L’OROLOGIO INTERNO – UNA FIABA NATALIZIA di Kai S. Paulus
C’era una volta, tanto tempo fa, in un paese misterioso e quasi sconosciuto, chiamato Sovrachiasmatico, e governato da una sconosciuta scienza nominata Cronobiologia, una anziana coppia di geni con nomi impronunciabili che per semplicità chiameremo Clock e Bmal. Questa coppia era molto affiattata ed i due erano molto attivi durante il giorno, mentre si riposavano di notte. Siccome erano anziani, non potevano lasciare casa loro, il nucleo, e, soprattutto, non erano in grado di svolgere le attività pesanti. Per tale motivo, incaricarono due elfi giovani e dinamici, Per e Cry, che per loro lasciavano ogni mattino il nucleo per andare a lavorare all’esterno, a costruire mattoni, tanti mattoni, ma non di argilla e calcestruzzo, ma di nobili proteine.
Questi blocchetti sono molto particolari e posseggono diverse funzioni: si diffondono dal capoluogo Sovrachiasmatico attraverso differenti vie verso altri nuclei abitativi incantati con nomi che sanno di galassie lontanissime, quali Locus Coeruleus, Preottico Ventrolaterale e Ipotalamo Dorsomediale. Grazie ai mattoncini fabbricati dai nostri Per e Cry, si accendono le lanterne in tutti questi paesi che quindi si riempiono, come per magia, ogni mattina di una insospettata vitalità, ed iniziano incredibili e meravigliose attività diurne. Un vero paradiso.
Ma in tutte le fiabe che si rispettino la cattiveria attende subito dietro l’angolo. E così anche nel nostro racconto natalizio arrivò il buio. E sapete perché? Il buio calò su Soprachiasmatico e tutte le altre località proprio a causa dei blocchetti creati da Per e Cry, che avevano appena illuminato le strade di Locus, Preottico ed Ipotalamo. Dovete sapere che alcuni di questi mattoncini erano stregati e non si diressero verso la periferia ma, inosservati ed in silenzio, da veri traditori, tornarono indietro al nucleo familiare e sorpresero i loro stessi avi, Clock e Bmal immobilizzandoli e rendendoli inattivi.
Ma per fortuna, sempre rimanendo nei classici canoni fiabeschi, i cattivi con le loro azioni sbagliano ed alla fine trionfa sempre il Bene. Nel caso nostro, Clock e Bmal, bloccati e resi inattivi, non furono in grado di motivare i giovani elfi Per e Cry, che a loro volta non riuscirono a produrre i mattoncini, né quelli buoni, e, ironia della sorte, né quelli cattivi. E così si spensero tutte le luci e calò la notte, ma in assenza dei mattoncini stregati, il giorno seguente i nostri Clock e Bmal furono di nuovo liberi, e con il sorgere del sole poterono nuovamente dirigere i lavori, spronare Per e Cry, ed il ciclo iniziò daccapo.
Buon Natale.
N.B.:
Da decenni si cerca di comprendere i meccanismi che sottostanno al delicato ritmo sonno veglia, legato all’alternarsi di luce e buio e che modula diversi parametri del nostro organismo, come la temperatura corporea, l’umore, le funzioni cognitive, e le capacità fisiche. Da molto tempo gli scienziati statunitensi, Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young erano sulle tracce di ogni singola componente di tale sistema che è localizzato nel centro del cervello includente il nucleo sovrachiasmatico (in diretto contatto con l’occhio e segnalando alle altre strutture luce o buio), ed i nuclei preottico, locus coeruleus e ipotalamo, che invece si trovano in stretto contatto con le vie ascendenti della formazione reticolare con cui la corteccia riceve stimolazioni eccitatorie di veglia e inibitorie di sonno. Già da tempo si conoscevano i geni circadian locomotor output cycle kaput (CLOCK) e brain and muscle ARNT-like 1 (BMAL1) ubicati dentro il nucleo cellulare dei neuroni del nucleo soprachiasmatico ed anche tanti effettori finali, ma sfuggiva l’anello mancante, che i tre ricercatori hanno finalmente scoperto, e che sono i geni period 1-3 (PER) e cryptochrome 1-2, (CRY), i nostri elfi che costruiscono i mattoncini che poi attivano tutte le altre strutture, per poi, durante la notte, rientrare nel nucleo cellulare ed inattivare Clock e Bmal. Per questa sensazionale scoperta, nel 2017 Hall, Rosbash e Young hanno ricevuto il Premio Nobel per la medicina per i loro approfondimenti della cronobiologia, la scienza appunto che studia i cambiamenti tra sonno e veglia, e potendo chiarire definitivamente i meccanismi genetici che stanno alla base del ritmo circadiano del nostro organismo, il nostro Orologio interno.