017: GIORNATA NAZIONALE PARKINSON

Nellricorrenza dellGiornatNazionalPARKINSON anche quest‘anno ci siamriuniti per approfondirle problematiche connesse allmalattia di Parkinson.

I problemi appaiono quelli di sempre: lmancanza di un centro ambulatorialstabile ed efficiente e lmancanza di spazi sufficienti e adeguati ad effettuarlterapie complementari.

Parlare di questi problemitenersu di essi viva lattenzione dell‘opinione pubblica ci aiuta a non sentirci soliLa presenza dellArcivescovo MonsGianfranco Saba, per un breve saluto, ci è stato di grande conforto, perché ha manifestatlsensibilità e l‘attenzione dellmassima autorità religiosa della DiocesTurritana verso una categoria di ammalatfragili e spess“invisibiliGraziMons. Saba per aver accettato di accorgersi di noi.

11° Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson

11° Giornata Sassarese della Malattia di Parkinson 25 Novembre 2017

No Images found.

Cronaca del Convegno su Disturbi del Movimento e Disturbi Cognitivi

CONVEGNO SU DISTURBI DEL MOVIMENTO E DISTURBI COGNITIVI

L’Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia era improvvisamente diventata troppo piccola per contenere i numerosi ascoltatori che erano convenuti per ascoltare le interessanti relazioni sulla cui comprensione integrale molti di noi avevano avanzato non pochi dubbi. Invece così non è stato. Anche perché ad aprire i lavori è stato il dott. Paulus, ben noto ai malati di Parkinson, che non solo sa proporre in forma comprensibile gli aspetti scientifici della sua relazione ma sa corredare il messaggio scientifico in maniera accattivante e con esempi tratti dal quotidiano vissuto professionale.

Presenti molti medici,direttori di cliniche ancora in attività o da poco in pensione, tecnici, infermieri , studenti, attratti non solo dall’accreditamento ECM, ma soprattutto dalla qualità della proposta scientifica.

Presente nella periferia estrema dell’anfiteatro un nutrito gruppo di ammalati di Parkinson, determinati a non voler continuare ad essere periferia ma entrare a tutto campo nel dibattito.

Molti gli stimoli provocati dagli aspetti più lineari delle pur complesse relazioni e approfonditi nel dibattito conseguente. Molte anche le provocazioni, deliberate o inconsce, che son servite comunque ad animare il dibattito .Tutti gli eminenti studiosi si sono soffermati sui vari aspetti del morbo di Parkinson, sintomi, diagnosi, terapia, tralasciando di focalizzare l’attenzione sul paziente parkinsoniano, il mozartiano “Convitato di Pietra”, che si è materializzato all’improvviso, nel silenzio generale, nella persona del presidente dell’Associazione Parkinson Sassari ,che ha posto una domanda basilare:”I ricercatori, i medici, gli studiosi in genere, studiano un ammalato di Parkinson ideale, teorico; ma del Parkinsoniano vero di quello in carne ed ossa come sono io, voi che cosa sapete? di lui che cosa cercate?

E’ chiaro che senza i ricercatori, i medici, gli sperimentatori, la malattia di Parkinson sarebbe ancora “ferma” allo stadio in cui 200 anni fa ( proprio nel 1817) il prof. Parkinson intuì i sintomi di questo male che ancora rimane “oscuro” per i ricercatori ma non per coloro che ne sono colpiti ,i quali sanno bene che si tratta di malattia progressiva e degenerativa e lo constatano tutti i giorni sulla loro pelle. Con i dolori, le distonie, i crampi, gli squilibri deambulatori, il rallentamento dei movimenti o l’inspiegabile accelerazione degli stessi; il parkinsoniano è impegnato quotidianamente a contrastare questo male mediante l’uso di farmaci sintomatici e con l’ausilio di terapie complementari (teatro-ballo-musica-pittura-svaghi-incontri sociali).Questi ammalati “particolari” spesso sono abbandonati a se stessi, “scaricati” E’ a questo punto che nasce la nostra ribellione verso comportamenti decisionali mai dichiarati ma puntualmente praticati. E’ a questo punto che cerchiamo di attirare l’attenzione su di noi partecipando numerosi a questo convegno che studia il Parkinsonismo ma non i Parkinsoniani.”

