Volare si Può, Sognare si Deve!

“FILASTROCCA” – poesia di Paolo Marogna


Filastrocca

Canta canta…cantilena
per chi non vuole ascoltare
perché è stanco di sentire
storie da dimenticare.
E’ una nenia fatta apposta
per cercar di addormentare
chi non vuol sognare sogni
che non lasciano dormire.

Canta canta…cantilena
per chi ha perso ogni speranza
e si illude di fuggire
stando chiuso in una stanza.
Per chi ha perso ogni fiducia
nel rimedio e nella cura
e non ha neanche la forza
di provare più paura.

Canta canta…cantilena
per coloro che non sanno
forse i giorni più cattivi
sono quelli che verranno.
Per chi è troppo vecchio e stanco
per cercare di capire
e la notte si addormenta
con la voglia di morire.

Canta canta …cantilena
e non stare ad ascoltare
ogni voce di sirena
che ti chiama in mezzo al mare,
che ti illude e ti lusinga
con promesse da regina
e che poi ti lascia solo
disperato più di prima.


COMMENTO A “FILASTROCCA” DI PAOLO MAROGNA

La filastrocca o nenia è una delle modalità poetiche che Paolo predilige. Dovrebbero essere, le filastrocche, canzoni per fare addormentare i bimbi, e quindi con contenuti fiabeschi e di sogno.

Il nostro Poeta, invece, riversa – attraverso la filastrocca – tutte le sue malinconie, le ansie, le delusioni, offuscate da un velo di tristezza. Infatti gli servono a esorcizzare “sogni che non lasciano dormire”; a scongiurare derive depressive che indurrebbero a rinchiudersi in sé stessi; a rimuovere la sfiducia nel futuro perché si sente “vecchio e stanco”, privo ormai di progetti ma carico solo di ricordi; servono a raccomandare di non farsi sopraffare – soprattutto nell’amore – da ingannevoli voci di sirene incantatrici che prima ti lusingano ed illudono, e poi ti lasciano immerso nei tuoi affanni “disperato più di prima”.

(F.S.)


 

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