Volare si Può, Sognare si Deve!

Cronaca di un viaggio – di S. Faedda

(Sassari/Parigi – Settembre 1998)
(senza paura di attentati)

Partecipanti: Luigi (amico di Salvatore)
Sua moglie Laura (amica di Anna)
Io Salvatore
Mia moglie Anna
Io e Luigi siamo due amici sfigati perché siamo incappati in due ragazze entrambe figlie di ferrovieri. Il padre di Anna aggiustava anche gli orologi e la sera, quando si rientrava a casa, non si poteva sgarrare di un minuto. Al contrario di Anna, Laura aveva un duro ostacolo in sua madre perché ogni volta che usciva le dava in custodia due o tre fratellini col solo intento di tenerla impegnata e farsi poi riferire il comportamento dai ragazzini.
Una sera, mentre eravamo in pizzeria, ci siamo ripromessi che una volta sposati avremo fatto un viaggio insieme a Lourdes e a Parigi. Sembrava un utopia invece la promessa si è avverata in occasione del nostro trentesimo anniversario di matrimonio.
Nei giorni precedenti la partenza, con Laura e Luigi, progettiamo diverse soluzioni ma poi alla fine prevale quella del viaggio auto/nave/auto con la nostra Brava blu appena acquistata.
Giunto il giorno fatidico, carichiamo la macchina di valigie e provviste varie (pasta, pelati, caffè etc.) dato che a Parigi abbiamo preso in affitto due mini appartamenti, con tanto di cucine, in un residence nei pressi del “Moulin Rouge”.
La traversata in nave è fantastica…finalmente cominciamo ad assaporare quella libertà che ci era stata negata da giovani.
Una volta sbarcati a Genova e dopo aver fatto colazione al bar, raggiungiamo e oltrepassiamo la frontiera, ci fermiamo a Tolosa per un pasto veloce e poi, tra risate, canti e qualche sbadiglio di sonno proseguiamo il nostro viaggio. Dopo qualche ora decidiamo di fare sosta a “Castillon de Saint Martory”, un piccolo villaggio a circa 100 chilometri da Lourdes, per trascorrervi la notte imminente.
Al primo distributore chiediamo dove poter prenotare a basso costo. Subito ci accompagnano sul retro e ci mostrano una piccola costruzione adibita ad accogliere i viaggiatori di passaggio.
L’impatto è favorevole; immersa nel verde…con tanti fiori di mille colori. Prenotiamo subito due camere e chiediamo se è possibile cenare nel locale. Sistemati i bagagli scendiamo nella sala ristorante per occupare il tavolo prenotato. Poco distante da noi una coppia di una certa età sta pasteggiando silenziosamente; praticamente gli unici clienti siamo noi e la coppia seduta nell’altro tavolo.
Ci portano il menù, rigorosamente in francese, e noi cominciamo a girarlo e rigirarlo senza capire ciò che stiamo per ordinare. Il fragore delle nostre risate suscita la curiosità del commensale seduto nell’altro tavolo che, capito il nostro disagio, si avvicina e ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto. Si presenta e ci dice che anche lui è italiano, che le sue origini sono del Trentino ma che ha trascorso gran parte della sua vita in Francia dove ha conosciuto sua moglie. Con più sicurezza facciamo le nostre ordinazioni e poi con tanta curiosità iniziamo a dialogare col signore italiano ma dal marcato accento francese.
Anche lui incuriosito ci chiede la nostra provenienza e quando diciamo d’essere sardi sua moglie, che stava ancora seduta nell’altro tavolo, si alza di scatto e vuol sapere l’esatta località. Sassari, rispondiamo in coro; incredibile…lei si commuove e ci racconta che quando aveva 19 anni era stata a Sassari per seguire gli studi che poi l’hanno portata all’insegnamento della lingua italiana in Francia.
La casualità di quell’incontro, peraltro piacevolissimo, si deve al fatto che in quel paese, esattamente sotto la loro abitazione, si svolgeva una rumorosa festa musicale che li ha indotti a prenotare in albergo per poter dormire nel silenzio più assoluto.