L’attenzione si focalizza su di noi e i nostri interventi da parte di tutti i presenti al Corso anche perché l’incauta provocazione del Direttore Generale della AOU che consegnava l’ambulatorio Parkinson e i suoi pazienti al Territorio ATS dove regna il deserto delle cure aveva scatenato la reazione indignata di un neurologo e medico di base, il dott. Alberto Zoccheddu: “Avete sentito? Vi ha letteralmente e pubblicamente scaricato”. Dunque rottamati. Il D.G.ha detto che il territorio si deve occupare del servizio di 1 livello cioè visite di controllo e prime diagnosi, la Neurologia della AOU del 2° livello,cioè le diagnosi e la gestione dei casi più difficili. Il problema è che attualmente non esiste alcun servizio di 1 livello alla ATS e nessun servizio, né di 1, né di 2 livello in Clinica Neurologica, quindi il malato non sa proprio a chi rivolgersi. Le promesse di una rete di assistenza nel territorio con punto di riferimento l’ambulatorio della Clinica Neurologica fatte a partire dal mese di marzo dal dott,D’Urso e dott. Orrù sono rimaste lettera morta. Dal 30 Giugno l’ambulatorio Parkinson è chiuso o funziona col contagocce solo per la volontaria e generosa disponibilità di un solo neurologo che conosce e segue da anni i pazienti.

A questo punto è scattato un istintivo ” inseguimento “del Direttore Generale per i corridoi per chiedergli chiarimenti sulle pubbliche dichiarazioni appena rese.. Messo insistentemente di fronte alle proprie responsabilità il D.G. si è impegnato a convocare un incontro tra AOU e ATS per definire in tempi brevi modalità, tempi, competenze, riorganizzazione di un Centro Parkinson efficiente e funzionale.

Al danno delle provocazioni gratuite si è aggiunta la beffa consumata dal Direttore stesso della Clinica Neurologica , che, dopo aver illustrato la propria attività di ricerca, ha riferito che la Clinica ha praticato negli ultimi anni 18000 visite e seguito 2600 pazienti affetti da disturbi del movimento, dimenticando, (lapsus freudiano?) di fare il nome di chi le visite le aveva effettuate, in splendida solitudine e spesso vilipeso, cioè il dottor Paulus , sopperendo alle numerose carenze della Clinica.

Al rientro nell’aula del convegno abbiamo potuto constatare con grande soddisfazione che l’intera assemblea ha manifestato una forte solidarietà nei confronti dei Parkinsoniani ,ancora Figli di un dio minore, sballottati di qua e di là senza che nessuno se ne voglia assumere la cura e ci hanno pubblicamente espresso il loro sostegno il Professore Emerito G.Madeddu, ex Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Sassari, consigliando di rivolgerci ad istanze legali quali il Tribunale del Malato, il prof.Maurizio Conti, Direttore della Radiologia della AOU, ricordando che non aiuta “tagliare teste”per fare buona e sostenibile sanità, il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Sassari, dott, Francesco Pio Scanu ,che promette pieno appoggio, e infine la Prof.ssa Angela Spanu, direttrice dell’Istituto di Medicina Nucleare e presidente del Corso, che si dichiara dalla parte degli ammalati ringraziandoli per il loro importante contributo avendo reso pubblico il loro dramma, suscitando solidarietà umana e comprensione nei confronti di una categoria di ammalati fragile e troppo spesso dimenticata.

Franco Simula

Ancora una volta, in rappresentanza dell’Associazione Parkinson Sassari, devo esprimere il totale disappunto e insoddisfazione per l’andamento assolutamente inadeguato dell’Ambulatorio Parkinson.

Subject: Reclamo Associazione Parkinson Sassari
Date: Sun, 01 Oct 2017 23:09:53 +0200
From: franco.simula@tiscali.it
To: <urp@aousassari.it>

 

 

Spettabile AOU, 

Ancora una volta, in rappresentanza dell’Associazione Parkinson Sassari, devo esprimere il totale disappunto e insoddisfazione per l’andamento assolutamente inadeguato dell’Ambulatorio Parkinson.

Come avevamo previsto nella mail del 19/9/17, la maggior parte delle telefonate effettuate il 29/9/17 per prenotare una visita neurologica hanno avuto esito negativo. A ieri, oltre 50 pazienti sono stati rimandati al 28/10/17 per rinnovare la richiesta di una visita neurologica che ancora una volta sarà affidata alla fortuna, ma sempre per un numero ristretto di pazienti, mentre la maggioranza dovrà attendere di mese in mese o rivolgersi al pronto soccorso o essere costretta al ricovero , con costi umani ed economici esponenziali.

