Volare si Può, Sognare si Deve!

Parkinson e Sanità di Franco Simula

Probabilmente la Riforma Sanitaria Regionale approvata ieri sortirà effetti strabilianti ma per ora siamo allo sfascio totale. Paradossalmente sembra un’organizzazione predisposta tutta a rovescio. Ieri i parenti degli oncologici si sono organizzati in associazione per “difendersi” dall’abbandono, già prima Alzheimer, Sla, Sclerosi multipla avevano ripetutamente manifestato e lamentato il loro troppo facile accantonamento in un recesso nascosto della sanità; oggi spetta agli ammalati di Parkinson prendere atto che un servizio “ambulatoriale” loro riservato con un esperto neurologo di riferimento e che funzionava egregiamente è andato gradualmente spegnendosi sino ad essere abolito del tutto senza informare gli interessati ma lasciandoli disorientati e nella più totale disperazione. Sino a qualche mese fa -fiore all’occhiello del servizio- non esistevano liste d’attesa; oggi, invece, ci si mette in lista di attesa per avere, mediamente dopo tre mesi, una risposta dall’accettazione che fissa al paziente una visita dopo altri tre o quattro mesi magari con un neurologo che non si è mai occupato di Parkinson: è già capitato che qualcuno in questo lasso di tempo sia morto. Da considerare, inoltre, l’aggravio di spesa che tali dilazioni comportano tutte le volte che il paziente non trova il medico specialista di riferimento ed è costretto al ricovero in clinica con costi per la struttura e per la comunità enormemente più alti. Ma quali criteri si seguono all’interno del Pianeta Sanita’? Quelli dell’intervento mirato e del servizio utile a larghi strati di ammalati fragili o quello della discrezionalità che impiega nuove unità mediche in servizi non essenziali? Dove sta l’efficienza e la razionalità di chi amministra la Sanità se dopo aver tagliato in maniera selvaggia servizi e unità sanitarie di vario livello la spesa sanitaria aumenta in maniera incontrollata? o non capiscono i pazienti o c’è qualcosa che non va. Non ritengono gli attuali amministratori della sanità di dover dare risposte convincenti a chi aspetta nella disperazione un intervento di sollievo ai propri mali? La rabbia e la disperazione ci indurranno a fare anche noi una qualche dimostrazione di dissenso occupando qualche spazio sensibile delle strutture sanitarie

Franco Simula Pres. Associazione Parkinson Sassari

2 Commenti

  1. Franco Simula

    Tore Piana segretario di Sardegna Italia unica ci scrive: “Buongiorno Franco, concordo pienamente e se ritenete che possiamo esservi utili in qualche cosa ritienici a disposizione. Tore Piana.
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    Gli abbiamo risposto: Grazie Tore per la solidarietà che ci avete dimostrato in questa circostanza per noi di grande fragilità e sbandamento. Nel caso dovessimo intraprendere qualche iniziativa di concreta protesta non mancheremo di chiedere il vostro sostegno. Grazie ancora Franco Simula Assoc: Parkinson
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    Grazie a te Franco, conta sempre su di noi. Un abbraccio. Tore

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  2. Dora Corveddu

    Grazie Franco. hai illustrato con estrema chiarezza la situazione che i malati di Parkinson di Sassari e provincia sono costretti a vivere quotidianamente a causa della mancanza del servizio ambulatoriale che per anni ha garantito loro visite regolari, terapie sempre sotto controllo e continue rassicurazioni da parte del medico di riferimento….. Ora i pazienti e noi familiari siamo allo sbando…non sappiamo più a chi rivolgerci…. e intanto i problemi legati alla malattia sono pressanti spesso da noi non controllabili e ci chiediamo dove troveremo risposte alla nostra disperazione quando vediamo, e sempre più spesso vedremo, i nostri cari in piena crisi e noi non sapremo a chi chiedere aiuto. Dovremo sempre ricorrere al Pronto Soccorso ed al ricovero ( come in più casi recentemente è accaduto ), quando basterebbe una visita ed un adeguamento della terapia già in corso? O ancora dovremo recarci ad uno dei due centri Parkinson ( sic ) di Cagliari , come già è accaduto? Ma non pensano gli Alti Dirigenti della sanità sassarese e regionale che per la maggior parte dei pazienti Parkinson è oltremodo faticoso ed oneroso, se non impossibile, allontanarsi dalla propria casa e dal centro specialistico più vicino?
    Tutti noi ci domandiamo, ormai quotidianamente e purtroppo, se ai responsabili della Sanità importa qualcosa di chi vive. sulla pelle propria e dei familiari , la MALATTIA , di qualunque natura essa sia. eppure siamo sempre stati convinti che il diritto alle cure fosse sacrosanto. Ora siamo costretti a ricrederci, ma non ci rassegneremo e combatteremo con i denti e con gli artigli perché i nostri cari vivano la loro malattia con dignità e con l’assistenza che meritano. Si domanda Gino Strada : ” quando si smetterà di considerare la sanità un’azienda molto , troppo dispendiosa e non un servizio irrinunciabile per le comunità? ”
    Noi ci poniamo la stessa domanda.

    Dora Corveddu, moglie di paziente Parkinson e vice presidente dell’Associazione Parkinson Sassari

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