Il giorno successivo, subito dopo colazione, i nuovi amici ci portano a casa loro per farci conoscere il loro modo di vivere. Visitiamo la casa con un po’ di timore (buia, mobili scuri ma di grande fascino) finché in un angolo della sala io (Salvatore) noto un meraviglioso pianoforte a coda. Che dire…le mie mani cominciano a strimpellare con grande approvazione dei proprietari.
Dopo aver lasciato loro una bottiglia di mirto sardo, riprendiamo la strada per Lourdes, felici e contenti per la bella esperienza appena vissuta.
Finalmente raggiungiamo la meta tanto ambita, cerchiamo un albergo nelle vicinanze del percorso religioso e poi subito di corsa a visitare la grotta delle apparizioni. Che spettacolo….e quanta gente!!! Nei due giorni dedicati a Lourdes, abbiamo la percezione tangibile che qualcosa di sovrannaturale aleggia in quel luogo sacro.
Il terzo giorno, di buon mattino, riprendiamo il nostro viaggio stavolta in direzione di Parigi. Inevitabilmente sbagliamo strada…!!! Circa 40 km di percorso per renderci conto che non c’è sbocco. Riprendiamo la situazione in mano e dopo diversi chilometri ci fermiamo per cercare un posto dove poter dormire. Dopo lungo girare riusciamo a trovare un B.&B. con una sola camera ma con un letto matrimoniale ed un lettino. Presi dalla disperazione accettiamo l’offerta e, senza pensarci troppo, lasciamo il letto matrimoniale agli amici Laura e Luigi ed io e mia moglie ci distendiamo stretti stretti (si fa per dire) nell’altro lettino. La macchina è parcheggiata proprio sotto la nostra camera, perciò vado a letto tranquillo perché facilmente controllabile.
Alle tre del mattino un botto improvviso mi sveglia di soprassalto, scendo di corsa le scale ma, per mia fortuna, nell’altro angolo della strada due macchine sono incastrate una dentro l’altra….la mia è salva!!!
Altre tre ore di sonno e poi, di buon mattino, scendiamo per la colazione che il proprietario del B&B ha preparato alla grande.
Riponiamo i bagagli in macchina, occupiamo i nostri posti e, col solito entusiasmo…ripartiamo!!!
Durante il tragitto ci fermiamo per visitare uno dei tanti Castelli della Loira, esattamente quello di“Chambord”; spettacolare, di grande interesse culturale, strutturale e storico.
A tarda sera raggiungiamo Parigi e, a gran fatica, riusciamo a trovare il residence che avevamo prenotato da Sassari (all’epoca il navigatore non esisteva). I mini appartamenti sono moderni con tutte le comodità, ma la cosa che più ci fa piacere è che si trova al di sopra del rinomato cimitero di “Montmartre”. Di comune accordo ci dividiamo i ruoli: la colazione da Laura e Luigi e la cena da noi, il pranzo…cammin facendo!!!
Con una cartina recuperata nel residence, iniziamo la nostra avventura parigina.
Chi è stato a Parigi conosce bene l’emozione che si prova quando per la prima volta vede la “Torre Eiffel”. Rigorosamente in ferro battuto è una delle attrazioni e dei simboli più importanti della città. Si innalza sulla spianata degli “Champs de Mars” offrendo ai visitatori una vista panoramica mozzafiato.
Ovviamente non trascuriamo di visitare “Le Sacre Coeur de Montmartre”, il “Moulin Rouge”, il “Louvre” “L’arco di Trionfo” (che si trova all’inizio del famoso viale dei “Champs Elysées”).
I pomeriggi, invece, li dedichiamo a visitare grandi e lussuosi negozi come i magazzini “Lafayette” (con i soffitti di cristallo colorato).
Un tardo pomeriggio, dopo aver visitato i negozi sotterranei de “La Defénse” prendiamo il primo metrò che troviamo a disposizione senza valutarne la destinazione. Dopo diverse fermate, sentiamo una voce che dice qualcosa di incomprensibile per noi. Vediamo gli altri passeggeri alzarsi mentre noi, incuranti di ciò, restiamo rigorosamente incollati ai sedili. Solo dopo qualche secondo ci rendiamo conto che siamo al capolinea e che quella è l’ultima corsa. Che imbranati…!!! Mogi mogi, stanchi e pieni di sonno, afferriamo al volo il primo taxi che passa, e rientriamo nel residence per trascorrervi l’ultima notte prima del grande rientro.

Salvatore Faedda

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