La nostra associazione, basata sul volontariato, si occupa da tempo di sostenere i pazienti e i loro familiari con terapie complementari, come fisioterapia, musico-terapia e altre iniziative, ma lo Stato deve fare la sua parte fornendo almeno l’assistenza medica specialistica.

Con il numero di tali pazienti in continuo aumento ,quale logica spinge a vanificare un’eccellenza come quella rappresentata dall’ambulatorio Parkinson nella persona del dott. Paulus , che da oltre 15 anni se ne occupa con abnegazione e ha seguito oltre 2500 pazienti effettuando oltre 18000 visite ,senza venir meno ai turni di guardia e di corsia ,ma costretto a restringere sempre più il tempo da dedicare ai pazienti cronici.

L’Ambulatorio Parkinson va non solo ripristinato, ma potenziato con mezzi che consentano non solo le cure ordinarie ,ma anche quelle necessarie negli stadi avanzati della malattia ,come gli elettrostimolatori, le pompe etc. ,interventi che alcuni anni fa sono stati praticati a Sassari e che non è stato più possibile effettuare costringendo i pazienti a rivolgersi fuori regione. Questo rappresenta un risparmio ? o è piuttosto una politica miope e illogica ,che grava sulla collettività aumentando i costi economici ed umani ,mentre ciò che proponiamo è a costi minimi ? L’Azienda A.O.U. può continuare a permettere senza vergogna che ammalati fragili possano essere trattati in questo modo?

Le promesse fatteci da marzo ad oggi (Dott.D’Urso, Dott.Orrù, Dott.Licheri ) quando troveranno attuazione concreta ?

Rimaniamo sempre in attesa di una risposta alla mail del 19 settembre e naturalmente , anche a questa.

Distinti saluti

Francesco Simula

Presidente dell’Associazione Parkinson Sassari

Grave Carenza del Servizio Ambulatoriale Neurologico AOU Sassari (mail di Antonio Pinna)

From: a.pinna.mail@gmail.com
Sent: Friday, September 29, 2017 10:26 PM
To: urp@aousassari.it
Cc: cronaca@lanuovasardegna.it
Subject: Grave Carenza del Servizio Ambulatoriale Neurologico AOU Sassari

Buongiorno,

dopo la telefonata con l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della AOU di Sassari, e dietro invito della gentile impiegata, ribadisco per iscritto ciò che ho esposto telefonicamente questa mattina, e cioè che abbiamo un servizio Ambulatoriale Neurologico con delle gravissime carenze.

Mio padre è affetto dalla malattia del Parkinson da 16 anni, e, come tutti, necessita di controlli periodici per verificare e controllare il proprio piano terapeutico. L’ultima visita è stata fatta il 26 Aprile. Questa malattia neurodegenerativa non si ferma, la si può solo rallentare con un piano terapeutico aggiornato. Oggi, 29 settembre, ho chiamato l’Ambulatorio Generale di Neurologia in Viale San Pietro per fissare un appuntamento con il medico che lo segue dagli inizi della malattia, Dott. Paulus Akai, ma purtroppo non siamo rientrati nella rosa dei “fortunati”, e quindi dovrò ritentare il prossimo fine mese, e cioè fine ottobre per una possibile visita a Novembre. Con queste lungaggini sarà un po’ difficile rallentare il corso della malattia

E’ necessario conoscere la dinamica degli appuntamenti per capire ciò che ho appena scritto.

Si deve chiamare l’Ambulatorio Neurologico di Viale San Pietro la mattina dell’ultimo giorno utile del mese al fine di poter fissare un appuntamento con il proprio medico, necessariamente alle 9 di mattina. Ma, qua viene la nota dolente, se non si prende subito la linea, situazione alquanto probabile visto che tutti gli aventi necessità hanno solo questo mezzo per fissare gli appuntamenti, si rischia di non poter fare la visita perché il numero delle persone che possono essere visitate mensilmente è limitato. Mio padre è rientrato tra quelli non visitabili.

Si potrebbe creare una situazione inverosimile e cioè che se una persona altamente “sfortunata” non riesce a prendere mai la linea telefonica, o vi riesce troppo tardi, non potrà mai essere visitata perché ogni mese é a se e le richieste che superano il numero delle visite stabilite non possono essere tenute in considerazione per il mese successivo.

Bisogna aiutare anche chi è “sfortunato”.

Cordialmente

Antonio Pinna

 

LIBERA CRONACA DI UN INCONTRO TRA AMICI (di G.B.)


