Volare si Può, Sognare si Deve!

PARKINSON E VACCINI – CI SIAMO QUASI di Kai S. Paulus

“Prasinezumab riduce la progressione motoria della malattia di Parkinson: oltre il dato clinico”

 

(Pillola n. 96)

 

Credo proprio che ci siamo!

 

E comunque ci manca davvero poco; seguitemi attentamente:

La malattia di Parkinson è (ancora) una malattia neurodegenerativa progressiva, cioè ad andamento lentamente peggiorando.

I farmaci a disposizione sino ad oggi possiedono solo un effetto sintomatico, cioè aiutano a diminuire temporaneamente le difficoltà motorie, ma non curano la malattia e non modificano il suo decorso.

Per modificare il decorso della malattia ci si avvale attualmente delle raccomandazioni di correzione dello stile di vita (alimentazione sana, buon riposo notturno, intestino in salute, buone attività quotidiane, motivazioni ed obiettivi, però difficili da chiedere ad una persona messa a dura prova dal Parkinson) e delle strategie complementari, quali riabilitazione, arti e sport terapia, e vita associativa, che però richiedono dalla singola persona notevoli e duraturi sforzi fisici e mentali che solo in pochi riescono a mettere in campo continuamente senza perdere la speranza.

Ci vorrebbe una medicina che invece modificasse la malattia e la riducesse, e, con le prime avvisaglie, la prevenisse. Insomma, una specie di vaccino.

Ecco, e pare proprio che un vaccino stia per arrivare.

Memorizzate questo nome: PRASINEZUMAB,

un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina alfa-sinucleina alterata, che nel Parkinson si accumula perché non può essere smaltita e questo accumulo, tossico per la cellula nervosa, dà quindi inizio ai danni e problemi che conoscono sin troppo bene.

 

Già da diversi anni si sta lavorando a questo tipo di anticorpi, perché appare intuitivamente la strada più logica da percorrere per sconfiggere il rapace infingardo (cit G.B.), cioè neutralizzando quella sostanza che provoca i danni.

Ma la strada era molto difficoltosa e lastricata di insuccessi e fallimenti, finché uno di questi anticorpi, il prasinezumab appunto, iniziava a superare le prime fasi della sperimentazione clinica, fino ad arrivare lo scorso mese alla fase III che è cruciale nello sviluppo di un nuovo farmaco, ed in cui viene valutata l’efficacia e la sicurezza del trattamento su un ampio numero di pazienti.

Questi dati incoraggianti sono stati presentati al recente Congresso della Accademia Europea di Neurologia (Eurpean Accademy of Neurology) nello scorso giugno.

Sinora, prasinezumab non ha mostrato effetti collaterali rilevanti, ed è stato effettivamente in grado di ridurre diversi sintomi motori del Parkinson; e tali benefici sono stati confermati anche dopo molti mesi dal trattamento.

Stiamo entrando in una nuova era.

“Ehi tu, su nemigu (cit. Peppino Achene), credo che tu debba presto fare i bagagli!”

 

 

Fonti bibliografiche:

(tutte degli ultimi mesi del 2025, per sottolineare l’attualità e l’importanza del tema)

 

Heim TM. Parkinson: Erster Antikoerper gegen alpha-Synuklein erreicht Phase III. Kongressbericht, SpringerMedizin, 26/06/2025.

Nikolcheva T, Pagano G, Pross N, Simuni T, Marek K, Postuma RB, Pavese N, Stocchi F, Seppi K, Monnet A, et al. A Phase 2b, multicenter, randomized, double-blind, placebo-controlled study to evaluate the efficacy and safety of intravenous prasinezumab in early-stage Parkinson’s disease (PADOVA): rationale, design, and baseline data. Parkinsonism Relat Disord 2025;132:107257

Pagano G, Trundell D, Simuni T, Pavese N, Marek K, Postuma RB, Shariati N, Monnet A, Moore E, Davies EW, Svoboda H, Pross N, Bonni A, Nikolcheva T, for the PASADENA Investigators and Prasinezumab Study Group. Time-to-event analysis mitigates the impact of systematic therapy on therapeutic benefit in Parkinson’s disease trials. NPJ Parkinsons Dis 2025; 11(1): 193. doi: 10.1038/s41531_025-01041-9

Russo M, Costa T, Calisi D, Sensi SL. Prasinezumab: a bayesian perspective on its efficacy. Mov Disord 2025; 40(4): 619-624

Taylor KI, Lipsmeier F, Scelsi MA, Volkova-Volkmar E, Rukina D, Popp W, Lambrecht S, …, PASADENA Investigators and Prasinezumab Study Group. Exploratory digital outcome measures of motor sign progression in Parkinson’s disease patients treated with prasinezumab. NPJ Digit Med 2025; 8(1):365. doi: 10.1038/s41746-025-01572-8

Xiao B, Tan EK. Prasinezumab slows motor progression in Parkinson’s disease: beyond the clinical data. NPJ Parkinsons Dis 2025; 11(1):31. doi: 10.1038/s41531-025-00886-4.

5 Commenti

  1. Antonietta Marino

    Se il vaccino del corvid è stato fatto così in fretta e iniettato a milioni d’italiani perché adesso per questa terribile malattia non ci si sbriga?
    Per favore datemi informazioni utili ho una sorella con questa terribile malattia. Come posso aiutare questa mia sorella?

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  2. Antonello

    Signori buon giorno a tutti noi, caro il mio Doc e cari i miei amici associati questa è la notizia che tutti noi stavamo aspettando…..
    Che dire….. Penso proprio che farò come hanno fatto i tutori della legge quando è stato abolito il proibizionismo al tempo di Al Capone…
    Per festeggiare….
    ANDRÒ A FARMI UNA BIRRA ALLA SALUTE DI NOI TUTTI….

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    1. Kai Paulus

      Bravissimo, Antonello, questo è lo spirito giusto, bisogna veramente festeggiare questa grande notizia, che la scienza internazionale sta aspettando da 70 anni!

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  3. Luciano Piccirilli

    Mi pongo la domanda, se il vacino possa avere i suoi effetti anche nei pazienti Parkinson in stato avanzato.

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    1. Kai Paulus

      Caro Sig. Piccirilli,
      il farmaco è ancora in fase di sperimentazione, ma per la prima volta arriva alla fase tre, l’ultima. Questo ci fa molto sperare. Ed allora, sì, che il vaccino potrà essere utile a tutti gli stadi della malattia, aiutando ovviamente di più nelle fasi iniziali. Ma la notizia sensazionale è che finalmente la scienza ci si sta avvicinando dopo un percorso difficilissimo. Questa è la notizia più stravolgente da quella della dopamina degli anni ’60!

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