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Romeo e Giulietta (la recita) di Salvatore Faedda

Questa volta ci siamo superati…parola mia!!!

Ed è per questo che ho deciso di ricordare ciò che è successo il 18 giugno del 2015.

Tempo fa, durante un incontro in associazione, il nostro amico e socio Franco Enna, ci ha proposto di recitare la storia di “Romeo e Giulietta” da lui rielaborata e rinominata in tono ironico “Romeo e Giulietta 40 anni dopo”.

Una volta ricevuto il copione, assegnare le parti a ciascuno di noi che non avevamo alcuna esperienza di teatro, vi assicuro non è stato facile. Per la scelta degli “attori” ha influito molto il fisico, il portamento, la grazia e la bravura nel memorizzare le parti….!!! E qui comincia la nostra battaglia. Battaglia???…ma quale battaglia, le ore trascorse nelle prove sono davvero indimenticabili.

E’ vero, ci sono stati dei momenti in cui volevamo lasciare ma poi bastava guardarci in faccia per ripartire con più entusiasmo. Gli errori che al momento sembravano drammatici, alla fine sono diventati delle vere e proprie battute da sfruttare. Finalmente, dopo lunghe peripezie, viene stabilito il giorno e l’ora della rappresentazione e, il 18/06/2015 in un misto di paure e ansie, alle ore 16 del pomeriggio, iniziamo le ultime prove prima della messa in scena della commedia. Una sala immensa, colma di parenti e amici, rende l’attesa ancora più frenetica e esilarante ma poi, finalmente, si apre il sipario.

La nostra amica Dora, che ha preso in mano la situazione o meglio “il toro per le corna” dà il via presentando sul palco il regista della commedia “Franco Enna”. Inizia così la nostra avventura: il palcoscenico si apre davanti ad uno scenario che il nostro amico Gianuario ha realizzato con tanto impegno e gli “attori”, nonostante le difficoltà dettate dalla patologia, cominciano a  recitare e a muoversi tra luci soffuse e musiche incerte.

Che dire di Giulietta??? Bella e leggiadra…e Romeo??? Impacciato e romantico. E poi Donna Capuletti, la nutrice, Mercuzio, Benvolio, Tebaldo, padre Lorenzo e tutti gli altri….bravissimi, il loro impegno è stato premiato dagli applausi del pubblico presente in sala. In questo contesto voglio ringraziare tutti coloro che con la loro presenza assidua, si sono impegnati per la buona riuscita della commedia.

Giusy_Calia©(ph: Giusy Calia)

Fra i tanti voglio citare Antonio di Ittiri che non è mai mancato agli appuntamenti.

Un grazie anche a Piero e Graziella che, per il loro tramite, siamo riusciti ad utilizzare un palco vero. E come non citare e ringraziare il nostro Dott. Paulus…nonostante il suo poco tempo, ci ha seguiti da lontano. Un solo rammarico…mi sarebbe piaciuto accompagnare i canti durante la rappresentazione…peccato perché così volevo dare il mio contributo. Ma,  come si dice a Sassari…”siami sani” e, a Dio piacendo, ci vediamo il 27.

Salvatore Faedda

Giulietta di Francesco Simula

teatro1Entro nell’ampio salone e vedo che Giulietta recita con grande trasporto e convinzione la parte che le è stata assegnata dal regista.

L’aspetto fisico di Giulietta attrice è verosimilmente confrontabile con la Giulietta creata da Shakespeare come figura ideale, esile, col fisico da adolescente, bellissima.

L’ovale del viso assomiglia molto a qualcuna delle attrici vere e proprie che hanno interpretato Giulietta.

Nel salone continuano le prove della rappresentazione teatrale e la “nostra” Giulietta recita indirizzando dolci parole al suo Romeo in un modo tutto personale: questa recitazione si accompagna a una danza leggerissima e leggiadra che fa pensare al volo lieve e veloce di una libellula che, quasi impercettibile, si libra nel cielo primaverile.

Attratto da questa singolare rappresentazione mi avvicino alla ballerina recitante e le dico con stupore e ammirazione: “Ma quanto è bella “l’invenzione” di questo singolare abbinamento tra ballo e recitazione”. La bella Giulietta del nostro teatro arresta per un attimo la sua “danza”, e come se riferisse una cosa normale e ormai nota dice: “Non posso stare ferma. Il mio male non me lo consente”. La risposta è una di quelle che ti colpiscono direttamente al cuore e fanno cambiare immediatamente il ritmo del respiro. Poi inghiottisci un pò di nulla che come un grosso magone ti blocca e poi ancora un pò sino a ritrovare il normale respiro.

Realizzo che il teatro è la manifestazione di stati d’animo, di sentimenti, di situazioni rappresentati attraverso le parole e i gesti.