Da alcune settimane ho varcato la soglia del settimo anno di convivenza con la mia inseparabile  “compagna”   di viaggio, (malattia di Park) , che si ostina ad ingrigirmi le giornate. Ma è noto che il settimo anno può essere fatidico…. perché la crisi si annida dietro l’angolo.
Ne ho avuto la percezione alcuni giorni fa,  accettando l’invito da amici comuni per un breve soggiorno di terapia/associata.
L’unica regola da accettare incondizionatamente era : non si deve parlare di  “acciacchi” ma pensare in positivo (….sono calmo, sereno e piacevolmente rilassato) , ma nel corso del soggiorno se ne aggiunta una seconda ….  “DIVINO”     parola nata  da un banale equivoco e adottata subito dal gruppo, per  empatia, perché consentiva volta per volta di giocare sui “doppi sensi e metafore” originali , create al momento dalla fantasia “frizzante” da ognuno di noi ; così tutto è diventato …. Divino – il gruppo – ,  Divino – il sito scelto –  ,  Divino   – il personale dell’accoglienza –  , Divino  – il menù –  , Divino  – il trattamento fisioterapico –  ……ecc. eccetera , con la serotonina che cresceva di livello.
La terapia assegnataci  dal programma consentiva una libera scelta dei vari trattamenti : rilassarsi a bordo piscina distesi sulla sdraio (elioterapia),  tonificarsi nelle acque termali della piscina (ginnastica in acqua), affidarsi alle sapienti mani delle fisioterapiste (massoterapia), fare il percorso vita ( sauna e camminata su ciottoli di fiume), partecipare ai balli di gruppo ( ludo/musicoterapia) ….. e perché  non  aggiungere  (terapia del gusto) il deliziarsi con i raffinati piatti dello chef, ottimi nel gusto e “DIVINI” nella composizione.
Il nostro pezzo forte lo abbiamo messo in  “onda”   sulla pista da ballo:  serata magnifica  allietata da un duo canoro ben assortito che proponeva dei balli (liscio) adatti alle nostre  gambe…. l’euforia  sulla pista è cresciuta in maniera esponenziale e il “ballo/terapia (!!!)  ha coinvolto tutto il   parterre  che si sfidava  con figure da provetti ballerini,  mentre io osservavo la competizione, seduto, (non sono un esempio di Tanghero da prendere ad esempio) , ho avuto la visione…..tra un lampo e l’altro delle luci stroboscopiche che investivano la pista da ballo, ho intravisto   ” l’infingardo pennuto”…. come sempre appollaiato sul trespolo …. del leggio  dei musicanti , che mi rivolgeva , con la bava al becco, improperi indicibili , con  turpiloquio degno di un portuale e con il piumaggio sempre più arruffato mi riversava l’anatema
TU MI PERSEGUITI .
L’ultima visione che ho avuto, mi ha consegnato un figura di un volatile “dilaniato”,  in rotta … in cerca di un atterraggio su terreni più consoni a perpetrare i suoi ignobili inganni…. lontano dagli odiati profanatori del  suo regno.
Questo è bastato per capire che la crisi del settimo anno  è ormai vicina, tanto valeva che …. ballassi  anch’io.
IL clou della serata si è avuto , quando ci siamo dichiarati parkinsoniani…. lo stupore degli astanti inizialmente ha avuto la meglio sull’applauso scrosciante  che ci hanno tributato  ( da brivido sulla schiena ) e il cantante del coro  ringraziandoci per la serata ha voluto dedicarci una canzone …. ” I migliori anni della nostra vita ” e qui, è mancato poco che qualcuno svenisse dalla commozione, e visto che in questi frangenti le gambe ti possono tradire… le copie si sono abbracciate, trasportate nei ricordi dell’innamoramento …. (lirismo puro).
Il giorno dopo ci siamo salutati con ” DIVINO COMMIATO” e siamo rientrati  a Sassari …. stanchi e felici.
Agli associati …. un consiglio :  se in questi giorni sentite qualcuno parlare  di DIVINO , chiedetegli di raccontarvi  la storia , saranno ben lieti di dirvela, oltre a suggerirvi un modo semplice per fare un carico di dopamina a basso-costo !!
bastano  tre regole  :  un gruppo di amici affiatati ( park + no park),  un sito gradevole , e un tema a piacere.
Per salutare il gruppo di amici  prendo a prestito il cantautore Ron  ” vorrei incontrarvi (ripetutamente) per cento anni ”  !!!
Bev@ Divino
p.s.    non ho cambiato logo  (G.B.)  ,  è semplicemente una promessa mantenuta.

Proposta di documento condiviso di Franca Concu


Gentilissimi Presidenti, alla luce delle notizie apparse in questi giorni, relative alla ” riorganizzazione della rete ospedaliera”, che pare arriverà in Consiglio regionale tre settembre ed ottobre 2017, come Associazioni dei Parkinsoniani della Sardegna, è arrivato il momento di unire le forze, fare rete e intraprendere delle azioni che dimostrino in R.A.S. che i Parkinsoniani esistono e che non parlarne non risolve i problemi.

Allego una proposta di documento che potrà essere inoltrata a fine Agosto agli Uffici regionali e divulgata attraverso la stampa.

Occorre una mail di approvazione da parte di tutti per poi procedere ed eventualmente chiedere un incontro in Regione a Settembre.

In attesa di una Vs. risposta, Vi saluto cordialmente Franca Concu – Ass.ne Parkinsoniani Nuoro – Vice Presidente Fish Sardegna.

Pagina 1 di 2
Il diritto alla salute deve essere garantito dai Servizi Territoriali …….che non ci sono!
Ad un’analisi approfondita delle scelte e dei contenuti della Delibera n. 38 del 2015 “ Programma di riorganizzazione della rete ospedaliera della R.A.S.” appare chiaro che non si tratti di un Piano Sanitario Regionale ma che il tutto sia rivolto solo ed esclusivamente agli Ospedali e all’attribuzione dei posti letto.
Nel programma di riorganizzazione emerge solo ed esclusivamente la vetusta e miope cultura del tema delle “acuzie”, arrivando a depotenziare e persino ad annullare la continuità dell’assistenza sanitaria sul territorio.
In questo modo i malati cronici quali i Parkinsoniani saranno i Cittadini/Pazienti più svantaggiati perché, anche per le normali visite e controlli di routine, dovranno recarsi nei servizi di neurologia ospedalieri.
Nel programma di riorganizzazione emerge che, pur assumendo come riferimento il territorio sardo, non si tiene conto del rapporto esistente o realizzabile fra i servizi ospedalieri ed i bisogni sanitari delle specifiche disabilità.
Ad esempio: “ Che rapporto ci sarà tra la Neurologia e la persona con malattia di Parkinson e la conseguente disabilità?”.
La logica riduttiva che ha ispirato la riorganizzazione della rete ospedaliera avrà una ripercussione fortemente negativa sulle malattie complesse ed invalidanti come la malattia di Parkinson, poiché appare chiaro che il tema della disabilità viene ricondotto solo ed esclusivamente alle prestazioni ospedaliere o di acuzie.
La notizia dei giorni scorsi, relativa alla chiusura dell’unico servizio ambulatoriale con medico specialista nella Malattia di Parkinson a Sassari, è l’emblema negativo di questa riorganizzazione attualmente in discussione nella Commissione competente del Consiglio regionale della Sardegna.
Nel Programma di riorganizzazione ospedaliera manca totalmente la volontà di promuovere l’ integrazione e l’interazione dei servizi sul territorio in particolare a discapito delle disabilità.
Questa netta separatezza tra Ospedali e Territorio porterà inevitabilmente al ricorso generalizzato ai Pronto soccorso; senza un servizio ambulatoriale specialistico, dove dovrebbe recarsi un malato di Parkinson?
Poiché viene data priorità ai ricoveri, si rivolgerà ai Pronto soccorso così come suggerito ai Parkinsoniani di Sassari con notevoli aggravi sui malati.
Alla luce dei fatti e delle dichiarazioni apparse sulla stampa sarda dei giorni scorsi, la riorganizzazione della rete ospedaliera sembra ormai essere di prossima approvazione nella Commissione e, nel prossimo settembre, dovrebbe essere discussa e approvata in Consiglio regionale.
L’Assessore regionale all’Igiene e Sanità afferma che “l’offerta sanitaria è la migliore possibile sia per qualità che per efficienza!.
Come può un’ offerta sanitaria essere la migliore possibile se diverse Malattie invalidanti, quali quella di Parkinson, non vengono neppure citate nel Piano di riorganizzazione Regionale ospedaliera?
La Malattia di Parkinson è una patologia altamente invalidante, dal costo “ umano” ed “ economico” altissimo ma il Direttore Sanitario dell’ AOU (Azienda Ospedaliera Universitaria) di Sassari risponde che “ è necessario chiudere l’unico servizio ambulatoriale e nel frattempo aspettare l’AOU e l’ATS (Azienda Tutela Salute) che stanno lavorando ad un percorso comune e che la priorità in questo periodo è garantire i pazienti ricoverati”.
Come tutte le gravi patologie, progressive, croniche e invalidanti, la malattia di Parkinson diviene nel tempo una “ malattia a ricaduta familiare”, perché i familiari che prestano cura alla persona, sono gravati e sottoposti a stress e logorìo continuo, in pesante solitudine e anch’essi a rischio di marginalizzazione sociale.
Oggi si stima che in Italia ci siano 300.000 malati di Parkinson, negli ultimi 8 anni sono raddoppiati e sono sempre più giovani. Questa è solo una stima perché dal Ministero della Salute non si hanno dati statistici disponibili e nella Regione Sardegna non esiste un registro dei malati di Parkinson.
Pagina 2 di 2
PERSONE INVISIBILI agli occhi di chi non vuol vedere.
Dopo tanti anni di duro impegno dei malati, dei loro familiari e delle Associazioni per ottenere l’unico punto di riferimento sul territorio e cioè un servizio ambulatoriale con medico specialista nella malattia di Parkinson, questo programma di riorganizzazione ospedaliera ha vanificato tutto.
Il presente non si tocca , si lavora per creare il futuro che si presuppone sia migliore.
Svuotare il territorio dai servizi fondamentali è inaccettabile, punitivo e foriero in futuro di ulteriori spese; queste scelte sono frutto di logiche inadeguate e superate che hanno trasformato gli Ospedali secondo criteri meramente Aziendalistici e i dirigenti in manager che decidono la convenienza finanziaria delle prestazioni, le cure e l’assistenza erogabili alle persone.
Rivolgiamo la domanda ai responsabili che governano il Servizio Sanitario Regionale :” DOV’ E’ L’ UOMO?”.
Sappiamo, che nella logica della compatibilità finanziaria non c’è posto per l’Umanità bensì per la convenienza ragionieristica.
Alla luce delle tendenze demografiche, tra cui emerge l’invecchiamento della popolazione e la diffusione crescente di disabilità fisiche e cognitive, si dovrebbe procedere con il potenziamento di tutti i servizi esistenti, ottimizzandoli e rendendoli funzionali ai bisogni dei cittadini: servizi accessibili e disponibili sul territorio.
In riferimento alla delibera della R.A.S. n. 38 del 2015 “ Programma di riorganizzazione della rete ospedaliera” appare chiaro l’inganno delle parole, dove il verbo riorganizzare ha assunto il significato di tagliare o chiudere servizi sul territorio, accentrando, ospedalizzando e clinicizzando il sistema dei servizi sanitari.
Gli obiettivi di efficienza ed efficacia da tempo annunciati si sarebbero dovuti basare sulla deospedalizzazione, la deistituzionalizzazione, l’organizzazione delle case della salute, la vita del paziente in ambito familiare. Alla prova dei fatti si è operato in senso contrario!
Occorre infatti potenziare la medicina territoriale, prima di chiudere o declassare l’esistente, questa è la strategia per avviare interventi di prevenzione, diagnosi, cura, assistenza e riabilitazione.
Dovrebbero essere coerentemente potenziate ed organizzate le prestazioni dei Distretti Sanitari, dovrebbero, inoltre, essere organizzati su tutto il territorio regionale, centri multidisciplinari per tutte le malattie neuro –degenerative cronicizzanti che prevedano non solo la figura del neurologo ma anche la figura del nutrizionista, del logopedista, dello psicologo, del fisioterapista.
La sanità non è solo cura e riabilitazione, non è il primato della cura, del farmaco, dell’ospedale.
Il nostro obiettivo è LA SALUTE, così come definita dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità: “ LA SALUTE E’ UNO STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO-MENTALE-SOCIALE E NON SEMPLICEMENTE ASSENZA DI MALATTIA O INFERMITA’ “.
All’Assessore dell’Igiene e Sanità e a tutti i responsabili che stanno perseguendo queste scelte distorte della Sanità Sarda vorremmo ricordare che l’ ELEFANTE , CHE VIVE CENT’ANNI NON PUO’ DIRE ALLA FARFALLA : “ ASPETTA UN ATTIMO”.
Le associazioni dei malati di Parkinson della Sardegna:
A.P.N. - Associazione Parkinsoniani Onlus di Nuoro
A.S.A.M.P.A. - Associazione Sarda Malati di Parkinson di Cagliari
A.P.S. - Associazione Parkinson Sassari Onlus
A.P.S.I. – Associazione Parkinson Sulcis Iglesiente